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Rosario Genovese – Urania
Quest’opera nasce dall’osservazione dell’artista, delle stelle binarie ai raggi x, come parte integrante della sua ultima ricerca sul cosmo già iniziata alla fine degli anni ottanta.
Comunicato stampa
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Inaugurazione Mercoledì 9 Maggio 2018 alle ore 19.00
Bibliothè Contemporary Art
Nono appuntamento della seconda rassegna di
Unum
a cura di Francesco Gallo Mazzeo
con il coordinamento di Enzo Barchi
Un'opera unica di Rosario Genovese
URANIA
Testo di Giuseppe Rogolino
L’esposizione resterà aperta fino al 28 Maggio 2018
Orario: dal lunedì al sabato: 11.00/23.00
Info: (+39) 06 6781427
URANIA
Parlare dell’opera di Rosario Genovese in 30 righe non è cosa semplice, per cui preferisco affidare ad un piccolo seme di pensiero, lo spunto per una più profonda riflessione.
Davide, figlio di Iesse, è una figura di spicco nella Bibbia. Un valoroso guerriero, estremamente intelligente e poetico, che scrisse alcuni dei più bei passi della Scrittura e buona parte del Libro dei Salmi. Fra questi cito il Salmo 19, in cui magnifica l’opera di Dio nelle stelle. In sintesi dice: “Non hanno favella, né parole; la loro voce non s’ode, ma il loro suono si diffonde per tutta la terra, i loro accenti giungono fino all’estremità del mondo …” Trovo che queste parole siano la recensione perfetta per il “Dittico Binaria a Raggi X Costellazione Triangolo M33X-7” di Rosario Genovese.
Quest’opera nasce dall’osservazione dell’artista, delle stelle binarie ai raggi x, come parte integrante della sua ultima ricerca sul cosmo già iniziata alla fine degli anni ottanta. È proprio nel 1980, in occasione della nascita del gruppo della Narciso arte che basava il suo messaggio sullo studio del “doppio”, ho conosciuto Rosario Genovese; quel doppio che ritroviamo nel dittico presentato oggi a Roma.
L’opera, anche se proviene da un concetto gemellare binario, ben rappresenta la teologia del silenzio e del grande vuoto universale, ma come per i buchi neri, non è il nulla. Infatti, oltre alla materia e al segno cromatico, all’opera è stato aggiunto un sistema di amplificazione atto a generare un particolare suono. Una sorta di “vagito del primordio”, generato dalla “carezza” dello stesso artista, che con l’uso magistrale della multisensorialità, ha creato un’opera che ci invita ad intraprendere un viaggio misterioso nel nostro spazio più profondo, come risucchiati dalla potenza di un buco nero.
Giuseppe Rogolino
BIOGRAFIA
Rosario Genovese, nato a Catania nel 1953 dove vive e lavora, ha frequentato l’Istituto d’Arte e l’Accademia di Belle Arti di Catania, dove è docente di Decorazione.
Il suo percorso artistico inizia alla fine degli anni 70. La sua ricerca pittorica lo porta a realizzare opere che si configurano nel realismo fotografico diventandone protagonista. In seguito negli anni 80, affronta una nuova problematica, quella del dualismo visivo e nell’82 è uno dei protagonisti del gruppo Narciso, teorizzato dal critico Giorgio Di Genova.
Negli anni 90 la sua ricerca approda al concetto di mimesi cosmologica. L’esigenza di avere un rapporto di similarità con lo spazio porta l’artista a preferire l’opera a tutto tondo in cui il pigmento materico si deposita curvandosi su essa, diventando sintesi della nuova tematica. Prende in prestito le immagini di astri, pianeti e galassie riproponendoli, dopo un’analisi misurata, su strutture aeree in cui lo spazio esterno attraversa quello interno dell’opera conferendole una sospensione cosmica. Nel 1999 la Liguori editore di Napoli pubblica un suo saggio di sociologia dell’arte dal titolo Progetto decorazione-problematiche e stimolo per una psicologia del decoro. Il suo ultimo interesse è verso la rappresentazione di “mappe celesti” che mantengono un rapporto similare tra gli astri coniugando arte e scienza. Nel 2010 osserva i corpi celesti esplorandoli uno ad uno mantenendone sempre il rapporto metrico in scala nonché la colorazione originaria. Quindi esaminando le origini etimologiche del nome fa un viaggio pittorico nel fantastico tra cosmologia e mitologia preannunciato sempre da un testo poetico che si traduce poi in grafica e pittura. Nel 2011 Giuseppe Maimone editore di Catania pubblica Le mie stelle parlanti: parole e immagini, una raccolta di testi poetici e immagini di opere pittoriche dell’artista. Nello stesso anno la Skira Editore di Milano pubblica la monografia Rosario Genovese Opere/Works1979-2011.
Dal 2012 continua l’analisi sulle stelle, in particolar modo sulle binarie a contatto, che lo conduce a riappropriarsi dell’opera doppia, affiancando alla prima tela dipinta a guazzo, una copia fotografica su tela della stessa. Accostando poi i due supporti interviene in alternanza su entrambi, con disegni a matita e pittura a velo, per dare vita al dittico.
Nel 2013 la Scrimm Edizioni di Catania pubblica l’ebook Mondi dentro.
Dal 2016 comincia a studiare, e quindi interpretare, le “binarie strette a raggi x”. Realizza nuove opere che raccontano, reinterpretandolo, il collasso di una delle due stelle gemelle che si trasforma in buco nero. Lo rappresenta strutturalmente con una forma a spirale su cui il colore descrive il flusso centripeto energetico e sintetizza la rappresentazione della increspatura dello spazio attraverso la rugosità della materia. Si riappropria della sua precedente ricerca sul materismo come mimesi, già affrontata negli anni ottanta-novanta, per rappresentare la rugosità e l’increspatura dello spazio. Al suo fianco rimane l’opera grafico-pittorica che assume una deformazione strutturale oblunga per descrivere la forza che il buco nero esercita nel risucchiare la sua vecchia compagna. Le ultime opere sono tra l’altro dotate di un sistema di amplificazione al fine di riprodurre un suono primordiale attraverso lo strofinio delle mani sull’opera stessa.
Nel 2017 l’Aurea Phoenix Edizionidi Ragusa, pubblica Rosario Genovese-Cosmologie.
Bibliothè Contemporary Art
Nono appuntamento della seconda rassegna di
Unum
a cura di Francesco Gallo Mazzeo
con il coordinamento di Enzo Barchi
Un'opera unica di Rosario Genovese
URANIA
Testo di Giuseppe Rogolino
L’esposizione resterà aperta fino al 28 Maggio 2018
Orario: dal lunedì al sabato: 11.00/23.00
Info: (+39) 06 6781427
URANIA
Parlare dell’opera di Rosario Genovese in 30 righe non è cosa semplice, per cui preferisco affidare ad un piccolo seme di pensiero, lo spunto per una più profonda riflessione.
Davide, figlio di Iesse, è una figura di spicco nella Bibbia. Un valoroso guerriero, estremamente intelligente e poetico, che scrisse alcuni dei più bei passi della Scrittura e buona parte del Libro dei Salmi. Fra questi cito il Salmo 19, in cui magnifica l’opera di Dio nelle stelle. In sintesi dice: “Non hanno favella, né parole; la loro voce non s’ode, ma il loro suono si diffonde per tutta la terra, i loro accenti giungono fino all’estremità del mondo …” Trovo che queste parole siano la recensione perfetta per il “Dittico Binaria a Raggi X Costellazione Triangolo M33X-7” di Rosario Genovese.
Quest’opera nasce dall’osservazione dell’artista, delle stelle binarie ai raggi x, come parte integrante della sua ultima ricerca sul cosmo già iniziata alla fine degli anni ottanta. È proprio nel 1980, in occasione della nascita del gruppo della Narciso arte che basava il suo messaggio sullo studio del “doppio”, ho conosciuto Rosario Genovese; quel doppio che ritroviamo nel dittico presentato oggi a Roma.
L’opera, anche se proviene da un concetto gemellare binario, ben rappresenta la teologia del silenzio e del grande vuoto universale, ma come per i buchi neri, non è il nulla. Infatti, oltre alla materia e al segno cromatico, all’opera è stato aggiunto un sistema di amplificazione atto a generare un particolare suono. Una sorta di “vagito del primordio”, generato dalla “carezza” dello stesso artista, che con l’uso magistrale della multisensorialità, ha creato un’opera che ci invita ad intraprendere un viaggio misterioso nel nostro spazio più profondo, come risucchiati dalla potenza di un buco nero.
Giuseppe Rogolino
BIOGRAFIA
Rosario Genovese, nato a Catania nel 1953 dove vive e lavora, ha frequentato l’Istituto d’Arte e l’Accademia di Belle Arti di Catania, dove è docente di Decorazione.
Il suo percorso artistico inizia alla fine degli anni 70. La sua ricerca pittorica lo porta a realizzare opere che si configurano nel realismo fotografico diventandone protagonista. In seguito negli anni 80, affronta una nuova problematica, quella del dualismo visivo e nell’82 è uno dei protagonisti del gruppo Narciso, teorizzato dal critico Giorgio Di Genova.
Negli anni 90 la sua ricerca approda al concetto di mimesi cosmologica. L’esigenza di avere un rapporto di similarità con lo spazio porta l’artista a preferire l’opera a tutto tondo in cui il pigmento materico si deposita curvandosi su essa, diventando sintesi della nuova tematica. Prende in prestito le immagini di astri, pianeti e galassie riproponendoli, dopo un’analisi misurata, su strutture aeree in cui lo spazio esterno attraversa quello interno dell’opera conferendole una sospensione cosmica. Nel 1999 la Liguori editore di Napoli pubblica un suo saggio di sociologia dell’arte dal titolo Progetto decorazione-problematiche e stimolo per una psicologia del decoro. Il suo ultimo interesse è verso la rappresentazione di “mappe celesti” che mantengono un rapporto similare tra gli astri coniugando arte e scienza. Nel 2010 osserva i corpi celesti esplorandoli uno ad uno mantenendone sempre il rapporto metrico in scala nonché la colorazione originaria. Quindi esaminando le origini etimologiche del nome fa un viaggio pittorico nel fantastico tra cosmologia e mitologia preannunciato sempre da un testo poetico che si traduce poi in grafica e pittura. Nel 2011 Giuseppe Maimone editore di Catania pubblica Le mie stelle parlanti: parole e immagini, una raccolta di testi poetici e immagini di opere pittoriche dell’artista. Nello stesso anno la Skira Editore di Milano pubblica la monografia Rosario Genovese Opere/Works1979-2011.
Dal 2012 continua l’analisi sulle stelle, in particolar modo sulle binarie a contatto, che lo conduce a riappropriarsi dell’opera doppia, affiancando alla prima tela dipinta a guazzo, una copia fotografica su tela della stessa. Accostando poi i due supporti interviene in alternanza su entrambi, con disegni a matita e pittura a velo, per dare vita al dittico.
Nel 2013 la Scrimm Edizioni di Catania pubblica l’ebook Mondi dentro.
Dal 2016 comincia a studiare, e quindi interpretare, le “binarie strette a raggi x”. Realizza nuove opere che raccontano, reinterpretandolo, il collasso di una delle due stelle gemelle che si trasforma in buco nero. Lo rappresenta strutturalmente con una forma a spirale su cui il colore descrive il flusso centripeto energetico e sintetizza la rappresentazione della increspatura dello spazio attraverso la rugosità della materia. Si riappropria della sua precedente ricerca sul materismo come mimesi, già affrontata negli anni ottanta-novanta, per rappresentare la rugosità e l’increspatura dello spazio. Al suo fianco rimane l’opera grafico-pittorica che assume una deformazione strutturale oblunga per descrivere la forza che il buco nero esercita nel risucchiare la sua vecchia compagna. Le ultime opere sono tra l’altro dotate di un sistema di amplificazione al fine di riprodurre un suono primordiale attraverso lo strofinio delle mani sull’opera stessa.
Nel 2017 l’Aurea Phoenix Edizionidi Ragusa, pubblica Rosario Genovese-Cosmologie.
09
maggio 2018
Rosario Genovese – Urania
Dal 09 al 28 maggio 2018
arte contemporanea
Location
BIBLIOTHE’ CONTEMPORARY ART GALLERY
Roma, Via Celsa, 4/5, (ROMA)
Roma, Via Celsa, 4/5, (ROMA)
Orario di apertura
dal lunedì al sabato: 11.00 alle 23.00
Vernissage
9 Maggio 2018, h 19.00
Autore
Curatore