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Rodrigo Blanco – Sottili apparenze
Prima mostra personale alla Galleria Weber & Weber per l’artista Rodrigo Blanco.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Blanco è un pittore. A Latina, città nella quale è nato, ha potuto scrutare sin da bambino le zone paludose
della sua città in cui le canne, sottili ed alte, emergevano dall’acqua. Questa era la zona che negli anni della
sua infanzia anelava raggiungere, da scoprire, ibrida e segreta, che, non lontana dalla sua abitazione,
attendeva chi decidesse di andarla a scovare. Tutto è ridotto ai minimi termini, a segni che appaiono in uno
spazio costruito dal colore, a barre verticali che scandiscono il ritmo permettendo all’orecchio di udire una
sorda musicalità dell’esistenza, irte ed immerse in un’atmosfera senza tempo. Quelle linee sono
interferenze, interruzioni che ci permettono di avvicinarci ad un’altra dimensione senza il timore della
rivelazione. L’intrusione del segno è strettamente legata all’apparizione dell’esistenza e questo è ciò che
interessa all’artista. Dialogare con un pittore significa entrare, dopo aver utilizzato la retina, nel terreno della
sua foresta mentale per captare le aperture, le motivazioni e i collegamenti che si espandono e si
sviluppano come le porzioni di cielo che sembrano uscire dalla tela. È così che riusciamo a comprendere che
tutto lo spazio si apre verso il firmamento, abbracciando metaforicamente figure prive di identità che,
nonostante l’incontro, non hanno ancora coscienza del loro potenziale carnale ed erotico. Il sensuale rosa
delle silhouette sembra vivere per la prima volta un luogo che non ha né tempo né spazio ma che diviene
religioso, espressione di una divinità che ha l’intento di legare tra loro tutte le cose. La pelle sfuma e il
lavoro, realizzato con le setole che assorbono il colore ad olio e poi lo rigettano sulla tela, provoca
sensazioni tattili che possono divenire strazianti. Nessuno pensa più al miracolo dell’esistenza, dichiara
Rodrigo Blanco, e questo lo colpisce a tal punto da permettergli di lavorare fuori dal palcoscenico sul quale
quotidianamente avvengono i fenomeni fisici per riscoprire l’amore universale. La fosforescenza dei toni
cromatici rappresenta la possibilità della luce di giungere in altri luoghi, così come riesce a farlo la sessualità
libera. Un rispetto di tutti gli elementi che appare con un’economia della materia legata al desiderio di
tornare all’attimo in cui la consapevolezza è inesistente. Nascite, antropofanie, bagni e paesaggi lacustri
vogliono accompagnarci verso la conoscenza di noi stessi.
della sua città in cui le canne, sottili ed alte, emergevano dall’acqua. Questa era la zona che negli anni della
sua infanzia anelava raggiungere, da scoprire, ibrida e segreta, che, non lontana dalla sua abitazione,
attendeva chi decidesse di andarla a scovare. Tutto è ridotto ai minimi termini, a segni che appaiono in uno
spazio costruito dal colore, a barre verticali che scandiscono il ritmo permettendo all’orecchio di udire una
sorda musicalità dell’esistenza, irte ed immerse in un’atmosfera senza tempo. Quelle linee sono
interferenze, interruzioni che ci permettono di avvicinarci ad un’altra dimensione senza il timore della
rivelazione. L’intrusione del segno è strettamente legata all’apparizione dell’esistenza e questo è ciò che
interessa all’artista. Dialogare con un pittore significa entrare, dopo aver utilizzato la retina, nel terreno della
sua foresta mentale per captare le aperture, le motivazioni e i collegamenti che si espandono e si
sviluppano come le porzioni di cielo che sembrano uscire dalla tela. È così che riusciamo a comprendere che
tutto lo spazio si apre verso il firmamento, abbracciando metaforicamente figure prive di identità che,
nonostante l’incontro, non hanno ancora coscienza del loro potenziale carnale ed erotico. Il sensuale rosa
delle silhouette sembra vivere per la prima volta un luogo che non ha né tempo né spazio ma che diviene
religioso, espressione di una divinità che ha l’intento di legare tra loro tutte le cose. La pelle sfuma e il
lavoro, realizzato con le setole che assorbono il colore ad olio e poi lo rigettano sulla tela, provoca
sensazioni tattili che possono divenire strazianti. Nessuno pensa più al miracolo dell’esistenza, dichiara
Rodrigo Blanco, e questo lo colpisce a tal punto da permettergli di lavorare fuori dal palcoscenico sul quale
quotidianamente avvengono i fenomeni fisici per riscoprire l’amore universale. La fosforescenza dei toni
cromatici rappresenta la possibilità della luce di giungere in altri luoghi, così come riesce a farlo la sessualità
libera. Un rispetto di tutti gli elementi che appare con un’economia della materia legata al desiderio di
tornare all’attimo in cui la consapevolezza è inesistente. Nascite, antropofanie, bagni e paesaggi lacustri
vogliono accompagnarci verso la conoscenza di noi stessi.
22
settembre 2020
Rodrigo Blanco – Sottili apparenze
Dal 22 settembre al 31 ottobre 2020
arte contemporanea
Location
WEBER & WEBER ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
Torino, Via San Tommaso, 7, (Torino)
Torino, Via San Tommaso, 7, (Torino)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 15:30 - 19:30
Vernissage
22 Settembre 2020, ore 18 - 21
Sito web
Autore
Curatore