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Roy Lerner – Clear as a bell
Nella pittura astratta di Lerner sembrano accostarsi elementi concettuali, derivati dalla natura, dalla teoria e del caos, ad una tecnica pittorica gestuale e a tratti ridondante, rappresentata dal peso e dallo spessore del colore impiegato
Comunicato stampa
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Contemporary Arts Society ha il piacere di presentare una mostra monografica dedicata al grande artista statunitense Roy Lerner, intitolata Clear as a bell, curata da Morgan Morris. L’evento, che si svolge presso l’ex Museo Civico di Spoleto, ha il Patrocinio del Comune ed è inserito nel circuito del Festival dei Due Mondi.
Ultimo erede del gruppo dei Color Field Painters, Lerner è stato anche il più giovane allievo dell’americano Clement Greenberg, famosissimo storico e critico d’arte, fondatore di quella teoria sulla pittura modernista americana che, nella sua ultima fase, aveva posto fortemente l’accento sulla planarità dell’immagine.
Nella pittura astratta di Lerner sembrano accostarsi elementi concettuali, derivati dalla natura, dalla teoria e del caos, ad una tecnica pittorica gestuale e a tratti ridondante, rappresentata dal peso e dallo spessore del colore impiegato.
La pastosità della materia e la forza espressiva del colore danno una enorme evidenza alla pittura dell’artista, fino a diventare le sue personalissime cifre stilistiche. Ma non sono le sole, perché all’improvviso la materia che era densa diventa sottile, brillante, quasi trasparente.
Quando Lerner inizia un quadro nessuna possibilità sembra essere esclusa, come al contrario niente sembra essere preordinato da principio. Il suo lavoro cresce in itinere, si sviluppa, prende strade nuove, magari mai pensate, entusiasmanti direzioni.
La sua pittura è caratterizzata da una continua sperimentazione della materia. Per questo l’artista ha collaborato con la Golden Laboratories e con il Centro di Ricerca della NASA, al fine di realizzare nuovi materiali poi denominati interference.
La materia iridescente che ne deriva unita ad un tocco sicuro e raffinato danno l’idea di un artista consapevole delle proprie possibilità, capace di operare con un misto di forza e leggerezza, da cui si evince con chiarezza una concezione artistica fortemente evoluta e innovativa.
Karen Wilkin, grande studiosa, nota storica e critica d’arte newyorkese, esperta curatrice del lavoro di tutto il gruppo dei Color Field Painters, affermava qualche tempo fa’ che i dipinti di Roy continuano nel tempo a sorprenderla. Ed in effetti, quell’universo apparentemente incomprensibile che si apre al nostro sguardo davanti ad un quadro dell’artista, consiste in realtà in un numero crescente di mutevoli punti di vista ed immagini costruite con pennellate talvolta brusche e sgraziate, talvolta soavi e delicate, in cui il sistema di riferimento è indubbiamente eterogeneo e l’emozione regna sovrana.
E’ necessario inoltre evidenziare la silenziosa, sottile sintonia di questa pittura con le improvvisazioni liriche e le modulazioni ritmiche della musica di grandi maestri del jazz come Parker, Davis e Coltrane. La pittura che ne deriva è al contempo densa ed esuberante, raffinata e poetica, scandalosa ed audace.
Nei dipinti di Roy Lerner, apparentemente non troppo strutturati e assolutamente non oggettivi, in quelle tele di così grande formato, si muovono importanti suggestioni, si aprono multiformi direzioni e grazie ai cangiantismi del colore ed alle metamorfosi delle forme si realizza una pittura chiara, lampante, forte e poetica.
Il lavoro di Roy Lerner è presente in oltre 100 collezioni pubbliche e private.
Ultimo erede del gruppo dei Color Field Painters, Lerner è stato anche il più giovane allievo dell’americano Clement Greenberg, famosissimo storico e critico d’arte, fondatore di quella teoria sulla pittura modernista americana che, nella sua ultima fase, aveva posto fortemente l’accento sulla planarità dell’immagine.
Nella pittura astratta di Lerner sembrano accostarsi elementi concettuali, derivati dalla natura, dalla teoria e del caos, ad una tecnica pittorica gestuale e a tratti ridondante, rappresentata dal peso e dallo spessore del colore impiegato.
La pastosità della materia e la forza espressiva del colore danno una enorme evidenza alla pittura dell’artista, fino a diventare le sue personalissime cifre stilistiche. Ma non sono le sole, perché all’improvviso la materia che era densa diventa sottile, brillante, quasi trasparente.
Quando Lerner inizia un quadro nessuna possibilità sembra essere esclusa, come al contrario niente sembra essere preordinato da principio. Il suo lavoro cresce in itinere, si sviluppa, prende strade nuove, magari mai pensate, entusiasmanti direzioni.
La sua pittura è caratterizzata da una continua sperimentazione della materia. Per questo l’artista ha collaborato con la Golden Laboratories e con il Centro di Ricerca della NASA, al fine di realizzare nuovi materiali poi denominati interference.
La materia iridescente che ne deriva unita ad un tocco sicuro e raffinato danno l’idea di un artista consapevole delle proprie possibilità, capace di operare con un misto di forza e leggerezza, da cui si evince con chiarezza una concezione artistica fortemente evoluta e innovativa.
Karen Wilkin, grande studiosa, nota storica e critica d’arte newyorkese, esperta curatrice del lavoro di tutto il gruppo dei Color Field Painters, affermava qualche tempo fa’ che i dipinti di Roy continuano nel tempo a sorprenderla. Ed in effetti, quell’universo apparentemente incomprensibile che si apre al nostro sguardo davanti ad un quadro dell’artista, consiste in realtà in un numero crescente di mutevoli punti di vista ed immagini costruite con pennellate talvolta brusche e sgraziate, talvolta soavi e delicate, in cui il sistema di riferimento è indubbiamente eterogeneo e l’emozione regna sovrana.
E’ necessario inoltre evidenziare la silenziosa, sottile sintonia di questa pittura con le improvvisazioni liriche e le modulazioni ritmiche della musica di grandi maestri del jazz come Parker, Davis e Coltrane. La pittura che ne deriva è al contempo densa ed esuberante, raffinata e poetica, scandalosa ed audace.
Nei dipinti di Roy Lerner, apparentemente non troppo strutturati e assolutamente non oggettivi, in quelle tele di così grande formato, si muovono importanti suggestioni, si aprono multiformi direzioni e grazie ai cangiantismi del colore ed alle metamorfosi delle forme si realizza una pittura chiara, lampante, forte e poetica.
Il lavoro di Roy Lerner è presente in oltre 100 collezioni pubbliche e private.
06
luglio 2008
Roy Lerner – Clear as a bell
Dal 06 al 30 luglio 2008
arte contemporanea
Location
EX MUSEO CIVICO
Spoleto, Piazza Del Duomo, (Perugia)
Spoleto, Piazza Del Duomo, (Perugia)
Orario di apertura
Tutti i giorni dalle 10.30 alle 13 e dalle 15.30 alle 19, martedì chiuso
Vernissage
6 Luglio 2008, dalle 19 alle 22
Sito web
www.contemporaryartssociety.com
Autore
Curatore