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Roderick Hietbrink
prima mostra personale in Italia dell’artista olandese
Comunicato stampa
Segnala l'evento
PIAC/ Piattaforma Internazionale Arte Contemporanea è lieta di
annunciare la prima mostra personale in Italia dell’artista olandese
Roderick Hietbrink.
Partendo dall’osservazione del reale, Hietbrink indaga lo spazio
architettonico e lo manipola scomponendolo in forma, struttura e
acustica. Le sue videoproiezioni, perlopiù installazioni di grandi
dimensioni che annullano l’esperienza dello spazio espositivo in
un’unica esperienza estetica con l’architettura dell’opera, affrontano
la composizione dell’immagine con un linguaggio e riferimenti
pittorici.
All’architettura come misura dell’uomo si riferisce White Horizon
(2005), una videoinstallazione proiettata su una parete dello spazio
PIAC oltre la quale, nella realtà, si estende l’altopiano. Al dato
reale della natura, abitualmente visibile dalla galleria, l’artista
sceglie di sovrapporre un paesaggio urbano in cui si intravedono in
lontananza, avvolti in una fitta nebbia, imponenti grattacieli
contemporanei. In questo scenario desolato transita una figura umana:
si china, quasi volesse raccogliere il nulla della sua solitudine
esistenziale, poi si risolleva ed esce di scena. Un chiaro riferimento,
questo, al tema filosofico dell’uomo nel suo rapporto con la natura e,
in senso più ampio, con lo spazio sociale che lo circonda, che già
nella pittura di epoca rinascimentale spinse gli artisti a inserire la
figura umana in un contesto naturale o in una cornice architettonica;
e, in termini più recenti, alla critica del modernismo de Il deserto
rosso di Michelangelo Antonioni, in cui il turbato stato interiore
della protagonista Giuliana, interpretata da Monica Vitti, si riflette
nelle inquietanti e metalliche atmosfere della periferia urbana
ferrarese.
White Horizon nasce, come afferma l’artista, “dalla necessità di creare
ordine dal caos”. La dimensione straniante e onirica della lenta
sequenza è coadiuvata, come spesso accade nell’opera di Hietbrink, da
suoni prodotti elettronicamente o tratti dal reale: il cantare fitto e
monotono dei grilli, lo spostamento di carichi in un porto, lo stridere
di corde metalliche.
Roderick Hietbrink è nato a Gorrsel (Olanda) nel 1975. Vive e lavora
tra Rotterdam e Istanbul, dove nel 2005 ha vinto una borsa di studio
presso la Platform Garanti. La sua opera è stata esposta in mostre
personali e collettive in spazi pubblici e privati, tra le quali
ricordiamo, nel 2004, Delay al Boijmans Van Beuningen Museum di
Rotterdam, Corner Corone alla Künstlerhaus Bethanien di Berlino, e
Interscape allo Stedelijk Museum di Amsterdam.
annunciare la prima mostra personale in Italia dell’artista olandese
Roderick Hietbrink.
Partendo dall’osservazione del reale, Hietbrink indaga lo spazio
architettonico e lo manipola scomponendolo in forma, struttura e
acustica. Le sue videoproiezioni, perlopiù installazioni di grandi
dimensioni che annullano l’esperienza dello spazio espositivo in
un’unica esperienza estetica con l’architettura dell’opera, affrontano
la composizione dell’immagine con un linguaggio e riferimenti
pittorici.
All’architettura come misura dell’uomo si riferisce White Horizon
(2005), una videoinstallazione proiettata su una parete dello spazio
PIAC oltre la quale, nella realtà, si estende l’altopiano. Al dato
reale della natura, abitualmente visibile dalla galleria, l’artista
sceglie di sovrapporre un paesaggio urbano in cui si intravedono in
lontananza, avvolti in una fitta nebbia, imponenti grattacieli
contemporanei. In questo scenario desolato transita una figura umana:
si china, quasi volesse raccogliere il nulla della sua solitudine
esistenziale, poi si risolleva ed esce di scena. Un chiaro riferimento,
questo, al tema filosofico dell’uomo nel suo rapporto con la natura e,
in senso più ampio, con lo spazio sociale che lo circonda, che già
nella pittura di epoca rinascimentale spinse gli artisti a inserire la
figura umana in un contesto naturale o in una cornice architettonica;
e, in termini più recenti, alla critica del modernismo de Il deserto
rosso di Michelangelo Antonioni, in cui il turbato stato interiore
della protagonista Giuliana, interpretata da Monica Vitti, si riflette
nelle inquietanti e metalliche atmosfere della periferia urbana
ferrarese.
White Horizon nasce, come afferma l’artista, “dalla necessità di creare
ordine dal caos”. La dimensione straniante e onirica della lenta
sequenza è coadiuvata, come spesso accade nell’opera di Hietbrink, da
suoni prodotti elettronicamente o tratti dal reale: il cantare fitto e
monotono dei grilli, lo spostamento di carichi in un porto, lo stridere
di corde metalliche.
Roderick Hietbrink è nato a Gorrsel (Olanda) nel 1975. Vive e lavora
tra Rotterdam e Istanbul, dove nel 2005 ha vinto una borsa di studio
presso la Platform Garanti. La sua opera è stata esposta in mostre
personali e collettive in spazi pubblici e privati, tra le quali
ricordiamo, nel 2004, Delay al Boijmans Van Beuningen Museum di
Rotterdam, Corner Corone alla Künstlerhaus Bethanien di Berlino, e
Interscape allo Stedelijk Museum di Amsterdam.
03
dicembre 2005
Roderick Hietbrink
Dal 03 dicembre 2005 al 31 gennaio 2006
arte contemporanea
Location
PIAC GALLERIA
Ragusa, Via Torrenuova, 16, (Ragusa)
Ragusa, Via Torrenuova, 16, (Ragusa)
Orario di apertura
da martedì a sabato 15-19:30 o su appuntamento
Vernissage
3 Dicembre 2005, ore 18-21
Autore