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Rosetta Berardi / Nanni Menetti – Natura: la carne del segno
Rosetta Berardi e Nanni Menetti, pur provenendo da percorsi diversi, presentano la loro convergente concezione artistica caratterizzata dalla ricerca dell’essenzialità rappresentata dal segno, simbolo archetipico di purezza.
Comunicato stampa
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Dal 10 giugno al 2 luglio Capit Ravenna presenta alla Galleria FaroArte la mostra Natura: la carne del segno di Rosetta Berardi e Nanni Menetti, con presentazione critica di Renato Barilli.
Le opere che i due artisti propongono, pur provenendo da percorsi diversi, si ritrovano a convergere verso una meta per loro essenziale: svuotare l’io da tutte le sue cogenze psicologiche, storicamente e spazialmente datate, per farne un luogo di pura accoglienza di ogni possibile epifania dell’essere, nel caso della natura e dei suoi segni o, meglio, dei segni in cui la natura sempre finisce per incarnarsi. Processo più che evidenziato dai titoli delle due sequenze di opere che gli artisti propongono.
Rosetta Berardi, nella serie intitolata Noi eravamo pini (l’evento di riferimento è l’incendio della pineta di Lido di Dante) non solo smonta l’egocentrismo dell’io per aprirlo all’oggetto, ma lo fa addirittura oggetto, sbaragliando ogni differenza tra interno e esterno e facendo del corpo della natura la nostra stessa carne. Così Nanni Menetti che, nella serie Sempre più lontano da me, codifica un percorso simile di allontanamento da sé per mettersi al servizio del gelo e divenire così un semplice testimone della sua creatività e di quella della natura in generale, ivi compresa quella umana. Il ricorso poi, da parte di entrambi, unicamente al bianco e al nero, ne sottolinea visivamente l’essenza.
La “carne della natura” non ha mai fronzoli colorati o cascami di sorta: operazione, questa, che intende rinverdire una linea di ricerca più che millenaria. Linea che raccogliendo il “Cantami o Diva…” omerico passa per l’ascolto del Genio nel Romanticismo e ancora per la disseminazione dell’io teorizzato dalle avanguardie nel Novecento; linea che Rosetta Berardi e Nanni Menetti considerano non secondaria se si ritiene che l’Arte debba avere ancora una qualche funzione nel costituire il nostro stare con un poco di dignità e di armonia in questo mondo.
La mostra, che inaugurerà sabato 10 giugno e che sarà accompagnata da un catalogo (Edizioni del Girasole), è realizzata in collaborazione con la Pro Loco di Marina di Ravenna, il patrocinio del Comune di Ravenna e il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna.
Rosetta Berardi (all'anagrafe Rosetta Lavatura) è siciliana di nascita, romagnola di adozione. Si diploma in pittura
all’Accademia di Belle Arti di Ravenna e si laurea a Bologna in Storia dell’Arte Contemporanea. Il suo percorso artistico, iniziato alla fine degli anni ’70 con un linguaggio pittorico, si sviluppa per fasi con una ricerca tesa soprattutto al piacere dell’uso di materiali vari: carta, tarlatana, piombo. Negli ultimi quindici anni, la fotografia ha un ruolo importante nella sua produzione artistica. Ha all’attivo numerose personali in Italia e all’estero e le sue opere sono presenti in collezioni private e pubbliche.
Nanni Menetti (all'anagrafe Luciano Nanni) è nato a Monzuno (BO) ed è stato professore di Estetica e Semiotica dell’Arte all’Università di Bologna. Attivo fin dagli anni ’60, sia in campo poetico che in quello delle arti visive, dal 1982 in poi ha firmato tutta la sua produzione con il nome di Nanni Menetti (Menetti è il cognome materno). I materiali delle sue opere sono quelli connessi alla pratica della scrittura: carte assorbenti, carta carbone ecc. Scrittura che ultimamente ha coinvolto anche le forze della natura, in particolare il gelo. Le sue opere si possono trovare in collezioni pubbliche e private, nazionali e internazionali.
Le opere che i due artisti propongono, pur provenendo da percorsi diversi, si ritrovano a convergere verso una meta per loro essenziale: svuotare l’io da tutte le sue cogenze psicologiche, storicamente e spazialmente datate, per farne un luogo di pura accoglienza di ogni possibile epifania dell’essere, nel caso della natura e dei suoi segni o, meglio, dei segni in cui la natura sempre finisce per incarnarsi. Processo più che evidenziato dai titoli delle due sequenze di opere che gli artisti propongono.
Rosetta Berardi, nella serie intitolata Noi eravamo pini (l’evento di riferimento è l’incendio della pineta di Lido di Dante) non solo smonta l’egocentrismo dell’io per aprirlo all’oggetto, ma lo fa addirittura oggetto, sbaragliando ogni differenza tra interno e esterno e facendo del corpo della natura la nostra stessa carne. Così Nanni Menetti che, nella serie Sempre più lontano da me, codifica un percorso simile di allontanamento da sé per mettersi al servizio del gelo e divenire così un semplice testimone della sua creatività e di quella della natura in generale, ivi compresa quella umana. Il ricorso poi, da parte di entrambi, unicamente al bianco e al nero, ne sottolinea visivamente l’essenza.
La “carne della natura” non ha mai fronzoli colorati o cascami di sorta: operazione, questa, che intende rinverdire una linea di ricerca più che millenaria. Linea che raccogliendo il “Cantami o Diva…” omerico passa per l’ascolto del Genio nel Romanticismo e ancora per la disseminazione dell’io teorizzato dalle avanguardie nel Novecento; linea che Rosetta Berardi e Nanni Menetti considerano non secondaria se si ritiene che l’Arte debba avere ancora una qualche funzione nel costituire il nostro stare con un poco di dignità e di armonia in questo mondo.
La mostra, che inaugurerà sabato 10 giugno e che sarà accompagnata da un catalogo (Edizioni del Girasole), è realizzata in collaborazione con la Pro Loco di Marina di Ravenna, il patrocinio del Comune di Ravenna e il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna.
Rosetta Berardi (all'anagrafe Rosetta Lavatura) è siciliana di nascita, romagnola di adozione. Si diploma in pittura
all’Accademia di Belle Arti di Ravenna e si laurea a Bologna in Storia dell’Arte Contemporanea. Il suo percorso artistico, iniziato alla fine degli anni ’70 con un linguaggio pittorico, si sviluppa per fasi con una ricerca tesa soprattutto al piacere dell’uso di materiali vari: carta, tarlatana, piombo. Negli ultimi quindici anni, la fotografia ha un ruolo importante nella sua produzione artistica. Ha all’attivo numerose personali in Italia e all’estero e le sue opere sono presenti in collezioni private e pubbliche.
Nanni Menetti (all'anagrafe Luciano Nanni) è nato a Monzuno (BO) ed è stato professore di Estetica e Semiotica dell’Arte all’Università di Bologna. Attivo fin dagli anni ’60, sia in campo poetico che in quello delle arti visive, dal 1982 in poi ha firmato tutta la sua produzione con il nome di Nanni Menetti (Menetti è il cognome materno). I materiali delle sue opere sono quelli connessi alla pratica della scrittura: carte assorbenti, carta carbone ecc. Scrittura che ultimamente ha coinvolto anche le forze della natura, in particolare il gelo. Le sue opere si possono trovare in collezioni pubbliche e private, nazionali e internazionali.
10
giugno 2017
Rosetta Berardi / Nanni Menetti – Natura: la carne del segno
Dal 10 giugno al 02 luglio 2017
arte contemporanea
Location
GALLERIA FAROARTE
Ravenna, Piazzale Marinai D'italia, 20, (Ravenna)
Ravenna, Piazzale Marinai D'italia, 20, (Ravenna)
Orario di apertura
venerdì, sabato e domenica 21.00-23.00
Vernissage
10 Giugno 2017, ore 18.30
Autore
Curatore