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Ruggero Savinio – Momenti nel tempo 1980-1992
L’esposizione allinea una selezione di oltre sessanta opere di cui una quarantina di dipinti su tela, e una ventina di opere su carta, eseguite da Ruggero Savinio negli anni ’80, in un momento particolarmente significativo della sua vicenda pittorica.
Comunicato stampa
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La mostra Ruggero Savinio. Momenti nel tempo 1980-1992, curata da Nicoletta Pallini e coordinata da un comitato formato da Giovanni Quadrio Curzio, Fernando Gianesini, Paolo Baldacci e Roberto Baravalle, è allestita a Sondrio in due sedi: alla Galleria Credito Valtellinese, Palazzo Sertoli e al Museo Valtellinese di Storia e Arte, Palazzo Sassi de’ Lavizzari dal 20 febbraio al 10 aprile 2004.
L’esposizione allinea una selezione di oltre sessanta opere di cui una quarantina di dipinti su tela, e una ventina di opere su carta, eseguite da Ruggero Savinio negli anni ’80, in un momento particolarmente significativo della sua vicenda pittorica.
Nei dipinti su tela e velluto e nelle opere su carta, fra pastelli, disegni, tecniche miste, realizzati fra il 1980 e il 1992, emergono infatti i concetti di “tempo” e di “memoria”, temi centrali della pittura di Savinio, che rappresentano al meglio l’essenzialità della sua ricerca e si rincorrono, ieri come oggi, come una sorta di “Leitmotiv” del suo essere pittore.
Nell’anno del settantesimo compleanno dell’artista, questa vasta rassegna intende ripercorrere e rimettere a fuoco la singolarità della sua arte.
Le opere provengono dalle più importanti raccolte private italiane; fra queste, molte sono esposte al pubblico per la prima volta, mentre altre tornano alla luce dopo molti anni.
I lavori selezionati seguono passo dopo passo il lungo cammino di Savinio che, da narratore solitario, ha percorso la propria strada al di fuori degli schemi dettati dalle correnti a lui contemporanee, ritagliandosi un proprio “luogo” della pittura, autonomo, a sé stante e del tutto personale.
Fra i dipinti in mostra sono molti i capolavori che segnano le tappe salienti della vicenda artistica di Savinio, come Musa e Ninfa dei primi anni ’80, Empedocles del 1982, il ciclo Rovine degli anni 1982/1987, La morte di Adone del 1986, il tema dei Paesaggi e quello delle Conversazioni.
Tutte le opere sono dense di riferimenti alla classicità, al mito, alla poesia, alla letteratura e, come nei dipinti antichi, i protagonisti dialogano e si fondono con la natura.
Fra le rarità si segnala un ritratto maschile inedito di grande formato, Ritratto di Paolo Baldacci; un poetico pastello del 1980 e alcuni disegni spesso preparatori di quadri celebri presenti in mostra.
L’esposizione si conclude con gli ultimi dipinti dei tardi anni ’80, quando la pittura di Savinio ruota attorno ad un nuovo rapporto, più intimo e privato, come ad esempio nelle opere La Molla e Il grande Aparte, dando vita ad una sorta di romanzo familiare che lo condurrà, negli anni successivi e fino ad oggi, ad altre aperture, altri spazi, nuovi incontri e Nuove Conversazioni.
Pittore, scrittore, saggista e poeta, Ruggero Savinio (Torino, 1934) è una personalità autonoma nell’ambito della pittura italiana. E’ pittore e scrittore come il padre Alberto e lo zio Giorgio De Chirico, massimi artisti del Novecento italiano e internazionale. Sua madre, l’attrice Maria Morino, partecipò nel 1924 all’ultima tournée di Eleonora Duse in America. Alla pittura si è accostato giovanissimo e, nonostante la vicina presenza di due personalità così forti, ha trovato ben presto una propria strada diventando uno dei massimi esponenti di un’arte personalissima fatta di materia, di luce e di ombre, di memoria e di rimandi alla classicità, alla poesia, al sogno, dove i protagonisti sono le rovine, gli alberi, gli interni, i paesaggi con figure, le divinità della fecondità.
Ruggero Savinio è stato protagonista in Italia e all’estero di importanti rassegne: a New York, a Chicago, alla Biennale di Venezia del 1988 e nel 1995; nel 1986 ha vinto il Premio Guggenheim come miglior artista italiano Nel 1999 ha tenuto un’importante personale al Castello Sforzesco di Milano dedicata ai lavori dal 1986 al 1998, a cura da Nicoletta Pallini, e nel 2001 la Camera dei Deputati di Roma gli ha riservato una significativa rassegna.
Savinio ha pubblicato numerosi scritti e racconti, tra questi “L’Età dell’Oro”; “Percorsi della figura.”; “Ombra portata”, “Paesaggi con Figura”; “Il cuore luminoso delle cose”; “Fra casa e bottega” e “ La Galleria d’Arte Moderna”, un poema in endecasillabi sciolti appena pubblicato da Le Lettere.
Accompagna la mostra un catalogo edito dalla Fondazione Credito Valtellinese, comprendente la riproduzione a colori di tutte le opere esposte e i testi critici di Nicoletta Pallini, Roberto Baravalle e Paolo Baldacci, oltre ad una testimonianza diretta di Ruggero Savinio e all’intervista all’artista raccolta da Nicoletta Pallini.
La mostra è consultabile sul sito www.creval.it
L’esposizione allinea una selezione di oltre sessanta opere di cui una quarantina di dipinti su tela, e una ventina di opere su carta, eseguite da Ruggero Savinio negli anni ’80, in un momento particolarmente significativo della sua vicenda pittorica.
Nei dipinti su tela e velluto e nelle opere su carta, fra pastelli, disegni, tecniche miste, realizzati fra il 1980 e il 1992, emergono infatti i concetti di “tempo” e di “memoria”, temi centrali della pittura di Savinio, che rappresentano al meglio l’essenzialità della sua ricerca e si rincorrono, ieri come oggi, come una sorta di “Leitmotiv” del suo essere pittore.
Nell’anno del settantesimo compleanno dell’artista, questa vasta rassegna intende ripercorrere e rimettere a fuoco la singolarità della sua arte.
Le opere provengono dalle più importanti raccolte private italiane; fra queste, molte sono esposte al pubblico per la prima volta, mentre altre tornano alla luce dopo molti anni.
I lavori selezionati seguono passo dopo passo il lungo cammino di Savinio che, da narratore solitario, ha percorso la propria strada al di fuori degli schemi dettati dalle correnti a lui contemporanee, ritagliandosi un proprio “luogo” della pittura, autonomo, a sé stante e del tutto personale.
Fra i dipinti in mostra sono molti i capolavori che segnano le tappe salienti della vicenda artistica di Savinio, come Musa e Ninfa dei primi anni ’80, Empedocles del 1982, il ciclo Rovine degli anni 1982/1987, La morte di Adone del 1986, il tema dei Paesaggi e quello delle Conversazioni.
Tutte le opere sono dense di riferimenti alla classicità, al mito, alla poesia, alla letteratura e, come nei dipinti antichi, i protagonisti dialogano e si fondono con la natura.
Fra le rarità si segnala un ritratto maschile inedito di grande formato, Ritratto di Paolo Baldacci; un poetico pastello del 1980 e alcuni disegni spesso preparatori di quadri celebri presenti in mostra.
L’esposizione si conclude con gli ultimi dipinti dei tardi anni ’80, quando la pittura di Savinio ruota attorno ad un nuovo rapporto, più intimo e privato, come ad esempio nelle opere La Molla e Il grande Aparte, dando vita ad una sorta di romanzo familiare che lo condurrà, negli anni successivi e fino ad oggi, ad altre aperture, altri spazi, nuovi incontri e Nuove Conversazioni.
Pittore, scrittore, saggista e poeta, Ruggero Savinio (Torino, 1934) è una personalità autonoma nell’ambito della pittura italiana. E’ pittore e scrittore come il padre Alberto e lo zio Giorgio De Chirico, massimi artisti del Novecento italiano e internazionale. Sua madre, l’attrice Maria Morino, partecipò nel 1924 all’ultima tournée di Eleonora Duse in America. Alla pittura si è accostato giovanissimo e, nonostante la vicina presenza di due personalità così forti, ha trovato ben presto una propria strada diventando uno dei massimi esponenti di un’arte personalissima fatta di materia, di luce e di ombre, di memoria e di rimandi alla classicità, alla poesia, al sogno, dove i protagonisti sono le rovine, gli alberi, gli interni, i paesaggi con figure, le divinità della fecondità.
Ruggero Savinio è stato protagonista in Italia e all’estero di importanti rassegne: a New York, a Chicago, alla Biennale di Venezia del 1988 e nel 1995; nel 1986 ha vinto il Premio Guggenheim come miglior artista italiano Nel 1999 ha tenuto un’importante personale al Castello Sforzesco di Milano dedicata ai lavori dal 1986 al 1998, a cura da Nicoletta Pallini, e nel 2001 la Camera dei Deputati di Roma gli ha riservato una significativa rassegna.
Savinio ha pubblicato numerosi scritti e racconti, tra questi “L’Età dell’Oro”; “Percorsi della figura.”; “Ombra portata”, “Paesaggi con Figura”; “Il cuore luminoso delle cose”; “Fra casa e bottega” e “ La Galleria d’Arte Moderna”, un poema in endecasillabi sciolti appena pubblicato da Le Lettere.
Accompagna la mostra un catalogo edito dalla Fondazione Credito Valtellinese, comprendente la riproduzione a colori di tutte le opere esposte e i testi critici di Nicoletta Pallini, Roberto Baravalle e Paolo Baldacci, oltre ad una testimonianza diretta di Ruggero Savinio e all’intervista all’artista raccolta da Nicoletta Pallini.
La mostra è consultabile sul sito www.creval.it
19
febbraio 2004
Ruggero Savinio – Momenti nel tempo 1980-1992
Dal 19 febbraio al 24 aprile 2004
arte contemporanea
Location
MUSEO VALTELLINESE DI STORIA E ARTE – PALAZZO SASSI DE’ LAVIZZARI
Sondrio, Via Maurizio Quadrio, 27, (Sondrio)
Sondrio, Via Maurizio Quadrio, 27, (Sondrio)
Orario di apertura
lunedì - venerdì 8.30-12.30, 14.30-19.00. Chiuso sabato e domenica
Vernissage
19 Febbraio 2004, ore 18