Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Rumore: un buco nel silenzio
La mostra riunisce le opere di ventuno artisti: ogni lavoro contribuisce a delineare un frammento particolare all’interno del complesso panorama di suoni, rumori, brusii e silenzi
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il silenzio. Il rumore. E, in mezzo, tra i due poli, tutte le variazioni e le gradazioni possibili. “Rumore: un buco nel silenzio” riunisce le opere di ventuno artisti: ogni lavoro contribuisce a delineare un frammento particolare all’interno del complesso panorama di suoni, rumori, brusii e silenzi di cui si costituisce la mostra, che trae ispirazione da “Een lek in het zwijgen: noise”, evento ideato da Gwy Mandelinck e curato da Giacinto Di Pietrantonio a Watou (Belgio) durante l’estate 2007 e giudicata dalla stampa belga come migliore mostra dell’anno e di tutte le 27 edizioni del festival in Belgio.
Lo spettatore è libero di addentrarsi nel percorso espositivo con l’invito di un ‘ascoltami’ ribadito all’incontro con ogni opera. La materia sonora, a volte fortemente presente, altre misteriosa, si snoda e si declina con linguaggi differenti: il suono si frammenta, si moltiplica, si nasconde per un attimo per poi riapparire nelle note della “Traviata” o nella presenza scultorea e materica di un pianoforte, o semplicemente nel colpo di vento che fa vibrare una bacchetta attaccata al ramo di un albero.
Le opere sono affiancate dalla poesia: anche il linguaggio si fa suono, portatore del proprio rumore e bisbiglio, intersecandosi con l’arte e riproponendo per lo spettatore un ascolto che crea continuamente nuove impressioni e nuovi significati.
I protagonisti di questa esposizione: Joseph Beuys (Germania), Marcel Broodthaers (Belgio), John Cage (USA), Mircea Cantor (Romania), Giuseppe Chiari (Italia), Jimmie Durham (USA), Jan Fabre (Belgio), Lara Favaretto (Italia), William Kentridge (Sud Africa), La Monte Young (USA), Filippo Tommaso Marinetti (Italia), Kris Martin (Belgio), Shirin Neshat (Iran), Melik Ohanian (Francia), Yoko Ono (Giappone), Adrian Paci (Albania), Diego Perrone (Italia), Miguel Angel Rios (Argentina), Mungo Thomson (USA), Bill Viola (USA), Jordan Wolfson (USA).
Il curatore della mostra Giacinto Di Pietrantonio è Direttore della GAMeC–Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo. Docente di Storia dell’Arte presso l’Accademia di Brera, ha ricoperto il ruolo di Redattore Capo prima e Vicedirettore poi per Flash Art Italia dal 1986 al 1992.
Dal 1994 al 1996 è stato consulente per le arti visive della Regione Abruzzo.
Tra le molte mostre da lui curate ricordiamo la mostra degli artisti russi all’interno della rassegna “Passaggi ad Oriente” alla Biennale di Venezia del 1993, le edizioni di “Fuori Uso” del 1995, 1997, 1998 e 1999 e “Over the Edges” con Jan Hoet a Gand (Belgio). È stato curatore del Corso Superiore di Arti Visive presso la Fondazione Antonio Ratti di Como dal 1995 al 2004. Consulente del Premio Furla-Querini Stampalia per l’Arte, è membro del Consiglio d’Amministrazione e vice presidente dell’AMACI (Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani) e direttore di I love Museums, la rivista organo di informazione dell’Associazione. È direttore della rivista d’arte contemporanea Perché/?.
Commissario della Quadriennale di Roma 2005, è membro del comitato scientifico della Fondazione Kogart di Budapest, del Cenro d’Arte Pecci di Prato. E’ stato membro del comitato scientifico dello Spazio Oberdan di Milano.
Lo spettatore è libero di addentrarsi nel percorso espositivo con l’invito di un ‘ascoltami’ ribadito all’incontro con ogni opera. La materia sonora, a volte fortemente presente, altre misteriosa, si snoda e si declina con linguaggi differenti: il suono si frammenta, si moltiplica, si nasconde per un attimo per poi riapparire nelle note della “Traviata” o nella presenza scultorea e materica di un pianoforte, o semplicemente nel colpo di vento che fa vibrare una bacchetta attaccata al ramo di un albero.
Le opere sono affiancate dalla poesia: anche il linguaggio si fa suono, portatore del proprio rumore e bisbiglio, intersecandosi con l’arte e riproponendo per lo spettatore un ascolto che crea continuamente nuove impressioni e nuovi significati.
I protagonisti di questa esposizione: Joseph Beuys (Germania), Marcel Broodthaers (Belgio), John Cage (USA), Mircea Cantor (Romania), Giuseppe Chiari (Italia), Jimmie Durham (USA), Jan Fabre (Belgio), Lara Favaretto (Italia), William Kentridge (Sud Africa), La Monte Young (USA), Filippo Tommaso Marinetti (Italia), Kris Martin (Belgio), Shirin Neshat (Iran), Melik Ohanian (Francia), Yoko Ono (Giappone), Adrian Paci (Albania), Diego Perrone (Italia), Miguel Angel Rios (Argentina), Mungo Thomson (USA), Bill Viola (USA), Jordan Wolfson (USA).
Il curatore della mostra Giacinto Di Pietrantonio è Direttore della GAMeC–Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo. Docente di Storia dell’Arte presso l’Accademia di Brera, ha ricoperto il ruolo di Redattore Capo prima e Vicedirettore poi per Flash Art Italia dal 1986 al 1992.
Dal 1994 al 1996 è stato consulente per le arti visive della Regione Abruzzo.
Tra le molte mostre da lui curate ricordiamo la mostra degli artisti russi all’interno della rassegna “Passaggi ad Oriente” alla Biennale di Venezia del 1993, le edizioni di “Fuori Uso” del 1995, 1997, 1998 e 1999 e “Over the Edges” con Jan Hoet a Gand (Belgio). È stato curatore del Corso Superiore di Arti Visive presso la Fondazione Antonio Ratti di Como dal 1995 al 2004. Consulente del Premio Furla-Querini Stampalia per l’Arte, è membro del Consiglio d’Amministrazione e vice presidente dell’AMACI (Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani) e direttore di I love Museums, la rivista organo di informazione dell’Associazione. È direttore della rivista d’arte contemporanea Perché/?.
Commissario della Quadriennale di Roma 2005, è membro del comitato scientifico della Fondazione Kogart di Budapest, del Cenro d’Arte Pecci di Prato. E’ stato membro del comitato scientifico dello Spazio Oberdan di Milano.
27
febbraio 2008
Rumore: un buco nel silenzio
Dal 27 febbraio al 25 maggio 2008
arte contemporanea
Location
SPAZIO OBERDAN – CINETECA
Milano, Viale Vittorio Veneto, 2, (Milano)
Milano, Viale Vittorio Veneto, 2, (Milano)
Biglietti
intero €6,20, ridotto €4,10; gruppi scolastici €2,70. ingresso libero il primo martedì di ogni mese
Orario di apertura
tutti i giorni 10-19.30, martedì e giovedì fino alle 22, chiuso il lunedì
Vernissage
27 Febbraio 2008, ore 18
Sito web
www.provincia.milano.it/cultura
Autore
Curatore