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Ruggero Maggi – Confine mobile
Da molti anni la ricerca di Maggi si incentra sull’aspetto artistico e poetico della teoria del caos sia come artista, con opere ed installazioni dedicate all’entropia ed ai sistemi frattali.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dal 14 settembre al 6 ottobre 2004 si terrà presso l’Archivio Storico di Lodi, all’interno della manifestazione ContemporaneaMente 2004, la mostra/installazione “Confine mobile” dell’artista milanese Ruggero Maggi.
Da molti anni la ricerca di Maggi si incentra sull’aspetto artistico e poetico della teoria del caos sia come artista, con opere ed installazioni dedicate all’entropia ed ai sistemi frattali – fra cui “Caos/Caso” (1999), “Fractus” (2000), “Mucca caotica” e “Ar-rampicante”(2001) -, sia come curatore di eventi: “Caos italiano” 1998; “Caos / Caotica Arte Ordinata Scienza” 1999 – 2000; “Isole frattali” 2003. Ha inoltre partecipato alla quarantanovesima Biennale di Venezia.
“[…]Il lavoro di Maggi aggiunge sollecitazione a sollecitazione, spostando la linea di ricerca dalla scienza all’arte e recuperando, ancora una volta, il ruolo dell’arte come forma di conoscenza, che intercetta altre modalità del sapere. Ci sembra dunque del tutto coerente con la linea di ricerca culturale dell’Assessorato alla cultura esplorare questi territori di confine. È da queste frizioni, da questi precari lembi di congiunzione/frattura che possono uscire nuove linee di ricerca. In altre parole, una nuova cultura.”
(Paola Tramezzani - Assessore alla cultura del Comune di Lodi)
“[…] Il confine mobile proposto da Maggi è simile a quello che si pone, che dovrebbe porsi, lo scienziato nell’assumere nei confronti della realtà naturale quell’atteggiamento di apertura rispettosa, sensibile all’esistente; in tal senso la scienza si avvicina all’arte, alla sociologia, alla psicologia. […] Maggi trova la risposta in un duchampiano ‘ready made’, un oggetto comune come il foglietto riposizionabile gli offre una forma espressiva capace di proporre l’effetto di unità del molteplice tipica dei frattali. […] Nei frattali è la bellezza nascosta cui può giungere il sistema frammentato del mondo reale, arrivando ad eguagliare la preziosità di un ricamo. Sarà forse nella consapevolezza di non poter raggiungere tale perfezione, che Maggi ricorre alla quotidianità dei post-it e, con una buona dose d’ironia, che si spinge a ‘frattalizzare’ una mucca, sezionando il mantello maculato seguendo i tagli del macellaio, per dedicare lo scamone a Benoit Mandelbrot, il filetto a Pablo Picasso, la guancia a Pierre Restany e così via.”
(Maria Laura Gelmini – curatrice della mostra)
Da molti anni la ricerca di Maggi si incentra sull’aspetto artistico e poetico della teoria del caos sia come artista, con opere ed installazioni dedicate all’entropia ed ai sistemi frattali – fra cui “Caos/Caso” (1999), “Fractus” (2000), “Mucca caotica” e “Ar-rampicante”(2001) -, sia come curatore di eventi: “Caos italiano” 1998; “Caos / Caotica Arte Ordinata Scienza” 1999 – 2000; “Isole frattali” 2003. Ha inoltre partecipato alla quarantanovesima Biennale di Venezia.
“[…]Il lavoro di Maggi aggiunge sollecitazione a sollecitazione, spostando la linea di ricerca dalla scienza all’arte e recuperando, ancora una volta, il ruolo dell’arte come forma di conoscenza, che intercetta altre modalità del sapere. Ci sembra dunque del tutto coerente con la linea di ricerca culturale dell’Assessorato alla cultura esplorare questi territori di confine. È da queste frizioni, da questi precari lembi di congiunzione/frattura che possono uscire nuove linee di ricerca. In altre parole, una nuova cultura.”
(Paola Tramezzani - Assessore alla cultura del Comune di Lodi)
“[…] Il confine mobile proposto da Maggi è simile a quello che si pone, che dovrebbe porsi, lo scienziato nell’assumere nei confronti della realtà naturale quell’atteggiamento di apertura rispettosa, sensibile all’esistente; in tal senso la scienza si avvicina all’arte, alla sociologia, alla psicologia. […] Maggi trova la risposta in un duchampiano ‘ready made’, un oggetto comune come il foglietto riposizionabile gli offre una forma espressiva capace di proporre l’effetto di unità del molteplice tipica dei frattali. […] Nei frattali è la bellezza nascosta cui può giungere il sistema frammentato del mondo reale, arrivando ad eguagliare la preziosità di un ricamo. Sarà forse nella consapevolezza di non poter raggiungere tale perfezione, che Maggi ricorre alla quotidianità dei post-it e, con una buona dose d’ironia, che si spinge a ‘frattalizzare’ una mucca, sezionando il mantello maculato seguendo i tagli del macellaio, per dedicare lo scamone a Benoit Mandelbrot, il filetto a Pablo Picasso, la guancia a Pierre Restany e così via.”
(Maria Laura Gelmini – curatrice della mostra)
14
settembre 2004
Ruggero Maggi – Confine mobile
Dal 14 settembre al 06 ottobre 2004
arte contemporanea
Location
ARCHIVIO STORICO
Lodi, Via Fissiraga, 17, (Lodi)
Lodi, Via Fissiraga, 17, (Lodi)
Orario di apertura
lunedì – venerdì 13.30 – 18.30; sabato 8.30 – 12.30
Vernissage
14 Settembre 2004, ore 18.30
Autore
Curatore