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Rosa Mastronardi / Enzo De Simone – metal.morphosis
Insolito ed accattivante esperimento quello di accostare arte orafa a pittura digitale e creare una mostra che possa trovare un filo conduttore non tanto nell’aspetto estetico dei lavori presentati, quanto nell’atteggiamento creativo espresso dai due giovani artisti molisani
Comunicato stampa
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Inaugura mercoledì 10 agosto alle ore 19:00 la doppia personale dei due giovani artisti di Agnone Rosa Mastronardi ed Enzo De Simone dal titolo “metal.morphosis” curata da Massimo Rosa.
Insolito ed accattivante esperimento quello di accostare arte orafa a pittura digitale e creare una mostra che possa trovare un filo conduttore non tanto nell’aspetto estetico dei lavori presentati, quanto nell’atteggiamento creativo espresso dai due giovani artisti molisani: l’uso del metallo che, sapientemente lavorato attraverso una elaborazione tutta artigianale, arriva a trasformarsi in qualcosa di culturalmente più elevato: un’ opera d’arte.
E tali sono i gioielli che presenta Rosa Mastronardi in occasione della sua prima mostra: sculturine da indossare. Mini opere d’arte da portare con noi nella vita di tutti i giorni per esaltare le nostre linee corporee ma soprattutto, riprendendo significati che da sempre vengono attribuiti alle pietre preziose incastonate nei suoi lavori, recuperare una sempre più abbandonata spiritualità. Tutti i gioielli presentati assumono questo significato simbolico fin dalle prime fasi di lavorazione: attraverso un processo di fusione del metallo seguito dalla successiva fase di colatura, che Rosa lascia appositamente incontrollata, possiamo osservare la nascita di una nuova entità libera e senza alcun vincolo formale. Ed il risultato finale, attraverso questa attitudine creativa, ci consente di ammirare come un freddo metallo possa trasformarsi in un più caldo e nobile oggetto di piacere.
Enzo De Simone invece sembra essere abituato a situazioni creative insolite. Ama la contaminazione tra le arti e ne diviene lui stesso fervente promotore. In questa occasione esibirà il suo personale progetto “la presa dell’olimpo” esposto già con successo in giugno 2005 al supperclub Roma durante la mostra “cAoS”. Porterà le sue divinità schierate sul monte Olimpo e come in un gioco inviterà i presenti a sfidarli ad uno ad uno per verificare se i valori da essi rappresentati, come l’amore, la cultura, la bellezza e tantissimi altri, possano essere ancora oggi considerati valori guida o solamente romanticherie attinenti al passato della nostra umanità. Importante anche in questo caso è la tecnica utilizzata: da un primo approccio fotografico all’opera si passa in men che non si dica alla pittura, alla stampa digitale ed infine all’assemblaggio manuale del tutto su plexiglass e lastre di alluminio con l’intento di riuscire a rendere tridimensionali figure che in origine non lo sono affatto.
Insolito ed accattivante esperimento quello di accostare arte orafa a pittura digitale e creare una mostra che possa trovare un filo conduttore non tanto nell’aspetto estetico dei lavori presentati, quanto nell’atteggiamento creativo espresso dai due giovani artisti molisani: l’uso del metallo che, sapientemente lavorato attraverso una elaborazione tutta artigianale, arriva a trasformarsi in qualcosa di culturalmente più elevato: un’ opera d’arte.
E tali sono i gioielli che presenta Rosa Mastronardi in occasione della sua prima mostra: sculturine da indossare. Mini opere d’arte da portare con noi nella vita di tutti i giorni per esaltare le nostre linee corporee ma soprattutto, riprendendo significati che da sempre vengono attribuiti alle pietre preziose incastonate nei suoi lavori, recuperare una sempre più abbandonata spiritualità. Tutti i gioielli presentati assumono questo significato simbolico fin dalle prime fasi di lavorazione: attraverso un processo di fusione del metallo seguito dalla successiva fase di colatura, che Rosa lascia appositamente incontrollata, possiamo osservare la nascita di una nuova entità libera e senza alcun vincolo formale. Ed il risultato finale, attraverso questa attitudine creativa, ci consente di ammirare come un freddo metallo possa trasformarsi in un più caldo e nobile oggetto di piacere.
Enzo De Simone invece sembra essere abituato a situazioni creative insolite. Ama la contaminazione tra le arti e ne diviene lui stesso fervente promotore. In questa occasione esibirà il suo personale progetto “la presa dell’olimpo” esposto già con successo in giugno 2005 al supperclub Roma durante la mostra “cAoS”. Porterà le sue divinità schierate sul monte Olimpo e come in un gioco inviterà i presenti a sfidarli ad uno ad uno per verificare se i valori da essi rappresentati, come l’amore, la cultura, la bellezza e tantissimi altri, possano essere ancora oggi considerati valori guida o solamente romanticherie attinenti al passato della nostra umanità. Importante anche in questo caso è la tecnica utilizzata: da un primo approccio fotografico all’opera si passa in men che non si dica alla pittura, alla stampa digitale ed infine all’assemblaggio manuale del tutto su plexiglass e lastre di alluminio con l’intento di riuscire a rendere tridimensionali figure che in origine non lo sono affatto.
10
agosto 2005
Rosa Mastronardi / Enzo De Simone – metal.morphosis
Dal 10 al 20 agosto 2005
giovane arte
Location
CONVENTO DEI PADRI FILIPPINI
Agnone, Corso Garibaldi, (Isernia)
Agnone, Corso Garibaldi, (Isernia)
Orario di apertura
tutti i giorni 18-23
Vernissage
10 Agosto 2005, ore 19
Autore
Curatore