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Rosso. La forma instabile
La mostra in programma alla Collezione Peggy Guggenheim si propone, sostenendo il grande sforzo di restituzione dello scultore alla complessità della sua storia, di rendere partecipe del panorama emerso non solo il grande pubblico, e quello degli studiosi, ma anche il mondo contemporaneo dell’arte che potrà trovare nella prassi artistica di Rosso impensate consonanze e aperture alla riflessione
Comunicato stampa
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La Collezione Peggy Guggenheim presenta dal 22 settembre 2007 al 6 gennaio 2008 rosso. la forma instabile. Il progetto, curato da Paola Mola e Fabio Vittucci, è realizzato in collaborazione con il Museo Rosso di Barzio (Como) che custodisce l’intera eredità di opere e l’archivio dello scultore, giunti eccezionalmente integri alla pronipote, Danila Marsure Rosso.
Rosso è una figura nota, ampiamente studiata e attualmente consolidata nel panorama europeo della scultura di fine ottocento come precursore della modernità. Tuttavia, per la parte più significativa oggi della sua produzione, Rosso è ancora sconosciuto. Il vaglio sistematico e capillare dei documenti, carte e lettere dell’archivio promosso alcuni anni or sono da Danila Marsure Rosso, condotto da Paola Mola e Fabio Vittucci, completato da ricerche in Italia e all’estero, apre ora orizzonti inattesi e del tutto contraddittori rispetto all’immagine tramandata dello scultore scapigliato-impressionista. Rosso per natura è stato un ingegno nascosto: ha abilmente occultato tutto il suo lavoro sulla fotografia, ha esposto a più di quindici anni di distanza le opere che gli erano più care come Madame x o Yvette Guilbert, e alla fine della sua vita, ha distrutto, come Marcel Duchamp, tutte le lettere ricevute dai suoi corrispondenti. Fin dall’inizio della sua carriera ha abilmente diretto le linee delle sua biografia, contribuendo alla definizione di una visione univoca della sua arte assunta senza discussione dalla storiografia, così che l’intera parte novecentesca della sua vitalità creativa è rimasta finora senza voce.
La mostra in programma alla Collezione Peggy Guggenheim si propone, sostenendo il grande sforzo di restituzione dello scultore alla complessità della sua storia, di rendere partecipe del panorama emerso non solo il grande pubblico, e quello degli studiosi, ma anche il mondo contemporaneo dell’arte che potrà trovare nella prassi artistica di Rosso impensate consonanze e aperture alla riflessione. Sul piano specificamente storiografico molti dati inediti metteranno infine da parte questioni dibattute, e non secondarie, nel panorama dell’arte del novecento, come la datazione di Madame X; chiariranno vicende come quella di Impressione d’omnibus, che ebbe ben altro destino della distruzione durante il viaggio a Venezia nel 1887, o del grande gesso di Paris la Nuit. Troverà inoltre ampio spazio in mostra il lavoro sulla fotografia, a complemento del recentissimo studio di Paola Mola Rosso. Trasferimenti, aggiungendo un tassello alla questione, centrale nella contemporaneità, della relazione tra Scultura e Fotografia.
Si chiarirà infine, e questo è il tema forse più importante, la qualità estetica della produzione rossiana con la presentazione di opere autografe senza alcun dubbio, la cui storia verrà ricostruita dagli inizi giovandosi degli studi e delle ricerche condotte per il Catalogo dell’opera documentata promosso dall’Archivio Rosso e in fase avanzata di elaborazione.
Rosso è una figura nota, ampiamente studiata e attualmente consolidata nel panorama europeo della scultura di fine ottocento come precursore della modernità. Tuttavia, per la parte più significativa oggi della sua produzione, Rosso è ancora sconosciuto. Il vaglio sistematico e capillare dei documenti, carte e lettere dell’archivio promosso alcuni anni or sono da Danila Marsure Rosso, condotto da Paola Mola e Fabio Vittucci, completato da ricerche in Italia e all’estero, apre ora orizzonti inattesi e del tutto contraddittori rispetto all’immagine tramandata dello scultore scapigliato-impressionista. Rosso per natura è stato un ingegno nascosto: ha abilmente occultato tutto il suo lavoro sulla fotografia, ha esposto a più di quindici anni di distanza le opere che gli erano più care come Madame x o Yvette Guilbert, e alla fine della sua vita, ha distrutto, come Marcel Duchamp, tutte le lettere ricevute dai suoi corrispondenti. Fin dall’inizio della sua carriera ha abilmente diretto le linee delle sua biografia, contribuendo alla definizione di una visione univoca della sua arte assunta senza discussione dalla storiografia, così che l’intera parte novecentesca della sua vitalità creativa è rimasta finora senza voce.
La mostra in programma alla Collezione Peggy Guggenheim si propone, sostenendo il grande sforzo di restituzione dello scultore alla complessità della sua storia, di rendere partecipe del panorama emerso non solo il grande pubblico, e quello degli studiosi, ma anche il mondo contemporaneo dell’arte che potrà trovare nella prassi artistica di Rosso impensate consonanze e aperture alla riflessione. Sul piano specificamente storiografico molti dati inediti metteranno infine da parte questioni dibattute, e non secondarie, nel panorama dell’arte del novecento, come la datazione di Madame X; chiariranno vicende come quella di Impressione d’omnibus, che ebbe ben altro destino della distruzione durante il viaggio a Venezia nel 1887, o del grande gesso di Paris la Nuit. Troverà inoltre ampio spazio in mostra il lavoro sulla fotografia, a complemento del recentissimo studio di Paola Mola Rosso. Trasferimenti, aggiungendo un tassello alla questione, centrale nella contemporaneità, della relazione tra Scultura e Fotografia.
Si chiarirà infine, e questo è il tema forse più importante, la qualità estetica della produzione rossiana con la presentazione di opere autografe senza alcun dubbio, la cui storia verrà ricostruita dagli inizi giovandosi degli studi e delle ricerche condotte per il Catalogo dell’opera documentata promosso dall’Archivio Rosso e in fase avanzata di elaborazione.
21
settembre 2007
Rosso. La forma instabile
Dal 21 settembre 2007 al 06 gennaio 2008
arte contemporanea
Location
COLLEZIONE PEGGY GUGGENHEIM
Venezia, Dorsoduro, 701, (Venezia)
Venezia, Dorsoduro, 701, (Venezia)
Biglietti
Adulti: € 10
Senior oltre i 65 anni: € 8
Studenti fino a 26 anni: € 5 (oltre la scuola dell'obbligo con una tessera studenti valida)
Bambini fino a 10 anni: gratuito
Orario di apertura
10-18, chiuso il martedì
Vernissage
21 Settembre 2007, ore 19
Editore
SKIRA
Autore
Curatore