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Rossana Longo
L’esposizione allestita alla Banca Nazionale del Lavoro e realizzata in collaborazione con Telethon, propone, attraverso una ventina di opere per lo più di grande dimensione, un’esaustiva sintesi dell’intensa attività della giovane artista dal 1995 a oggi, documentandone il talento nell’ambito della pittura a olio e ad acrilico su tela – eseguita secondo la maniera antica con il sapiente uso di molte velature, che conferiscono al dipinto luce e trasparenza – nel campo del disegno a pastello e dell’incisione.
Comunicato stampa
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L’esposizione allestita alla Banca Nazionale del Lavoro e realizzata in collaborazione con Telethon, propone, attraverso una ventina di opere per lo più di grande dimensione, un’esaustiva sintesi dell’intensa attività della giovane artista dal 1995 a oggi, documentandone il talento nell’ambito della pittura a olio e ad acrilico su tela - eseguita secondo la maniera antica con il sapiente uso di molte velature, che conferiscono al dipinto luce e trasparenza - nel campo del disegno a pastello e dell’incisione: ambiti caratterizzati da una profonda conoscenza delle tecniche antiche e moderne e da un’ampia cultura di base, che spazia dall’interesse per la musica classica, la musica popolare celtica, il canto gregoriano e la letteratura alla passione per la mitologia, l’astronomia, la geometria descrittiva, l’anatomia, la storia dell’arte, con particolare attenzione per il periodo che va dalla classicità al seicento. In mostra sono testimoniati alcuni tra i soggetti prediletti dall’artista, da quello mitologico, al paesaggio, alla figura umana, all’amatissimo tema del cavallo. Da notare che qualche hanno fa la Longo ha realizzato uno spettacolare cartone per affresco, lungo 14 metri e alto 2, dipinto a crayon nero, sanguigna, seppia e pastello bianco, che rappresenta una Battaglia tra cavalli di razze diverse, a simbolizzare l’intreccio tra le energie e gli spiriti liberi dell’universo.
Alla Biblioteca Statale è invece esposta una serie di opere completamente inedite realizzate dalla pittrice nel 2008, riunite in mostra nella ricorrenza delle Giornate Europee del Patrimonio 2008 indette dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, degli Affari Esteri , dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, da altri enti locali (Regioni, Province Autonome, Province, Comuni) e dal FAI Fondo per l’Ambiente Italiano.
La rassegna propone una serie di paesaggi - che rappresentano uno dei soggetti prediletti dell’artista accanto al ritratto, al paesaggio, al sacro, al mito e all’illustrazione – nel declinare i quali emerge dal pennello della Longo una maniera nuova e più essenziale. Nel periodo più recente infatti la pittrice si sta gradualmente affrancando dalle memorie formali del passato e traspone la grande capacità di sperimentare le tecniche antiche e la profonda sensibilità per la luce - che scaturisce più evidente attraverso l’uso a lei consueto dei pigmenti di un tempo - in nuove soluzioni compositive, in cui una sorta di intuizione quasi neoromantica s’intreccia a un’interpretazione dinamica della natura.
Nata a Trieste nel 1973, Rossana Longo ha frequentato nel capoluogo giuliano l’Istituto d’Arte, la Scuola di Figura del Museo Revoltella sotto la guida di Perizi e Porro, la Boston Visual School, l’atelier del maestro Walter Falzari e la Scuola dell’Acquaforte Carlo Sbisà. Si è laureata in Pittura e Storia dell’Arte all’Accademia di Belle Arti di Venezia, ha frequentato la Scuola Internazionale Grafica d’Arte Il Bisonte di Firenze, ha seguito un corso di stampa quadricromatica con Swietlan Kraczyna, ha studiato pittura a olio con Franco Milani. Ritrattista, paesaggista e autrice di scene di genere, ha illustrato libri di poesia e affrescato alcune parti della facciata della Chiesa di S. Apollinare a Trieste. Stampa personalmente tutte le proprie opere grafiche.
Il segno antico dei grandi maestri del passato – scrive Accerboni - viene originalmente reinterpretato dalla Longo secondo i parametri del nostro tempo. Un filo diretto con il Rinascimento connota infatti la formazione di quest’artista che, con passione, tenacia e convinzione, studia e intuisce le coordinate classiche dell’aurea maniera, la grazia e l’armonia rinascimentali e ne estrinseca quell’intima necessità di modellare i volumi attraverso il segno, realizzato a matita nera o a sanguigna, a carboncino, a pastello, a inchiostro o mediante fini e pazienti incisioni. La pittrice, molto appassionata all’arte dell’affresco, al ritratto, alle tematiche sacre, all’illustrazione e a una personale interpretazione del fumetto, coglie istintivamente l’ansia di sintesi che pervade il nostro tempo. E nelle opere migliori se ne appropria, osando nella grande dimensione – che tradisce spesso chi non è tecnicamente accorto – la composizione con dei volumi e dei corpi in un intreccio felicissimo e libero.
I rimandi colti che potremmo accostare alle qualità della Longo – conclude il critico - oscillano tra la conoscenza di Raffaello, di Michelangelo, dell’inquieto manierista Bartolomeo Ammannati e del genio del Pontormo, ma, con il passare del tempo, affiora nel suo gesto anche il segno nervoso e istintivo di Treccani e di quegli artisti contemporanei che si sono gradualmente ribellati alla tradizione per andare oltre, forti della lezione acquisita.
Alla Biblioteca Statale è invece esposta una serie di opere completamente inedite realizzate dalla pittrice nel 2008, riunite in mostra nella ricorrenza delle Giornate Europee del Patrimonio 2008 indette dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, degli Affari Esteri , dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, da altri enti locali (Regioni, Province Autonome, Province, Comuni) e dal FAI Fondo per l’Ambiente Italiano.
La rassegna propone una serie di paesaggi - che rappresentano uno dei soggetti prediletti dell’artista accanto al ritratto, al paesaggio, al sacro, al mito e all’illustrazione – nel declinare i quali emerge dal pennello della Longo una maniera nuova e più essenziale. Nel periodo più recente infatti la pittrice si sta gradualmente affrancando dalle memorie formali del passato e traspone la grande capacità di sperimentare le tecniche antiche e la profonda sensibilità per la luce - che scaturisce più evidente attraverso l’uso a lei consueto dei pigmenti di un tempo - in nuove soluzioni compositive, in cui una sorta di intuizione quasi neoromantica s’intreccia a un’interpretazione dinamica della natura.
Nata a Trieste nel 1973, Rossana Longo ha frequentato nel capoluogo giuliano l’Istituto d’Arte, la Scuola di Figura del Museo Revoltella sotto la guida di Perizi e Porro, la Boston Visual School, l’atelier del maestro Walter Falzari e la Scuola dell’Acquaforte Carlo Sbisà. Si è laureata in Pittura e Storia dell’Arte all’Accademia di Belle Arti di Venezia, ha frequentato la Scuola Internazionale Grafica d’Arte Il Bisonte di Firenze, ha seguito un corso di stampa quadricromatica con Swietlan Kraczyna, ha studiato pittura a olio con Franco Milani. Ritrattista, paesaggista e autrice di scene di genere, ha illustrato libri di poesia e affrescato alcune parti della facciata della Chiesa di S. Apollinare a Trieste. Stampa personalmente tutte le proprie opere grafiche.
Il segno antico dei grandi maestri del passato – scrive Accerboni - viene originalmente reinterpretato dalla Longo secondo i parametri del nostro tempo. Un filo diretto con il Rinascimento connota infatti la formazione di quest’artista che, con passione, tenacia e convinzione, studia e intuisce le coordinate classiche dell’aurea maniera, la grazia e l’armonia rinascimentali e ne estrinseca quell’intima necessità di modellare i volumi attraverso il segno, realizzato a matita nera o a sanguigna, a carboncino, a pastello, a inchiostro o mediante fini e pazienti incisioni. La pittrice, molto appassionata all’arte dell’affresco, al ritratto, alle tematiche sacre, all’illustrazione e a una personale interpretazione del fumetto, coglie istintivamente l’ansia di sintesi che pervade il nostro tempo. E nelle opere migliori se ne appropria, osando nella grande dimensione – che tradisce spesso chi non è tecnicamente accorto – la composizione con dei volumi e dei corpi in un intreccio felicissimo e libero.
I rimandi colti che potremmo accostare alle qualità della Longo – conclude il critico - oscillano tra la conoscenza di Raffaello, di Michelangelo, dell’inquieto manierista Bartolomeo Ammannati e del genio del Pontormo, ma, con il passare del tempo, affiora nel suo gesto anche il segno nervoso e istintivo di Treccani e di quegli artisti contemporanei che si sono gradualmente ribellati alla tradizione per andare oltre, forti della lezione acquisita.
12
dicembre 2008
Rossana Longo
Dal 12 dicembre 2008 al 30 gennaio 2009
arte contemporanea
disegno e grafica
disegno e grafica
Location
BIBLIOTECA STATALE – PALAZZO MORPURGO
Trieste, Largo Papa Giovanni Xxiii, 6, (Trieste)
Trieste, Largo Papa Giovanni Xxiii, 6, (Trieste)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì: 8.20 - 13.20 / 14.30 - 16.00
Autore
Curatore