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Rosetta Berardi / Nanni Menetti – Natura: la carne del segno
Le opere che i due artisti propongono all’esposizione, pur provenendo da percorsi diversi, si ritrovano a convergere verso una meta per loro essenziale: svuotare l’io da tutte le sue cogenze psicologiche, storicamente e spazialmente datate, per farne un luogo di pura accoglienza di ogni possibile epifania dell’essere, nel caso della natura e dei suoi segni o, meglio, dei segni in cui la natura sempre finisce per incarnarsi
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Le opere che i due artisti propongono all'esposizione, pur provenendo da percorsi diversi, si ritrovano a convergere verso una meta per loro essenziale: svuotare l'io da tutte le sue cogenze psicologiche, storicamente e spazialmente datate, per farne un luogo di pura accoglienza di ogni possibile epifania dell'essere, nel caso della natura e dei suoi segni o, meglio, dei segni in cui la natura sempre finisce per incarnarsi.
Processo più che evidenziato dai titoli delle due sequenze di opere che gli artisti propongo.
Rosetta Berardi, nella serie intitolata Noi eravamo pini (l'evento di riferimento è l'incendio della pineta al lido di Dante) non solo smonta l'egocentrismo dell'io per aprirlo all'oggetto ma lo fa addirittura oggetto sbaragliando ogni differenza tra interno e esterno e facendo del corpo della natura la nostra stessa carne.
Così Nanni Menetti che, nalla serie di criografie dal titolo Sempre più lontano da me, codifica un percorso simile di allontamento da sé per mettersi al servizio del gelo e divenire così un semplice testimone della sua creatività e di quella della natura in generale, ivi compresa quella umana.
Il ricorso poi da parte di entrambi gli artisti unicamente al bianco e al nero ne sottolinea visivamente l'essenza. La “carne della natura” non ha mai fronzoli colorati o cascami di sorta.
Operazione, questa, che intende rinverdire una linea di ricerca più che millenaria. Linea che raccogliendo il “Cantami o Diva..” omerico passa per l'ascolto, per così dire un po' alla grossa, del Genio nel romaticismo e ancora per la disseminazione dell'io teorizzato dalle avanguardie nel Novecento; linea che Rosetta Berardi e Nanni Menetti considerano non secondaria se si ritiene che l'arte debba avere ancora una qualche funzione nel costituire il nostro stare con un poco di dignità e di armonia in questo mondo.
Rosetta Berardi è nata in Sicilia.Vive e lavora a Ravenna dove si diploma in pittura all'Accademia di Belle Arti e si laurea a Bologna in Storia dell'Arte Contemporanea (DAMS). Da anni opera nel campo dell'arte e dell'editoria. Il suo percorso artistico, iniziato alla fine degli anni '70 con un linguaggio pittorico, si sviluppa per fasi con una ricerca tesa al piacere dell'uso dei materiali. È sempre stata sensibile al fascino della contaminazione: un percorso libero di interrogarsi apertamente su pittura, installazione, fotografia.
Nanni Menetti E' un artista emiliano da più di cinquant'anni attivo nel campo della poesia e delle arti visive. Ha vinto il Premio nazionale Lorenzo Montano (poesia) nel 1995 e il Premio internazionale Guglielmo Marconi (arti visive) nel 2000. Perno centrale del suo lavoro è l'attenzione alla scrittura sia umana (chiro-grafie) che naturale (crio-grafie). Sue opere sono presenti in diverse collezioni pubbliche e e gallerie private in italia e all'estero. Per anni ha insegnato Estetica e Semiotica dell'arte all'Università di Bologna.
Processo più che evidenziato dai titoli delle due sequenze di opere che gli artisti propongo.
Rosetta Berardi, nella serie intitolata Noi eravamo pini (l'evento di riferimento è l'incendio della pineta al lido di Dante) non solo smonta l'egocentrismo dell'io per aprirlo all'oggetto ma lo fa addirittura oggetto sbaragliando ogni differenza tra interno e esterno e facendo del corpo della natura la nostra stessa carne.
Così Nanni Menetti che, nalla serie di criografie dal titolo Sempre più lontano da me, codifica un percorso simile di allontamento da sé per mettersi al servizio del gelo e divenire così un semplice testimone della sua creatività e di quella della natura in generale, ivi compresa quella umana.
Il ricorso poi da parte di entrambi gli artisti unicamente al bianco e al nero ne sottolinea visivamente l'essenza. La “carne della natura” non ha mai fronzoli colorati o cascami di sorta.
Operazione, questa, che intende rinverdire una linea di ricerca più che millenaria. Linea che raccogliendo il “Cantami o Diva..” omerico passa per l'ascolto, per così dire un po' alla grossa, del Genio nel romaticismo e ancora per la disseminazione dell'io teorizzato dalle avanguardie nel Novecento; linea che Rosetta Berardi e Nanni Menetti considerano non secondaria se si ritiene che l'arte debba avere ancora una qualche funzione nel costituire il nostro stare con un poco di dignità e di armonia in questo mondo.
Rosetta Berardi è nata in Sicilia.Vive e lavora a Ravenna dove si diploma in pittura all'Accademia di Belle Arti e si laurea a Bologna in Storia dell'Arte Contemporanea (DAMS). Da anni opera nel campo dell'arte e dell'editoria. Il suo percorso artistico, iniziato alla fine degli anni '70 con un linguaggio pittorico, si sviluppa per fasi con una ricerca tesa al piacere dell'uso dei materiali. È sempre stata sensibile al fascino della contaminazione: un percorso libero di interrogarsi apertamente su pittura, installazione, fotografia.
Nanni Menetti E' un artista emiliano da più di cinquant'anni attivo nel campo della poesia e delle arti visive. Ha vinto il Premio nazionale Lorenzo Montano (poesia) nel 1995 e il Premio internazionale Guglielmo Marconi (arti visive) nel 2000. Perno centrale del suo lavoro è l'attenzione alla scrittura sia umana (chiro-grafie) che naturale (crio-grafie). Sue opere sono presenti in diverse collezioni pubbliche e e gallerie private in italia e all'estero. Per anni ha insegnato Estetica e Semiotica dell'arte all'Università di Bologna.
23
gennaio 2018
Rosetta Berardi / Nanni Menetti – Natura: la carne del segno
Dal 23 gennaio al 03 febbraio 2018
arte contemporanea
Location
TEATRO DUSE
Bologna, Via Cartoleria, 42, (Bologna)
Bologna, Via Cartoleria, 42, (Bologna)
Orario di apertura
dal martedì al sabato, dalle ore 15 alle 19 e da un’ora prima l’inizio degli spettacoli
Vernissage
23 Gennaio 2018, h 19
Autore
Curatore