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Roberto Zappalà – Division by zero
Da sempre attento all’intero apparato scenico delle sue creazioni, figlio di una “scuola” che accetta ben volentieri l’osmosi tra i diversi linguaggi del contemporaneo, Roberto Zappalà, in occasione dei primi vent’anni di attività della compagnia che dirige, si sperimenta nel campo delle arti visive. E lo fa presentando tre installazioni che sintetizzano e – in parte – raccontano il suo percorso di ricerca, artistica quanto individuale.
Comunicato stampa
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Da sempre attento all’intero apparato scenico delle sue creazioni, figlio di una “scuola” che accetta ben volentieri l’osmosi tra i diversi linguaggi del contemporaneo, Roberto Zappalà, in occasione dei primi vent’anni di attività della compagnia che dirige, si sperimenta nel campo delle arti visive. E lo fa presentando tre installazioni che sintetizzano e - in parte - raccontano il suo percorso di ricerca, artistica quanto individuale.
Rivisitate e rese indipendenti attraverso un’operazione di ri-contestualizzazione, le opere in mostra nascondono un forte legame con le precedenti creazioni di Zappalà. Al contrario di quanto accade nelle arti performative, però, in questa occasione è proprio l’elemento principe che viene a mancare. Quel corpo “incompiuto” in continua evoluzione; quel corpo tanto studiato, indagato nelle sue sorprendenti potenzialità, nelle sue relazioni con il tempo e con lo spazio, si fa - qui - da parte per lasciare che gli oggetti - muti, immobili, inanimati - diventino, per la prima volta, i protagonisti assoluti della scena.
Roberto Zappalà, del resto, ha sempre affidato un ruolo molto importante agli oggetti di scena, accuratamente scelti e utilizzati per creare rimandi concreti alla realtà e alle tematiche, di volta in volta, affrontate. In diverse occasioni, poi, ha realizzato delle video installazioni per le sue performance (in Ob/sol.um, del 2002, ad esempio). In questa ottica, il processo che ha portato l’autore a formulare questo progetto espositivo sembra essere maturato nel corso degli anni, in maniera del tutto naturale e sembra ricalcare esattamente la sua idea di architettura scenica come opera totale.
Rivisitate e rese indipendenti attraverso un’operazione di ri-contestualizzazione, le opere in mostra nascondono un forte legame con le precedenti creazioni di Zappalà. Al contrario di quanto accade nelle arti performative, però, in questa occasione è proprio l’elemento principe che viene a mancare. Quel corpo “incompiuto” in continua evoluzione; quel corpo tanto studiato, indagato nelle sue sorprendenti potenzialità, nelle sue relazioni con il tempo e con lo spazio, si fa - qui - da parte per lasciare che gli oggetti - muti, immobili, inanimati - diventino, per la prima volta, i protagonisti assoluti della scena.
Roberto Zappalà, del resto, ha sempre affidato un ruolo molto importante agli oggetti di scena, accuratamente scelti e utilizzati per creare rimandi concreti alla realtà e alle tematiche, di volta in volta, affrontate. In diverse occasioni, poi, ha realizzato delle video installazioni per le sue performance (in Ob/sol.um, del 2002, ad esempio). In questa ottica, il processo che ha portato l’autore a formulare questo progetto espositivo sembra essere maturato nel corso degli anni, in maniera del tutto naturale e sembra ricalcare esattamente la sua idea di architettura scenica come opera totale.
19
dicembre 2009
Roberto Zappalà – Division by zero
Dal 19 dicembre 2009 al 15 gennaio 2010
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE BRODBECK ARTE CONTEMPORANEA
Catania, Via Gramignani, 93, (Catania)
Catania, Via Gramignani, 93, (Catania)
Orario di apertura
su appuntamento dal martedì al sabato, dalle ore 17 alle 20 su appuntamento
Vernissage
19 Dicembre 2009, ore 17-21
Autore
Curatore