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Romolo Stanco / Paula Design – The Opposite: La molotov contro l’illusione del reale
Nella esposizione “The Opposite” l’architetto e designer Romolo Stanco presenterà, insieme al collettivo romano Paula Design, un racconto fatto di paradossi, di ossimori e di contrappunti stilistici, attraverso oggetti sospesi tra passato e futuro, tra realtà ed apparenza, incastrati in un tempo liminale, nel quale la contraddizione è parte integrante del mondo.
Comunicato stampa
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Amleto: "Vedete quella nuvola lassù, che sembra quasi un cammello?"
Polonio: "Santi numi, davvero somiglia a un cammello"
Amleto: "Mi par che somigli a una donnola"
Polonio: "Ha un dorso come di donnola"
Amleto: "O come una balena?"
Polonio: "Proprio così, una balena"
Il Concept*
Passione e logica, arte e scienza, rigore e improvvisazione, artificio e natura.
Può essere sconcertante come dalla simbiosi di concetti antitetici, storicamente concepiti come alternativi, belligeranti e contraddittori, possano nascere percorsi creativi di grande potenza, concettualmente innovativi, emotivamente sconvolgenti.
Nella esposizione “The Opposite” l’architetto e designer Romolo Stanco presenterà, insieme al collettivo romano Paula Design, un racconto fatto di paradossi, di ossimori e di contrappunti stilistici, attraverso oggetti sospesi tra passato e futuro, tra realtà ed apparenza, incastrati in un tempo liminale, nel quale la contraddizione è parte integrante del mondo.
Ricontestualizzando un tema sviluppato da Elio Franzini nel saggio - dal titolo volutamente ossimorico - "Le Ragioni delle passioni", ovvero il tentativo di non contrapporre ragione e passione come se fossero completamente distinte, “The Opposite” presenta oggetti che tentano di conciliare ambiti apparentemente antitetici attraverso una interazione diretta con l’utente, con l’ambiente e la cultura contemporanea, con l’azione d’uso esaltata da una potente valenza di espressione emotiva.
Ragione e Passione, natura e artificio1, arte e scienza in realtà appartengono a due mondi in continua collaborazione. La passionalità si rivela essenziale nella stessa scienza, perché indica quello che è il rapporto originario con il mondo: un vivere nel mondo non secondo ragione, ma attraverso un corpo, una sensibilità e un sentire,
Così tecnologie sperimentali e sensibilità poetica, gesti quotidiani ed espressività artistica, emozioni magiche e concretezza scientifica confondono i loro tradizionali confini in un campo di interazione fluido e dinamico, come in una composizione jazz, senza il timore (anzi con l’orgoglio) della contraddizione.
“The Opposite” sarà ospitata nel suggestivo Spazio Mo.C.A - diretto dall’architetto Cinzia Bonamoneta - un’ex falegniameria del ‘400 in Rione Monti, quartiere tra l’altro da sempre di richiamo per le realtà artistiche del panorama italiano.
Oggetti esposti:
LaDinDon quindicimillimetri
Design Romolo Stanco
Seduta a finto-dondolo in materiali compositi
LaDinDon quindicimillimetri, disegnata con l’idea di “assecondare” e riconfigurare la sua funzione con il movimento, apparentemente è percepibile come una seduta a dondolo dalla forma sintetica e scultorea: e infatti oscilla, instabile e incerta, ma una volta “utilizzata”, come per magia, muta e sorprende trasformandosi in una seduta ferma e stabile. L’uomo, il “sedente”, influisce sull’oggetto che dinamicamente reagisce all’azione trasformandosi in un territorio di esplorazione, di curiosità, di esperienza. LaDinDon non è una seduta passiva ma può essere vissuta in modo differente da chiunque ne entri in contatto: il suo “mondo” diventa un campo di azione in cui oggetto e soggetto interagiscono fino a esprimere formalmente “in esso” i segni della propria personalità nella contestualizzazione o attraverso la customizzazione dell’artista che viola lo spazio dell’oggetto rendendolo parte del proprio immaginario artificiale.
LaDinDon 15th Street
Design Romolo Stanco, custom art Rae Martini
Seduta a finto-dondolo in materiali compositi con customizzazione a mano
Dirty&Clean* - una istallazione che vede come protagoniste due LaDinDon, una bianca e glaciale, circondata da oggetti d’uso domestici e quotidiani, l’altra personalizzata dall’intervento dello street artist Rae Martini3 contaminata dai colori e dalla ruvidezza materica delle metropoli contemporanee - esprime simbolicamente la possibilità di creare mondi personali in cui oggetto e soggetto confondono i propri limiti, si contaminano, si bagnano di una artificialità che li trasforma in differenti stati di realtà. LaDinDon è una scultura, un oggetto magico e irreale realizzato con materiali e tecnologie d’avanguardia, è una reinterpretazione contemporanea delle storiche sedie a dondolo ed è pure l’estensione della tela, del muro di un artista: è tutto questo insieme e nulla di ciò allo stesso istante, è una linea disegnata velocemente su un foglio in attesa di una azione ed è l’esperienza, personale, indelebile e unica che può offrire ad ognuno. Partendo dalla contaminazione culturale che da sempre caratterizza i suoi progetti, Romolo Stanco presenta in Dirty&Clean – già esposta all’Adunata del Contemporaneo nel contesto degli eventi Fuoribiennale con Rae Martini - una istallazione ispirata alla relazione simbiotica tra uomo e oggetto che si deforma sino a rendere l’oggetto stesso parte della propria personalità: l’instabile equilibrio dell’apparenza, condizionata e modificata dall’uso, si estende al colore, all’immagine al tatto.
KilltheQueen
Design Romolo Stanco
Specchio in cristallo stressato da incisioni laser
Killthequeen - uno strumento di “riflessione” interpretabile nella duplice accezione di “suggestione a riflettere” e “superficie riflettente” - è una interpretazione contemporanea di uno specchio “incorniciato” della tradizione classica. Killthequeen è un oggetto monolitico, trasparente e formalmente essenziale capace di dialogare con elementi dinamici e decorativi fino a renderli parte stessa della propria struttura rifuggendo ogni istinto di sovrapposizione formale (o di orpello, per dirla alla Enzo Mari), ma esaltando, al contrario, la propria paradossale identità tramite una integrazione, un equilibrio di contrasti indispensabile quanto necessario per la sua stessa esistenza. La decorazione, grazie all'innovativo utilizzo del laser, diventa "parte integrante" della materia, galleggia all'interno del vetro come sospesa in un gioco di precario equilibrio. Killthequeen infatti, nel pieno rispetto delle tradizione moderna, è realizzato con un unico materiale (il vetro) che la tecnologia laser permette di alterare (creando delle microfratture visibili all’occhio umano sotto forma di micro punti) rendendo percepibile al suo interno la decorazione. L’oggetto rimane in bilico tra il rigore dei canoni modernisti e l’espressività artistica e simbolica della decorazione esprimendo la coerenza della contraddizione come una piccola architettura di Robert Venturi4.
Quelcheresta
Design Romolo Stanco
engineering Laboratorio Water Jet, Politecnico di Milano supervisione ing. Massimiliano Annoni.
Lampada “assente” in vetro elettroluminescente
Quelcheresta è una lampada che rappresenta la luce privata della sua sorgente. Non è presente alcuna sorgente luminosa tradizionale (lampadina, neon o led…) ed ironicamente, a sottolineare questa assenza, Romolo Stanco ha “sottratto”, eliminato, ritagliato dalla lastra luminosa la “forma” archetipa di una classica abatjour (lavorazione ottenuta tramite di taglio water jet5). La lampada si presenta così come la rappresentazione della luce che sta “intorno” alla lampada tradizionale sottolineando ed esaltando, per paradosso, le intenzioni sottrattive del minimalismo fino ad eliminare l’oggetto funzionale lasciando il posto esclusivamente all’effetto che produce: la luce.
La rappresentazione della luce è esaltata dell’assenza dell’oggetto - per dirla con le parole di Umberto Eco6 - che non lascia altra strada che che interpretare la struttura come “modello” di una “riconoscibilità” ontologica di una forma - o peggio ancora di un oggetto concreto - che nella realtà fenomenica non esiste.
L’illusione di una realtà, percepita soltanto grazie all’inganno dell’artificio figura/sfondo, trova la massima espressione di concretezza nella sostanza di un oggetto funzionale (che effettivamente si accende e illumina come una lampada) che è protagonista assente della propria azione.
Wardrom
Design Paula Design
Guardaroba a ordine “caos-ale”
Wardrom, disegnato e prodotto dal collettivo Paula, si propone di elaborare una soluzione provvisoria, istantanea e semplice al caos creato da comportamenti e abitudini contemporanee di una generazione ormai svincolata da schemi comportamentali tradizionali. L’ elaborazione del gesto contemporaneo dello “spogliarsi” e del “riporre” ha portato a una sfida nata dal rifiuto di una passiva conformazione alla consuetudine d’uso. L’interpretazione formale dei Paula, fondata sulla ricerca come sull’errore creativo ha condotto ad un oggetto modulare, upgradabile e scultoreo che prende vita grazie all’azione dinamica dell’utente trasformandosi in una tela tridimensionale dipinta dagli abiti aggrappati e catturati come da un campo di forza. Wardrom è generato e disegnato per stabilire una relazione esperienziale ogni volta differente con il proprio utente, è un gioco, un guardaroba, ma soprattutto un territorio di interazione dinamica con il suo utilizzatore.
Cane
Design Paula Design
Tavolo asimmetrico democratico
Cane, il tavolo, nasce da un disegno primordiale, un geroglifico. L’archetipico ritratto che il bambino fà del "cagnolino", un segno elementare, un prospetto apparentemente errato, (ri)emerge distorto dall'immaginario fanciullesco per divenire oggetto "intiero" e reggersi sulle proprie "zampe". Caratterizzato dal moltiplicarsi di gambe sfalsate tra un lato e l'altro - che hanno la funzione di scandire il "ritmo dei posti sedere" - e da uno sbalzo nella parte finale che funziona come piano d'appoggio. Vuole porsi come tavolo democratico, infatti ha una larghezza ridotta e non prevede la possibilità del cosiddetto "capo tavola", imponendo di fatto al pasto un gioco collettivo di partecipazione egualitaria. Il momento del convito viene stretchato, si snoda per tre metri e otto postazioni equamente scandite, per otto esseri tutti uguali ma anche tutti diversi, che occupano gli spazi (di)segnati, inserendosi là dove Cane7 invita a sedersi. Semplice e volutamente minimale, dalle forme geometriche e rigorose come un’architettura razionalista in scala domestica, si trasforma nel momento della fruizione da parte dei commensali che danno vita al gioco. Cane è un progetto nato da più menti: disegnato dal collettivo Paula, con la collaborazione dell'atelier Grafite di Luca Leonori e Stefano Stefani e il segmento di design dello Studio Schiattarella.
Note:
1 Gillo Dorfles, Artificio e Natura; 1968 Skira
2 Romolo Stanco lavora in collaborazione con il CNR IENI di Lecco diretto dal fisico Stefano Besseghini
3 Street artist di fama internazionale autore della customizzazione delle sedute di Romolo Stanco 15th Street
4 Tom Wolfe, Maledetti Architetti; Bompiani 2001
5 Laboratorio di Meccanica Water Jet del Politecnico di Milano, direzione Massimiliano Annoni
6 Umberto Eco, La Struttura assente; Bompiani 2002
7 Ingegnerizzato e prodotto dalla Falegnameria Antonacci per “The Opposite”
Gallery info:
Mo.C.A. Spazio culturale
Direzione: Cinzia Bonamoneta
Roma - Piazza Degli Zingari 1 (00184)
+39 064742764 (tel), +39 064742764 (fax)
moca@mocaroma.it
www.mocaroma.it
Romolo Stanco
Definito “poeticamente dissacrante” per la sua sensibilità ed ironia in progetti assolutamente inusuali, lavora in collaborazione con prestigiosi istituti di ricerca come il Consiglio Nazionale delle Ricerche con un approccio unico, sia dal punto di vista compositivo che concettuale. Le sue sperimentazioni nel campo del design – con il laboratorio Nonesiste - e dell’architettura varcano i confini tradizionali di settore centrando obiettivi incredibili e surreali (”Design Magic” titola Laura Traldi su Curve) con dinamiche di forte innovazione formale e tecnica alla ricerca di un approccio essenziale ed espressivo (”Design as Art” scrive Karen Klages il Chicago Tribune). Maria Cristina Tommasini su Domus, lo considera uno tra i “giovani talenti del design internazionale”, esempio di una progettazione d’avanguardia concettuale.
I suoi progetti di architettura e design si sono guadagnati le copertine e le pagine dei più importanti magazine internazionali e le sue esposizioni rappresentano sempre una sorpresa per l’esperienza e la sorpresa suscitata delle sue creazioni.
Polonio: "Santi numi, davvero somiglia a un cammello"
Amleto: "Mi par che somigli a una donnola"
Polonio: "Ha un dorso come di donnola"
Amleto: "O come una balena?"
Polonio: "Proprio così, una balena"
Il Concept*
Passione e logica, arte e scienza, rigore e improvvisazione, artificio e natura.
Può essere sconcertante come dalla simbiosi di concetti antitetici, storicamente concepiti come alternativi, belligeranti e contraddittori, possano nascere percorsi creativi di grande potenza, concettualmente innovativi, emotivamente sconvolgenti.
Nella esposizione “The Opposite” l’architetto e designer Romolo Stanco presenterà, insieme al collettivo romano Paula Design, un racconto fatto di paradossi, di ossimori e di contrappunti stilistici, attraverso oggetti sospesi tra passato e futuro, tra realtà ed apparenza, incastrati in un tempo liminale, nel quale la contraddizione è parte integrante del mondo.
Ricontestualizzando un tema sviluppato da Elio Franzini nel saggio - dal titolo volutamente ossimorico - "Le Ragioni delle passioni", ovvero il tentativo di non contrapporre ragione e passione come se fossero completamente distinte, “The Opposite” presenta oggetti che tentano di conciliare ambiti apparentemente antitetici attraverso una interazione diretta con l’utente, con l’ambiente e la cultura contemporanea, con l’azione d’uso esaltata da una potente valenza di espressione emotiva.
Ragione e Passione, natura e artificio1, arte e scienza in realtà appartengono a due mondi in continua collaborazione. La passionalità si rivela essenziale nella stessa scienza, perché indica quello che è il rapporto originario con il mondo: un vivere nel mondo non secondo ragione, ma attraverso un corpo, una sensibilità e un sentire,
Così tecnologie sperimentali e sensibilità poetica, gesti quotidiani ed espressività artistica, emozioni magiche e concretezza scientifica confondono i loro tradizionali confini in un campo di interazione fluido e dinamico, come in una composizione jazz, senza il timore (anzi con l’orgoglio) della contraddizione.
“The Opposite” sarà ospitata nel suggestivo Spazio Mo.C.A - diretto dall’architetto Cinzia Bonamoneta - un’ex falegniameria del ‘400 in Rione Monti, quartiere tra l’altro da sempre di richiamo per le realtà artistiche del panorama italiano.
Oggetti esposti:
LaDinDon quindicimillimetri
Design Romolo Stanco
Seduta a finto-dondolo in materiali compositi
LaDinDon quindicimillimetri, disegnata con l’idea di “assecondare” e riconfigurare la sua funzione con il movimento, apparentemente è percepibile come una seduta a dondolo dalla forma sintetica e scultorea: e infatti oscilla, instabile e incerta, ma una volta “utilizzata”, come per magia, muta e sorprende trasformandosi in una seduta ferma e stabile. L’uomo, il “sedente”, influisce sull’oggetto che dinamicamente reagisce all’azione trasformandosi in un territorio di esplorazione, di curiosità, di esperienza. LaDinDon non è una seduta passiva ma può essere vissuta in modo differente da chiunque ne entri in contatto: il suo “mondo” diventa un campo di azione in cui oggetto e soggetto interagiscono fino a esprimere formalmente “in esso” i segni della propria personalità nella contestualizzazione o attraverso la customizzazione dell’artista che viola lo spazio dell’oggetto rendendolo parte del proprio immaginario artificiale.
LaDinDon 15th Street
Design Romolo Stanco, custom art Rae Martini
Seduta a finto-dondolo in materiali compositi con customizzazione a mano
Dirty&Clean* - una istallazione che vede come protagoniste due LaDinDon, una bianca e glaciale, circondata da oggetti d’uso domestici e quotidiani, l’altra personalizzata dall’intervento dello street artist Rae Martini3 contaminata dai colori e dalla ruvidezza materica delle metropoli contemporanee - esprime simbolicamente la possibilità di creare mondi personali in cui oggetto e soggetto confondono i propri limiti, si contaminano, si bagnano di una artificialità che li trasforma in differenti stati di realtà. LaDinDon è una scultura, un oggetto magico e irreale realizzato con materiali e tecnologie d’avanguardia, è una reinterpretazione contemporanea delle storiche sedie a dondolo ed è pure l’estensione della tela, del muro di un artista: è tutto questo insieme e nulla di ciò allo stesso istante, è una linea disegnata velocemente su un foglio in attesa di una azione ed è l’esperienza, personale, indelebile e unica che può offrire ad ognuno. Partendo dalla contaminazione culturale che da sempre caratterizza i suoi progetti, Romolo Stanco presenta in Dirty&Clean – già esposta all’Adunata del Contemporaneo nel contesto degli eventi Fuoribiennale con Rae Martini - una istallazione ispirata alla relazione simbiotica tra uomo e oggetto che si deforma sino a rendere l’oggetto stesso parte della propria personalità: l’instabile equilibrio dell’apparenza, condizionata e modificata dall’uso, si estende al colore, all’immagine al tatto.
KilltheQueen
Design Romolo Stanco
Specchio in cristallo stressato da incisioni laser
Killthequeen - uno strumento di “riflessione” interpretabile nella duplice accezione di “suggestione a riflettere” e “superficie riflettente” - è una interpretazione contemporanea di uno specchio “incorniciato” della tradizione classica. Killthequeen è un oggetto monolitico, trasparente e formalmente essenziale capace di dialogare con elementi dinamici e decorativi fino a renderli parte stessa della propria struttura rifuggendo ogni istinto di sovrapposizione formale (o di orpello, per dirla alla Enzo Mari), ma esaltando, al contrario, la propria paradossale identità tramite una integrazione, un equilibrio di contrasti indispensabile quanto necessario per la sua stessa esistenza. La decorazione, grazie all'innovativo utilizzo del laser, diventa "parte integrante" della materia, galleggia all'interno del vetro come sospesa in un gioco di precario equilibrio. Killthequeen infatti, nel pieno rispetto delle tradizione moderna, è realizzato con un unico materiale (il vetro) che la tecnologia laser permette di alterare (creando delle microfratture visibili all’occhio umano sotto forma di micro punti) rendendo percepibile al suo interno la decorazione. L’oggetto rimane in bilico tra il rigore dei canoni modernisti e l’espressività artistica e simbolica della decorazione esprimendo la coerenza della contraddizione come una piccola architettura di Robert Venturi4.
Quelcheresta
Design Romolo Stanco
engineering Laboratorio Water Jet, Politecnico di Milano supervisione ing. Massimiliano Annoni.
Lampada “assente” in vetro elettroluminescente
Quelcheresta è una lampada che rappresenta la luce privata della sua sorgente. Non è presente alcuna sorgente luminosa tradizionale (lampadina, neon o led…) ed ironicamente, a sottolineare questa assenza, Romolo Stanco ha “sottratto”, eliminato, ritagliato dalla lastra luminosa la “forma” archetipa di una classica abatjour (lavorazione ottenuta tramite di taglio water jet5). La lampada si presenta così come la rappresentazione della luce che sta “intorno” alla lampada tradizionale sottolineando ed esaltando, per paradosso, le intenzioni sottrattive del minimalismo fino ad eliminare l’oggetto funzionale lasciando il posto esclusivamente all’effetto che produce: la luce.
La rappresentazione della luce è esaltata dell’assenza dell’oggetto - per dirla con le parole di Umberto Eco6 - che non lascia altra strada che che interpretare la struttura come “modello” di una “riconoscibilità” ontologica di una forma - o peggio ancora di un oggetto concreto - che nella realtà fenomenica non esiste.
L’illusione di una realtà, percepita soltanto grazie all’inganno dell’artificio figura/sfondo, trova la massima espressione di concretezza nella sostanza di un oggetto funzionale (che effettivamente si accende e illumina come una lampada) che è protagonista assente della propria azione.
Wardrom
Design Paula Design
Guardaroba a ordine “caos-ale”
Wardrom, disegnato e prodotto dal collettivo Paula, si propone di elaborare una soluzione provvisoria, istantanea e semplice al caos creato da comportamenti e abitudini contemporanee di una generazione ormai svincolata da schemi comportamentali tradizionali. L’ elaborazione del gesto contemporaneo dello “spogliarsi” e del “riporre” ha portato a una sfida nata dal rifiuto di una passiva conformazione alla consuetudine d’uso. L’interpretazione formale dei Paula, fondata sulla ricerca come sull’errore creativo ha condotto ad un oggetto modulare, upgradabile e scultoreo che prende vita grazie all’azione dinamica dell’utente trasformandosi in una tela tridimensionale dipinta dagli abiti aggrappati e catturati come da un campo di forza. Wardrom è generato e disegnato per stabilire una relazione esperienziale ogni volta differente con il proprio utente, è un gioco, un guardaroba, ma soprattutto un territorio di interazione dinamica con il suo utilizzatore.
Cane
Design Paula Design
Tavolo asimmetrico democratico
Cane, il tavolo, nasce da un disegno primordiale, un geroglifico. L’archetipico ritratto che il bambino fà del "cagnolino", un segno elementare, un prospetto apparentemente errato, (ri)emerge distorto dall'immaginario fanciullesco per divenire oggetto "intiero" e reggersi sulle proprie "zampe". Caratterizzato dal moltiplicarsi di gambe sfalsate tra un lato e l'altro - che hanno la funzione di scandire il "ritmo dei posti sedere" - e da uno sbalzo nella parte finale che funziona come piano d'appoggio. Vuole porsi come tavolo democratico, infatti ha una larghezza ridotta e non prevede la possibilità del cosiddetto "capo tavola", imponendo di fatto al pasto un gioco collettivo di partecipazione egualitaria. Il momento del convito viene stretchato, si snoda per tre metri e otto postazioni equamente scandite, per otto esseri tutti uguali ma anche tutti diversi, che occupano gli spazi (di)segnati, inserendosi là dove Cane7 invita a sedersi. Semplice e volutamente minimale, dalle forme geometriche e rigorose come un’architettura razionalista in scala domestica, si trasforma nel momento della fruizione da parte dei commensali che danno vita al gioco. Cane è un progetto nato da più menti: disegnato dal collettivo Paula, con la collaborazione dell'atelier Grafite di Luca Leonori e Stefano Stefani e il segmento di design dello Studio Schiattarella.
Note:
1 Gillo Dorfles, Artificio e Natura; 1968 Skira
2 Romolo Stanco lavora in collaborazione con il CNR IENI di Lecco diretto dal fisico Stefano Besseghini
3 Street artist di fama internazionale autore della customizzazione delle sedute di Romolo Stanco 15th Street
4 Tom Wolfe, Maledetti Architetti; Bompiani 2001
5 Laboratorio di Meccanica Water Jet del Politecnico di Milano, direzione Massimiliano Annoni
6 Umberto Eco, La Struttura assente; Bompiani 2002
7 Ingegnerizzato e prodotto dalla Falegnameria Antonacci per “The Opposite”
Gallery info:
Mo.C.A. Spazio culturale
Direzione: Cinzia Bonamoneta
Roma - Piazza Degli Zingari 1 (00184)
+39 064742764 (tel), +39 064742764 (fax)
moca@mocaroma.it
www.mocaroma.it
Romolo Stanco
Definito “poeticamente dissacrante” per la sua sensibilità ed ironia in progetti assolutamente inusuali, lavora in collaborazione con prestigiosi istituti di ricerca come il Consiglio Nazionale delle Ricerche con un approccio unico, sia dal punto di vista compositivo che concettuale. Le sue sperimentazioni nel campo del design – con il laboratorio Nonesiste - e dell’architettura varcano i confini tradizionali di settore centrando obiettivi incredibili e surreali (”Design Magic” titola Laura Traldi su Curve) con dinamiche di forte innovazione formale e tecnica alla ricerca di un approccio essenziale ed espressivo (”Design as Art” scrive Karen Klages il Chicago Tribune). Maria Cristina Tommasini su Domus, lo considera uno tra i “giovani talenti del design internazionale”, esempio di una progettazione d’avanguardia concettuale.
I suoi progetti di architettura e design si sono guadagnati le copertine e le pagine dei più importanti magazine internazionali e le sue esposizioni rappresentano sempre una sorpresa per l’esperienza e la sorpresa suscitata delle sue creazioni.
12
dicembre 2008
Romolo Stanco / Paula Design – The Opposite: La molotov contro l’illusione del reale
Dal 12 dicembre 2008 al 02 febbraio 2009
design
Location
MO.C.A.
Roma, Piazza Degli Zingari, 1, (Roma)
Roma, Piazza Degli Zingari, 1, (Roma)
Sito web
www.romolostanco.com
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