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Sabine Hemming – Living Shapes
In mostra dodici opere di grandi dimensioni, ad olio su tela, in cui il soggetto è lo Chandelier .
La ricerca dell’artista trae ispirazione dall’oggetto che emana luce per tradurlo in immagini che richiamano forme naturali e organiche.
Comunicato stampa
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MyMicroGallery è lieta di presentare, dal 12 Giugno al 27 Giugno 2024, “Living Shapes”, la prima personale in Italia dell’artista tedesca Sabine Hemming. In mostra dodici opere ad olio su tela in cui il principale soggetto è il Lampadario. Il lavoro di Sabine Hemming dunque parte da un oggetto che emette luce. È un corpo sospeso, immobile, ma capace di generare luci e ombre, colore e trasparenze. Nello spazio pittorico l’artista lo interpreta come forma vivente, sperimenta energie creative in movimento, esprime intime connessioni, cambiamenti, vibrazioni, comunicando geografie dell’anima.
Il Lampadario, e nello specifico il lampadario classico di cristallo, è l’oggetto congeniale all’artista perché le permette di agganciarsi alle forme naturali in modo traslato e di immergersi nel fascino di rievocazioni ambientali. Luce e spazio convergono e spesso le sue forme rievocano elementi naturali e vegetali. La pittura di Hemming, seguendo queste tracce, sviluppa una trasmutazione che rende impalpabile l’oggetto facendolo risuonare con lo spazio, avvalendosi di monocromie pulsanti e di modulazioni torno su tono, che mutano ad ogni angolazione. Siamo nella luce che si riflette dai cristalli all'ambiente circostante e a noi ritorna con il linguaggio della pittura. È un corpo luminoso che, come nella vita, è attivamente plasmato dal movimento e dal cambiamento. E la vita esiste solo in tale dinamismo. Il Lampadario è un buon simbolo del cambiamento nel tempo. È un oggetto di culto che può rappresentare valore, lusso, sfarzo. Ma è pur sempre l’evoluzione più o meno opulenta della lampada che a livello simbolico rimanda agli albori della conoscenza e della meraviglia, alla luce della creazione, all’archetipo del viandante con in mano la lanterna alla ricerca della via, della verità, alla lanterna di Diogene che l’antico filosofo portava con sé per cercare un uomo onesto, ma soprattutto per cercare l’essenza dell’uomo.
Il Lampadario, da cui parte Sabine Hemming per poi giungere alle soglie dell’astrazione, è un oggetto simbolo di unificazione dei tempi, presente passato e futuro che le consente di percepire, all’interno dello spazio, forme fluttuanti collegate fra di loro, che man mano perdono le loro connotazioni reali per sfaldarsi in innumerevoli pennellate e sprizzi di luce. È una sinfonia poetica in grado di muoversi tra le cose secondo una dimensione alchemica, capace di riattivare, in maniera sensibile e assolutamente personale, lo spazio artistico e il procedimento creativo.
Attratta dal processo trasformativo della pittura, Sabine Hemming utilizza l’elemento figurativo pittorico con l’anelito di espandere e di rendere manifeste energie invisibili, ancorandosi ad una struttura, in questo caso il lampadario, che solo apparentemente è in uno stato di inerzia, ma che in realtà seduce per estetica e per funzione. Per sensibilità dell’artista diviene simbolo della condizione dell’essere, cosi che il suo fluttuare, da una dimensione all’ altra, dal buio alla luce, possa rivelare la sua verità e la sua visione del mondo.
Sabine Hemming, nata nel 1974 a Monaco, si è diplomata al liceo di Stoccarda, si è formata come ceramista presso l'Iljinski Ceramic Studio e la Scuola di colore e design di Stoccarda-Feuerbach, si è diplomata nel 1995. Ha studiato alla Scuola libera d'arte di Stoccarda con i docenti Neisser, Heger e Kilian, ha studiato all'Accademia Statale di Belle Arti di Stoccarda con i professori Baumgartel e Güdemann, diplomandosi nel 2001. Insegna alla Scuola Waldorf di Stoccarda. Dal 2001 lavora come artista freelance nel proprio studio. Dal 2009 vive stabilmente sul Lago di Costanza, dal 2013 ha uno studio a Neuwerk Konstanz. Ha all'attivo numerose mostre collettive e personali in patria e all'estero, nonché partecipazione a fiere di artisti e di settore come a Stoccarda, Costanza, Basilea, New York, a Schwetzingen e ad Amburgo, a Dubai UEA all'Expo, a Stoccarda al Retro Classic, a Friedrichshafen al Klassikwelt Bodensee, all'ART Zurich e all'Expo Milano. È rappresentata dalla Galerie Schill a Stoccarda.
Il Lampadario, e nello specifico il lampadario classico di cristallo, è l’oggetto congeniale all’artista perché le permette di agganciarsi alle forme naturali in modo traslato e di immergersi nel fascino di rievocazioni ambientali. Luce e spazio convergono e spesso le sue forme rievocano elementi naturali e vegetali. La pittura di Hemming, seguendo queste tracce, sviluppa una trasmutazione che rende impalpabile l’oggetto facendolo risuonare con lo spazio, avvalendosi di monocromie pulsanti e di modulazioni torno su tono, che mutano ad ogni angolazione. Siamo nella luce che si riflette dai cristalli all'ambiente circostante e a noi ritorna con il linguaggio della pittura. È un corpo luminoso che, come nella vita, è attivamente plasmato dal movimento e dal cambiamento. E la vita esiste solo in tale dinamismo. Il Lampadario è un buon simbolo del cambiamento nel tempo. È un oggetto di culto che può rappresentare valore, lusso, sfarzo. Ma è pur sempre l’evoluzione più o meno opulenta della lampada che a livello simbolico rimanda agli albori della conoscenza e della meraviglia, alla luce della creazione, all’archetipo del viandante con in mano la lanterna alla ricerca della via, della verità, alla lanterna di Diogene che l’antico filosofo portava con sé per cercare un uomo onesto, ma soprattutto per cercare l’essenza dell’uomo.
Il Lampadario, da cui parte Sabine Hemming per poi giungere alle soglie dell’astrazione, è un oggetto simbolo di unificazione dei tempi, presente passato e futuro che le consente di percepire, all’interno dello spazio, forme fluttuanti collegate fra di loro, che man mano perdono le loro connotazioni reali per sfaldarsi in innumerevoli pennellate e sprizzi di luce. È una sinfonia poetica in grado di muoversi tra le cose secondo una dimensione alchemica, capace di riattivare, in maniera sensibile e assolutamente personale, lo spazio artistico e il procedimento creativo.
Attratta dal processo trasformativo della pittura, Sabine Hemming utilizza l’elemento figurativo pittorico con l’anelito di espandere e di rendere manifeste energie invisibili, ancorandosi ad una struttura, in questo caso il lampadario, che solo apparentemente è in uno stato di inerzia, ma che in realtà seduce per estetica e per funzione. Per sensibilità dell’artista diviene simbolo della condizione dell’essere, cosi che il suo fluttuare, da una dimensione all’ altra, dal buio alla luce, possa rivelare la sua verità e la sua visione del mondo.
Sabine Hemming, nata nel 1974 a Monaco, si è diplomata al liceo di Stoccarda, si è formata come ceramista presso l'Iljinski Ceramic Studio e la Scuola di colore e design di Stoccarda-Feuerbach, si è diplomata nel 1995. Ha studiato alla Scuola libera d'arte di Stoccarda con i docenti Neisser, Heger e Kilian, ha studiato all'Accademia Statale di Belle Arti di Stoccarda con i professori Baumgartel e Güdemann, diplomandosi nel 2001. Insegna alla Scuola Waldorf di Stoccarda. Dal 2001 lavora come artista freelance nel proprio studio. Dal 2009 vive stabilmente sul Lago di Costanza, dal 2013 ha uno studio a Neuwerk Konstanz. Ha all'attivo numerose mostre collettive e personali in patria e all'estero, nonché partecipazione a fiere di artisti e di settore come a Stoccarda, Costanza, Basilea, New York, a Schwetzingen e ad Amburgo, a Dubai UEA all'Expo, a Stoccarda al Retro Classic, a Friedrichshafen al Klassikwelt Bodensee, all'ART Zurich e all'Expo Milano. È rappresentata dalla Galerie Schill a Stoccarda.
12
giugno 2024
Sabine Hemming – Living Shapes
Dal 12 al 27 giugno 2024
arte contemporanea
Location
MYMICROGALLERY
Milano, Via Giovanni Boccaccio, 24, (Milano)
Milano, Via Giovanni Boccaccio, 24, (Milano)
Orario di apertura
tutti i giorni su appuntamento.
Vernissage
12 Giugno 2024, ore 18.00 20.00
Sito web
Autore
Curatore