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Saba Masoumian – Un’eco lontana
Artista poliedrica ed interessantissima, Saba Masoumian crea delle opere complesse ricche di allusioni; si tratta di interni domestici abbandonati, nei quali la presenza umana seppur negata, ha lasciato evidenti tracce del suo passaggio, come una sorta di energia primordiale.
Comunicato stampa
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Villa Contemporanea è lieta di presentare Un’eco lontana, prima personale italiana dell’artista iraniana Saba Masoumian.
Artista poliedrica ed interessantissima, Saba è al suo secondo appuntamento a Monza: nel 2015, infatti, una sua opera ha partecipato alla Biennale Giovani, risultando vincitrice. L’opera selezionata dalla Giuria e acquistata dal Comitato Premio d’Arte Città di Monza è stata donata alle raccolte civiche monzesi, aggiungendosi così alla collezione di arte contemporanea della città.
Saba Masoumian crea delle opere complesse ricche di allusioni; si tratta di interni domestici abbandonati, nei quali la presenza umana seppur negata, ha lasciato evidenti tracce del suo passaggio, come una sorta di energia primordiale. Gli arredi subiscono l’usura del tempo, le tubature si arrugginiscono e sgocciolano, le porte sbattono, le piante rampicanti si impossessano degli spazi interni. Gli oggetti pulsano di vita e mantengono la memoria del loro vissuto in un’atmosfera straniante e nostalgica.
La sensazione che proviamo quando guardiamo un’opera di Saba è che qualcosa si sia interrotto: il tempo si è fermato, congelato nell’attimo dell’abbandono. Qualcosa si è consumato, ne percepiamo la presenza, ne vediamo gli effetti, ma restiamo spettatori inermi di un dramma intenso in via di trasformazione. Nell’opera di Saba è in corso una metamorfosi che tocca ogni cosa.
Scrive Leda Lunghi nel testo critico che accompagna la mostra: “Le opere di Saba Masoumian sono racconti di vita e delle loro zone d’ombra, in questi piccoli mondi si rivelano realtà che non sono state, con lasciti di sentimenti, di abbandono da cui sorge il ricordo-mimesi del dolore. Gli oggetti che l’artista lavora minuziosamente quali una saponetta, le piastrelle, lo specchio, gli organi, sono vestigie, sono la poesia della memoria, di quella più profonda e sincera, e per questa ragione truce crudele e dolorosa, poiché rivelatrice dell’inconscio, il quale conduce ad affrontare reminiscenze di una repressione vissuta. Il cambiamento è un continuo susseguirsi nei lavori dell’artista, dal dolore che si trasforma in liberazione, alla rappresentazione della sessualità soppressa e ritrovata attraverso la lugubre immagine di una capra appesa sanguinante, in primo piano lo squarcio che denota il simbolo dell’organo femminile, una femminilità, una vita che rinasce attraverso la grazia di una farfalla, viva, cangiante che con le sue ingenue ali variopinte, va a posarsi proprio sull’animale esanime, ridonandogli speranza e dignità. Sarà poi il leggiadro lepidottero insieme ad altri a trovare, nello scorcio di una piccola finestra aperta, la forza del vento, del volo dell’indipendenza e della tanto ricercata libertà.”
Nella nuova serie di opere intitolate “Uccelli”, l’artista si concentra sulla freddezza dell’uomo contemporaneo che si è trasformato in un essere meccanico, privo di sentimenti, i cui pezzi si possono assemblare come se fosse un dispositivo, una macchina. Gli organi dell’amore, della riproduzione, della sessualità, sono descritti dall’artista in maniera cruda, come se non fossero collegati tra loro e funzionassero ormai per automatismi. Nel linguaggio allegorico dell’artista, sarà compito di curiosi esseri alati ricordare all’uomo il rispetto per la natura e per l’altro.
Chiude la mostra il video “Mare asciutto” con il quale Saba ha vinto il Premio San Fedele ed il Premio d’Arte Città di Treviglio, entrambi nel 2016.
Testo critico di Leda Lunghi.
Saba Masoumian, è nata a Tehran nel 1982, vive e lavora a Bologna. Si è laureata in grafica alla Azad University di Tehran e attualmente studia Pittura all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Le sue opere sono presenti nelle collezioni pubbliche del Museo Civico Della Torre di Treviglio, dei Musei Civici di Monza, delle Cartiere del Polesine di Adria. Ha vinto il Premio d’Arte Città di Treviglio e il Premio San Fedele nel 2016; il Premio d’Arte Città di Monza nel 2015. È stata inserita da Saeb Eigner in Art of the Middle East, Merrell Publishers, Londra, presentata da Lu Peng in Dimension of Civilization, esposizione inaugurale del Museum of Contemporary Art di Yinchuan. Ha avuto diverse mostre personali e collettive a Bologna, Dubai, Londra, Milano, New York, Rovigo, Teheran e Treviglio.
Principali mostre personali: 2016 – In-A-Box, Sponge Living Space, Pergola; 2016 - Metamòrphosis, Galleria San Fedele, Milano; 2014 – Butterflies in My Stomach, XVA Gallery, Dubai; 2010 – I’ve Been Left in Your Room, Azad Art Gallery, Tehran.
Principali mostre collettive: 2017 – Playing Scenic, Pinacoteca Nazionale, Bologna; 2016 – Esodo, Galleria San Fedele, Milano; 2016 – This House, Iranshahr Art Gallery, Tehran; 2011 – Breakfast in Tehran, Frameless Gallery, London; 2009 – 1001 Colors, Canvas Gallery, New York.
Principali partecipazioni: 2016 – Concorso Giovani Talenti, Museo Civico Della Torre e Spazio Sanpaolo Invest, Treviglio; 2016 – Limited Access Festival, Aaran Projects di Aaran Gallery, Teheran; 2015 – Biennale Giovani Monza, Palazzo dell’Arengario, Monza; 2013 – Rivers of A.I.R., Pescheria Nuova, Rovigo.
Residenze: 2015 e 2016 – Premio Arti Visive San Fedele, Centro Culturale San Fedele, Milano.
Ospite: 2016 – A,M,O (Arte-Marche-Oltre), Cagli, Fano, Pergola, Pesaro e Senigallia.
Artista poliedrica ed interessantissima, Saba è al suo secondo appuntamento a Monza: nel 2015, infatti, una sua opera ha partecipato alla Biennale Giovani, risultando vincitrice. L’opera selezionata dalla Giuria e acquistata dal Comitato Premio d’Arte Città di Monza è stata donata alle raccolte civiche monzesi, aggiungendosi così alla collezione di arte contemporanea della città.
Saba Masoumian crea delle opere complesse ricche di allusioni; si tratta di interni domestici abbandonati, nei quali la presenza umana seppur negata, ha lasciato evidenti tracce del suo passaggio, come una sorta di energia primordiale. Gli arredi subiscono l’usura del tempo, le tubature si arrugginiscono e sgocciolano, le porte sbattono, le piante rampicanti si impossessano degli spazi interni. Gli oggetti pulsano di vita e mantengono la memoria del loro vissuto in un’atmosfera straniante e nostalgica.
La sensazione che proviamo quando guardiamo un’opera di Saba è che qualcosa si sia interrotto: il tempo si è fermato, congelato nell’attimo dell’abbandono. Qualcosa si è consumato, ne percepiamo la presenza, ne vediamo gli effetti, ma restiamo spettatori inermi di un dramma intenso in via di trasformazione. Nell’opera di Saba è in corso una metamorfosi che tocca ogni cosa.
Scrive Leda Lunghi nel testo critico che accompagna la mostra: “Le opere di Saba Masoumian sono racconti di vita e delle loro zone d’ombra, in questi piccoli mondi si rivelano realtà che non sono state, con lasciti di sentimenti, di abbandono da cui sorge il ricordo-mimesi del dolore. Gli oggetti che l’artista lavora minuziosamente quali una saponetta, le piastrelle, lo specchio, gli organi, sono vestigie, sono la poesia della memoria, di quella più profonda e sincera, e per questa ragione truce crudele e dolorosa, poiché rivelatrice dell’inconscio, il quale conduce ad affrontare reminiscenze di una repressione vissuta. Il cambiamento è un continuo susseguirsi nei lavori dell’artista, dal dolore che si trasforma in liberazione, alla rappresentazione della sessualità soppressa e ritrovata attraverso la lugubre immagine di una capra appesa sanguinante, in primo piano lo squarcio che denota il simbolo dell’organo femminile, una femminilità, una vita che rinasce attraverso la grazia di una farfalla, viva, cangiante che con le sue ingenue ali variopinte, va a posarsi proprio sull’animale esanime, ridonandogli speranza e dignità. Sarà poi il leggiadro lepidottero insieme ad altri a trovare, nello scorcio di una piccola finestra aperta, la forza del vento, del volo dell’indipendenza e della tanto ricercata libertà.”
Nella nuova serie di opere intitolate “Uccelli”, l’artista si concentra sulla freddezza dell’uomo contemporaneo che si è trasformato in un essere meccanico, privo di sentimenti, i cui pezzi si possono assemblare come se fosse un dispositivo, una macchina. Gli organi dell’amore, della riproduzione, della sessualità, sono descritti dall’artista in maniera cruda, come se non fossero collegati tra loro e funzionassero ormai per automatismi. Nel linguaggio allegorico dell’artista, sarà compito di curiosi esseri alati ricordare all’uomo il rispetto per la natura e per l’altro.
Chiude la mostra il video “Mare asciutto” con il quale Saba ha vinto il Premio San Fedele ed il Premio d’Arte Città di Treviglio, entrambi nel 2016.
Testo critico di Leda Lunghi.
Saba Masoumian, è nata a Tehran nel 1982, vive e lavora a Bologna. Si è laureata in grafica alla Azad University di Tehran e attualmente studia Pittura all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Le sue opere sono presenti nelle collezioni pubbliche del Museo Civico Della Torre di Treviglio, dei Musei Civici di Monza, delle Cartiere del Polesine di Adria. Ha vinto il Premio d’Arte Città di Treviglio e il Premio San Fedele nel 2016; il Premio d’Arte Città di Monza nel 2015. È stata inserita da Saeb Eigner in Art of the Middle East, Merrell Publishers, Londra, presentata da Lu Peng in Dimension of Civilization, esposizione inaugurale del Museum of Contemporary Art di Yinchuan. Ha avuto diverse mostre personali e collettive a Bologna, Dubai, Londra, Milano, New York, Rovigo, Teheran e Treviglio.
Principali mostre personali: 2016 – In-A-Box, Sponge Living Space, Pergola; 2016 - Metamòrphosis, Galleria San Fedele, Milano; 2014 – Butterflies in My Stomach, XVA Gallery, Dubai; 2010 – I’ve Been Left in Your Room, Azad Art Gallery, Tehran.
Principali mostre collettive: 2017 – Playing Scenic, Pinacoteca Nazionale, Bologna; 2016 – Esodo, Galleria San Fedele, Milano; 2016 – This House, Iranshahr Art Gallery, Tehran; 2011 – Breakfast in Tehran, Frameless Gallery, London; 2009 – 1001 Colors, Canvas Gallery, New York.
Principali partecipazioni: 2016 – Concorso Giovani Talenti, Museo Civico Della Torre e Spazio Sanpaolo Invest, Treviglio; 2016 – Limited Access Festival, Aaran Projects di Aaran Gallery, Teheran; 2015 – Biennale Giovani Monza, Palazzo dell’Arengario, Monza; 2013 – Rivers of A.I.R., Pescheria Nuova, Rovigo.
Residenze: 2015 e 2016 – Premio Arti Visive San Fedele, Centro Culturale San Fedele, Milano.
Ospite: 2016 – A,M,O (Arte-Marche-Oltre), Cagli, Fano, Pergola, Pesaro e Senigallia.
30
settembre 2017
Saba Masoumian – Un’eco lontana
Dal 30 settembre al 25 novembre 2017
arte contemporanea
Location
VILLA CONTEMPORANEA
Monza, Via Bergamo, 20, (Monza E Brianza)
Monza, Via Bergamo, 20, (Monza E Brianza)
Orario di apertura
da martedì a sabato dalle ore 15 alle 19 e su appuntamento
Vernissage
30 Settembre 2017, ore 18.30
Autore