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Rocco Borella
Solare, energica, allegra, forse estiva, la mostra accompagna il visitatore al centro della ricerca dell’artista, alla scoperta della materia pittorica, tra luci e colori spazialmente definiti da imprescindibili linee
Comunicato stampa
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“Il colore è la pittura. La pittura è il colore… il colore sono io” così affermava Rocco Borella tra le sue cromie contrapposte, declinate, sovrapposte, frutto di una continua sperimentazione sospesa tra la luminosa vibrazione di liriche emozioni e la scientifica freddezza del calcolo matematico. Solare, energica, allegra, forse estiva, la mostra accompagna il visitatore al centro della ricerca dell’artista, alla scoperta della materia pittorica, tra luci e colori spazialmente definiti da imprescindibili linee.
Borella, dopo gli studi al ginnasio e poi presso un Istituto d’arte e mestieri comincia a lavorare all’Ansaldo come tracciatore modellista, attività che lo obbliga ad applicarsi sul disegno tecnico e che risulterà utile e formativa nella produzione artistica. Contemporaneamente si iscrive all’Accademia delle Belle Arti di Genova, dove nel 1946 inizia ad insegnare, e frequenta l’ambiente artistico genovese insieme a Fieschi e Scanavino. In questi anni aderisce al gruppo genovese di Numero, la rivista e l’omonima galleria fiorentina animata da Fiamma Vigo, partecipando a numerose iniziative organizzate a Milano, Roma e Firenze. Nel 1952, nel 1965 e nel 1973 partecipa alla Quadriennale di Roma mentre nel 1956 è presente alla XXVIII Biennale di Venezia. Dopo un esordio post-cubista vicino all’espressionismo anti accademico di Corrente, Borella si indirizza verso una pittura astratto-concreta incentrata sul colore, scomposto in una struttura prismatica a tasselli. In opere come Cromemi (1960) rende la superficie cromatica strutturata in bande giustapposte in una verifica della potenzialità espressiva di ogni colore. Gli anni Sessanta sono anche caratterizzati da una sperimentazione a tutto campo sui materiali: formiche, nastri adesivi, moquette, vinilpelle, vetri smerigliati che rendono più esplicita la riflessione sulla percezione optical.
L’opera di Borella durante gli anni Settanta è incentrata su problemi ottico-percettivi sintetizzati nella realizzazione dei Guard-rail (grandi strutture in formica) del 1971, opere esposte anche alla X Quadriennale di Roma. La ricerca di tipo ottico si realizza con l’abbinamento di forme e colori, caldi e freddi alternati, che creano prospettive speculari. Durante gli anni Ottanta, abbandonato il rigore geometrico, recupera una variante lirico-decorativa con bande e forme colorate fluttuanti nello spazio: la linea si disfà e diviene macchia o traccia di colore in una libera gestualità.
Tra le più significative esposizioni si possono ricordare le personali alla Galleria Mr. Bernard di Parigi (1961), alla Armony Gallery di New York (1964) e al Teatro del Falcone di Genova (1979), le antologiche al Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce a Genova (1992), al Museo Civico di Sanremo (2001), al Centro Civico Buranello di Genova Sampierdarena (2007) e la partecipazione alle mostre: Gruppo di Numero. 6 pittori, Galleria Numero, Firenze (1951); Museo sperimentale d’Arte Contemporanea, Galleria d’Arte Moderna Torino (1967); Costruttivismo Internazionale al Grand Palais di Parigi (1973); Astrattismo in Italia nella raccolta Cernuschi Ghiringhelli, Castello di Rivoli (1985); Arte genovese e ligure dalle collezioni del Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce, Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce, Genova (2001).
Borella, dopo gli studi al ginnasio e poi presso un Istituto d’arte e mestieri comincia a lavorare all’Ansaldo come tracciatore modellista, attività che lo obbliga ad applicarsi sul disegno tecnico e che risulterà utile e formativa nella produzione artistica. Contemporaneamente si iscrive all’Accademia delle Belle Arti di Genova, dove nel 1946 inizia ad insegnare, e frequenta l’ambiente artistico genovese insieme a Fieschi e Scanavino. In questi anni aderisce al gruppo genovese di Numero, la rivista e l’omonima galleria fiorentina animata da Fiamma Vigo, partecipando a numerose iniziative organizzate a Milano, Roma e Firenze. Nel 1952, nel 1965 e nel 1973 partecipa alla Quadriennale di Roma mentre nel 1956 è presente alla XXVIII Biennale di Venezia. Dopo un esordio post-cubista vicino all’espressionismo anti accademico di Corrente, Borella si indirizza verso una pittura astratto-concreta incentrata sul colore, scomposto in una struttura prismatica a tasselli. In opere come Cromemi (1960) rende la superficie cromatica strutturata in bande giustapposte in una verifica della potenzialità espressiva di ogni colore. Gli anni Sessanta sono anche caratterizzati da una sperimentazione a tutto campo sui materiali: formiche, nastri adesivi, moquette, vinilpelle, vetri smerigliati che rendono più esplicita la riflessione sulla percezione optical.
L’opera di Borella durante gli anni Settanta è incentrata su problemi ottico-percettivi sintetizzati nella realizzazione dei Guard-rail (grandi strutture in formica) del 1971, opere esposte anche alla X Quadriennale di Roma. La ricerca di tipo ottico si realizza con l’abbinamento di forme e colori, caldi e freddi alternati, che creano prospettive speculari. Durante gli anni Ottanta, abbandonato il rigore geometrico, recupera una variante lirico-decorativa con bande e forme colorate fluttuanti nello spazio: la linea si disfà e diviene macchia o traccia di colore in una libera gestualità.
Tra le più significative esposizioni si possono ricordare le personali alla Galleria Mr. Bernard di Parigi (1961), alla Armony Gallery di New York (1964) e al Teatro del Falcone di Genova (1979), le antologiche al Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce a Genova (1992), al Museo Civico di Sanremo (2001), al Centro Civico Buranello di Genova Sampierdarena (2007) e la partecipazione alle mostre: Gruppo di Numero. 6 pittori, Galleria Numero, Firenze (1951); Museo sperimentale d’Arte Contemporanea, Galleria d’Arte Moderna Torino (1967); Costruttivismo Internazionale al Grand Palais di Parigi (1973); Astrattismo in Italia nella raccolta Cernuschi Ghiringhelli, Castello di Rivoli (1985); Arte genovese e ligure dalle collezioni del Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce, Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce, Genova (2001).
18
giugno 2011
Rocco Borella
Dal 18 giugno al 30 luglio 2011
arte contemporanea
Location
GLOBART GALLERY
Acqui Terme, Via Galeazzo, 38, (Alessandria)
Acqui Terme, Via Galeazzo, 38, (Alessandria)
Orario di apertura
Da lunedi a venerdi: su appuntamento
Sabato: 10.00-12.00 / 16.00-19.30
Vernissage
18 Giugno 2011, ore 18
Editore
DE FERRARI EDITORE
Autore