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Roma Futurista. Dalla moltiplicazione alla serialità
La mostra vuole riproporre alcuni momenti del percorso che Giacomo Balla, Enrico Prampolini, Fortunato Depero e Gerardo Dottori hanno compiuto tra il 1913 e gli Anni Trenta del Novecento, rendendosi protagonisti dei principali svolgimenti sperimentali dell’avanguardia storica. Affiancano il corpus principale alcuni lavori di Tullio Crali e di Eadweard Muybridge
Comunicato stampa
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Azimut Capital Management inaugura mercoledì 30 maggio presso la sede romana di via Flaminia 133 la
mostra Roma Futurista. Dalla moltiplicazione alla serialità, a cura di Giancarlo Carpi, che raccoglie i lavori
dei maestri del Futurismo romano realizzati tra gli anni Dieci e gli anni Trenta del Novecento.
Azimut, leader di mercato nell’industria del risparmio gestito, è da sempre attiva nel promuovere e
sostenere la cultura, privilegiando il suo impegno nel mondo dell’arte e contribuendo alla realizzazione di
eventi di grande rilevanza. Promuovere la cultura nel territorio è infatti qualcosa di profondamente affine ai
valori che Azimut esprime nel lavoro di tutti i giorni: indipendenza, ricerca e innovazione.
Dopo il grande successo della personale dedicata a Giacomo Balla Inventore, Mago, Profeta e la collettiva
Tano Festa e gli Amici di Piazza del Popolo, l’arte torna ad animare la sede di via Flaminia 133 con la mostra
Roma Futurista. Dalla moltiplicazione alla serialità, aperta al pubblico dal 31 maggio al 17 luglio 2018,
attraverso la quale si vogliono riproporre alcuni momenti del percorso che Balla, Prampolini, Depero e
Dottori hanno compiuto tra il 1913 e gli Anni Trenta, rendendosi protagonisti dei principali svolgimenti
sperimentali dell’avanguardia storica. Affiancano il corpus principale alcuni lavori di Tullio Crali e di
Eadweard Muybridge.
La mostra raccoglie alcune opere storiche di Giacomo Balla estremamente significative, oltre a Velocità di
automobile del 1913, la sperimentazione dell’artista è documentata da lavori come Complesso plastico
colorato di frastuono + velocità (1914), dal Mobiletto per il fumo (1916), da Rumoristica Plastica Baltrr
(1914) e da due quadri appartenenti al ciclo delle stagioni – Estate e Tenerezze Primaverili. Completano la
testimonianza il Progetto per salone rosso e nero(1918), lo studio per insegna della sala da ballo romana Bal
Tic Tac (1921), e il quadro-oggetto, Numeri simpatizzanti del 1924.
Il percorso di Fortunato Depero è ricostruito a partire da Ritmi di Ballerina + Clowns, esposto per la prima
volta a Roma nella Esposizione Futurista Libera Internazionale del 1914. La derivazione dall’astrattismo
dall’opera di Balla è visibile in Danza di Chiofissi del 1918. Segue il Bozzetto di Manifesto per la Casa d’Arte
Bragaglia (1921) – già esperimento di arte pubblicitaria – e I Bevitori e la Locomotiva del 1925, esemplare
della sua particolare declinazione meccanica, documentata anche da Subway. Folla ai Treni sotterranei
(1930), realizzato a New York, e dal grande arazzo Il Brennero (1925-26).
L’adesione di Gerardo Dottori al futurismo è testimoniata già dal 1914 con Motociclista, l’unico olio su tela
della serie dei motociclisti e ciclisti, esposto a Roma nella personale del 1920 alla Casa d’Arte Bragaglia,
quest’opera è affiancata da una variazione del tema realizzata a tempera dello stesso anno, entrambi sono
espressioni della moltiplicazione dell’oggetto in moto. Segue poi una delle versioni di Incendio Città del
1930, caratterizzato dall’uso della prospettiva dall’alto, e infine una versione di un quadro canonico
dell’aeropittura, Paesaggio con arcobaleno (1932).
Oltre che da Ritmi spaziali (1913) e Composizione futurista (1914) già esposti nella grande mostra
monografica alla Galleria Nazionale di Arte Moderna nel 1961, a cura di Palma Bucarelli, Enrico Prampolini
è rappresentato da altre opere storiche come Donna + Luce + Ambiente (1915),Costruzione spaziale
paesaggio (1919), esposto nella Prima Esposizione Futurista di Macerata del 1922, Architettura nello spazio
(1920) esposto alla Casa d’Arte Bragaglia nel 1922, Simultaneità architettonica (1921), Organismo umano
(1929) e Due figure al sole.
Questo percorso critico è completato dal tema della sequenzialità e introdotto dalla ricostruzione del
movimento nelle sue singole fasi realizzata fotograficamente da Eadweard Muybridge dal 1870. Negli anni
trenta, inoltre, il tema della moltiplicazione ritorna nell’aeropittura, negli oggetti osservati dall’alto: è
causata dal volo a spirale dell’aeroplano ed è connessa alla semplificazione e omologazione delle cose. In
questo senso rappresenta infine una riscoperta l’opera di Tullio Crali, presente in mostra con Aeropittura di
guerra e Ritorna la Squadriglia Vittoriosa del 1942, quest’ultimo un lavoro raramente esposto dopo la sua
comparsa nella Quadriennale Romana del 1943.
Accanto a una prospettiva generale della storiografia Futurista, la mostra evidenzia la linea del Futurismo
romano, percorso che attraverso la rappresentazione del movimento come moltiplicazione ottica degli
oggetti arriva all’acquisizione di una dimensione seriale, di ripetizione della stessa immagine senza
registrazione del movimento. Le invenzioni linguistiche di Balla e Depero tra il 1914 e il 1916, di Prampolini
e di Dottori tra gli anni Venti e Trenta, benché riproposte e rielaborate in varie zone d’Italia, maturarono
proprio a Roma e si è soliti confrontarle con le soluzioni del cosiddetto Futurismo milanese, cioè con il
primo lavoro di Boccioni, Carrà e Russolo.
mostra Roma Futurista. Dalla moltiplicazione alla serialità, a cura di Giancarlo Carpi, che raccoglie i lavori
dei maestri del Futurismo romano realizzati tra gli anni Dieci e gli anni Trenta del Novecento.
Azimut, leader di mercato nell’industria del risparmio gestito, è da sempre attiva nel promuovere e
sostenere la cultura, privilegiando il suo impegno nel mondo dell’arte e contribuendo alla realizzazione di
eventi di grande rilevanza. Promuovere la cultura nel territorio è infatti qualcosa di profondamente affine ai
valori che Azimut esprime nel lavoro di tutti i giorni: indipendenza, ricerca e innovazione.
Dopo il grande successo della personale dedicata a Giacomo Balla Inventore, Mago, Profeta e la collettiva
Tano Festa e gli Amici di Piazza del Popolo, l’arte torna ad animare la sede di via Flaminia 133 con la mostra
Roma Futurista. Dalla moltiplicazione alla serialità, aperta al pubblico dal 31 maggio al 17 luglio 2018,
attraverso la quale si vogliono riproporre alcuni momenti del percorso che Balla, Prampolini, Depero e
Dottori hanno compiuto tra il 1913 e gli Anni Trenta, rendendosi protagonisti dei principali svolgimenti
sperimentali dell’avanguardia storica. Affiancano il corpus principale alcuni lavori di Tullio Crali e di
Eadweard Muybridge.
La mostra raccoglie alcune opere storiche di Giacomo Balla estremamente significative, oltre a Velocità di
automobile del 1913, la sperimentazione dell’artista è documentata da lavori come Complesso plastico
colorato di frastuono + velocità (1914), dal Mobiletto per il fumo (1916), da Rumoristica Plastica Baltrr
(1914) e da due quadri appartenenti al ciclo delle stagioni – Estate e Tenerezze Primaverili. Completano la
testimonianza il Progetto per salone rosso e nero(1918), lo studio per insegna della sala da ballo romana Bal
Tic Tac (1921), e il quadro-oggetto, Numeri simpatizzanti del 1924.
Il percorso di Fortunato Depero è ricostruito a partire da Ritmi di Ballerina + Clowns, esposto per la prima
volta a Roma nella Esposizione Futurista Libera Internazionale del 1914. La derivazione dall’astrattismo
dall’opera di Balla è visibile in Danza di Chiofissi del 1918. Segue il Bozzetto di Manifesto per la Casa d’Arte
Bragaglia (1921) – già esperimento di arte pubblicitaria – e I Bevitori e la Locomotiva del 1925, esemplare
della sua particolare declinazione meccanica, documentata anche da Subway. Folla ai Treni sotterranei
(1930), realizzato a New York, e dal grande arazzo Il Brennero (1925-26).
L’adesione di Gerardo Dottori al futurismo è testimoniata già dal 1914 con Motociclista, l’unico olio su tela
della serie dei motociclisti e ciclisti, esposto a Roma nella personale del 1920 alla Casa d’Arte Bragaglia,
quest’opera è affiancata da una variazione del tema realizzata a tempera dello stesso anno, entrambi sono
espressioni della moltiplicazione dell’oggetto in moto. Segue poi una delle versioni di Incendio Città del
1930, caratterizzato dall’uso della prospettiva dall’alto, e infine una versione di un quadro canonico
dell’aeropittura, Paesaggio con arcobaleno (1932).
Oltre che da Ritmi spaziali (1913) e Composizione futurista (1914) già esposti nella grande mostra
monografica alla Galleria Nazionale di Arte Moderna nel 1961, a cura di Palma Bucarelli, Enrico Prampolini
è rappresentato da altre opere storiche come Donna + Luce + Ambiente (1915),Costruzione spaziale
paesaggio (1919), esposto nella Prima Esposizione Futurista di Macerata del 1922, Architettura nello spazio
(1920) esposto alla Casa d’Arte Bragaglia nel 1922, Simultaneità architettonica (1921), Organismo umano
(1929) e Due figure al sole.
Questo percorso critico è completato dal tema della sequenzialità e introdotto dalla ricostruzione del
movimento nelle sue singole fasi realizzata fotograficamente da Eadweard Muybridge dal 1870. Negli anni
trenta, inoltre, il tema della moltiplicazione ritorna nell’aeropittura, negli oggetti osservati dall’alto: è
causata dal volo a spirale dell’aeroplano ed è connessa alla semplificazione e omologazione delle cose. In
questo senso rappresenta infine una riscoperta l’opera di Tullio Crali, presente in mostra con Aeropittura di
guerra e Ritorna la Squadriglia Vittoriosa del 1942, quest’ultimo un lavoro raramente esposto dopo la sua
comparsa nella Quadriennale Romana del 1943.
Accanto a una prospettiva generale della storiografia Futurista, la mostra evidenzia la linea del Futurismo
romano, percorso che attraverso la rappresentazione del movimento come moltiplicazione ottica degli
oggetti arriva all’acquisizione di una dimensione seriale, di ripetizione della stessa immagine senza
registrazione del movimento. Le invenzioni linguistiche di Balla e Depero tra il 1914 e il 1916, di Prampolini
e di Dottori tra gli anni Venti e Trenta, benché riproposte e rielaborate in varie zone d’Italia, maturarono
proprio a Roma e si è soliti confrontarle con le soluzioni del cosiddetto Futurismo milanese, cioè con il
primo lavoro di Boccioni, Carrà e Russolo.
30
maggio 2018
Roma Futurista. Dalla moltiplicazione alla serialità
Dal 30 maggio al 19 luglio 2018
arte contemporanea
Location
PALAZZO AZIMUT
Roma, Via Flaminia, 133, (Roma)
Roma, Via Flaminia, 133, (Roma)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì ore 10.00 – 19.00
Vernissage
30 Maggio 2018, ore 18
Autore
Curatore