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Rossella Leone – Archeologia dello sguardo
L’esposizione propone un’articolata selezione di opere di Rossella Leone che spaziano dal registro visivo a quello sonoro, in sintonia con una “partitura” nella quale convergono le riflessioni sviluppate dall’artista negli ultimi decenni, sia sul piano etico che estetico, sia formale che tematico
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Venerdì 31 maggio 2019 alle ore 18.00 il Polo Museale Regionale d'Arte Moderna e
Contemporanea della Sicilia presenta, nei saloni di Palazzo Belmonte Riso (Corso Vittorio
Emanuele, 365) la mostra Archeologia dello sguardo di Rossella Leone curata da Bruno Corà.
La mostra sarà aperta al pubblico dal 1 giugno al 11 settembre 2019.
L'esposizione, a cura di Bruno Corà, propone un'articolata selezione di opere di Rossella Leone che
spaziano dal registro visivo a quello sonoro, in sintonia con una “partitura” nella quale convergono
le riflessioni sviluppate dall'artista negli ultimi decenni, sia sul piano etico che estetico, sia formale
che tematico. L'artista, dalla seconda metà degli anni ottanta, si è distinta per il suo originale uso
della carta autonomamente fabbricata, dallo stato informe di polpa al foglio: carta che non è più
soltanto supporto, ma vero e proprio materiale pittorico, plasmabile al limite del bassorilievo e della
scultura.
Nucleo concettuale della mostra è la riflessione sulla deriva e sulla perdita dell'uomo
contemporaneo come individuo e come società, a scapito della natura, dell'ambiente e della sua
stessa crescita intellettuale e sentimentale.
In linea con quanto afferma Maurice Merleau Ponty I nostri occhi vedono più di quello che
realmente vediamo, le opere di Leone scavano nel passato più remoto per sviluppare il continuo
rapporto con il presente. Allusioni e tematiche che non raccontano il mito ma che, al contrario, lo
trasformano in suo specifico linguaggio, attraverso l'uso innovativo di tecniche e materiali, dalla sua
carta alla pietra, dalle resine all'acciaio e al vetro. Per comprendere appieno il complesso lavoro
dell’ artista, bisogna spingersi oltre le tradizionali categorie estetiche, in un dualismo tra passato e
presente.
In mostra i diversi cicli sviluppati dall'artista, dalle grandi pitture introspettive sul tema della
deliberata “Caduta” alle “Partiture afone”, dai “Talami” ai grandi “Muri” e ai “Canopi urbani”, dalle
laceranti e “seducenti” lesioni vive”, fino alle opere più recenti come l'installazione Living che
affronta il tema dell'assuefazione alla violenza e all'orrore che fanno ormai parte del nostro
quotidiano, fino a stravolgere persino il nostro stesso concetto di bellezza.
Se nelle partiture afone, in carta o marmo, le vibrazioni chiaroscurali erano assimilabili a partiture
di sonore musicalità affidate all'intima percezione visiva del fruitore (non di rado tradotte in musica
da compositori quali Tierry Bongart Lebbé, Paolo Aralla), in questa occasione l'artista propone sue
spazializzazioni e partiture sonore derivate dal lunghissimo ascolto del canto delle misteriose cicale,
confluito nella performance musicale Che non sia l'ultimo canto!. Appassionata invocazione tesa a
sviluppare una più partecipata lotta per fermare il disastro ambientale e climatico ormai
paurosamente in atto, che Rossella Leone ha voluto estendere al violoncello di Kristi Curb e al
violino di Salvo Greco.
Ecuba e Fedra, opere del ciclo dei Talami che alludono al mito, affondano nel “travagliato”
femminile di sempre, oggi più che mai drammaticamente attuale.
Il lavoro sviluppato negli anni da Rossella Leone, in sintonia con le tematiche affrontate e il suo
personale linguaggio espressivo, delinea una vera e propria estetica dell’orrore che nutre e forgia
quotidianamente il nostro sguardo e i nostri sensi tutti, fino a insinuarsi morbosamente nel nostro
cervello.
Ercole che uccide l'amazzone - dell’omonima metopa selinuntina del Museo Archeologico Salinas
di Palermo - riprodotta in serie come giocoso e variegato elegante souvenir, si impone difatti,
nell'installazione Living, contraltando con le drammatiche immagini degli orrori che ci hanno
sconvolto negli ultimi decenni che abbiamo già dimenticate: la strage dei bambini nella scuola di
Beslan, l'uomo che cade buttandosi dalle Torri gemelle, le terroriste del Teatro Dubrovka, l' intensa
solitudine di Cesare Garboli nella foto di spalle in bn a piena pagina che ne annuncia la morte, .....
Immagini che Rossella Leone ha trasformato in decoro del futon e dei cuscini sui quali adagiarsi e
soggetto dei variopinti souvenir con Ercole che blandisce l'amazzone Ippolita, espostii come trofei
di una collezione privata.
L'attività di Rossella Leone spazia dalle arti visive (esposizioni in Italia e all'estero) al teatro, con
installazioni (Aquilone sospeso, Gibellina, 1983; Anche le facciate cantano, Teatro al Massimo,
Palermo, 1996; Anatomie con Vrgilio Sieni, Cantieri Cuturali alla Zisa, Palermo, 1997); azioni
scenico-musicali e performances (Partitura afona, Biblioteca comunale , Palermo, 1992;
L'immagine del suono con Tierry Bongart Lebbé, Atelier sul mare, Castel di Tusa,1992; Shiki con
Tadashi Endo, Teatro Comunale, Cefalù, 1993; Come per una terra con P. Aralla, Gibilmanna,
1995); scene e costumi realizzati per il balletto e importanti produzioni di teatri lirici sia in Italia
che all'estero: San Rocco legge la lista dei Miracoli e degli orrori di E. Isgrò, Teatro Massimo,
Palermo, Gibellina, 1983; “Norma” di Vincenzo Bellini, co-produzione Teatro Bellini di Catania,
Teatro de la Maestranza di Siviglia e Landestheater di Salisburgo, 1999; “Maria de Buenos Aires”
di Astor Piazzolla, Teatro Massimo di Palermo, 1999); “Sette canzoni” di F. Malipiero e “Il
marinaio” di A. Russo, Maggio Musicale Fiorentino, 2000; “Dialogues des Carmélites” di
Francis Poulenc, StaatsOper, Stoccarda, 2011. Tra i lavori più recenti dell'artista, la riconfigurazione
del giardino storico del convento di San Francesco al Cenacolo di Monte Sion di Gerusalemme, su
committenza della Custodia Francescana di Terrasanta, sviluppato come una grande scultura
abitabile, punteggiata da altre minimali sculture, realizzate con la classica pietra bianca del luogo.
Per vivere il silenzio sotto i grandi alberi secolari: gli alberi di Giuda (perchè tutto comincia dal
tradimento) e gli alberi di mandorlo (alberi della vigilanza).
Contemporanea della Sicilia presenta, nei saloni di Palazzo Belmonte Riso (Corso Vittorio
Emanuele, 365) la mostra Archeologia dello sguardo di Rossella Leone curata da Bruno Corà.
La mostra sarà aperta al pubblico dal 1 giugno al 11 settembre 2019.
L'esposizione, a cura di Bruno Corà, propone un'articolata selezione di opere di Rossella Leone che
spaziano dal registro visivo a quello sonoro, in sintonia con una “partitura” nella quale convergono
le riflessioni sviluppate dall'artista negli ultimi decenni, sia sul piano etico che estetico, sia formale
che tematico. L'artista, dalla seconda metà degli anni ottanta, si è distinta per il suo originale uso
della carta autonomamente fabbricata, dallo stato informe di polpa al foglio: carta che non è più
soltanto supporto, ma vero e proprio materiale pittorico, plasmabile al limite del bassorilievo e della
scultura.
Nucleo concettuale della mostra è la riflessione sulla deriva e sulla perdita dell'uomo
contemporaneo come individuo e come società, a scapito della natura, dell'ambiente e della sua
stessa crescita intellettuale e sentimentale.
In linea con quanto afferma Maurice Merleau Ponty I nostri occhi vedono più di quello che
realmente vediamo, le opere di Leone scavano nel passato più remoto per sviluppare il continuo
rapporto con il presente. Allusioni e tematiche che non raccontano il mito ma che, al contrario, lo
trasformano in suo specifico linguaggio, attraverso l'uso innovativo di tecniche e materiali, dalla sua
carta alla pietra, dalle resine all'acciaio e al vetro. Per comprendere appieno il complesso lavoro
dell’ artista, bisogna spingersi oltre le tradizionali categorie estetiche, in un dualismo tra passato e
presente.
In mostra i diversi cicli sviluppati dall'artista, dalle grandi pitture introspettive sul tema della
deliberata “Caduta” alle “Partiture afone”, dai “Talami” ai grandi “Muri” e ai “Canopi urbani”, dalle
laceranti e “seducenti” lesioni vive”, fino alle opere più recenti come l'installazione Living che
affronta il tema dell'assuefazione alla violenza e all'orrore che fanno ormai parte del nostro
quotidiano, fino a stravolgere persino il nostro stesso concetto di bellezza.
Se nelle partiture afone, in carta o marmo, le vibrazioni chiaroscurali erano assimilabili a partiture
di sonore musicalità affidate all'intima percezione visiva del fruitore (non di rado tradotte in musica
da compositori quali Tierry Bongart Lebbé, Paolo Aralla), in questa occasione l'artista propone sue
spazializzazioni e partiture sonore derivate dal lunghissimo ascolto del canto delle misteriose cicale,
confluito nella performance musicale Che non sia l'ultimo canto!. Appassionata invocazione tesa a
sviluppare una più partecipata lotta per fermare il disastro ambientale e climatico ormai
paurosamente in atto, che Rossella Leone ha voluto estendere al violoncello di Kristi Curb e al
violino di Salvo Greco.
Ecuba e Fedra, opere del ciclo dei Talami che alludono al mito, affondano nel “travagliato”
femminile di sempre, oggi più che mai drammaticamente attuale.
Il lavoro sviluppato negli anni da Rossella Leone, in sintonia con le tematiche affrontate e il suo
personale linguaggio espressivo, delinea una vera e propria estetica dell’orrore che nutre e forgia
quotidianamente il nostro sguardo e i nostri sensi tutti, fino a insinuarsi morbosamente nel nostro
cervello.
Ercole che uccide l'amazzone - dell’omonima metopa selinuntina del Museo Archeologico Salinas
di Palermo - riprodotta in serie come giocoso e variegato elegante souvenir, si impone difatti,
nell'installazione Living, contraltando con le drammatiche immagini degli orrori che ci hanno
sconvolto negli ultimi decenni che abbiamo già dimenticate: la strage dei bambini nella scuola di
Beslan, l'uomo che cade buttandosi dalle Torri gemelle, le terroriste del Teatro Dubrovka, l' intensa
solitudine di Cesare Garboli nella foto di spalle in bn a piena pagina che ne annuncia la morte, .....
Immagini che Rossella Leone ha trasformato in decoro del futon e dei cuscini sui quali adagiarsi e
soggetto dei variopinti souvenir con Ercole che blandisce l'amazzone Ippolita, espostii come trofei
di una collezione privata.
L'attività di Rossella Leone spazia dalle arti visive (esposizioni in Italia e all'estero) al teatro, con
installazioni (Aquilone sospeso, Gibellina, 1983; Anche le facciate cantano, Teatro al Massimo,
Palermo, 1996; Anatomie con Vrgilio Sieni, Cantieri Cuturali alla Zisa, Palermo, 1997); azioni
scenico-musicali e performances (Partitura afona, Biblioteca comunale , Palermo, 1992;
L'immagine del suono con Tierry Bongart Lebbé, Atelier sul mare, Castel di Tusa,1992; Shiki con
Tadashi Endo, Teatro Comunale, Cefalù, 1993; Come per una terra con P. Aralla, Gibilmanna,
1995); scene e costumi realizzati per il balletto e importanti produzioni di teatri lirici sia in Italia
che all'estero: San Rocco legge la lista dei Miracoli e degli orrori di E. Isgrò, Teatro Massimo,
Palermo, Gibellina, 1983; “Norma” di Vincenzo Bellini, co-produzione Teatro Bellini di Catania,
Teatro de la Maestranza di Siviglia e Landestheater di Salisburgo, 1999; “Maria de Buenos Aires”
di Astor Piazzolla, Teatro Massimo di Palermo, 1999); “Sette canzoni” di F. Malipiero e “Il
marinaio” di A. Russo, Maggio Musicale Fiorentino, 2000; “Dialogues des Carmélites” di
Francis Poulenc, StaatsOper, Stoccarda, 2011. Tra i lavori più recenti dell'artista, la riconfigurazione
del giardino storico del convento di San Francesco al Cenacolo di Monte Sion di Gerusalemme, su
committenza della Custodia Francescana di Terrasanta, sviluppato come una grande scultura
abitabile, punteggiata da altre minimali sculture, realizzate con la classica pietra bianca del luogo.
Per vivere il silenzio sotto i grandi alberi secolari: gli alberi di Giuda (perchè tutto comincia dal
tradimento) e gli alberi di mandorlo (alberi della vigilanza).
31
maggio 2019
Rossella Leone – Archeologia dello sguardo
Dal 31 maggio all'undici settembre 2019
arte contemporanea
Location
RISO – MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA – PALAZZO BELMONTE RISO
Palermo, Via Vittorio Emanuele, 365, (Palermo)
Palermo, Via Vittorio Emanuele, 365, (Palermo)
Orario di apertura
Martedì | Domenica 10:00 | 20:00; lunedì chiuso eccetto festivi
(la biglietteria chiude mezz’ora prima dell’orario di chiusura)
Vernissage
31 Maggio 2019, h 18
Autore
Curatore