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s/ago/me. 547
Un luogo anonimo, di passaggio, un tunnel-galleria dove migliaia di persone “trasportate” transitano ogni giorno. La sfida è stata quella di trasformare questo non-luogo in uno spazio espositivo, finalizzato a contenere una festa dell’arte, una giornata per non dimenticare.
Comunicato stampa
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Un luogo anonimo, di passaggio, un tunnel-galleria dove migliaia di persone “trasportate” transitano ogni giorno. La sfida è stata quella di trasformare questo non-luogo in uno spazio espositivo, finalizzato a contenere una festa dell’arte, una giornata per non dimenticare.
547 sagome: 547 piccole figure umane, 547 vite interrotte che non occupano più uno spazio fisico. Questi sono i numeri dei bambini morti ogni giorno. 11 milioni di bambini sotto i cinque anni morti nel mondo in un solo anno: il rapporto Unicef su La condizione dell’infanzia nel mondo ha riattualizzato un problema dalle dimensioni drammatiche. Secondo il rapporto, nell’ultimo decennio, sono stati 20 milioni i bambini sfollati a causa dei conflitti armati, 2 milioni quelli massacrati, 6 milioni hanno subito ferite gravi o invalidità permanenti, guerre e terrorismi hanno ucciso ogni giorno 547 bambini
S/ago/me 547 è un’istallazione artistica: oltre cinquanta maestri d’arte sono intervenuti sulle sagome, sulle emozioni, i drammi, i colori; ma anche i bianco e nero della vita; piccole sagome che raccontano, più delle parole scritte,
appare per un attimo la perplessità di trovarsi di fronte a chi non c’è più.
S/ago/me 547 è un progetto in nome della pace, è un modo per dire no alle guerre, suscitando la visione di una distesa di corpi che, attraverso l’operazione artistica, non svanisca fra numeri e dati statistici della cronaca internazionale.
La manifestazione nasce da un progetto artistico di Domenico Giglio, già ideatore della mostra itinerante Inchiostro Indelebile (impronte digitali a regola d’arte) maturato con la collaborazione dell’Unicef Italia e le Nonne di Piazza di maggio argentine. Promosso dalla Provincia di Roma in collaborazione con il Comune di Roma e la Fondazione Internazionale Luigi Di Liegro
direzione generale Silvina Perez - a cura di Paola D’Andrea
allestimento Clemente Pediconi, Alessandro Pozzi, Paolo Tarquini
547 sagome: 547 piccole figure umane, 547 vite interrotte che non occupano più uno spazio fisico. Questi sono i numeri dei bambini morti ogni giorno. 11 milioni di bambini sotto i cinque anni morti nel mondo in un solo anno: il rapporto Unicef su La condizione dell’infanzia nel mondo ha riattualizzato un problema dalle dimensioni drammatiche. Secondo il rapporto, nell’ultimo decennio, sono stati 20 milioni i bambini sfollati a causa dei conflitti armati, 2 milioni quelli massacrati, 6 milioni hanno subito ferite gravi o invalidità permanenti, guerre e terrorismi hanno ucciso ogni giorno 547 bambini
S/ago/me 547 è un’istallazione artistica: oltre cinquanta maestri d’arte sono intervenuti sulle sagome, sulle emozioni, i drammi, i colori; ma anche i bianco e nero della vita; piccole sagome che raccontano, più delle parole scritte,
appare per un attimo la perplessità di trovarsi di fronte a chi non c’è più.
S/ago/me 547 è un progetto in nome della pace, è un modo per dire no alle guerre, suscitando la visione di una distesa di corpi che, attraverso l’operazione artistica, non svanisca fra numeri e dati statistici della cronaca internazionale.
La manifestazione nasce da un progetto artistico di Domenico Giglio, già ideatore della mostra itinerante Inchiostro Indelebile (impronte digitali a regola d’arte) maturato con la collaborazione dell’Unicef Italia e le Nonne di Piazza di maggio argentine. Promosso dalla Provincia di Roma in collaborazione con il Comune di Roma e la Fondazione Internazionale Luigi Di Liegro
direzione generale Silvina Perez - a cura di Paola D’Andrea
allestimento Clemente Pediconi, Alessandro Pozzi, Paolo Tarquini
06
marzo 2005
s/ago/me. 547
06 marzo 2005
arte contemporanea
serata - evento
serata - evento
Location
TRAFORO UMBERTO
Roma, Via Del Traforo, (Roma)
Roma, Via Del Traforo, (Roma)
Orario di apertura
ore 10,30-18,30
Vernissage
6 Marzo 2005, ore 10,30
Curatore