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Sabotaggio – Esposizione n. 4
Giunto alla quarta personale, come appunto lo stesso titolo della mostra ricorda, Sabotaggio è una firma che nasconde un segreto, un arcano, ma soprattutto un gioco d’ingegno
Comunicato stampa
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Il giorno 11 Febbraio si inaugura, all’interno del Golem e in tutte le sue sale dedicate alle mostre d’arte, la personale di Sabotaggio intitolata “Esposizione n. 4”.
Giunto alla quarta personale, come appunto lo stesso titolo della mostra ricorda, Sabotaggio è una firma che nasconde un segreto, un arcano, ma soprattutto un gioco d’ingegno. Dietro Sabotaggio si muovono due persone tra l’Italia e la Germania. Da una perte c’è la filosofia berlinese e dall’altra la finzione della scena. Insieme condividono un percorso creativo che è appunto Sabotaggio. “ESPOSIZIONE n. 4”, curata da Davide Venturi, è la prima mostra che Sabotaggio porta a Bologna, nella quale verranno esposti, per la quasi totalità, quadri inediti.
Sabotaggio, nome con il quale vengono siglate tutte le tele, sottolinea la messinscena, ma al contempo denuncia il riferimento a quello che potremmo chiamare “sabotaggio passivo” praticato dalle forze partigiane e dai civili contro il regime nazifascista e illustrato ottimamente nel “Manuale per il Sabotaggio” curato da Ferruccio Parri (perfetto strumento critico e inconsapevole manifesto dei lavori di Sabotaggio), dove troviamo l’effetto della resistenza letto nella chiave insidiosa della manomissione dei messaggi pubblicitari e di propaganda. Così alcune creazioni di Sabotaggio nascondono nei fumetti una condizione illogica e apparentemente priva di senso, ma con una forte intenzione di denuncia.
L’aspetto più sorprendente è che tale processo si manifesta con uno stratagemma che sorpassa i semplici quadri. La stessa mostra sembra essere un enorme sabotaggio costruito su una serie di situazioni grottesche. Per accedere totalmente a Sabotaggio è doveroso tenere presente tutto il percorso pubblicitario che vi gravita attorno (di cui in allegato troverete un copia).
La mostra propone l’ultima traiettoria visiva di Sabotaggio. Verranno infatti esposte al Golem opere inedite e quadri ospitati in alcuni film italiani degli ultimi anni (come “L’Orizzonte degli Eventi” di Daniele Vicari , “Una Talpa al Bioparco” di Fulvio Ottaviano). Tra i dipinti vi sarà presente anche un quadro a tema sul mito del Golem.
E’ evidente, inoltre, il legame con le manifestazioni Pop americane e soprattutto la vicinanza alla corrente situazionista del Maggio francese in riferimento alla lucida e agghiacciante intuizione che il mondo si sarebbe trasformato in immagini.
Dunque il gesto estetico di Sabotaggio è l’anonimato che diventa pregio invece che difetto e il sabotaggio stesso capace di rompere l’equilibrio di una catena di montaggio che ogni volta viene identificata in un nemico diverso: è il totalitarismo hitleriano in Der Golem o la logica del consumismo globalizzato in Situazione n°1 e Opel Kadet.
Tra le opere della mostra ricordiamo la serie ispirata ai fumetti anni Sessanta di cui verranno esposti Rossana, Metroferro, Porta n.11 e la già citata Opel Kadet. Oltre al bellissimo omaggio a “La società dello spettacolo” di Guy Debord intitolato Situazione n.1 troviamo Candy Says, evidente citazione di un brano dei Velvet Underground.
Il tutto in un luogo artistico da riscoprire, il Golem (recentemente ristrutturato), situato all’entrata del ghetto di Bologna, porto in cui approdano sia artisti emergenti che autori affermati, la cui essenza rimane la condivisione e lo scambio tra arte e vita.
Ma sarà una mostra vera o un ennesimo sabotaggio targato Sabotaggio?
Giunto alla quarta personale, come appunto lo stesso titolo della mostra ricorda, Sabotaggio è una firma che nasconde un segreto, un arcano, ma soprattutto un gioco d’ingegno. Dietro Sabotaggio si muovono due persone tra l’Italia e la Germania. Da una perte c’è la filosofia berlinese e dall’altra la finzione della scena. Insieme condividono un percorso creativo che è appunto Sabotaggio. “ESPOSIZIONE n. 4”, curata da Davide Venturi, è la prima mostra che Sabotaggio porta a Bologna, nella quale verranno esposti, per la quasi totalità, quadri inediti.
Sabotaggio, nome con il quale vengono siglate tutte le tele, sottolinea la messinscena, ma al contempo denuncia il riferimento a quello che potremmo chiamare “sabotaggio passivo” praticato dalle forze partigiane e dai civili contro il regime nazifascista e illustrato ottimamente nel “Manuale per il Sabotaggio” curato da Ferruccio Parri (perfetto strumento critico e inconsapevole manifesto dei lavori di Sabotaggio), dove troviamo l’effetto della resistenza letto nella chiave insidiosa della manomissione dei messaggi pubblicitari e di propaganda. Così alcune creazioni di Sabotaggio nascondono nei fumetti una condizione illogica e apparentemente priva di senso, ma con una forte intenzione di denuncia.
L’aspetto più sorprendente è che tale processo si manifesta con uno stratagemma che sorpassa i semplici quadri. La stessa mostra sembra essere un enorme sabotaggio costruito su una serie di situazioni grottesche. Per accedere totalmente a Sabotaggio è doveroso tenere presente tutto il percorso pubblicitario che vi gravita attorno (di cui in allegato troverete un copia).
La mostra propone l’ultima traiettoria visiva di Sabotaggio. Verranno infatti esposte al Golem opere inedite e quadri ospitati in alcuni film italiani degli ultimi anni (come “L’Orizzonte degli Eventi” di Daniele Vicari , “Una Talpa al Bioparco” di Fulvio Ottaviano). Tra i dipinti vi sarà presente anche un quadro a tema sul mito del Golem.
E’ evidente, inoltre, il legame con le manifestazioni Pop americane e soprattutto la vicinanza alla corrente situazionista del Maggio francese in riferimento alla lucida e agghiacciante intuizione che il mondo si sarebbe trasformato in immagini.
Dunque il gesto estetico di Sabotaggio è l’anonimato che diventa pregio invece che difetto e il sabotaggio stesso capace di rompere l’equilibrio di una catena di montaggio che ogni volta viene identificata in un nemico diverso: è il totalitarismo hitleriano in Der Golem o la logica del consumismo globalizzato in Situazione n°1 e Opel Kadet.
Tra le opere della mostra ricordiamo la serie ispirata ai fumetti anni Sessanta di cui verranno esposti Rossana, Metroferro, Porta n.11 e la già citata Opel Kadet. Oltre al bellissimo omaggio a “La società dello spettacolo” di Guy Debord intitolato Situazione n.1 troviamo Candy Says, evidente citazione di un brano dei Velvet Underground.
Il tutto in un luogo artistico da riscoprire, il Golem (recentemente ristrutturato), situato all’entrata del ghetto di Bologna, porto in cui approdano sia artisti emergenti che autori affermati, la cui essenza rimane la condivisione e lo scambio tra arte e vita.
Ma sarà una mostra vera o un ennesimo sabotaggio targato Sabotaggio?
11
febbraio 2006
Sabotaggio – Esposizione n. 4
Dall'undici febbraio al 04 marzo 2006
arte contemporanea
Location
GOLEM – CAFFE’ D’ARTE
Bologna, Piazza San Martino, 3B, (Bologna)
Bologna, Piazza San Martino, 3B, (Bologna)
Vernissage
11 Febbraio 2006, ore 18
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