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Rosario Fortuna – Priorità Alta
Con Priorità alta il carattere fantasmatico della pittura di Rosario Fortuna resiste, nelle opere dell’ultimo presente, configurandosi come destino della forma alle prese con i dissidi del reale e come tentativo di salvazione dell’umano e dell’oikos entro cui può essere situabile l’unica, estrema esperienza dell’uomo e della società
Comunicato stampa
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FRATTURE CELESTI
Con Priorità alta il carattere fantasmatico della pittura di Rosario Fortuna resiste, nelle opere dell’ultimo presente, configurandosi come destino della forma alle prese con i dissidi del reale e come tentativo di salvazione dell’umano e dell’oikos entro cui può essere situabile l’unica, estrema esperienza dell’uomo e della società.
Ciò che avvince -nella pittura di Rosario Fortuna - è il tempo interno alla costruzione del segno, della forma, dello spazio; i passaggi che crescono l’uno sull’altro, le fasi che rallentano e accelerano l’assimilazione del colore, le differenze della luce e dei segni, la sensibilità dell’opera pittorica nel suo insieme. Per raggiungere questa sintesi, occorre una forte dose di concentrazione immaginativa, e il lavoro dell’artista è stato, in questi anni di ripetute verifiche, un tentativo di rifiutare il superfluo, l’ornamento e la seduzione fini a se stessi, come caratteri deboli dell’immagine, per puntare su minimi nutrimenti, sui mutamenti e sulle incidenze radicali capaci di suggerire un massimo di estensione formale, spaziale e temporale.
Da un estenuante attività di elaborazione e di interpretazione del ruolo dell’arte e della meditazione intorno alle geometrie costruttive del campo pittorico, tra simmetrie e intervalli, incidenze e affioramenti, variazioni e semplificazioni dello spazio, nel suo recente ciclo espositivo Fortuna s’addentra nella sensibilità del colore puro, alitante, imprendibile, delle simbologie che recuperano e mediano tra iconismo classico e recupero del postmodern, sempre meno disposto a farsi guidare dai calcoli del progetto, dalle imposizioni dello spazio razionalmente misurabile.
La pittura diventa per Rosario Fortuna luogo di estrema sospensione, di denuncia e di salvazione della natura, dell’ambiente, di una realtà storica, in bilico sulla memoria delle forme interiori, visione inquieta che, tuttavia, nel meticciato espressivo e linguistico che la connota, si distacca dal mondo attraverso il movimento radente della luce che sollecita la superficie, dentro il corso improvviso del suo rivelarsi accattivante e sapido.
Ciò che l’artista va affrontando non è solo la tensione interna del conflitto soggiacente alla soglia del visibile, ma la destituzione di senso di un mondo, di una civiltà, di un tempo colti al loro occaso, al loro tramonto.
Non a caso Fortuna intende sfidare l’occhio e il pensiero sul piano poetico dell’immagine, recuperando, nella fantasmagoria dell’invenzione iconica, un’Isola felice entro cui situare l’unica esperienza possibile di salvazione dell’umano. Fortuna non ama declinare le ultime chances della pittura analitica, preferisce guardare altrove, smarrirsi nell’utopia totale di un colore e di una forma intuitive, plastiche, liquide.
Il concetto di bellezza – se di questo si vuole ancora parlare - è una misura inquieta, è nascosta, non ha canoni sistematici ma possibilità sfuggenti di rivelarsi nel corpo della superficie. E’ una bellezza interiore, etica, alimentata da tensione sociale e civile, che trapela e si perde nell’indistinto, e che allude al piacere di scorgere brividi d’ombra nella vastità della luce, vibrazioni della mente oltre il perimetro malcerto della forma.
La poetica di Rosario Fortuna, in tal senso, svela limiti non compresi, si pone al di là dei margini stabiliti, sogna sconfinamenti non estranei al senso della vita, è sentimento del visibile che si rinnova sui fluidi confini del possibile, imponendosi come espressione sublime di un arte che vuole essere – malgre’ tout – testimonianza di una tensione etica.
Salvo Sequenzia
Con Priorità alta il carattere fantasmatico della pittura di Rosario Fortuna resiste, nelle opere dell’ultimo presente, configurandosi come destino della forma alle prese con i dissidi del reale e come tentativo di salvazione dell’umano e dell’oikos entro cui può essere situabile l’unica, estrema esperienza dell’uomo e della società.
Ciò che avvince -nella pittura di Rosario Fortuna - è il tempo interno alla costruzione del segno, della forma, dello spazio; i passaggi che crescono l’uno sull’altro, le fasi che rallentano e accelerano l’assimilazione del colore, le differenze della luce e dei segni, la sensibilità dell’opera pittorica nel suo insieme. Per raggiungere questa sintesi, occorre una forte dose di concentrazione immaginativa, e il lavoro dell’artista è stato, in questi anni di ripetute verifiche, un tentativo di rifiutare il superfluo, l’ornamento e la seduzione fini a se stessi, come caratteri deboli dell’immagine, per puntare su minimi nutrimenti, sui mutamenti e sulle incidenze radicali capaci di suggerire un massimo di estensione formale, spaziale e temporale.
Da un estenuante attività di elaborazione e di interpretazione del ruolo dell’arte e della meditazione intorno alle geometrie costruttive del campo pittorico, tra simmetrie e intervalli, incidenze e affioramenti, variazioni e semplificazioni dello spazio, nel suo recente ciclo espositivo Fortuna s’addentra nella sensibilità del colore puro, alitante, imprendibile, delle simbologie che recuperano e mediano tra iconismo classico e recupero del postmodern, sempre meno disposto a farsi guidare dai calcoli del progetto, dalle imposizioni dello spazio razionalmente misurabile.
La pittura diventa per Rosario Fortuna luogo di estrema sospensione, di denuncia e di salvazione della natura, dell’ambiente, di una realtà storica, in bilico sulla memoria delle forme interiori, visione inquieta che, tuttavia, nel meticciato espressivo e linguistico che la connota, si distacca dal mondo attraverso il movimento radente della luce che sollecita la superficie, dentro il corso improvviso del suo rivelarsi accattivante e sapido.
Ciò che l’artista va affrontando non è solo la tensione interna del conflitto soggiacente alla soglia del visibile, ma la destituzione di senso di un mondo, di una civiltà, di un tempo colti al loro occaso, al loro tramonto.
Non a caso Fortuna intende sfidare l’occhio e il pensiero sul piano poetico dell’immagine, recuperando, nella fantasmagoria dell’invenzione iconica, un’Isola felice entro cui situare l’unica esperienza possibile di salvazione dell’umano. Fortuna non ama declinare le ultime chances della pittura analitica, preferisce guardare altrove, smarrirsi nell’utopia totale di un colore e di una forma intuitive, plastiche, liquide.
Il concetto di bellezza – se di questo si vuole ancora parlare - è una misura inquieta, è nascosta, non ha canoni sistematici ma possibilità sfuggenti di rivelarsi nel corpo della superficie. E’ una bellezza interiore, etica, alimentata da tensione sociale e civile, che trapela e si perde nell’indistinto, e che allude al piacere di scorgere brividi d’ombra nella vastità della luce, vibrazioni della mente oltre il perimetro malcerto della forma.
La poetica di Rosario Fortuna, in tal senso, svela limiti non compresi, si pone al di là dei margini stabiliti, sogna sconfinamenti non estranei al senso della vita, è sentimento del visibile che si rinnova sui fluidi confini del possibile, imponendosi come espressione sublime di un arte che vuole essere – malgre’ tout – testimonianza di una tensione etica.
Salvo Sequenzia
14
aprile 2007
Rosario Fortuna – Priorità Alta
Dal 14 al 16 aprile 2007
arte contemporanea
Location
GALLERIA ROMA [sede definitivamente chiusa]
Siracusa, Via Della Maestranza, 110, (Siracusa)
Siracusa, Via Della Maestranza, 110, (Siracusa)
Vernissage
14 Aprile 2007, ore 18.30
Autore
Curatore