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Rosaspina Buscarino Canosburi – Toconoma
Toconoma deriva dal greco tókos nascere, venire alla luce, e dalla parola longobarda toh, il drappo. Sono “drappi su tela”, straordinarie sintesi formali dove il rapporto figura-sfondo è fatto di interazioni tra piani, di dialoghi fitti tra il supporto -la tela- e il drappo di juta o lino, reso scultoreo dalla materia pittorica, che pare dotato di movimento interno, autodeterminato e autodefinito.
Comunicato stampa
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In principio era il verbo: la parola che si fa immagine rimanda alla creazione come evento poetico, condizione di possibilità per la genesi dell’opera d’arte. Forse è proprio questa l’essenza primaria del lavoro di Rosaspina, la chiave di volta che sostiene e amalgama le spinte conoscitive unite in una direzione chiara ed essenziale, forte e concreta, senza cedimenti, né crepe. Un lavoro maturato in anni di silenzio e meditazione, venuto alla luce, emerso lentamente da un distacco che si scopre elemento fondante della ricerca. (…)
Toconoma deriva dal greco tókos nascere, venire alla luce, e dalla parola longobarda toh, il drappo. Sono “drappi su tela”, straordinarie sintesi formali dove il rapporto figura-sfondo è fatto di interazioni tra piani, di dialoghi fitti tra il supporto -la tela- e il drappo di juta o lino, reso scultoreo dalla materia pittorica, che pare dotato di movimento interno, autodeterminato e autodefinito. In realtà, dietro l’impatto emotivo dato da questa impassibile e talvolta classica monumentalità, dietro la complessità di ogni gesto, la dimensione poetica ed estetico-estatica dell’opera, vi è una forte consapevolezza, un disegno pensato e filtrato dalla particolare sensibilità dell’artista che dentro a un linguaggio volutamente silenzioso cerca -e trova- la sua perfetta eloquenza. Una riflessione che passa attraverso la Storia dell’arte, indaga e conosce la forza dei vettori direzionali, del segno, della forma-in-se’ come portatrice di significati. (…)
c.t.
La storia dell’artista, nata e operante a Bergamo, trova le sue radici in un lungo periodo di ricerca intenzionalmente isolata. Laureata in pedagogia con una tesi in estetica, dopo alcuni anni di insegnamento vive la svolta netta, totalizzante della pittura. All’inizio degli anni ’90 l’uso prevalente delle carte si accompagna alla densità della materia pittorica nell’accogliere il segno e la parola stampata, assunta in quanto forma e tessitura segnica.Negli anni seguenti la parola diviene puro supporto, occultata nella sua forma specifica e consegnata come semplice presenza, vibrazione di grigi e di neri sul fondo della stesura: nascono il Sillabario e il Toconoma. Il primo si presenta come una tessitura compatta di segni nella materia; il secondo come “drappo” che avvolge, ricopre, veste il quadro, lasciando tuttavia una parte della tela visibile, intatta. A questo punto l’”apparire” e la “sottrazione” emergono a pieno titolo come oggetto stesso della ricerca, come tema reale dell’opera. Il termine Toconoma è costruito appunto sull’assonanza della parola greca tókos che indica il nascere, il venire alla luce, dunque il mostrarsi, e la parola longobarda toh, il drappo.
Nessuna opera compare in pubblico fino al 2003, quando avviene, a Milano, l’esordio espositivo dell’artista con una mostra personale alla Galleria Arte 92, cui seguiranno numerose apparizioni in Italia e all’estero, le più recenti a New York e Helsinki nel 2008.
Toconoma deriva dal greco tókos nascere, venire alla luce, e dalla parola longobarda toh, il drappo. Sono “drappi su tela”, straordinarie sintesi formali dove il rapporto figura-sfondo è fatto di interazioni tra piani, di dialoghi fitti tra il supporto -la tela- e il drappo di juta o lino, reso scultoreo dalla materia pittorica, che pare dotato di movimento interno, autodeterminato e autodefinito. In realtà, dietro l’impatto emotivo dato da questa impassibile e talvolta classica monumentalità, dietro la complessità di ogni gesto, la dimensione poetica ed estetico-estatica dell’opera, vi è una forte consapevolezza, un disegno pensato e filtrato dalla particolare sensibilità dell’artista che dentro a un linguaggio volutamente silenzioso cerca -e trova- la sua perfetta eloquenza. Una riflessione che passa attraverso la Storia dell’arte, indaga e conosce la forza dei vettori direzionali, del segno, della forma-in-se’ come portatrice di significati. (…)
c.t.
La storia dell’artista, nata e operante a Bergamo, trova le sue radici in un lungo periodo di ricerca intenzionalmente isolata. Laureata in pedagogia con una tesi in estetica, dopo alcuni anni di insegnamento vive la svolta netta, totalizzante della pittura. All’inizio degli anni ’90 l’uso prevalente delle carte si accompagna alla densità della materia pittorica nell’accogliere il segno e la parola stampata, assunta in quanto forma e tessitura segnica.Negli anni seguenti la parola diviene puro supporto, occultata nella sua forma specifica e consegnata come semplice presenza, vibrazione di grigi e di neri sul fondo della stesura: nascono il Sillabario e il Toconoma. Il primo si presenta come una tessitura compatta di segni nella materia; il secondo come “drappo” che avvolge, ricopre, veste il quadro, lasciando tuttavia una parte della tela visibile, intatta. A questo punto l’”apparire” e la “sottrazione” emergono a pieno titolo come oggetto stesso della ricerca, come tema reale dell’opera. Il termine Toconoma è costruito appunto sull’assonanza della parola greca tókos che indica il nascere, il venire alla luce, dunque il mostrarsi, e la parola longobarda toh, il drappo.
Nessuna opera compare in pubblico fino al 2003, quando avviene, a Milano, l’esordio espositivo dell’artista con una mostra personale alla Galleria Arte 92, cui seguiranno numerose apparizioni in Italia e all’estero, le più recenti a New York e Helsinki nel 2008.
07
marzo 2009
Rosaspina Buscarino Canosburi – Toconoma
Dal 07 al 21 marzo 2009
arte contemporanea
Location
EX ORATORIO DELLA CONFRATERNITA DELLA PASSIONE – BASILICA DI SANT’AMBROGIO
Milano, Piazza Sant'ambrogio, (Milano)
Milano, Piazza Sant'ambrogio, (Milano)
Orario di apertura
tutti i giorni compresi i festivi, dalle 11 alle 13 e dalle 15 alle 19
Vernissage
7 Marzo 2009, ore 18.30
Autore
Curatore