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Ryan Gander – Good Heart
La matrice minimalista delle sculture misura, trasforma, sensibilizza e caratterizza lo spazio espositivo. Lo stesso accade per il titolo, che intende attivare nel fruitore una serie di riflessioni che agiscono necessariamente su un livello tanto di lucida razionalità, quanto di libera interpretazione
Comunicato stampa
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BASE / Progetti per l'arte Arte presenta giovedì 25 ottobre dalle ore 18 la mostra di Ryan Gander dal titolo Good Heart. Il progetto è stato pensato dall'artista appositamente per il contenitore architettonico e, soprattutto, in relazione alla storia dello spazio non profit, giunto quest’anno al ventennale della sua attività. I festeggiamenti per il VENTESIMO anniversario sono stati precedentemente affidati alla mostra di Richard Long e a quella di Roman Ondak.
Good Heart è il progetto di Ryan Gander per BASE / Progetti per l'arte. La frase del titolo, come sempre accade per le sue opere, appare fin da subito come un’esortazione spiazzante che costringe lo spettatore a porsi delle domande in merito a chi l’abbia pronunciata, verso chi e soprattutto in quale contesto. La matrice minimalista delle sculture misura, trasforma, sensibilizza e caratterizza lo spazio espositivo. Lo stesso accade per il titolo, che intende attivare nel fruitore una serie di riflessioni che agiscono necessariamente su un livello tanto di lucida razionalità, quanto di libera interpretazione. L’artista punta alla produzione di narrazioni che sono state o saranno possibili, basandosi sulle sculture concettuali dell'artista Sol Lewitt che fanno parte della sua serie Incomplete Cube Sculptures. Gander racconta il seguente aneddoto che gli era stato raccontato dal suo gallerista Nicholas Logsdail che a sua volta gli era stato raccontato da Dan Graham: "... Sol LeWitt ha creato una struttura per far arrampicare il suo gatto e qualcuno, che una volta era ospite a casa sua nel suo appartamento, gli ha detto "questo è un gran lavoro, Sol!" Ecco come sono state realizzate queste opere. Amo la storia perché parla di creatività accidentale e delle consequenzialità della vita! Questo vuol dire che l'arte ci circonda, ma è riconoscibile solo quando è identificata come tale”. La sera dell'inaugurazione avverrà un evento speciale quanto epifanico, per mezzo della presenza di gatti, presenti tramite l'associazione “A.Mici Miei” di Siena, che interagiranno con le sculture di Gander e le riporteranno alla loro condizione originaria, come le aveva realizzate Sol LeWitt la prima volta. Questa è la narrazione che prende corpo nello spazio di BASE e che lo trasforma in un dispositivo per azzerare i pregiudizi dell'osservatore, creando un dibattito democratico e orizzontale sull'arte, oltre che un cortocircuito temporale, dato che l'attività del “collettivo di artisti” è stata inaugurata nel 1998 proprio da un progetto pensato appositamente per l'occasione da Sol Lewitt.
Ryan Gander (1976 Chester, Regno Unito; vive e lavora tra Suffolk e Londra) si è imposto sulla scena internazionale degli ultimi venti anni attivando un nuovo modo di pensare alla tradizione dell'arte concettuale e minimalista degli anni Sessanta, poiché si confrontava con un mondo che si stava smaterializzando diventando globale con i nuovi dispositivi elettronici e la rete di internet. La sua pratica è guidata da un'acuta curiosità per la narrazione e dalla volontà di individuare modi inediti con cui gli oggetti quotidiani possano creare nuove prospettive di senso. L'artista tramite medium differenti - dalla scultura alla fotografia, dalla pittura alle installazioni, dai film alle proiezioni di diapositive, dai libri alla creazione di font utilizzabili da tutti e scaricabile da internet - gioca con il desiderio umano di conoscenza, mentre ostacola intenzionalmente l'ingresso a questo mondo immaginato/ricordato. Gander ha studiato alla Manchester Metropolitan University, nel Regno Unito, alla Rijksakademie van Beeldende Kunsten, Amsterdam, NL e Jan van Eyck Akademie, Maastricht, NL. Tra le principali mostre personali sono da ricordare: Lisson Gallery, London, UK; The National Museum of Art, Osaka, JP; Hyundai Gallery, Seoul, SK; Contempory Art Gallery, Vancouver, CA; Australian Centre for Contemporary Art, Melbourne, AU; Singapore Tyler Print Institute, Singapore, SG; Manchester Art Gallery, Manchester, UK. Mentre tra le partecipazioni a mostre collettive internazionali sono da citare: Sydney Biennale 2018, Sydney, AU, Performa 15, New York, US; British Art Show 8, Leeds, UK; Panorama, High Line, New York, US; Imagineering, Okayama Castle, Okayama, JP; The artists have the keys, 2 Willow Road, London, UK; Unlimited, Art Basel, Basel, CH; Parcours, Art Basel, Basel, CH; Esperluette, Palais de Tokyo, Paris, FR; dOCUMENTA (13), Kassel, G; Locked Room Scenario, commissioned by Artangel, London, UK; ILLUMInations at the 54th International Art Exhibition of the Venice Biennale; Intervals at Solomon R. Guggenheim Museum, NYC, US and The Happy Prince, Public Art Fund, Doris C. Freedman Plaza, Central Park, NYC, US.
Base / Progetti per l’arte è un’idea di artisti per altri artisti. Base è un luogo unico per la pratica dell’arte in Italia. L’attività, iniziata nel 1998, viene curata da un collettivo di artisti che vivono e operano in toscana e che promuovono, a Firenze, alcuni aspetti tra i più interessanti dell’arte di oggi. Base è un dialogo sulla contemporaneità aperto ad un confronto internazionale. Fino adesso si sono tenute a Base oltre sessanta mostre tra le quali: Sol Lewitt, Marco Bagnoli, Alfredo Pirri, Cesare Pietroiusti, Jan Vercruysse, Niele Toroni, Michael Galasso, Luca Pancrazzi, John Nixon & Marco Fusinato, Heimo Zobernig, Ingo Springenschmid, Paolo Masi & Pier Luigi Tazzi, Antonio Muntadas, Robert Barry, Luca Vitone, Gino De Dominicis, Liliana Moro, Claude Closky, Remo Salvadori, Pietro Sanguineti, Liam Gillick, Massimo Bartolini, Mario Airò, Eva Marisaldi, Rainer Ganahl, François Morellet, Bernhard Rüdiger, Nedko Solakov e Slava Nakovska, Olaf Nicolai, Giuliano Scabia, Kinkaleri, Steve Piccolo & Gak Sato, Rirkrit Tiravanija, Matt Mullican, Michel Verjux, Elisabetta Benassi, Pedro Cabrita Reis, Pietro Riparbelli, Simone Berti, Jeppe Hein, Gerwald Rockenschaub, Jonathan Monk, Peter Kogler, Carsten Nicolai, Surasi Kusulwong, Franz West, Tino Sehgal, Nico Dockx, Grazia Toderi, Armin Linke, Davide Bertocchi, Pierre Bismuth, Olivier Mosset, Stefano Arienti, Erwin Wurm, Thomas Bayrle, Hans Schabus, Maurizio Mochetti, Lawrence Weiner, Amedeo Martegani, Gianni Caravaggio, Piero Golia, David Tremlett, Franco Vaccari, RADICALTOOLS (con Remo Buti, Gianni Pettena, Superstudio, Lapo Binazzi & Ufo, 9999, Zziggurat), Koo Jeong-A, Christian Jankowski, Giuseppe Gabellone, Martin Creed, Ken Lum, Jiri Kovanda, BASEOPEN (con Margherita Moscardini, Francesco Fonassi, Giuseppe Stampone, Giulio Delvè, Marcello Spada, Jacopo Miliani, Riccardo Giacconi, Jaya Cozzani/Marco Andrea Magni/Agostino Osio), Nicole Miller, Luca Trevisani, Richard Long, Roman Ondak che hanno sempre presentato progetti inediti, legati ad una personale lettura dello spazio. Base si propone come uno spazio aperto alla conoscenza degli aspetti più significativi dell’arte di oggi, italiana e internazionale, in una dialettica di segni e linguaggi che concorre a tenere aperto un confronto di idee sulla contemporaneità. Base è promossa da un gruppo aperto di artisti che si avvicendano nella conduzione dell’attività e si prefigge di coinvolgere, in una forma di partecipazione e supporto attivi, un numero sempre più vasto di artisti, studiosi, collezionisti, amici. Base si propone quindi come un necessario luogo di scambio di esperienze e di informazione che fanno parte di un patrimonio comune al quale tutti possono attingere. Base presenta mostre, progetti, confronti e dialoghi, proponendo differenti letture e prospettive su quanto di più interessante accade nell’arte e suoi territori limitrofi. Attualmente fanno parte del collettivo di Base: Mario Airò, Marco Bagnoli, Massimo Bartolini, Vittorio Cavallini, Yuki Ichihashi, Paolo Masi, Massimo Nannucci, Maurizio Nannucci, Paolo Parisi, Remo Salvadori, Enrico Vezzi.
L’attività è promossa e sostenuta dagli artisti fondatori con il contributo dell’associazione BASExBASE / Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci / associazione Senzacornice / Regione Toscana. Si ringrazia in particolare, per il loro supporto al progetto, l'associazione A.Mici Miei di Siena.
Good Heart è il progetto di Ryan Gander per BASE / Progetti per l'arte. La frase del titolo, come sempre accade per le sue opere, appare fin da subito come un’esortazione spiazzante che costringe lo spettatore a porsi delle domande in merito a chi l’abbia pronunciata, verso chi e soprattutto in quale contesto. La matrice minimalista delle sculture misura, trasforma, sensibilizza e caratterizza lo spazio espositivo. Lo stesso accade per il titolo, che intende attivare nel fruitore una serie di riflessioni che agiscono necessariamente su un livello tanto di lucida razionalità, quanto di libera interpretazione. L’artista punta alla produzione di narrazioni che sono state o saranno possibili, basandosi sulle sculture concettuali dell'artista Sol Lewitt che fanno parte della sua serie Incomplete Cube Sculptures. Gander racconta il seguente aneddoto che gli era stato raccontato dal suo gallerista Nicholas Logsdail che a sua volta gli era stato raccontato da Dan Graham: "... Sol LeWitt ha creato una struttura per far arrampicare il suo gatto e qualcuno, che una volta era ospite a casa sua nel suo appartamento, gli ha detto "questo è un gran lavoro, Sol!" Ecco come sono state realizzate queste opere. Amo la storia perché parla di creatività accidentale e delle consequenzialità della vita! Questo vuol dire che l'arte ci circonda, ma è riconoscibile solo quando è identificata come tale”. La sera dell'inaugurazione avverrà un evento speciale quanto epifanico, per mezzo della presenza di gatti, presenti tramite l'associazione “A.Mici Miei” di Siena, che interagiranno con le sculture di Gander e le riporteranno alla loro condizione originaria, come le aveva realizzate Sol LeWitt la prima volta. Questa è la narrazione che prende corpo nello spazio di BASE e che lo trasforma in un dispositivo per azzerare i pregiudizi dell'osservatore, creando un dibattito democratico e orizzontale sull'arte, oltre che un cortocircuito temporale, dato che l'attività del “collettivo di artisti” è stata inaugurata nel 1998 proprio da un progetto pensato appositamente per l'occasione da Sol Lewitt.
Ryan Gander (1976 Chester, Regno Unito; vive e lavora tra Suffolk e Londra) si è imposto sulla scena internazionale degli ultimi venti anni attivando un nuovo modo di pensare alla tradizione dell'arte concettuale e minimalista degli anni Sessanta, poiché si confrontava con un mondo che si stava smaterializzando diventando globale con i nuovi dispositivi elettronici e la rete di internet. La sua pratica è guidata da un'acuta curiosità per la narrazione e dalla volontà di individuare modi inediti con cui gli oggetti quotidiani possano creare nuove prospettive di senso. L'artista tramite medium differenti - dalla scultura alla fotografia, dalla pittura alle installazioni, dai film alle proiezioni di diapositive, dai libri alla creazione di font utilizzabili da tutti e scaricabile da internet - gioca con il desiderio umano di conoscenza, mentre ostacola intenzionalmente l'ingresso a questo mondo immaginato/ricordato. Gander ha studiato alla Manchester Metropolitan University, nel Regno Unito, alla Rijksakademie van Beeldende Kunsten, Amsterdam, NL e Jan van Eyck Akademie, Maastricht, NL. Tra le principali mostre personali sono da ricordare: Lisson Gallery, London, UK; The National Museum of Art, Osaka, JP; Hyundai Gallery, Seoul, SK; Contempory Art Gallery, Vancouver, CA; Australian Centre for Contemporary Art, Melbourne, AU; Singapore Tyler Print Institute, Singapore, SG; Manchester Art Gallery, Manchester, UK. Mentre tra le partecipazioni a mostre collettive internazionali sono da citare: Sydney Biennale 2018, Sydney, AU, Performa 15, New York, US; British Art Show 8, Leeds, UK; Panorama, High Line, New York, US; Imagineering, Okayama Castle, Okayama, JP; The artists have the keys, 2 Willow Road, London, UK; Unlimited, Art Basel, Basel, CH; Parcours, Art Basel, Basel, CH; Esperluette, Palais de Tokyo, Paris, FR; dOCUMENTA (13), Kassel, G; Locked Room Scenario, commissioned by Artangel, London, UK; ILLUMInations at the 54th International Art Exhibition of the Venice Biennale; Intervals at Solomon R. Guggenheim Museum, NYC, US and The Happy Prince, Public Art Fund, Doris C. Freedman Plaza, Central Park, NYC, US.
Base / Progetti per l’arte è un’idea di artisti per altri artisti. Base è un luogo unico per la pratica dell’arte in Italia. L’attività, iniziata nel 1998, viene curata da un collettivo di artisti che vivono e operano in toscana e che promuovono, a Firenze, alcuni aspetti tra i più interessanti dell’arte di oggi. Base è un dialogo sulla contemporaneità aperto ad un confronto internazionale. Fino adesso si sono tenute a Base oltre sessanta mostre tra le quali: Sol Lewitt, Marco Bagnoli, Alfredo Pirri, Cesare Pietroiusti, Jan Vercruysse, Niele Toroni, Michael Galasso, Luca Pancrazzi, John Nixon & Marco Fusinato, Heimo Zobernig, Ingo Springenschmid, Paolo Masi & Pier Luigi Tazzi, Antonio Muntadas, Robert Barry, Luca Vitone, Gino De Dominicis, Liliana Moro, Claude Closky, Remo Salvadori, Pietro Sanguineti, Liam Gillick, Massimo Bartolini, Mario Airò, Eva Marisaldi, Rainer Ganahl, François Morellet, Bernhard Rüdiger, Nedko Solakov e Slava Nakovska, Olaf Nicolai, Giuliano Scabia, Kinkaleri, Steve Piccolo & Gak Sato, Rirkrit Tiravanija, Matt Mullican, Michel Verjux, Elisabetta Benassi, Pedro Cabrita Reis, Pietro Riparbelli, Simone Berti, Jeppe Hein, Gerwald Rockenschaub, Jonathan Monk, Peter Kogler, Carsten Nicolai, Surasi Kusulwong, Franz West, Tino Sehgal, Nico Dockx, Grazia Toderi, Armin Linke, Davide Bertocchi, Pierre Bismuth, Olivier Mosset, Stefano Arienti, Erwin Wurm, Thomas Bayrle, Hans Schabus, Maurizio Mochetti, Lawrence Weiner, Amedeo Martegani, Gianni Caravaggio, Piero Golia, David Tremlett, Franco Vaccari, RADICALTOOLS (con Remo Buti, Gianni Pettena, Superstudio, Lapo Binazzi & Ufo, 9999, Zziggurat), Koo Jeong-A, Christian Jankowski, Giuseppe Gabellone, Martin Creed, Ken Lum, Jiri Kovanda, BASEOPEN (con Margherita Moscardini, Francesco Fonassi, Giuseppe Stampone, Giulio Delvè, Marcello Spada, Jacopo Miliani, Riccardo Giacconi, Jaya Cozzani/Marco Andrea Magni/Agostino Osio), Nicole Miller, Luca Trevisani, Richard Long, Roman Ondak che hanno sempre presentato progetti inediti, legati ad una personale lettura dello spazio. Base si propone come uno spazio aperto alla conoscenza degli aspetti più significativi dell’arte di oggi, italiana e internazionale, in una dialettica di segni e linguaggi che concorre a tenere aperto un confronto di idee sulla contemporaneità. Base è promossa da un gruppo aperto di artisti che si avvicendano nella conduzione dell’attività e si prefigge di coinvolgere, in una forma di partecipazione e supporto attivi, un numero sempre più vasto di artisti, studiosi, collezionisti, amici. Base si propone quindi come un necessario luogo di scambio di esperienze e di informazione che fanno parte di un patrimonio comune al quale tutti possono attingere. Base presenta mostre, progetti, confronti e dialoghi, proponendo differenti letture e prospettive su quanto di più interessante accade nell’arte e suoi territori limitrofi. Attualmente fanno parte del collettivo di Base: Mario Airò, Marco Bagnoli, Massimo Bartolini, Vittorio Cavallini, Yuki Ichihashi, Paolo Masi, Massimo Nannucci, Maurizio Nannucci, Paolo Parisi, Remo Salvadori, Enrico Vezzi.
L’attività è promossa e sostenuta dagli artisti fondatori con il contributo dell’associazione BASExBASE / Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci / associazione Senzacornice / Regione Toscana. Si ringrazia in particolare, per il loro supporto al progetto, l'associazione A.Mici Miei di Siena.
25
ottobre 2018
Ryan Gander – Good Heart
Dal 25 ottobre al 15 dicembre 2018
arte contemporanea
Location
BASE / PROGETTI PER L’ARTE
Firenze, Via Di San Niccolò, 18R, (Firenze)
Firenze, Via Di San Niccolò, 18R, (Firenze)
Vernissage
25 Ottobre 2018, ore 18
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