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Romano Abate – Futuro anteriore
L’articolazione delle composizioni che assemblano i materiali più disparati costruisce “figure” di clamoroso impatto visivo e d’inquietante presa emozionale
Comunicato stampa
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Sabato 16 aprile 2005 verrà inaugurata la tredicesima edizione della grande mostra annuale di scultura nel Castello di Pergine Valsugana (Trento). L’esposizione resterà aperta al pubblico per sette mesi, fino al 6 novembre, e sarà visitata da più di cinquanta mila persone, per la metà provenienti dall’estero.
La manifestazione dopo le rassegne di Fabrizio Plessi 1991, Davide Scarabelli 1994, Toni Benetton 1995, Giorgio Celiberti 1996, Riccardo Licata 1997, Carlo Lorenzetti 1998, Mauro Staccioli 1999, Francesco Somaini 2000, Pino Castagna 2001, Michael Deiml 2002, Eduard Habicher 2003 e Piera Legnaghi 2004 si è affermata a livello internazionale e gode del patrocinio del Mart (il Museo d’arte contemporanea di Rovereto), della Provincia Autonoma di Trento, del Comune di Pergine Valsugana e del contributo di alcuni sponsor.
Quest’anno il protagonista sarà Romano Abate, artista friulano operante a Treviso, scelto dai curatori (Franco Batacchi, Theo Schneider, Verena Neff) per il curriculum d’alto profilo, per la straordinaria qualità ideativa e tecnico-formale delle opere, e per il particolare fascino di alcuni suoi progetti rispetto all’impegnativo contesto ambientale del Castello di Pergine.
Il titolo della mostra: “Abate, futuro anteriore”, sottolinea la singolarità di questo artista, capace di ottenere risultati estetici estremamente attuali tramite una manualità esecutiva degna della più nobile tradizione. Sarà la mostra più complessa e spettacolare tra quante sinora allestite nel Castello: l’articolazione delle composizioni che assemblano i materiali più disparati costruisce “figure” di clamoroso impatto visivo e d’inquietante presa emozionale. Il legno, lavorato magistralmente, include filamenti metallici, luci al neon, materie plastiche, vetro, piombo, rame, schede elettroniche: un gigantesco agglomerato che genera presenze sospese tra arcaicità e premonizione di un avvenire neobarocco. Questa grande mostra personale al Castello di Pergine costituisce la maggior panoramica sinora realizzata sull’opera di Romano Abate.
L’esposizione sarà documentata da un catalogo in edizione bilingue (italiano-tedesco), comprendente un saggio critico di Franco Batacchi, la riproduzione di tutte le opere fotografate in loco (si tratta di 32 sculture, alcune di grandi dimensioni, e di una sequenza di disegni) e un corredo di apparati – illustrazioni e testi – che conferiranno al volume un carattere monografico.
Grati per l’attenzione, auguriamo buon lavoro e porgiamo cordiali saluti.
Theo Schneider – Verena Neff Pergine Valsugana, 24 febbraio 2005
Curriculum
Romano Abate (www.romanoabate.tv) è nato a Cividale del Friuli nel 1941. Vive e lavora a Quinto di Treviso. Dopo aver conseguito il diploma di maturità classica, frequenta il biennio allo Iuav di Venezia. Si diploma maestro d’arte per la ceramica all’Istituto di Nove di Bassano del Grappa. A partire dagli anni Sessanta, con il fratello Ruggero e altri artisti, apre a Treviso lo “Studio Arturo Martini”, realizzando numerose iniziative culturali (esposizioni, lavoro di ricerca con il M.C.E., CIDI, LEND). Attivissimo nella promozione della cultura a Treviso, nel 1987 organizza una mostra di sculture e luci al neon, segnalata nel catalogo internazionale Contemporary Neon di Rudi Stern (1987), e con un gruppo di artisti si batte per l’istituzione di un Centro per le Arti Visive (1989-1992). Insegna educazione artistica fino al 1987, anno in cui abbandona l’attività didattica per dedicarsi interamente alla scultura e alla ricerca nell’ambito della comunicazione visiva.
La sua attività espositiva è intensa e qualificata. A partire dal 1965, mostre personali di Abate sono state organizzate in numerose Gallerie e spazi pubblici. Importanti quelle allestite nella città di Treviso (1987), nel Palazzo Roncale di Rovigo (1988), in Palazzo Sarcinelli a Conegliano (1995), la memorabile esposizione Sensori della memoria promossa dal Comune di Padova a Palazzo Zabarella e in diversi luoghi urbani (1999); e ancora le più recenti, nella Chiesa di San Lorenzo a San Vito al Tagliamento (2001) e nella Chiesa di S. Maria dei Battuti a Cividale del Friuli (2003).
La partecipazione di Romano Abate ad importanti mostre collettive si apre nel 1967 (Il punto sull’arte giovane, Treviso, Palazzo dei Trecento) e prosegue in crescendo. Tra le sue presenze più significative: Gio/regione (Treviso, Tempio di Santa Caterina, 1978), nel 1982 al Salon des Nations di Parigi, Quattro generazioni di artisti (Buenos Aires, 1985), Sguardi a Nordest (Ferrara, Palazzo dei Diamanti, 1986), Biennale internazionale del bronzetto e piccola scultura (Padova, Palazzo della Ragione, 1987 e 1995), Textilia (Vicenza, Basilica Palladiana, 1988), Seconda Biennale Triveneta (Arzignano, primo premio per la scultura, 1989), Artisti del Friuli-Venezia Giulia (Salisburgo, Mirabell Schloss), Exposizione (Venezia, Palazzo Barzizza-Torres, 1990), Memoria dei Longobardi (Cividale del Friuli, Palazzo de Rubeis, 1990), Cinque artisti italiani a Praga (Dobris, 1991), Treviso Between Lagoon and Dolomites (New York, I.C.E., 1993), XIV Biennale internazionale d’Arte di Venezia (1993), Goldoni su carta (mostra itinerante in alcuni musei italiani e in Austria, Repubblica Ceca, Croazia, Repubblica Slovacca, Slovenia, Ungheria), Gli artisti conterranei di Marco Polo (Pechino, International Art Palace, 1994), Artisti italiani e sloveni (Ajdovscina, Lubiana, 1994), Memorie e attese (Strà, Villa Pisani, con il patrocinio della XLVI Biennale di Venezia, 1995), Incontri mediterranei (Dubrovnik, Museo d’Arte Moderna, 1995), Omaggio alla terra scolpita (Bologna, Parco Martani, 1995), Istituti Italiani di Cultura (Amburgo, Berlino e Colonia, 1996-1997), 24 artisti interpretano F. Pessoa e la sua poesia (Lisbona, Museo Casa Pessoa, 1997), Una donazione per un nuovo museo (Conegliano, Palazzo Sarcinelli, 1998), Rassegna internazionale di arte contemporanea (Vittorio Veneto, ex Ghetto ebraico, 1999 – 2000 – 2001 – 2004), Il Libro, il Luogo, la Memoria, iniziativa per Sarajevo (Treviso, Museo Bailo e Galleria del Liceo Artistico, 2001), 24 progetti per nuove chiese italiane, in coll. con l’arch. M. Doimo (Roma, Sala della Scala Santa, 2001), Il giorno della Memoria (Treviso, Istituto Mazzotti, 2001), Il rito della forma (Majano, 2003), L’ironia nell’arte (Cividale del Friuli, Mittelfest, 2003), Il corpo ritrovato (Udine, Palazzo Comunale, 2004).
Un particolare ringraziamento ai Collezionisti prestatori e agli Sponsor
EUROMOBILarte, Falzè di Piave (TV) - sponsor principale
ALIBERT tortellini, Preganziol (TV)
C.E.V. Costruzioni Edili Vendramin, Treviso (TV)
SILEA legnami S.r.l., Treviso (TV)
DEMONT, Mestre (VE)
ITALNEON, Fontane di Villorba (TV)
LES di Lucchetta William, Eraclea (VE)
WEBtechnet S.r.l., Preganziol (TV)
L’impegno esecutivo è stato agevolato dalla preziosa collaborazione di Ilvio Verona e Sara Marchetto.
La manifestazione dopo le rassegne di Fabrizio Plessi 1991, Davide Scarabelli 1994, Toni Benetton 1995, Giorgio Celiberti 1996, Riccardo Licata 1997, Carlo Lorenzetti 1998, Mauro Staccioli 1999, Francesco Somaini 2000, Pino Castagna 2001, Michael Deiml 2002, Eduard Habicher 2003 e Piera Legnaghi 2004 si è affermata a livello internazionale e gode del patrocinio del Mart (il Museo d’arte contemporanea di Rovereto), della Provincia Autonoma di Trento, del Comune di Pergine Valsugana e del contributo di alcuni sponsor.
Quest’anno il protagonista sarà Romano Abate, artista friulano operante a Treviso, scelto dai curatori (Franco Batacchi, Theo Schneider, Verena Neff) per il curriculum d’alto profilo, per la straordinaria qualità ideativa e tecnico-formale delle opere, e per il particolare fascino di alcuni suoi progetti rispetto all’impegnativo contesto ambientale del Castello di Pergine.
Il titolo della mostra: “Abate, futuro anteriore”, sottolinea la singolarità di questo artista, capace di ottenere risultati estetici estremamente attuali tramite una manualità esecutiva degna della più nobile tradizione. Sarà la mostra più complessa e spettacolare tra quante sinora allestite nel Castello: l’articolazione delle composizioni che assemblano i materiali più disparati costruisce “figure” di clamoroso impatto visivo e d’inquietante presa emozionale. Il legno, lavorato magistralmente, include filamenti metallici, luci al neon, materie plastiche, vetro, piombo, rame, schede elettroniche: un gigantesco agglomerato che genera presenze sospese tra arcaicità e premonizione di un avvenire neobarocco. Questa grande mostra personale al Castello di Pergine costituisce la maggior panoramica sinora realizzata sull’opera di Romano Abate.
L’esposizione sarà documentata da un catalogo in edizione bilingue (italiano-tedesco), comprendente un saggio critico di Franco Batacchi, la riproduzione di tutte le opere fotografate in loco (si tratta di 32 sculture, alcune di grandi dimensioni, e di una sequenza di disegni) e un corredo di apparati – illustrazioni e testi – che conferiranno al volume un carattere monografico.
Grati per l’attenzione, auguriamo buon lavoro e porgiamo cordiali saluti.
Theo Schneider – Verena Neff Pergine Valsugana, 24 febbraio 2005
Curriculum
Romano Abate (www.romanoabate.tv) è nato a Cividale del Friuli nel 1941. Vive e lavora a Quinto di Treviso. Dopo aver conseguito il diploma di maturità classica, frequenta il biennio allo Iuav di Venezia. Si diploma maestro d’arte per la ceramica all’Istituto di Nove di Bassano del Grappa. A partire dagli anni Sessanta, con il fratello Ruggero e altri artisti, apre a Treviso lo “Studio Arturo Martini”, realizzando numerose iniziative culturali (esposizioni, lavoro di ricerca con il M.C.E., CIDI, LEND). Attivissimo nella promozione della cultura a Treviso, nel 1987 organizza una mostra di sculture e luci al neon, segnalata nel catalogo internazionale Contemporary Neon di Rudi Stern (1987), e con un gruppo di artisti si batte per l’istituzione di un Centro per le Arti Visive (1989-1992). Insegna educazione artistica fino al 1987, anno in cui abbandona l’attività didattica per dedicarsi interamente alla scultura e alla ricerca nell’ambito della comunicazione visiva.
La sua attività espositiva è intensa e qualificata. A partire dal 1965, mostre personali di Abate sono state organizzate in numerose Gallerie e spazi pubblici. Importanti quelle allestite nella città di Treviso (1987), nel Palazzo Roncale di Rovigo (1988), in Palazzo Sarcinelli a Conegliano (1995), la memorabile esposizione Sensori della memoria promossa dal Comune di Padova a Palazzo Zabarella e in diversi luoghi urbani (1999); e ancora le più recenti, nella Chiesa di San Lorenzo a San Vito al Tagliamento (2001) e nella Chiesa di S. Maria dei Battuti a Cividale del Friuli (2003).
La partecipazione di Romano Abate ad importanti mostre collettive si apre nel 1967 (Il punto sull’arte giovane, Treviso, Palazzo dei Trecento) e prosegue in crescendo. Tra le sue presenze più significative: Gio/regione (Treviso, Tempio di Santa Caterina, 1978), nel 1982 al Salon des Nations di Parigi, Quattro generazioni di artisti (Buenos Aires, 1985), Sguardi a Nordest (Ferrara, Palazzo dei Diamanti, 1986), Biennale internazionale del bronzetto e piccola scultura (Padova, Palazzo della Ragione, 1987 e 1995), Textilia (Vicenza, Basilica Palladiana, 1988), Seconda Biennale Triveneta (Arzignano, primo premio per la scultura, 1989), Artisti del Friuli-Venezia Giulia (Salisburgo, Mirabell Schloss), Exposizione (Venezia, Palazzo Barzizza-Torres, 1990), Memoria dei Longobardi (Cividale del Friuli, Palazzo de Rubeis, 1990), Cinque artisti italiani a Praga (Dobris, 1991), Treviso Between Lagoon and Dolomites (New York, I.C.E., 1993), XIV Biennale internazionale d’Arte di Venezia (1993), Goldoni su carta (mostra itinerante in alcuni musei italiani e in Austria, Repubblica Ceca, Croazia, Repubblica Slovacca, Slovenia, Ungheria), Gli artisti conterranei di Marco Polo (Pechino, International Art Palace, 1994), Artisti italiani e sloveni (Ajdovscina, Lubiana, 1994), Memorie e attese (Strà, Villa Pisani, con il patrocinio della XLVI Biennale di Venezia, 1995), Incontri mediterranei (Dubrovnik, Museo d’Arte Moderna, 1995), Omaggio alla terra scolpita (Bologna, Parco Martani, 1995), Istituti Italiani di Cultura (Amburgo, Berlino e Colonia, 1996-1997), 24 artisti interpretano F. Pessoa e la sua poesia (Lisbona, Museo Casa Pessoa, 1997), Una donazione per un nuovo museo (Conegliano, Palazzo Sarcinelli, 1998), Rassegna internazionale di arte contemporanea (Vittorio Veneto, ex Ghetto ebraico, 1999 – 2000 – 2001 – 2004), Il Libro, il Luogo, la Memoria, iniziativa per Sarajevo (Treviso, Museo Bailo e Galleria del Liceo Artistico, 2001), 24 progetti per nuove chiese italiane, in coll. con l’arch. M. Doimo (Roma, Sala della Scala Santa, 2001), Il giorno della Memoria (Treviso, Istituto Mazzotti, 2001), Il rito della forma (Majano, 2003), L’ironia nell’arte (Cividale del Friuli, Mittelfest, 2003), Il corpo ritrovato (Udine, Palazzo Comunale, 2004).
Un particolare ringraziamento ai Collezionisti prestatori e agli Sponsor
EUROMOBILarte, Falzè di Piave (TV) - sponsor principale
ALIBERT tortellini, Preganziol (TV)
C.E.V. Costruzioni Edili Vendramin, Treviso (TV)
SILEA legnami S.r.l., Treviso (TV)
DEMONT, Mestre (VE)
ITALNEON, Fontane di Villorba (TV)
LES di Lucchetta William, Eraclea (VE)
WEBtechnet S.r.l., Preganziol (TV)
L’impegno esecutivo è stato agevolato dalla preziosa collaborazione di Ilvio Verona e Sara Marchetto.
16
aprile 2005
Romano Abate – Futuro anteriore
Dal 16 aprile al 06 novembre 2005
arte contemporanea
Location
CASTELLO DI PERGINE
Pergine Valsugana, Via Al Castello, 10, (Trento)
Pergine Valsugana, Via Al Castello, 10, (Trento)
Orario di apertura
da martedì a domenica 10.30-22, lunedì 17-22
Vernissage
16 Aprile 2005, ore 17
Sito web
www.romanoabate.tv
Autore
Curatore