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Rosaria Iazzetta – P.N.P. concept (Progresso Non Pubblicità)
Rosaria Iazzetta è la quinta dei sei artisti chiamati a concepire l’anfratto retrostante le gradinate come una sorta di teatro in miniatura. Ad intenderlo in funzione metateatrale, ricercando il dialogo con le attività normalmente ospitate nella struttura, ovvero con gli spettacoli e con il loro relativo pubblico. L’heideggeriano compito di “manifestare la verità dell’essere”, entrando in frizione con gli apparati rappresentativi del teatro, rende esplicita la valenza filtrante che contraddistingue quest’ultimo e, con esso, tanti altri settori della società, organizzati secondo schemi profondamente affini al paradigma teatrale.
Comunicato stampa
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Rosaria Iazzetta è la quinta dei sei artisti chiamati a concepire l’anfratto retrostante le gradinate come una sorta di teatro in miniatura. Ad intenderlo in funzione metateatrale, ricercando il dialogo con le attività normalmente ospitate nella struttura, ovvero con gli spettacoli e con il loro relativo pubblico. L’heideggeriano compito di “manifestare la verità dell’essere”, entrando in frizione con gli apparati rappresentativi del teatro, rende esplicita la valenza filtrante che contraddistingue quest’ultimo e, con esso, tanti altri settori della società, organizzati secondo schemi profondamente affini al paradigma teatrale.
Il Teatro Instabile, così denominato dal suo fondatore ed attuale direttore Michele Del Grosso «per andare contro i conformismi culturali», costituisce una sorta di ponte generazionale tra un non ancora storicizzato passato recente della scena partenopea e l'attualità rappresentata da alcuni giovani tra registi e attori. Il tutto in una zona topografica densissima, che accede ai sotterranei della città da un punto strategico, all’incrocio tra la pianta greco-romana e l'antico quartiere alessandrino.
Rosaria Iazzetta, già legata ad una pratica fotografica in cui la marcata valenza di satira sociale si formalizza in attitudini pantomimiche, non può che trovare il contesto teatrale particolarmente confacente alla propria poetica. Qui la tensione autentica verso il progresso appare declinata secondo una logica completamente ribaltata rispetto a quella della pubblicità. Alla dimensione pubblicitaria contrappone infatti quella puramente pubblica, rendendo esplicito il carattere degenerato proprio della prima rispetto alla seconda. Se il pubblicitario si configura come violenta invasione di messaggi dettati dagli interessi unicamente privati del mittente, ma spacciati come realizzazione dei sogni più profondi del destinatario, il pubblico, così come è concepito dall’artista, possiede forse una carica ugualmente violenta, ma finalizzata a veicolare pensieri che, pur essendo rivolti al singolo, incitano costantemente quest’ultimo ad un’etica della collettività, ovvero al contrario dell’individualismo accecante in cui l’induzione all’acquisto rinviene la sua inconfessata meta suprema.
Rosaria Iazzetta (Mugnano di Napoli, 1977), vive e lavora tra Mugnano di Napoli e Tokyo
Il Teatro Instabile, così denominato dal suo fondatore ed attuale direttore Michele Del Grosso «per andare contro i conformismi culturali», costituisce una sorta di ponte generazionale tra un non ancora storicizzato passato recente della scena partenopea e l'attualità rappresentata da alcuni giovani tra registi e attori. Il tutto in una zona topografica densissima, che accede ai sotterranei della città da un punto strategico, all’incrocio tra la pianta greco-romana e l'antico quartiere alessandrino.
Rosaria Iazzetta, già legata ad una pratica fotografica in cui la marcata valenza di satira sociale si formalizza in attitudini pantomimiche, non può che trovare il contesto teatrale particolarmente confacente alla propria poetica. Qui la tensione autentica verso il progresso appare declinata secondo una logica completamente ribaltata rispetto a quella della pubblicità. Alla dimensione pubblicitaria contrappone infatti quella puramente pubblica, rendendo esplicito il carattere degenerato proprio della prima rispetto alla seconda. Se il pubblicitario si configura come violenta invasione di messaggi dettati dagli interessi unicamente privati del mittente, ma spacciati come realizzazione dei sogni più profondi del destinatario, il pubblico, così come è concepito dall’artista, possiede forse una carica ugualmente violenta, ma finalizzata a veicolare pensieri che, pur essendo rivolti al singolo, incitano costantemente quest’ultimo ad un’etica della collettività, ovvero al contrario dell’individualismo accecante in cui l’induzione all’acquisto rinviene la sua inconfessata meta suprema.
Rosaria Iazzetta (Mugnano di Napoli, 1977), vive e lavora tra Mugnano di Napoli e Tokyo
15
maggio 2009
Rosaria Iazzetta – P.N.P. concept (Progresso Non Pubblicità)
Dal 15 maggio al 07 giugno 2009
arte contemporanea
performance - happening
serata - evento
performance - happening
serata - evento
Location
TEATRO INSTABILE
Napoli, Vico Purgatorio Ad Arco, 38, (Napoli)
Napoli, Vico Purgatorio Ad Arco, 38, (Napoli)
Orario di apertura
su appuntamento
Vernissage
15 Maggio 2009, ore 20
Autore
Curatore