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Rosetta Zampedrini – Clausura
Incongruo in quanto sembra che la nostra società sia basata tutta sull’apparire, sulla massima visibilità dei fatti, persone, avvenimenti.
Si potrebbe dire che, per esistere, una persona debba essere visibile agli altri a qualunque costo e con qualsiasi mezzo. Travolti da questa marea che continuamente sale si fatica ad andare oltre e ci si dimentica che non tutti partecipano a questo frenetico sgomitare.
Comunicato stampa
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“Incongruo, oggi, il titolo “Donne Invisibili”.
Incongruo in quanto sembra che la nostra società sia basata tutta sull’apparire, sulla massima visibilità dei fatti, persone, avvenimenti.
Si potrebbe dire che, per esistere, una persona debba essere visibile agli altri a qualunque costo e con qualsiasi mezzo. Travolti da questa marea che continuamente sale si fatica ad andare oltre e ci si dimentica che non tutti partecipano a questo frenetico sgomitare.
Mi ha attratto l’idea di conoscere, attraverso immagini fotografiche, cosa spinge delle donne a scegliere, oggi, la clausura e a “chiudersi dentro”; “chiudersi dentro” fisicamente intendo, girare la chiave della porta dalla propria parte.
La libertà di muoversi, uscire, andare senza chiedere autorizzazioni o permessi è stata una conquista che le donne hanno pagato a caro prezzo e mi sembra così preziosa da non essere mai messa in discussione. Incomprensibile, mi sono detta, che ancora oggi possano esistere donne che con volontà e determinazione scelgono di staccarsi fisicamente dal mondo.
Cosa c’è dietro? La fede? Senz’altro, ma non tutti i credenti seguono questa strada e allora cos’è? ed è così che ho conosciuto le monache domenicane del Monastero S. Maria della neve di Pratovecchio.
Ho trascorso con loro alcuni giorni che si sono rivelati ricchi di emozioni e di scoperte.
Ho trovato delle donne libere, aperte e curiose, sensibili ed accoglienti e, senza riserve, si sono mostrate nel loro vivere quotidiano.
Certamente il conoscerle meglio, entrare anche per poche ore nel loro mondo ti permette una lettura diversa dove la “clausura” diventa secondaria e non così essenziale.
E’ stata un’esperienza forte che ha fatto precipitare gli stereotipi che avevo ed ho il sospetto che si possa essere molto più liberi in luoghi come questo che non nel “mondo fuori” come molti di noi credono.
La domanda che mi ponevo sul senso di una scelta come questa oggi non mi sembra più rilevante. Penso che ognuno di noi debba e possa scegliere come vivere la sua vita con serenità e coscienza.”
Rosetta Zampedrini
Inaugurazione venerdi 13 febbraio 2009 alle ore 17.00
Interverranno:
don Armando Nolli parroco di S.Faustino,
dott. Ennio Ferraglio direttore Biblioteca Queriniana
Ken Damy direttore del museo di Fotografia
Verrà letto un intervento della Priora del convento “S. Maria della Neve” di Pratovecchio (Ar)
Incongruo in quanto sembra che la nostra società sia basata tutta sull’apparire, sulla massima visibilità dei fatti, persone, avvenimenti.
Si potrebbe dire che, per esistere, una persona debba essere visibile agli altri a qualunque costo e con qualsiasi mezzo. Travolti da questa marea che continuamente sale si fatica ad andare oltre e ci si dimentica che non tutti partecipano a questo frenetico sgomitare.
Mi ha attratto l’idea di conoscere, attraverso immagini fotografiche, cosa spinge delle donne a scegliere, oggi, la clausura e a “chiudersi dentro”; “chiudersi dentro” fisicamente intendo, girare la chiave della porta dalla propria parte.
La libertà di muoversi, uscire, andare senza chiedere autorizzazioni o permessi è stata una conquista che le donne hanno pagato a caro prezzo e mi sembra così preziosa da non essere mai messa in discussione. Incomprensibile, mi sono detta, che ancora oggi possano esistere donne che con volontà e determinazione scelgono di staccarsi fisicamente dal mondo.
Cosa c’è dietro? La fede? Senz’altro, ma non tutti i credenti seguono questa strada e allora cos’è? ed è così che ho conosciuto le monache domenicane del Monastero S. Maria della neve di Pratovecchio.
Ho trascorso con loro alcuni giorni che si sono rivelati ricchi di emozioni e di scoperte.
Ho trovato delle donne libere, aperte e curiose, sensibili ed accoglienti e, senza riserve, si sono mostrate nel loro vivere quotidiano.
Certamente il conoscerle meglio, entrare anche per poche ore nel loro mondo ti permette una lettura diversa dove la “clausura” diventa secondaria e non così essenziale.
E’ stata un’esperienza forte che ha fatto precipitare gli stereotipi che avevo ed ho il sospetto che si possa essere molto più liberi in luoghi come questo che non nel “mondo fuori” come molti di noi credono.
La domanda che mi ponevo sul senso di una scelta come questa oggi non mi sembra più rilevante. Penso che ognuno di noi debba e possa scegliere come vivere la sua vita con serenità e coscienza.”
Rosetta Zampedrini
Inaugurazione venerdi 13 febbraio 2009 alle ore 17.00
Interverranno:
don Armando Nolli parroco di S.Faustino,
dott. Ennio Ferraglio direttore Biblioteca Queriniana
Ken Damy direttore del museo di Fotografia
Verrà letto un intervento della Priora del convento “S. Maria della Neve” di Pratovecchio (Ar)
13
febbraio 2009
Rosetta Zampedrini – Clausura
Dal 13 febbraio al 07 marzo 2009
fotografia
Location
BIBLIOTECA QUERINIANA
Brescia, Via Giuseppe Mazzini, 1, (Brescia)
Brescia, Via Giuseppe Mazzini, 1, (Brescia)
Vernissage
13 Febbraio 2009, ore 17
Autore
Curatore