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Ronald Moràn – Terrible softness/Terribile morbidezza
Il titolo della mostra introduce perfettamente il lavoro di Moràn che è concentrato a restituirci con l’ovattata tragicità dei suoi lavori, la doppiezza dei significati, la soggettività interpretativa, la piega che può assumere il momento che stravolge il risultato.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
14 maggio 2011 – 18:00 RELOCATED ZAK Piazza Roma n. 13 CASTELLO di MONTERIGGIONI
presenta:
RONALD MORAN
TERRIBLE SOFTNESS / TERRIBILE MORBIDEZZA
a cura di Antonio Arévalo & Gaia Pasi
Opening: 14 maggio 2011 ore 18:00
Winebar: ARTELIQUIDA sponsored by Terre della Grigia Az. Agr. Montechiaro & Ass. Cult. Muravive per l’arte Monteriggioni.
GALLERIA ZAK : Piazza Roma n. 13 CASTELLO di MONTERIGGIONI – 53035 - Monteriggioni (SI)
mart/dom 11|14 – 15|20 - chiuso lunedì - info: (+39) 346 9437211 - infogalleriazak@gmail.com - www.galleriazak.com
Periodo: 15 maggio 2011 – 20 giugno 2011
Dopo un anno esatto di mostre, eventi, incontri e attività culturali alle quali avete preso parte con entusiasmo nello spazio di Via San Martino 25/27 a Siena, siamo lieti d'informarvi che ZAK dal 14 MAGGIO 2011 SI TRASFERISCE nel cuore del Castello di Monteriggioni: Piazza Roma n.13.
RELOCATED ZAK “..di torri si corona..” e inaugura il nuovo spazio sabato 14 maggio alle ore 18:00, con la mostra personale dell'artista latinoamericano RONALD MORAN (El Salvador 1972) a cura di Antonio Arévalo e Gaia Pasi.
Il titolo TERRIBLE SOFTNESS/TERRIBILE MORBIDEZZA introduce perfettamente il lavoro di Moràn che è concentrato a restituirci con l’ovattata tragicità dei suoi lavori, la doppiezza dei significati, la soggettività interpretativa, la piega che può assumere il momento che stravolge il risultato.
Scrive Gaia Pasi: “…Ronald Moràn filtra la realtà rivestendola con una coltre illibata di cotone: intere stanze ed utensili immobilizzati in un’atmosfera così surreale e sorda, da sembrare immutabile, ed infinita. Ma è proprio all’interno di questa illusoria ed immacolata fissità che si coglie lo scarto tra quel che è e quel che appare, l’istante in cui ciò che sembra non è o può diventare, irrimediabilmente, qualcos’altro: fatti, luoghi, cose, persone…”.
Come la neve che maschera l’orizzonte e con il disgelo rivela il colore e le forme di un mondo creduto compatto e monotono, allo stesso modo l’artista riflette sui doppi giochi, sul rovescio delle medaglie, sulla differenza che esiste tra atteggiamenti, idee, azioni, reazioni, e lo fa utilizzando luoghi ed oggetti comuni come possono esserlo la stanza da pranzo che riunisce la famiglia o il Cuchillo/Coltello (2009) che taglia il pane o gola ad Abele in cucina.
Oggetti d’uso quotidiano, armi improprie, bianche dunque come lo sono i mestoli, i ramaioli, i matterelli, o le bottiglie vuote di whisky che nonostante siano giganti nelle tele, sembrano svaporare in una nebbia impalpabile e rarefatta ottenuta dall’artista con pennellate reiterate e monocrome che avvolgono i contorni delle cose stemperandoli e confondendoli con lo sfondo: Taza (2010), Altar (2010), Botellas (2010), Hutencilios (2010) Chucharas (2010), Bowl (2010).
Ancora nella serie fotografica Senza Titolo (2011) stampata anch’essa su tela, ritroviamo coltelli affilati, forchette appuntite, cucchiai specchianti apparecchiati in composizioni austere e simboliche, su tovaglie di nuvole ma mai sopra a solidi tavoli. “Terapia para un dulce sueno” (2007) è un istallazione dove l’ironia pungente dell’artista vuole proiettate su un letto disfatto, le silhouette di loschi individui appartenenti alle cosche malavitose sudamericane, intenti a saltare la stessa staccionata delle pecorelle sbandanti alle quali facciamo ricorso per conciliare il sonno. Scrive Antonio Arévalo “Moràn propone uno scorcio dell’arte latino americana oggi, arte che in vari modi si misura con la realtà di paesi segnati da storie di soprusi e povertà, trasformati profondamente dall’economia capitalista, territori di luce e oscurità … l’artista sembra immobilizzarli come sotto alla neve, i suoi oggetti sono rarefatti e consumati dal potere che ne ridisegna il perimetro, le geografie”. Dalle fattezze terribilmente morbide è infine il Muro (2011), l’istallazione che Moràn realizza ricoprendo d’ovatta dei mattoni di coccio per costruirvi una barriera invalicabile e traballante, dalla presenza tanto massiccia e ingombrante quanto fragile e delicata.
Ronald Morán nasce ad El Salvador nel 1972 e vanta più di 150 mostre in importanti location internazionali. Ha rappresentato il suo paese nel 2003 alla Biennale dei Carabi a Santo Domingo, nel 2004 alla Biennale di Cuenca, Ecuador, alla II Biennale di Praga nel 2005, alla VII Biennale di Venezia nel 2007. Nel 2001 riceve la menzione d’onore alla prima Biennale d’Arte a La Paz (Bolivia) nella categoria degli artisti invitati.
ZAK GALLERY
Piazza Roma n. 13 - 53035 - Castello di Monteriggioni (SI)
tel/fax (+39) 346 9437211 - infogalleriazak@gmail.com
www.galleriazak.com
PRESS RELEASE
14th May 2011 - 18:00 RELOCATED ZAK Piazza Roma n. 13 CASTELLO di MONTERIGGIONI
present:
RONALD MORAN
TERRIBLE SOFTNESS / TERRIBILE MORBIDEZZA
curated by Antonio Arévalo & Gaia Pasi
Opening: 14th may 2011 hour 18:00
Winebar: ARTELIQUIDA sponsored by Terre della Grigia Az. Agr. Montechiaro & Ass. Cult. Muravive per lfarte Monteriggioni.
GALLERIA ZAK : Piazza Roma n. 13 CASTELLO di MONTERIGGIONI - 53035 - Monteriggioni (SI)
tuesday/sunday 11|14 - 15|20 - close on monday - info: (+39) 346 9437211 - infogalleriazak@gmail.com - www.galleriazak.com
15th May - 20th June 2011
Dear friends,
after a full year of exhibitions, events and cultural activities which have taken part enthusiastically in the space in Via San Martino 25 / 27 at Siena, we are pleased to inform you that since May 14th 2011 ZAK MOVES to the heart of the Castle Monteriggioni: in Piazza Roma n.13.
Relocated ZAK ".. .. “is crowned with towers” and the new space will be opening on Saturday 14th May at 18:00, with the exhibition of Latin American artist RONALD MORAN (El Salvador 1972) curated by Antonio Arévalo and Gaia Pasi.
The title TERRIBLE SOFTNESS / TERRIBILE MORBIDEZZA perfectly introduces the work of Moran that is concentrated to give us back the duplicity of meaning, the subjectivity of interpretation, and the turns that are able to distort the results.
Gaia Pasi writes: "... Ronald Moran filters the reality coating layers of spotless cotton: entire rooms and tools in a restrained and deaf so surreal that it seems immutable, and infinite. But it is precisely within this illusory and immaculate stillness that we find the difference between what is and what it is not, the moment when it seems that it is or may become, irrevocably, something else: the facts, places, things, people .... "
As the snow that hides the landscape and makes everything equal the thaw reveals colors and forms and diversity, in the same way the artist reflects on the double plays, on the flip side, the difference between the attitudes, ideas, actions, reactions, and does so using common objects and places as may be the dining room of a family or the Cuchillo / Knife (2009) that can cuts bread or a throat.
Everyday objects, wich can become weapons, as the ladles, the rolling pin or empty whiskey bottle wich on the canvases appear forgotten. They seem to evaporate in a thin fog produced by the artist brusch strokes with repeated and monochrome lines of things surrounding the watering down and fade into the background: Taza (2010), Altar (2010), Botellas (2010), Hutencilios (2010) Chucharas (2010), Bowl (2010).
Still in the photographic series Untitled (2011) also printed on canvas, we find sharp knives, sharp forks, spoons mirror apparatus in symbolic and austere compositions on a tablecloth of clouds but never on a solid table. "Therapia para un dulce Sueno" (2007) is an installation where some individuals belonging to South American criminal gangs are jumping on a bed in the same way as the sheep we used to count to fall asleep. Antonio Arévalo writes "Moran offers a glimpse of Latin America today, an art that can be measured in various ways with the reality of countries marked by stories of abuse and poverty, deeply transformed by the capitalist state, territory of light and the darkness ... ' artist seems to be immobilized as in the snow, his objects are sparse and consumed by the power that reshapes the perimeter, the geographies. " From the soft features also the Wall (2011), that Moran realizes with cotton padding covering clay bricks to build an insurmountable barrier that is both massive and bulky, fragile and delicate.
Ronald Morán was born in El Salvador in 1972 and boasts more than 150 exhibitions in major international locations. He has represented his country in 2003 at the Biennial of the Caribbean in Santo Domingo in 2004 at the Biennial of Cuenca, Ecuador, the Prague Biennale II in 2005, the VII Biennale di Venezia in 2007. In 2001 he received an honorable mention at the first Biennial in La Paz (Bolivia) in the category of guest artists.
presenta:
RONALD MORAN
TERRIBLE SOFTNESS / TERRIBILE MORBIDEZZA
a cura di Antonio Arévalo & Gaia Pasi
Opening: 14 maggio 2011 ore 18:00
Winebar: ARTELIQUIDA sponsored by Terre della Grigia Az. Agr. Montechiaro & Ass. Cult. Muravive per l’arte Monteriggioni.
GALLERIA ZAK : Piazza Roma n. 13 CASTELLO di MONTERIGGIONI – 53035 - Monteriggioni (SI)
mart/dom 11|14 – 15|20 - chiuso lunedì - info: (+39) 346 9437211 - infogalleriazak@gmail.com - www.galleriazak.com
Periodo: 15 maggio 2011 – 20 giugno 2011
Dopo un anno esatto di mostre, eventi, incontri e attività culturali alle quali avete preso parte con entusiasmo nello spazio di Via San Martino 25/27 a Siena, siamo lieti d'informarvi che ZAK dal 14 MAGGIO 2011 SI TRASFERISCE nel cuore del Castello di Monteriggioni: Piazza Roma n.13.
RELOCATED ZAK “..di torri si corona..” e inaugura il nuovo spazio sabato 14 maggio alle ore 18:00, con la mostra personale dell'artista latinoamericano RONALD MORAN (El Salvador 1972) a cura di Antonio Arévalo e Gaia Pasi.
Il titolo TERRIBLE SOFTNESS/TERRIBILE MORBIDEZZA introduce perfettamente il lavoro di Moràn che è concentrato a restituirci con l’ovattata tragicità dei suoi lavori, la doppiezza dei significati, la soggettività interpretativa, la piega che può assumere il momento che stravolge il risultato.
Scrive Gaia Pasi: “…Ronald Moràn filtra la realtà rivestendola con una coltre illibata di cotone: intere stanze ed utensili immobilizzati in un’atmosfera così surreale e sorda, da sembrare immutabile, ed infinita. Ma è proprio all’interno di questa illusoria ed immacolata fissità che si coglie lo scarto tra quel che è e quel che appare, l’istante in cui ciò che sembra non è o può diventare, irrimediabilmente, qualcos’altro: fatti, luoghi, cose, persone…”.
Come la neve che maschera l’orizzonte e con il disgelo rivela il colore e le forme di un mondo creduto compatto e monotono, allo stesso modo l’artista riflette sui doppi giochi, sul rovescio delle medaglie, sulla differenza che esiste tra atteggiamenti, idee, azioni, reazioni, e lo fa utilizzando luoghi ed oggetti comuni come possono esserlo la stanza da pranzo che riunisce la famiglia o il Cuchillo/Coltello (2009) che taglia il pane o gola ad Abele in cucina.
Oggetti d’uso quotidiano, armi improprie, bianche dunque come lo sono i mestoli, i ramaioli, i matterelli, o le bottiglie vuote di whisky che nonostante siano giganti nelle tele, sembrano svaporare in una nebbia impalpabile e rarefatta ottenuta dall’artista con pennellate reiterate e monocrome che avvolgono i contorni delle cose stemperandoli e confondendoli con lo sfondo: Taza (2010), Altar (2010), Botellas (2010), Hutencilios (2010) Chucharas (2010), Bowl (2010).
Ancora nella serie fotografica Senza Titolo (2011) stampata anch’essa su tela, ritroviamo coltelli affilati, forchette appuntite, cucchiai specchianti apparecchiati in composizioni austere e simboliche, su tovaglie di nuvole ma mai sopra a solidi tavoli. “Terapia para un dulce sueno” (2007) è un istallazione dove l’ironia pungente dell’artista vuole proiettate su un letto disfatto, le silhouette di loschi individui appartenenti alle cosche malavitose sudamericane, intenti a saltare la stessa staccionata delle pecorelle sbandanti alle quali facciamo ricorso per conciliare il sonno. Scrive Antonio Arévalo “Moràn propone uno scorcio dell’arte latino americana oggi, arte che in vari modi si misura con la realtà di paesi segnati da storie di soprusi e povertà, trasformati profondamente dall’economia capitalista, territori di luce e oscurità … l’artista sembra immobilizzarli come sotto alla neve, i suoi oggetti sono rarefatti e consumati dal potere che ne ridisegna il perimetro, le geografie”. Dalle fattezze terribilmente morbide è infine il Muro (2011), l’istallazione che Moràn realizza ricoprendo d’ovatta dei mattoni di coccio per costruirvi una barriera invalicabile e traballante, dalla presenza tanto massiccia e ingombrante quanto fragile e delicata.
Ronald Morán nasce ad El Salvador nel 1972 e vanta più di 150 mostre in importanti location internazionali. Ha rappresentato il suo paese nel 2003 alla Biennale dei Carabi a Santo Domingo, nel 2004 alla Biennale di Cuenca, Ecuador, alla II Biennale di Praga nel 2005, alla VII Biennale di Venezia nel 2007. Nel 2001 riceve la menzione d’onore alla prima Biennale d’Arte a La Paz (Bolivia) nella categoria degli artisti invitati.
ZAK GALLERY
Piazza Roma n. 13 - 53035 - Castello di Monteriggioni (SI)
tel/fax (+39) 346 9437211 - infogalleriazak@gmail.com
www.galleriazak.com
PRESS RELEASE
14th May 2011 - 18:00 RELOCATED ZAK Piazza Roma n. 13 CASTELLO di MONTERIGGIONI
present:
RONALD MORAN
TERRIBLE SOFTNESS / TERRIBILE MORBIDEZZA
curated by Antonio Arévalo & Gaia Pasi
Opening: 14th may 2011 hour 18:00
Winebar: ARTELIQUIDA sponsored by Terre della Grigia Az. Agr. Montechiaro & Ass. Cult. Muravive per lfarte Monteriggioni.
GALLERIA ZAK : Piazza Roma n. 13 CASTELLO di MONTERIGGIONI - 53035 - Monteriggioni (SI)
tuesday/sunday 11|14 - 15|20 - close on monday - info: (+39) 346 9437211 - infogalleriazak@gmail.com - www.galleriazak.com
15th May - 20th June 2011
Dear friends,
after a full year of exhibitions, events and cultural activities which have taken part enthusiastically in the space in Via San Martino 25 / 27 at Siena, we are pleased to inform you that since May 14th 2011 ZAK MOVES to the heart of the Castle Monteriggioni: in Piazza Roma n.13.
Relocated ZAK ".. .. “is crowned with towers” and the new space will be opening on Saturday 14th May at 18:00, with the exhibition of Latin American artist RONALD MORAN (El Salvador 1972) curated by Antonio Arévalo and Gaia Pasi.
The title TERRIBLE SOFTNESS / TERRIBILE MORBIDEZZA perfectly introduces the work of Moran that is concentrated to give us back the duplicity of meaning, the subjectivity of interpretation, and the turns that are able to distort the results.
Gaia Pasi writes: "... Ronald Moran filters the reality coating layers of spotless cotton: entire rooms and tools in a restrained and deaf so surreal that it seems immutable, and infinite. But it is precisely within this illusory and immaculate stillness that we find the difference between what is and what it is not, the moment when it seems that it is or may become, irrevocably, something else: the facts, places, things, people .... "
As the snow that hides the landscape and makes everything equal the thaw reveals colors and forms and diversity, in the same way the artist reflects on the double plays, on the flip side, the difference between the attitudes, ideas, actions, reactions, and does so using common objects and places as may be the dining room of a family or the Cuchillo / Knife (2009) that can cuts bread or a throat.
Everyday objects, wich can become weapons, as the ladles, the rolling pin or empty whiskey bottle wich on the canvases appear forgotten. They seem to evaporate in a thin fog produced by the artist brusch strokes with repeated and monochrome lines of things surrounding the watering down and fade into the background: Taza (2010), Altar (2010), Botellas (2010), Hutencilios (2010) Chucharas (2010), Bowl (2010).
Still in the photographic series Untitled (2011) also printed on canvas, we find sharp knives, sharp forks, spoons mirror apparatus in symbolic and austere compositions on a tablecloth of clouds but never on a solid table. "Therapia para un dulce Sueno" (2007) is an installation where some individuals belonging to South American criminal gangs are jumping on a bed in the same way as the sheep we used to count to fall asleep. Antonio Arévalo writes "Moran offers a glimpse of Latin America today, an art that can be measured in various ways with the reality of countries marked by stories of abuse and poverty, deeply transformed by the capitalist state, territory of light and the darkness ... ' artist seems to be immobilized as in the snow, his objects are sparse and consumed by the power that reshapes the perimeter, the geographies. " From the soft features also the Wall (2011), that Moran realizes with cotton padding covering clay bricks to build an insurmountable barrier that is both massive and bulky, fragile and delicate.
Ronald Morán was born in El Salvador in 1972 and boasts more than 150 exhibitions in major international locations. He has represented his country in 2003 at the Biennial of the Caribbean in Santo Domingo in 2004 at the Biennial of Cuenca, Ecuador, the Prague Biennale II in 2005, the VII Biennale di Venezia in 2007. In 2001 he received an honorable mention at the first Biennial in La Paz (Bolivia) in the category of guest artists.
14
maggio 2011
Ronald Moràn – Terrible softness/Terribile morbidezza
Dal 14 maggio al 20 giugno 2011
arte contemporanea
Location
GALLERIA ZAK
Monteriggioni, Piazza Roma, 13, (Siena)
Monteriggioni, Piazza Roma, 13, (Siena)
Orario di apertura
mart/dom 11|14 – 15|20 - chiuso lunedì
Vernissage
14 Maggio 2011, ore 18
Autore
Curatore