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Ruth Proctor – Stolen Thunder
Una riflessione sulla potenza evocativa dell’artificio e sul significato stesso della mise en scène. Utilizzando i più diversi mezzi espressivi Ruth Proctor interpreta un suo personale immaginario fatto di citazioni che vanno dalle coreografie di Busby Berkeley agli spettacoli di Houdini, da cenni autobiografici alle stoffe disegnate dalla pittrice russa Liubov Popova, creando un enigmatico universo di segni e visioni
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La galleria NORMA MANGIONE apre
con Stolen Thunder, la prima mostra
personale in Italia di RUTH PROCTOR.
John Dennis, fallimentare drammaturgo
inglese, quando scoprì che il meccanismo
di sua invenzione per riprodurre il suono
del temporale veniva utilizzato nelle repliche
del Macbeth, esclamò: “Maledetti! Non
rappresentano la mia opera, ma rubano il
mio tuono”. Da questo aneddoto tra verità
e leggenda, nasce il modo di dire “stealing
someone’s thunder”, che si può tradurre
letteralmente “rubare il tuono di un altro”.
Proprio questa storia è lo spunto che RUTH
PROCTOR (1980, vive a Londra) ha scelto
per dare il titolo alla mostra e per proporre,
attraverso le opere, una riflessione sulla
potenza evocativa dell’artificio e sul
significato stesso della mise en scène.
Nello spazio della galleria saranno presentati
un nuovo film girato in pellicola, dei disegni
e delle sculture appositamente realizzate per
l’occasione. Nel film, surreale e immaginifico,
l’artista e alcuni danzatori si muovono
sullo sfondo di un palazzo in stile neogreco
abbandonato e, evocando le sculture classiche
un tempo ospitate nel colonnato, creano una
sorta di caleidoscopico tableau vivant che
rianima la spettrale facciata architettonica.
The inaugural exhibition of the NORMA
MANGIONE GALLERY will be Stolen Thunder,
the first solo display of works by RUTH
PROCTOR in Italy.
When John Dennis, the failed English
dramatist, discovered that the mechanism
he had invented to reproduce the sound of
thunder was being used in performances
of Macbeth, he exclaimed: “By God; the
villains will play my thunder, but not my
play.” The anecdote may combine truth
and legend, but it gave rise to the English
expression “stealing someone’s thunder”.
And it is from this story that RUTH PROCTOR
(1980, lives in London) takes her cue for
the title of this exhibition. Through her
works, she reflects on the evocative power
of artifice and on the deeper significance
of the mise en scène.
A new movie, shot on film, will be screened
in the gallery, and there will be drawings and
sculptures made especially for the occasion.
In the surreal and highly imaginative film, the
artist and dancers move against a backdrop
formed by an abandoned neo-Greek building.
Evoking the classical sculptures that were
once housed in the colonnade, they create
a sort of kaleidoscopic tableau vivant that
brings the eerie façade back to life.
Using a whole range of different forms of
expression, RUTH PROCTOR interprets an
imaginary world of her own, consisting of
quotations ranging from Busby Berkeley’s
choreographies to Houdini’s shows and
autobiographical references, through to
the fabrics designed by the Russian painter
Liubov Popova, creating an enigmatic
universe of signs and visions.
Utilizzando i più diversi mezzi espressivi
RUTH PROCTOR interpreta un suo personale
immaginario fatto di citazioni che vanno
dalle coreografie di Busby Berkeley agli
spettacoli di Houdini, da cenni autobiografici
alle stoffe disegnate dalla pittrice russa
Liubov Popova, creando un enigmatico
universo di segni e visioni.
con Stolen Thunder, la prima mostra
personale in Italia di RUTH PROCTOR.
John Dennis, fallimentare drammaturgo
inglese, quando scoprì che il meccanismo
di sua invenzione per riprodurre il suono
del temporale veniva utilizzato nelle repliche
del Macbeth, esclamò: “Maledetti! Non
rappresentano la mia opera, ma rubano il
mio tuono”. Da questo aneddoto tra verità
e leggenda, nasce il modo di dire “stealing
someone’s thunder”, che si può tradurre
letteralmente “rubare il tuono di un altro”.
Proprio questa storia è lo spunto che RUTH
PROCTOR (1980, vive a Londra) ha scelto
per dare il titolo alla mostra e per proporre,
attraverso le opere, una riflessione sulla
potenza evocativa dell’artificio e sul
significato stesso della mise en scène.
Nello spazio della galleria saranno presentati
un nuovo film girato in pellicola, dei disegni
e delle sculture appositamente realizzate per
l’occasione. Nel film, surreale e immaginifico,
l’artista e alcuni danzatori si muovono
sullo sfondo di un palazzo in stile neogreco
abbandonato e, evocando le sculture classiche
un tempo ospitate nel colonnato, creano una
sorta di caleidoscopico tableau vivant che
rianima la spettrale facciata architettonica.
The inaugural exhibition of the NORMA
MANGIONE GALLERY will be Stolen Thunder,
the first solo display of works by RUTH
PROCTOR in Italy.
When John Dennis, the failed English
dramatist, discovered that the mechanism
he had invented to reproduce the sound of
thunder was being used in performances
of Macbeth, he exclaimed: “By God; the
villains will play my thunder, but not my
play.” The anecdote may combine truth
and legend, but it gave rise to the English
expression “stealing someone’s thunder”.
And it is from this story that RUTH PROCTOR
(1980, lives in London) takes her cue for
the title of this exhibition. Through her
works, she reflects on the evocative power
of artifice and on the deeper significance
of the mise en scène.
A new movie, shot on film, will be screened
in the gallery, and there will be drawings and
sculptures made especially for the occasion.
In the surreal and highly imaginative film, the
artist and dancers move against a backdrop
formed by an abandoned neo-Greek building.
Evoking the classical sculptures that were
once housed in the colonnade, they create
a sort of kaleidoscopic tableau vivant that
brings the eerie façade back to life.
Using a whole range of different forms of
expression, RUTH PROCTOR interprets an
imaginary world of her own, consisting of
quotations ranging from Busby Berkeley’s
choreographies to Houdini’s shows and
autobiographical references, through to
the fabrics designed by the Russian painter
Liubov Popova, creating an enigmatic
universe of signs and visions.
Utilizzando i più diversi mezzi espressivi
RUTH PROCTOR interpreta un suo personale
immaginario fatto di citazioni che vanno
dalle coreografie di Busby Berkeley agli
spettacoli di Houdini, da cenni autobiografici
alle stoffe disegnate dalla pittrice russa
Liubov Popova, creando un enigmatico
universo di segni e visioni.
21
marzo 2009
Ruth Proctor – Stolen Thunder
Dal 21 marzo al 30 aprile 2009
arte contemporanea
Location
NORMA MANGIONE GALLERY
Torino, Via Matteo Pescatore, 17, (Torino)
Torino, Via Matteo Pescatore, 17, (Torino)
Orario di apertura
da martedì a sabato dalle 16.00 alle19.00 e su appuntamento
Vernissage
21 Marzo 2009, ore 18.30
Autore