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Roma 1840-1870. La fotografia, il collezionista e lo storico
L’esposizione nasce dallo specifico interesse di una collezione, quella di Filippo e Orsola Maggia, che vede come protagonista l’immagine di Roma agli esordi della fotografia
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La mostra “Roma 1840-1870. La fotografia, il collezionista e lo storico” inaugura il 15
marzo al Fotomuseo Giuseppe Panini di Modena, che ne ha curato la realizzazione
insieme all'Istituto Nazionale per la Grafica, in collaborazione con la Fondazione Cassa di
Risparmio di Modena. L’esposizione nasce dallo specifico interesse di una collezione,
quella di Filippo e Orsola Maggia, che vede come protagonista l’immagine di Roma agli
esordi della fotografia.
Questa raccolta, con i suoi esemplari rari e di notevole pregio, alcuni dei quali ancora
inediti, attualmente si pone in Italia come un esempio tra i più significativi di colto e
illuminato collezionismo storico-fotografico, che possa confrontarsi, per ricchezza e
qualità dei contenuti, con alcune delle più rilevanti collezioni di fotografia, oltre che
sottolineare l'interesse per quelle importanti ricerche e raccolte di opere e fonti che
hanno contribuito in maniera fondamentale alla nascita e allo sviluppo degli studi sulla
storia della fotografia in Italia (da Silvio Negro a Piero Becchetti).
Il tema della mostra ribadisce e conferma così significativamente il rapporto privilegiato
che, anche a livello internazionale, il collezionismo fotografico ha spesso intrecciato con
l'immagine di Roma e offre una ulteriore occasione di studio per la conoscenza di uno dei
capitoli più importanti della storia della fotografia delle origini, quello riguardante la
memoria e la rappresentazione di uno dei luoghi più emblematici dell'immaginario
collettivo che ha fondato e segnato la cultura occidentale.
In mostra saranno presentate circa 120 fotografie originali che, insieme a quelle presenti
in catalogo (per un totale di circa 400), oltre a dare un'immagine pressoché completa di
Roma e della sua Campagna a metà Ottocento, illustrano in sintesi la breve eppur intensa
storia della fotografia a Roma nei decenni 1840-1870, che hanno visto l'avvio,
l'evoluzione e l'affermazione del mezzo quale strumento essenziale di un nuovo sistema
visivo e di una più moderna rete di relazioni e comunicazioni.
La qualità degli autori – dai protagonisti del Circolo del Caffé Greco, Caneva, Flachéron,
Constant, a James Anderson e Robert Macpherson, insieme a Dovizielli, Cuccioni,
Altobelli, Simelli, Bisson, Sommer, Rive, e vari altri – e la varietà dei soggetti presenti
nella collezione – dalle vedute monumentali a quelle panoramiche, dalla documentazione
delle antichità classiche alla raffigurazione della Roma moderna, dai paesaggi e i costumi
della Campagna Romana agli studi e ai particolari della natura e dell'ambiente rurale –
testimoniano infatti la percezione, l'interesse e la riorganizzazione dello sguardo collettivo
su Roma nell'epoca moderna, alle soglie dei processi di inurbamento che hanno
caratterizzato le successive trasformazioni della città.
Nel momento in cui si assiste al progressivo affermarsi di un nuovo medium – la
fotografia digitale – che necessariamente obbliga a rileggere con nuova consapevolezza
la storia della fotografia, l'Istituto Nazionale per la Grafica, nel suo ruolo di riferimento
istituzionale per la ricerca e le problematiche riguardanti le diverse metodologie di
approccio nel settore della salvaguardia e della valorizzazione del patrimonio fotografico,
prende spunto dallo studio e dalla analisi di una specifica collezione per riflettere anche
sul ruolo del collezionista e sul valore delle collezioni fotografiche.
La mostra e il relativo catalogo (edito da Peliti Associati, 211 pagine, 32,00 in mostra) -
che oltre alle immagini delle opere esposte, comprende le riproduzioni e il regesto di
tutte le fotografie della collezione - sono a cura di Maria Francesca Bonetti, responsabile
delle Collezioni fotografiche dell'Istituto Nazionale per la Grafica, con Chiara Dall'Olio,
curatrice del Fotomuseo Giuseppe Panini, e Alberto Prandi, docente di Storia della
fotografia a Venezia e a Verona.
marzo al Fotomuseo Giuseppe Panini di Modena, che ne ha curato la realizzazione
insieme all'Istituto Nazionale per la Grafica, in collaborazione con la Fondazione Cassa di
Risparmio di Modena. L’esposizione nasce dallo specifico interesse di una collezione,
quella di Filippo e Orsola Maggia, che vede come protagonista l’immagine di Roma agli
esordi della fotografia.
Questa raccolta, con i suoi esemplari rari e di notevole pregio, alcuni dei quali ancora
inediti, attualmente si pone in Italia come un esempio tra i più significativi di colto e
illuminato collezionismo storico-fotografico, che possa confrontarsi, per ricchezza e
qualità dei contenuti, con alcune delle più rilevanti collezioni di fotografia, oltre che
sottolineare l'interesse per quelle importanti ricerche e raccolte di opere e fonti che
hanno contribuito in maniera fondamentale alla nascita e allo sviluppo degli studi sulla
storia della fotografia in Italia (da Silvio Negro a Piero Becchetti).
Il tema della mostra ribadisce e conferma così significativamente il rapporto privilegiato
che, anche a livello internazionale, il collezionismo fotografico ha spesso intrecciato con
l'immagine di Roma e offre una ulteriore occasione di studio per la conoscenza di uno dei
capitoli più importanti della storia della fotografia delle origini, quello riguardante la
memoria e la rappresentazione di uno dei luoghi più emblematici dell'immaginario
collettivo che ha fondato e segnato la cultura occidentale.
In mostra saranno presentate circa 120 fotografie originali che, insieme a quelle presenti
in catalogo (per un totale di circa 400), oltre a dare un'immagine pressoché completa di
Roma e della sua Campagna a metà Ottocento, illustrano in sintesi la breve eppur intensa
storia della fotografia a Roma nei decenni 1840-1870, che hanno visto l'avvio,
l'evoluzione e l'affermazione del mezzo quale strumento essenziale di un nuovo sistema
visivo e di una più moderna rete di relazioni e comunicazioni.
La qualità degli autori – dai protagonisti del Circolo del Caffé Greco, Caneva, Flachéron,
Constant, a James Anderson e Robert Macpherson, insieme a Dovizielli, Cuccioni,
Altobelli, Simelli, Bisson, Sommer, Rive, e vari altri – e la varietà dei soggetti presenti
nella collezione – dalle vedute monumentali a quelle panoramiche, dalla documentazione
delle antichità classiche alla raffigurazione della Roma moderna, dai paesaggi e i costumi
della Campagna Romana agli studi e ai particolari della natura e dell'ambiente rurale –
testimoniano infatti la percezione, l'interesse e la riorganizzazione dello sguardo collettivo
su Roma nell'epoca moderna, alle soglie dei processi di inurbamento che hanno
caratterizzato le successive trasformazioni della città.
Nel momento in cui si assiste al progressivo affermarsi di un nuovo medium – la
fotografia digitale – che necessariamente obbliga a rileggere con nuova consapevolezza
la storia della fotografia, l'Istituto Nazionale per la Grafica, nel suo ruolo di riferimento
istituzionale per la ricerca e le problematiche riguardanti le diverse metodologie di
approccio nel settore della salvaguardia e della valorizzazione del patrimonio fotografico,
prende spunto dallo studio e dalla analisi di una specifica collezione per riflettere anche
sul ruolo del collezionista e sul valore delle collezioni fotografiche.
La mostra e il relativo catalogo (edito da Peliti Associati, 211 pagine, 32,00 in mostra) -
che oltre alle immagini delle opere esposte, comprende le riproduzioni e il regesto di
tutte le fotografie della collezione - sono a cura di Maria Francesca Bonetti, responsabile
delle Collezioni fotografiche dell'Istituto Nazionale per la Grafica, con Chiara Dall'Olio,
curatrice del Fotomuseo Giuseppe Panini, e Alberto Prandi, docente di Storia della
fotografia a Venezia e a Verona.
15
marzo 2008
Roma 1840-1870. La fotografia, il collezionista e lo storico
Dal 15 marzo al 04 maggio 2008
fotografia
Location
FOTOMUSEO GIUSEPPE PANINI
Modena, Via Pietro Giardini, 160, (Modena)
Modena, Via Pietro Giardini, 160, (Modena)
Orario di apertura
Orari Fotomuseo Giuseppe Panini
lunedì 15,00-17,00
martedì-venerdì 9,30-12,00; 15,00-17,00
sabato, domenica e festivi 10,00-13,00; 15,00-19,00
Orari Palazzina dei Giardini
martedì-venerdì 10,00-13,00; 15,00-19,00
Vernissage
15 Marzo 2008, ore 17.00
Editore
PELITI ASSOCIATI
Ufficio stampa
CONTESTO
Curatore