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Russia Today: Video arte dalla Nuova Russia
La mostra presenta opere di alcuni dei più apprezzati esponenti di arte contemporanea russa a livello internazionale, che hanno fatto (e continuano a fare) del video uno dei loro mezzi d’espressione più efficace.
Comunicato stampa
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L’implosione dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche – ratificata nel 1991 dall’ultimo segretario generale del Partito Comunista Mikhail Gorbachev – portò alla nascita di nuove entità politiche per le quali quella del “Nuovo” diventò una delle maggiori preoccupazioni: nuovo inno nazionale, nuova bandiera, nuovo stemma, nuove banconote, ecc. Allo stesso tempo, la conversione al capitalismo implicita in tale metamorfosi rimodellò completamente le basi portanti della struttura economica, politica e sociale di tutti gli stati un tempo appartenenti all’Unione.
In Russia il video come forma di espressione artistica emerse proprio nei primi anni di questa trasformazione, quando l’arte contemporanea cessò d’essere una pratica di dissidenza relegata nella semi-clandestinità di appartamenti e studi di artisti e i primi spazi dedicati all’arte contemporanea cominciarono a comparire prima a Mosca, poi a San Pietroburgo ed in seguito anche nelle altre città del vasto territorio della Federazione. Sebbene storicamente la video arte nacque e mosse i primi passi prima del crollo dell’Unione – è del 1985 il primo esempio (Andrey Monastyrsky, Conversazione con una lampada) – la sua affermazione è un fenomeno prettamente post-Sovietico, in altre parole si tratta di una forma artistica – nuova poiché non aveva nessuna tradizione con cui confrontarsi alle spalle – peculiare alla Nuova Russia.
Russia Today: Video arte dalla Nuova Russia presenta opere di alcuni dei più apprezzati esponenti di arte contemporanea russa a livello internazionale, che hanno fatto (e continuano a fare) del video uno dei loro mezzi d’espressione più efficace. Nel loro continuo oscillare tra mise-en-scène e realtà quotidiana, tra plastica e pelle, tra caos e ordine, i video in mostra ci parlano, almeno in superficie, di questa Nuova Russia, temibile ed amabile allo stesso tempo. Sono però opere queste che si presentano come una minaccia agli stereotipi amati dagli appassionati di turismo che tendono ad identificare intere nazioni con determinate icone-souvenir – matrioske, caviale, vodka, gasdotti e barili di petrolio, nel caso della Russia. Sono opere che certamente ci parlano, apertamente o indirettamente, di Russia, ma che non si esauriscono in indicazioni topografiche. Forse l’approccio più legittimo è considerare questi video dei paesaggi psicologici, logos non topos, espressioni, in altre parole, di condizioni che non si esauriscono nel particolare, ma si ampliano nell’universale. Ma, come sempre con le mostre d’arte, è compito dello spettatore misurare l’esatta distanza tra questi lavori e sé e trovare, eventualmente, riverberi del proprio io o riflessi lucidi del mondo circostante.
In Russia il video come forma di espressione artistica emerse proprio nei primi anni di questa trasformazione, quando l’arte contemporanea cessò d’essere una pratica di dissidenza relegata nella semi-clandestinità di appartamenti e studi di artisti e i primi spazi dedicati all’arte contemporanea cominciarono a comparire prima a Mosca, poi a San Pietroburgo ed in seguito anche nelle altre città del vasto territorio della Federazione. Sebbene storicamente la video arte nacque e mosse i primi passi prima del crollo dell’Unione – è del 1985 il primo esempio (Andrey Monastyrsky, Conversazione con una lampada) – la sua affermazione è un fenomeno prettamente post-Sovietico, in altre parole si tratta di una forma artistica – nuova poiché non aveva nessuna tradizione con cui confrontarsi alle spalle – peculiare alla Nuova Russia.
Russia Today: Video arte dalla Nuova Russia presenta opere di alcuni dei più apprezzati esponenti di arte contemporanea russa a livello internazionale, che hanno fatto (e continuano a fare) del video uno dei loro mezzi d’espressione più efficace. Nel loro continuo oscillare tra mise-en-scène e realtà quotidiana, tra plastica e pelle, tra caos e ordine, i video in mostra ci parlano, almeno in superficie, di questa Nuova Russia, temibile ed amabile allo stesso tempo. Sono però opere queste che si presentano come una minaccia agli stereotipi amati dagli appassionati di turismo che tendono ad identificare intere nazioni con determinate icone-souvenir – matrioske, caviale, vodka, gasdotti e barili di petrolio, nel caso della Russia. Sono opere che certamente ci parlano, apertamente o indirettamente, di Russia, ma che non si esauriscono in indicazioni topografiche. Forse l’approccio più legittimo è considerare questi video dei paesaggi psicologici, logos non topos, espressioni, in altre parole, di condizioni che non si esauriscono nel particolare, ma si ampliano nell’universale. Ma, come sempre con le mostre d’arte, è compito dello spettatore misurare l’esatta distanza tra questi lavori e sé e trovare, eventualmente, riverberi del proprio io o riflessi lucidi del mondo circostante.
16
aprile 2010
Russia Today: Video arte dalla Nuova Russia
Dal 16 aprile al 30 giugno 2010
arte contemporanea
Location
GALLERIA NINA DUE
Milano, Via Carlo Botta, 8, (Milano)
Milano, Via Carlo Botta, 8, (Milano)
Orario di apertura
dal martedì al venerdì dalle 15 alle 19.30
Vernissage
16 Aprile 2010, dalle 18
Autore
Curatore