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Ryan Heshka – Springs to Come
Quinta mostra personale di Ryan Heshka intitolata Springs to Come presso la galleria Antonio Colombo Arte Contemporanea e curata da Ivan Quaroni
Comunicato stampa
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Ritorna a Milano, dopo cinque anni dall’ultima mostra, Ryan Heshka, artista canadese inventore di un universo fantastico popolato di pin-up mascherate e temibili femmes fatales, bizzarre chimere e mostri spaziali, supereroi e subumani che sembrano usciti dalle tavole di un fumetto di fantascienza degli anni Cinquanta o dai fotogrammi di una vecchia pellicola horror della RKO Pictures.
Quello che prende forma nella pittura di Heshka è, infatti, un mondo folle e selvaggio in cui proliferano variazioni genetiche di ogni sorta, incroci, innesti, ibridi di un’umanità mutata – forse sopravvissuta alla catastrofe prodotta da una singolarità tecnologica – ma anche di una fauna e di una flora riadattate a nuove condizioni di vita. Condizioni che producono una variopinta gamma di forme organiche, un campionario di specie promiscue e spurie che incarnano il sogno darwinista di un’evoluzione inarrestabile. Per dirla con le parole di Ryan Heshka, “la prima generazione di nuove forme di vita, dopo la fine del mondo”.
In questa mostra personale, significativamente intitolata Springs to Come – la quinta realizzata negli spazi della galleria Antonio Colombo Arte Contemporanea – sono esposti una trentina di lavori tra olii su tela e tavola e tecniche miste, gouache e matite su carta che rappresentano la recente produzione dell’artista canadese.
Accantonati i toni dark di Midnight Movie, la precedente esposizione del 2018, Heshka si lascia guidare questa volta dall’idea di una rinascita, insieme formale e creativa, che ruota attorno ai concetti di germinazione, fioritura e proliferazione che prendono corpo non solo nell’invenzione di personaggi inediti, ma anche nella definizione di nuove idee. È infatti una primavera, quella a cui allude il titolo dell’esposizione, visibile soprattutto nella tavolozza di colori straordinariamente vivaci e luminosi dei suoi dipinti e nella scelta di ambientare le sue storie in un paesaggio naturale che sta a metà tra un eden post-apocalittico e un Giardino delle delizie alieno.
Completano la mostra una serie di schizzi, studi, bozze e progetti su carta che illustrano il procedimento creativo dell’artista, definito come “un metodo organico, basato su una pianificazione rigorosa” e, allo stesso tempo, come “qualcosa di simile al piantare molti semi, sperando che alcuni di essi mettano radici”, insomma una germinante disseminazione immaginifica che è come un annuncio di primavera dopo un lungo inverno.
Ryan Heshka è nato a Manitoba, in Canada nel 1970, e vive e lavora a Vancouver. Ha studiato Architettura e conseguito una laurea in Interior Design lavorando per molti anni in questo settore, oltre che nell’animazione, prima di fare dell’arte e dell’illustrazione le sue principali attività. I suoi lavori sono influenzati dai fumetti della Golden Age (tra i suoi artisti preferiti Jack Kirby, Bill Everett e Basil Wolverton), dalle riviste scandalistiche (Frank R.Paul), dai libri per bambini (Dr. Seuss), dai film con mostri e dai B-movie (come quelli di Ray Harryhausen o le pellicole su King Kong e Dracula) e da vecchie pubblicità e manifesti vintage, tutti elementi che hanno plasmato il suo originale stile artistico. Al di fuori della cultura pop, altre influenze includono il mondo naturale, il design industriale e architettonico, e la moda. Durante l’infanzia, oltre a disegnare, Heshka si divertiva a costruire modelli di piccole città, che filmava con la tecnica dello stop motion in Super 8 mm per creare un proprio mondo fantastico. I suoi lavori sono stati pubblicati nei più importanti annuali di illustrazione, tra cui American Illustration, Society of Illustrators, Communication Arts, 3 x 3 e Applied Arts, oltre che sulle pagine di riviste come Vanity Fair, Wall Street Journal, The New York Times, Playboy, Esquire, Forbes, Topps e Dreamworks SKG. Ha esposto in gallerie nel Nord America e in Europa, ed è stato pubblicato numerose volte sulla rivista BLAB! e su alcuni libri dedicati al movimento del Pop Surrealism, tra cui The Upset: Young Contemporary Art di Robert Klanten e Beautiful Dreamers: Il nuovo sogno americano tra Lowbrow Art e Pop Surrealism, di Ivan Quaroni. Nel 2017 l’editore Cernunnos ha pubblicato la sua prima monografia, intitolata Fatales: The Art of Ryan Heshka. L’artista ha, inoltre, pubblicato il fumetto e “Mean Girls Club” (2015), la graphic novel “Mean Girls Club: Pink Dawn” (2018) e i fumetti autoprodotti “Frog Wife” (2018) e “Pleasure Planet” (2021).
Quello che prende forma nella pittura di Heshka è, infatti, un mondo folle e selvaggio in cui proliferano variazioni genetiche di ogni sorta, incroci, innesti, ibridi di un’umanità mutata – forse sopravvissuta alla catastrofe prodotta da una singolarità tecnologica – ma anche di una fauna e di una flora riadattate a nuove condizioni di vita. Condizioni che producono una variopinta gamma di forme organiche, un campionario di specie promiscue e spurie che incarnano il sogno darwinista di un’evoluzione inarrestabile. Per dirla con le parole di Ryan Heshka, “la prima generazione di nuove forme di vita, dopo la fine del mondo”.
In questa mostra personale, significativamente intitolata Springs to Come – la quinta realizzata negli spazi della galleria Antonio Colombo Arte Contemporanea – sono esposti una trentina di lavori tra olii su tela e tavola e tecniche miste, gouache e matite su carta che rappresentano la recente produzione dell’artista canadese.
Accantonati i toni dark di Midnight Movie, la precedente esposizione del 2018, Heshka si lascia guidare questa volta dall’idea di una rinascita, insieme formale e creativa, che ruota attorno ai concetti di germinazione, fioritura e proliferazione che prendono corpo non solo nell’invenzione di personaggi inediti, ma anche nella definizione di nuove idee. È infatti una primavera, quella a cui allude il titolo dell’esposizione, visibile soprattutto nella tavolozza di colori straordinariamente vivaci e luminosi dei suoi dipinti e nella scelta di ambientare le sue storie in un paesaggio naturale che sta a metà tra un eden post-apocalittico e un Giardino delle delizie alieno.
Completano la mostra una serie di schizzi, studi, bozze e progetti su carta che illustrano il procedimento creativo dell’artista, definito come “un metodo organico, basato su una pianificazione rigorosa” e, allo stesso tempo, come “qualcosa di simile al piantare molti semi, sperando che alcuni di essi mettano radici”, insomma una germinante disseminazione immaginifica che è come un annuncio di primavera dopo un lungo inverno.
Ryan Heshka è nato a Manitoba, in Canada nel 1970, e vive e lavora a Vancouver. Ha studiato Architettura e conseguito una laurea in Interior Design lavorando per molti anni in questo settore, oltre che nell’animazione, prima di fare dell’arte e dell’illustrazione le sue principali attività. I suoi lavori sono influenzati dai fumetti della Golden Age (tra i suoi artisti preferiti Jack Kirby, Bill Everett e Basil Wolverton), dalle riviste scandalistiche (Frank R.Paul), dai libri per bambini (Dr. Seuss), dai film con mostri e dai B-movie (come quelli di Ray Harryhausen o le pellicole su King Kong e Dracula) e da vecchie pubblicità e manifesti vintage, tutti elementi che hanno plasmato il suo originale stile artistico. Al di fuori della cultura pop, altre influenze includono il mondo naturale, il design industriale e architettonico, e la moda. Durante l’infanzia, oltre a disegnare, Heshka si divertiva a costruire modelli di piccole città, che filmava con la tecnica dello stop motion in Super 8 mm per creare un proprio mondo fantastico. I suoi lavori sono stati pubblicati nei più importanti annuali di illustrazione, tra cui American Illustration, Society of Illustrators, Communication Arts, 3 x 3 e Applied Arts, oltre che sulle pagine di riviste come Vanity Fair, Wall Street Journal, The New York Times, Playboy, Esquire, Forbes, Topps e Dreamworks SKG. Ha esposto in gallerie nel Nord America e in Europa, ed è stato pubblicato numerose volte sulla rivista BLAB! e su alcuni libri dedicati al movimento del Pop Surrealism, tra cui The Upset: Young Contemporary Art di Robert Klanten e Beautiful Dreamers: Il nuovo sogno americano tra Lowbrow Art e Pop Surrealism, di Ivan Quaroni. Nel 2017 l’editore Cernunnos ha pubblicato la sua prima monografia, intitolata Fatales: The Art of Ryan Heshka. L’artista ha, inoltre, pubblicato il fumetto e “Mean Girls Club” (2015), la graphic novel “Mean Girls Club: Pink Dawn” (2018) e i fumetti autoprodotti “Frog Wife” (2018) e “Pleasure Planet” (2021).
15
febbraio 2024
Ryan Heshka – Springs to Come
Dal 15 febbraio al 28 marzo 2024
arte contemporanea
Location
ANTONIO COLOMBO ARTE CONTEMPORANEA
Milano, Via Solferino, 44, (Milano)
Milano, Via Solferino, 44, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a venerdì ore 10-13.30 e 15-19, sabato ore 15-19
Vernissage
15 Febbraio 2024, 18.00
Sito web
Ufficio stampa
ddl studio
Autore
Curatore
Autore testo critico
Progetto grafico