Ancora.

La mostra di Rosella Zentilin si propone come un viaggio intenso e coinvolgente, che attraversa le acque agitate del Mediterraneo e si addentra nelle ombre dei conflitti contemporanei.
Le sue opere, intrise di significato e caratterizzate da una tecnica straordinariamente raffinata, offrono uno sguardo penetrante su temi di grande rilevanza sociale e umana, invitandoci a riflettere e a sentire.
Sebbene sia evidente che questa arte ci richiami alla denuncia politica e sociale, l'opera di Rosella Zentilin rinuncia a quella provocazione evidente tipica di certo "artivismo" (che si riconosce nell'iconico Bansky o nelle istallazioni di Ai Weiwei) ed è proprio in questa solitudine silenziosa che l'appello all'autocritica si fa più forte e intimamente urlante.
Il dialogo tra i temi proposti e le tecniche utilizzate da Rosella si presenta perciò come un ossimoro potente: da un lato, la delicatezza del gesto creativo; dall’altro, la brutalità della realtà a cui si riferisce. Ai morti nel Mediterraneo, uomini e donne che volevano semplicemente migliorare la propria esistenza, fanno eco le guerre dei potenti accecati dall'oro della supremazia che semina solo dolore e morte.
"Ancora" è il titolo dell'intera esposizione, e sembra allertarci da queste continue manifestazioni di ingustizia, ma l'immergersi nelle sfumature tattili dell'opera e in una narrazione visiva profonda, non può lasciare spazio all’indifferenza: è un'àncora, per chi ancòra sa guardare oltre!

(R.Ferrari e M.Pasian)

Punto Arte Benandante
#48