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Romanzo Pistoia
Gli artisti, designer, architetti, della mostra Romanzo Pistoia raccontano una nuova visione presente della città di Pistoia. Avendo come proprio punto di vista ansie, speranze e desideri della loro generazione, riescono a tratteggiare spazi dell’agire creativo contemporaneo capaci di legare locale e globale, agire artistico, attitudine interdisciplinare e agire etico, in nuove forme inedite
Comunicato stampa
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Romanzo Pistoia
a cura di Giacomo Bazzani e Alessia Lumini
Emilio Baria, Linda Bonacchi, Martina Bruni, Jonathan Calugi, Francesca Catastini, Matteo Chiarello, Cristiano Coppi, Mariangela Della Notte, Zoe Gruni, Andrea Lunardi, Francesco Marraccini, Marco Tomaselli, [u]aS.
inaugurazione giovedì 14 maggio 2015, ore 18
Officina Giovani, piazza Macelli 4, Prato
ore 14 - 22: Creative Camp di Jonathan Calugi
ore 18.30 - 20.45: concerti con: Marco Anastasio, Dfade, I've Been Here Before, Mond, in collaborazione con nevrosi.
Con l’opera Roman de Münster, l’artista Dominique Gonzalez-Foerster nel 2007 riprodusse in un giardino pubblico della città tedesca di Münster, le opere realizzate in città dagli artisti delle edizioni precedenti di Skulptur Projekte, in scala 1:4. “Come in un racconto”, dirà l’artista, “i personaggi stanno l’uno accanto all’altro”, riuscendo ad immaginare e a far percepire un nuovo racconto della città tutta. Gli artisti, designer, architetti, della mostra Romanzo Pistoia raccontano una nuova visione presente della città di Pistoia. Avendo come proprio punto di vista ansie, speranze e desideri della loro generazione, riescono a tratteggiare spazi dell’agire creativo contemporaneo capaci di legare locale e globale, agire artistico, attitudine interdisciplinare e agire etico, in nuove forme inedite. È possibile pensare forme di azione creativa contemporanea che superi i confini disciplinari e dia risposte innovative ai problemi dell’oggi? È possibile individuare luoghi ibridi di azione innovativa, a cavallo tra agire estetico, azione sociale e saperi disciplinari? Zoe Gruni risale ai miti indigeni dell’amazzonia per cercare un senso contemporaneo allo spaesamento delle metropoli sudamericane: il Boitatà, fatto di gomme di biciclette, si aggira incredulo e indipendente tra le strade di San Paolo. Città anonime, neglette e poi redente, come quelle raccontate negli scatti di Matteo Chiarello: dal mercato di Marrakeck ai palazzi delle Fornaci. Le Fornaci, un tempo quartiere out di Pistoia, esempio di modernismo architettonico socialmente fallimentare, riscattato dall’attivismo di base e istituzionale, rivive nelle foto di Chiarello una nuova dimensione onirica e monumentale. Geometrie moderniste traducono e riscattano vicende umane complesse e in divenire. Città viste a volo d’uccello per farne nuovi improbabili romanzi nelle opere di Cristiano Coppi, o raccontate nei time laps da Los Angeles di Marco Tomaselli. Reti urbane e professionali transnazionali, che tengono insieme le ricerche di questa generazione di artisti pistoiesi. Tempi e luoghi remoti che si cristallizzano nella ricerca d’archivio e fotografica sugli antichi teatri anatomici di Francesca Catastini, ma che riescono anche a raccontare dei qui ed ora determinati nelle istallazioni ambientali pittoriche di Andrea Lunardi o nei disegni/racconti di una nuova generazione anagrafica di Linda Bonacchi. Racconti di un sè emotivamente incerto e ambiguo nelle immagini di Mariangela Della Notte, ma anche aperto ad una storia tutta da scrivere, nei luoghi ameni e de-antropizzati dalla natura, negli scatti fotografici della montagna pistoiese di Francesco Marraccini. Un manto bianco intonso, in procinto di essere scritto che rievoca la transitorietà dell’esistenza, fermata con una leggerezza inaspettata nelle immagini di Martina Bruni. Una transitorietà che si traduce in un’azione vitale e creativa, libera e inaspettata, nel Creative Camp di Jonathan Calugi. Otto ore di happening durante l’opening, per una serie di azioni creative e liberatorie a cui partecipano giovani pratesi: “Hai cinque secondi per disegnare le tue paure, dopodichè passi la zine al tuo compagno”. Gesti e luoghi che ti costringono a prendere una posizione e costruiscono un’opera, non tanto per ciò che affermi, quanto per la posizione che vai ad occupare nella rete di gesti, azioni, persone, luoghi. Emilio Baria ripensa lo spazio attraverso il design, [u]aS ne struttura i legami facendo delle piante in vaso un luogo di incontro. Nuovi legami, che superano e tengono le cose, le persone, le discipline.
Programma del 14 maggio 2015:
ore 14 - 22: Creative Camp di Jonathan Calugi
ore 18: inaugurazione
ore 18.30 - 20.45: concerti in collaborazione con nevrosi.
18.30-18.50 Mond (voce, synth)
19.00-19.20 Marco Anastasio (voce, chitarra acustica, grancassa)
19.30-19.50 Dfade (voce, loop, batteria)
20.00-20.45 I've Been Here Before (3 voci, chitarra, basso, batteria)
a cura di Giacomo Bazzani e Alessia Lumini
Emilio Baria, Linda Bonacchi, Martina Bruni, Jonathan Calugi, Francesca Catastini, Matteo Chiarello, Cristiano Coppi, Mariangela Della Notte, Zoe Gruni, Andrea Lunardi, Francesco Marraccini, Marco Tomaselli, [u]aS.
inaugurazione giovedì 14 maggio 2015, ore 18
Officina Giovani, piazza Macelli 4, Prato
ore 14 - 22: Creative Camp di Jonathan Calugi
ore 18.30 - 20.45: concerti con: Marco Anastasio, Dfade, I've Been Here Before, Mond, in collaborazione con nevrosi.
Con l’opera Roman de Münster, l’artista Dominique Gonzalez-Foerster nel 2007 riprodusse in un giardino pubblico della città tedesca di Münster, le opere realizzate in città dagli artisti delle edizioni precedenti di Skulptur Projekte, in scala 1:4. “Come in un racconto”, dirà l’artista, “i personaggi stanno l’uno accanto all’altro”, riuscendo ad immaginare e a far percepire un nuovo racconto della città tutta. Gli artisti, designer, architetti, della mostra Romanzo Pistoia raccontano una nuova visione presente della città di Pistoia. Avendo come proprio punto di vista ansie, speranze e desideri della loro generazione, riescono a tratteggiare spazi dell’agire creativo contemporaneo capaci di legare locale e globale, agire artistico, attitudine interdisciplinare e agire etico, in nuove forme inedite. È possibile pensare forme di azione creativa contemporanea che superi i confini disciplinari e dia risposte innovative ai problemi dell’oggi? È possibile individuare luoghi ibridi di azione innovativa, a cavallo tra agire estetico, azione sociale e saperi disciplinari? Zoe Gruni risale ai miti indigeni dell’amazzonia per cercare un senso contemporaneo allo spaesamento delle metropoli sudamericane: il Boitatà, fatto di gomme di biciclette, si aggira incredulo e indipendente tra le strade di San Paolo. Città anonime, neglette e poi redente, come quelle raccontate negli scatti di Matteo Chiarello: dal mercato di Marrakeck ai palazzi delle Fornaci. Le Fornaci, un tempo quartiere out di Pistoia, esempio di modernismo architettonico socialmente fallimentare, riscattato dall’attivismo di base e istituzionale, rivive nelle foto di Chiarello una nuova dimensione onirica e monumentale. Geometrie moderniste traducono e riscattano vicende umane complesse e in divenire. Città viste a volo d’uccello per farne nuovi improbabili romanzi nelle opere di Cristiano Coppi, o raccontate nei time laps da Los Angeles di Marco Tomaselli. Reti urbane e professionali transnazionali, che tengono insieme le ricerche di questa generazione di artisti pistoiesi. Tempi e luoghi remoti che si cristallizzano nella ricerca d’archivio e fotografica sugli antichi teatri anatomici di Francesca Catastini, ma che riescono anche a raccontare dei qui ed ora determinati nelle istallazioni ambientali pittoriche di Andrea Lunardi o nei disegni/racconti di una nuova generazione anagrafica di Linda Bonacchi. Racconti di un sè emotivamente incerto e ambiguo nelle immagini di Mariangela Della Notte, ma anche aperto ad una storia tutta da scrivere, nei luoghi ameni e de-antropizzati dalla natura, negli scatti fotografici della montagna pistoiese di Francesco Marraccini. Un manto bianco intonso, in procinto di essere scritto che rievoca la transitorietà dell’esistenza, fermata con una leggerezza inaspettata nelle immagini di Martina Bruni. Una transitorietà che si traduce in un’azione vitale e creativa, libera e inaspettata, nel Creative Camp di Jonathan Calugi. Otto ore di happening durante l’opening, per una serie di azioni creative e liberatorie a cui partecipano giovani pratesi: “Hai cinque secondi per disegnare le tue paure, dopodichè passi la zine al tuo compagno”. Gesti e luoghi che ti costringono a prendere una posizione e costruiscono un’opera, non tanto per ciò che affermi, quanto per la posizione che vai ad occupare nella rete di gesti, azioni, persone, luoghi. Emilio Baria ripensa lo spazio attraverso il design, [u]aS ne struttura i legami facendo delle piante in vaso un luogo di incontro. Nuovi legami, che superano e tengono le cose, le persone, le discipline.
Programma del 14 maggio 2015:
ore 14 - 22: Creative Camp di Jonathan Calugi
ore 18: inaugurazione
ore 18.30 - 20.45: concerti in collaborazione con nevrosi.
18.30-18.50 Mond (voce, synth)
19.00-19.20 Marco Anastasio (voce, chitarra acustica, grancassa)
19.30-19.50 Dfade (voce, loop, batteria)
20.00-20.45 I've Been Here Before (3 voci, chitarra, basso, batteria)
14
maggio 2015
Romanzo Pistoia
Dal 14 al 31 maggio 2015
fotografia
arte contemporanea
disegno e grafica
arte contemporanea
disegno e grafica
Location
EX MACELLI – OFFICINA GIOVANI
Prato, Piazza Macelli, 4, (Prato)
Prato, Piazza Macelli, 4, (Prato)
Orario di apertura
mer-dom: 15 - 19
Vernissage
14 Maggio 2015, ore 18
Autore
Curatore