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Romolo Romani 1884-1916 – Sensazioni, figure, simboli
Il nucleo di 60 opere di Romolo Romani di proprietà dei Civici Musei di Brescia è, per ampiezza e qualità, il corpus più importante e cospicuo di opere del grande artista milanese di nascita e bresciano di adozione che è stato sia tra i firmatari del primo Manifesto del Futurismo che tra i precursori assoluti dell’arte astratta
Comunicato stampa
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ROMOLO ROMANI 1884-1916
Sensazioni, figure, simboli
Il nucleo di 60 opere di Romolo Romani di proprietà dei Civici Musei di Brescia è, per ampiezza e qualità, il corpus più importante e cospicuo di opere del grande artista milanese di nascita e bresciano di adozione che è stato sia tra i firmatari del primo Manifesto del Futurismo che tra i precursori assoluti dell’arte astratta.
Costruito attraverso legati, donazioni e acquisti mirati questo fondo documenta la fisionomia dell’artista, nato nel 1884 a Milano, ma vissuto per lunghi periodi a Brescia. Romani fu tra i firmatari nel 1910 del Manifesto dei pittori futuristi e nella sua seppur breve carriera (morì di malattia nel 1916) incrociò, in un percorso assolutamente non lineare, la cultura simbolista mitteleuropea e il divisionismo di Previati, superandoli fino ad arrivare ai confini dell’astratto e della figurazione simbolica in netto anticipo rispetto ai suoi tempi.
Amico fraterno di Umberto Boccioni, tra i giovani artisti che nei primi del Novecento si potevano incontrare a Milano, Romani era il più impegnato a seguire una linea di sondaggio del paranormale e del subcosciente, nel tentativo di riportare in superficie le emozioni e gli stati d’animo attraverso un complesso sistema di trascrizione d’ordine psicografico, occultistico, metaforico. La sua vicenda artistica e umana – segnata per altro dalla malattia mentale, che dal 1910 lo avrebbe isolato in ricorrenti e progressivi vuoti di coscienza – fu improntata da una visione critica dell’uomo e da una propensione a colpire il grottesco del mondo borghese analoghe a quelle che di lì a breve avrebbero animato Marinetti e i Futuristi, il Dada e, più in generale, tutte le avanguardie del primo Novecento.
La mostra, che prevede l’esposizione di tutte le opere dei Musei Civici sottoposte per l’occasione ad alcuni importanti interventi conservativi e di restauro, costituisce l’occasione - dopo oltre vent’anni dall’ultima esposizione al pubblico - per il riordino conservativo del fondo e l’avvio del percorso di ricerca scientifica promosso da Fondazione Brescia Musei e dal Comune di Brescia, per la pubblicazione del catalogo generale dell’artista in collaborazione con i massimi studiosi della sua opera.
Sensazioni, figure, simboli
Il nucleo di 60 opere di Romolo Romani di proprietà dei Civici Musei di Brescia è, per ampiezza e qualità, il corpus più importante e cospicuo di opere del grande artista milanese di nascita e bresciano di adozione che è stato sia tra i firmatari del primo Manifesto del Futurismo che tra i precursori assoluti dell’arte astratta.
Costruito attraverso legati, donazioni e acquisti mirati questo fondo documenta la fisionomia dell’artista, nato nel 1884 a Milano, ma vissuto per lunghi periodi a Brescia. Romani fu tra i firmatari nel 1910 del Manifesto dei pittori futuristi e nella sua seppur breve carriera (morì di malattia nel 1916) incrociò, in un percorso assolutamente non lineare, la cultura simbolista mitteleuropea e il divisionismo di Previati, superandoli fino ad arrivare ai confini dell’astratto e della figurazione simbolica in netto anticipo rispetto ai suoi tempi.
Amico fraterno di Umberto Boccioni, tra i giovani artisti che nei primi del Novecento si potevano incontrare a Milano, Romani era il più impegnato a seguire una linea di sondaggio del paranormale e del subcosciente, nel tentativo di riportare in superficie le emozioni e gli stati d’animo attraverso un complesso sistema di trascrizione d’ordine psicografico, occultistico, metaforico. La sua vicenda artistica e umana – segnata per altro dalla malattia mentale, che dal 1910 lo avrebbe isolato in ricorrenti e progressivi vuoti di coscienza – fu improntata da una visione critica dell’uomo e da una propensione a colpire il grottesco del mondo borghese analoghe a quelle che di lì a breve avrebbero animato Marinetti e i Futuristi, il Dada e, più in generale, tutte le avanguardie del primo Novecento.
La mostra, che prevede l’esposizione di tutte le opere dei Musei Civici sottoposte per l’occasione ad alcuni importanti interventi conservativi e di restauro, costituisce l’occasione - dopo oltre vent’anni dall’ultima esposizione al pubblico - per il riordino conservativo del fondo e l’avvio del percorso di ricerca scientifica promosso da Fondazione Brescia Musei e dal Comune di Brescia, per la pubblicazione del catalogo generale dell’artista in collaborazione con i massimi studiosi della sua opera.
01
ottobre 2016
Romolo Romani 1884-1916 – Sensazioni, figure, simboli
Dal primo ottobre 2016 al 26 febbraio 2017
arte moderna
Location
MUSEO DI SANTA GIULIA
Brescia, Via Dei Musei, 81/B, (Brescia)
Brescia, Via Dei Musei, 81/B, (Brescia)
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