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Rosaria Iazzetta – Parole dal cemento
Il concetto di “frontiera” è definibile come limite che separa due ambiti distinti. Il territorio di Scampia, estrema periferia nord di Napoli costantemente sospesa tra legalità ed illegalità, tra le buone pratiche di vita sociale ed il totale disadattamento, luogo del vuoto e del pericolo,ma anche spazio per l’agire collettivo, costituisce una tipica “zona di frontiera”.
Comunicato stampa
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Presso il Centro Hurtado (Viale della Resistenza, Polo Artigianale - Scampia, Napoli), per il ciclo “Corrispondenze di frontiera”, a cura di Pina Capobianco e Stefano Taccone, si inaugura “Parole dal cemento”, personale di Rosaria Iazzetta, seconda degli otto artisti chiamati a turno ad elevare il contesto storico, politico, sociale ed economico in cui si trovano ad operare a materia prima del loro lavoro. La mostra resterà aperta fino al 1 dicembre ed osserverà i seguenti orari: dal lunedì al sabato 9:00 – 13:00 mattina/16:00 – 20:00 pomeriggio.
L’iniziativa rientra nel progetto "Costruiamoci un orizzonte", che ha come promotrice e finanziatrice la Fondazione Vodafone Italia congiuntamente alla Regione Campania, la Provincia di Napoli, il Comune di Napoli e la Compagnia di Gesù con il Centro Hurtado.
Il concetto di “frontiera” è definibile come limite che separa due ambiti distinti. Il territorio di Scampia, estrema periferia nord di Napoli costantemente sospesa tra legalità ed illegalità, tra le buone pratiche di vita sociale ed il totale disadattamento, luogo del vuoto e del pericolo,ma anche spazio per l'agire collettivo, costituisce una tipica “zona di frontiera”.
Rosaria Iazzetta si divide tra la pratica della scultura in ferro, perfezionata durante i suoi frequenti soggiorni in Giappone, e la fotografia, strumento attraverso il quale immortalare situazioni precedentemente visualizzate nei minimi particolari. Tali pantomime, nelle quali spesso e volentieri mette in gioco la sua stessa persona fisica, possiedono sempre una marcata valenza di satira sociale. Analogo, del resto, è lo spirito che pervade le sue sculture, benché queste ultime si esprimano sempre in un linguaggio assai più criptico. Con la presente mostra Rosaria conferma la sua predilezione per la fotografia, ma sceglie di operare prettamente con un medium fin ora da lei mai esplorato,la parola scritta, nonché di collocarsi nello spazio esterno, in vista di un coinvolgimento più incisivo e capillare. Le frasi che campeggiano su alcuni degli edifici più rappresentativi di Scampia sono improntate a toni di sarcastica denuncia dei ben noti disagi in cui il quartiere versa, ma contengono, nel complesso, un piacevole afflato di speranza in un prossimo riscatto.
Rosaria Iazzetta (Mugnano di Napoli, 1977), vive e lavora tra Mugnano di Napoli e Tokyo.
L’iniziativa rientra nel progetto "Costruiamoci un orizzonte", che ha come promotrice e finanziatrice la Fondazione Vodafone Italia congiuntamente alla Regione Campania, la Provincia di Napoli, il Comune di Napoli e la Compagnia di Gesù con il Centro Hurtado.
Il concetto di “frontiera” è definibile come limite che separa due ambiti distinti. Il territorio di Scampia, estrema periferia nord di Napoli costantemente sospesa tra legalità ed illegalità, tra le buone pratiche di vita sociale ed il totale disadattamento, luogo del vuoto e del pericolo,ma anche spazio per l'agire collettivo, costituisce una tipica “zona di frontiera”.
Rosaria Iazzetta si divide tra la pratica della scultura in ferro, perfezionata durante i suoi frequenti soggiorni in Giappone, e la fotografia, strumento attraverso il quale immortalare situazioni precedentemente visualizzate nei minimi particolari. Tali pantomime, nelle quali spesso e volentieri mette in gioco la sua stessa persona fisica, possiedono sempre una marcata valenza di satira sociale. Analogo, del resto, è lo spirito che pervade le sue sculture, benché queste ultime si esprimano sempre in un linguaggio assai più criptico. Con la presente mostra Rosaria conferma la sua predilezione per la fotografia, ma sceglie di operare prettamente con un medium fin ora da lei mai esplorato,la parola scritta, nonché di collocarsi nello spazio esterno, in vista di un coinvolgimento più incisivo e capillare. Le frasi che campeggiano su alcuni degli edifici più rappresentativi di Scampia sono improntate a toni di sarcastica denuncia dei ben noti disagi in cui il quartiere versa, ma contengono, nel complesso, un piacevole afflato di speranza in un prossimo riscatto.
Rosaria Iazzetta (Mugnano di Napoli, 1977), vive e lavora tra Mugnano di Napoli e Tokyo.
05
novembre 2007
Rosaria Iazzetta – Parole dal cemento
Dal 05 novembre al primo dicembre 2007
giovane arte
Location
CENTRO HURTADO
Napoli, Viale Della Resistenza, (Napoli)
Napoli, Viale Della Resistenza, (Napoli)
Orario di apertura
dal lunedì al sabato 9:00 – 13:00 mattina/16:00 – 20:00 pomeriggio.
Vernissage
5 Novembre 2007, dalle ore 19.00
Autore
Curatore