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Sabina D’Angelosante – Delle cose che accadono
L’installazione di Sabina D’Angelosante (Roma 1975) si articola in entrambi gli spazi della libreria: nel primo ambiente un grande ramo scritto, completamento avvolto da parole; nel secondo una tavola apparecchiata di libri fatti con elementi naturali.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Lunedì 24 maggio 2004 alle ore 19.00 presso il Punto Einaudi di via Giulia a Roma verrà inaugurata, in occasione della rassegna Textures, l’installazione di Sabina D’Angelosante dal titolo “Delle cose che accadono”.
È il decimo appuntamento in calendario all’interno della rassegna di arti contemporanee Textures che, inaugurata il 16 dicembre 2003, prosegue fino al mese di luglio 2004 tra pittura, scultura, foto, installazioni, performances: 12 artisti si succedono nei locali della libreria, creando un ambiente che non si limiti ad ospitare nuove presenze ma che riesca, piuttosto, ad articolarle riconfigurandosi come luogo di scambio. Intento della rassegna è ripensare l’ambiente-libreria attraverso le opere stesse, in questo caso interventi site specific.
L’installazione di Sabina D’Angelosante (Roma 1975) si articola in entrambi gli spazi della libreria: nel primo ambiente un grande ramo scritto, completamento avvolto da parole; nel secondo una tavola apparecchiata di libri fatti con elementi naturali (resine, legno, acqua, frutta, polline ecc.) dove si posano delle lettere. L’intreccio è stretto: il ramo è scritto dall’Uomo, i libri sono scritti dalla Natura.
L’intervento si propone di indagare le modalità e le relazioni che l’uomo, con la sua continua ricerca di senso, instaura con le cose del mondo (rapporto tra l’Uomo e la Natura). La realtà appare all’artista sotto forma di REBUS (parola che, attraverso il francese, ci giunge dal latino e che significa “delle cose che accadono”), non solo perché enigmatica, ma proprio letteralmente: si tratta di un insieme di cose-immagini e su esse si posano le nostre parole-lettere dell’alfabeto, le quali, “lette” secondo un certo ordine e in obbedienza a certe regole, danno una frase. Nominandole, diamo alle cose un senso e sempre diverso: le cosiddette relazioni tra “lettere” e “immagini” – tra parole e cose – sono pressoché infinite. È quel certo ordine (in base al quale classifichiamo, accostiamo, isoliamo, analizziamo tante cose diverse e uguali), su cui si basa e si poggia il nostro pensiero, che cambia nel tempo; è il modo di essere delle cose e dell’ordine che, ripartendole, le offre al sapere a non essere lo stesso, a far sì che in questo rebus non ci sia soluzione definitiva ma solo relativa.
È il decimo appuntamento in calendario all’interno della rassegna di arti contemporanee Textures che, inaugurata il 16 dicembre 2003, prosegue fino al mese di luglio 2004 tra pittura, scultura, foto, installazioni, performances: 12 artisti si succedono nei locali della libreria, creando un ambiente che non si limiti ad ospitare nuove presenze ma che riesca, piuttosto, ad articolarle riconfigurandosi come luogo di scambio. Intento della rassegna è ripensare l’ambiente-libreria attraverso le opere stesse, in questo caso interventi site specific.
L’installazione di Sabina D’Angelosante (Roma 1975) si articola in entrambi gli spazi della libreria: nel primo ambiente un grande ramo scritto, completamento avvolto da parole; nel secondo una tavola apparecchiata di libri fatti con elementi naturali (resine, legno, acqua, frutta, polline ecc.) dove si posano delle lettere. L’intreccio è stretto: il ramo è scritto dall’Uomo, i libri sono scritti dalla Natura.
L’intervento si propone di indagare le modalità e le relazioni che l’uomo, con la sua continua ricerca di senso, instaura con le cose del mondo (rapporto tra l’Uomo e la Natura). La realtà appare all’artista sotto forma di REBUS (parola che, attraverso il francese, ci giunge dal latino e che significa “delle cose che accadono”), non solo perché enigmatica, ma proprio letteralmente: si tratta di un insieme di cose-immagini e su esse si posano le nostre parole-lettere dell’alfabeto, le quali, “lette” secondo un certo ordine e in obbedienza a certe regole, danno una frase. Nominandole, diamo alle cose un senso e sempre diverso: le cosiddette relazioni tra “lettere” e “immagini” – tra parole e cose – sono pressoché infinite. È quel certo ordine (in base al quale classifichiamo, accostiamo, isoliamo, analizziamo tante cose diverse e uguali), su cui si basa e si poggia il nostro pensiero, che cambia nel tempo; è il modo di essere delle cose e dell’ordine che, ripartendole, le offre al sapere a non essere lo stesso, a far sì che in questo rebus non ci sia soluzione definitiva ma solo relativa.
24
maggio 2004
Sabina D’Angelosante – Delle cose che accadono
Dal 24 maggio al 09 giugno 2004
arte contemporanea
Location
PUNTO EINAUDI
Roma, Via Giulia, 81A, (Roma)
Roma, Via Giulia, 81A, (Roma)
Orario di apertura
martedì-sabato ore 11.00-21.00; lunedì e domenica ore 15.00-21.00
Vernissage
24 Maggio 2004, h. 19.00