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Sabrina D’Alessandro – La Oficina Resurrección de Palabras Perdidas
In questa mostra Sabrina D’Alessandro inaugura la succursale colombiana dell’Ufficio Resurrezione: La Oficina Resurrección de Palabras Perdidas.
Comunicato stampa
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In questa mostra Sabrina D’Alessandro inaugura la succursale colombiana dell’Ufficio Resurrezione:
La Oficina Resurrección de Palabras Perdidas.
Il video che l’artista mette in mostra e il relativo lavoro su tessuto sono stati realizzati a Bucaramanga, cittadina colombiana a 8800 km da Milano e risalgono al 2017, ottavo anno di esistenza dell’Ufficio Resurrezione.
Basandosi su un prodotto povero dell’artigianato colombiano, la fibra di fique (che come le parole perdute necessita a sua volta di essere “resuscitata”), l’artista ha coinvolto una ricamatrice-youtuber di Bucaramanga nella “resurrezione” del verbo redamar, parola spagnola che ha il suo corrispettivo nell’antico redamare italiano: amare ed essere corrisposti nell’amore. Un messaggio universale “travestito da tutorial” che l’artista lancia nel circuito youtube delle appassionate di ricamo per poi “lasciarlo navigare tra le onde del web”.
L’inaugurazione dell’Oficina Resurrección è accompagnata da una selezione dei lavori prodotti da Sabrina D’Alessandro dal 2009 a oggi, un viaggio fra i vari Dipartimenti dell’Ufficio Resurrezione e i diversi modi in cui l’artista ha riportato alla luce parole straordinarie, da lei stessa recuperate in anni di ricerca e poi restituite attraverso video, sculture, libri d’artista e performance.
Come Sabrina D’Alessandro stessa spiega in un’intervista sul sito Treccani l’'Ufficio Resurrezione è strutturato secondo vari dipartimenti in base al modo in cui le parole vengono restituite alla memoria. (http://www.treccani.it/magazine/lingua_italiana/speciali/ludolinguistica/D_Alessandro.html):
“Il Dipartimento Oggettificazioni si occupa di trasformare le parole in sculture o installazioni, in modo che abbiano un corpo fisico -il più ingombrante possibile - e si perdano più difficilmente. I processi creativi sono vari. Attraverso il Reparto Nomenclatore, ad esempio, assegno un nome alle cose col fine di trasformarle da “oggetti” in “soggetti”. Un cranio di coccodrillo con un seno di gomma tra le fauci (che inizialmente era solo un’intuizione visiva, un assemblaggio senza nome), diventa un “Mascellone stracciagonnelle” (ovvero un maschilista che fa strage di donzelle), una trottola addobbata con piume di struzzo diventa una “Girometta sinforosa” (la donna attempata di cui accennavo prima, che si involve su sé stessa nell’ossessione di rimanere giovane) e così via.
Il Dipartimento Rinascita Psicovocale si occupa invece dell’espressione vocale, dunque di declamare o cantare le parole, dando espressione al loro corpo sonoro e al loro potere spesso liberatorio. Al contrario, la Divisione Mutoparlante è l’organo preposto all’illustrazione non verbale (per cui le parole vengono mimate attraverso i gesti). In ogni caso l’Ufficio tiene nota di tutto, per cui anche le parole restituite attraverso le performance vengono riportate su carta e fisicamente archiviate in bacheche tematiche. Il principio rimane quello di “oggettificare per ricordare”.
Fra le opere in mostra, una serie di versipiuvoli, libretti d’artista che riportano aforismi mordaci ispirati a parole perdute (Versipiuvolo patefatto: vivere invecchia) 2014-2018, una serie di video del “Reparto Nomenclatore” (Organo preposto alle denominazioni) 2012-2016 e otto “Parole scilingue” prodotte per Expo 2015.
La mostra si iscrive in “di Parole faccio Arte”, progetto itinerante tra Milano, Torino e Roma, che vede protagonisti tre autori che fanno della parola il fulcro della loro ricerca artistica: Sabrina D’Alessandro, Giorgio Milani e Opiemme. A tenere i fili del progetto Whitelight Art Gallery e la piattaforma di spazi e servizi dedicati allo smart working Copernico. www.coperni.co
Ufficio Stampa Whitelight Art Gallery
Marta Menegon | t. +39 347 5810150 | m.menegon@whitelightart.it
www.whitelightart.it
La Oficina Resurrección de Palabras Perdidas.
Il video che l’artista mette in mostra e il relativo lavoro su tessuto sono stati realizzati a Bucaramanga, cittadina colombiana a 8800 km da Milano e risalgono al 2017, ottavo anno di esistenza dell’Ufficio Resurrezione.
Basandosi su un prodotto povero dell’artigianato colombiano, la fibra di fique (che come le parole perdute necessita a sua volta di essere “resuscitata”), l’artista ha coinvolto una ricamatrice-youtuber di Bucaramanga nella “resurrezione” del verbo redamar, parola spagnola che ha il suo corrispettivo nell’antico redamare italiano: amare ed essere corrisposti nell’amore. Un messaggio universale “travestito da tutorial” che l’artista lancia nel circuito youtube delle appassionate di ricamo per poi “lasciarlo navigare tra le onde del web”.
L’inaugurazione dell’Oficina Resurrección è accompagnata da una selezione dei lavori prodotti da Sabrina D’Alessandro dal 2009 a oggi, un viaggio fra i vari Dipartimenti dell’Ufficio Resurrezione e i diversi modi in cui l’artista ha riportato alla luce parole straordinarie, da lei stessa recuperate in anni di ricerca e poi restituite attraverso video, sculture, libri d’artista e performance.
Come Sabrina D’Alessandro stessa spiega in un’intervista sul sito Treccani l’'Ufficio Resurrezione è strutturato secondo vari dipartimenti in base al modo in cui le parole vengono restituite alla memoria. (http://www.treccani.it/magazine/lingua_italiana/speciali/ludolinguistica/D_Alessandro.html):
“Il Dipartimento Oggettificazioni si occupa di trasformare le parole in sculture o installazioni, in modo che abbiano un corpo fisico -il più ingombrante possibile - e si perdano più difficilmente. I processi creativi sono vari. Attraverso il Reparto Nomenclatore, ad esempio, assegno un nome alle cose col fine di trasformarle da “oggetti” in “soggetti”. Un cranio di coccodrillo con un seno di gomma tra le fauci (che inizialmente era solo un’intuizione visiva, un assemblaggio senza nome), diventa un “Mascellone stracciagonnelle” (ovvero un maschilista che fa strage di donzelle), una trottola addobbata con piume di struzzo diventa una “Girometta sinforosa” (la donna attempata di cui accennavo prima, che si involve su sé stessa nell’ossessione di rimanere giovane) e così via.
Il Dipartimento Rinascita Psicovocale si occupa invece dell’espressione vocale, dunque di declamare o cantare le parole, dando espressione al loro corpo sonoro e al loro potere spesso liberatorio. Al contrario, la Divisione Mutoparlante è l’organo preposto all’illustrazione non verbale (per cui le parole vengono mimate attraverso i gesti). In ogni caso l’Ufficio tiene nota di tutto, per cui anche le parole restituite attraverso le performance vengono riportate su carta e fisicamente archiviate in bacheche tematiche. Il principio rimane quello di “oggettificare per ricordare”.
Fra le opere in mostra, una serie di versipiuvoli, libretti d’artista che riportano aforismi mordaci ispirati a parole perdute (Versipiuvolo patefatto: vivere invecchia) 2014-2018, una serie di video del “Reparto Nomenclatore” (Organo preposto alle denominazioni) 2012-2016 e otto “Parole scilingue” prodotte per Expo 2015.
La mostra si iscrive in “di Parole faccio Arte”, progetto itinerante tra Milano, Torino e Roma, che vede protagonisti tre autori che fanno della parola il fulcro della loro ricerca artistica: Sabrina D’Alessandro, Giorgio Milani e Opiemme. A tenere i fili del progetto Whitelight Art Gallery e la piattaforma di spazi e servizi dedicati allo smart working Copernico. www.coperni.co
Ufficio Stampa Whitelight Art Gallery
Marta Menegon | t. +39 347 5810150 | m.menegon@whitelightart.it
www.whitelightart.it
08
maggio 2018
Sabrina D’Alessandro – La Oficina Resurrección de Palabras Perdidas
Dall'otto maggio al 10 agosto 2018
arte contemporanea
Location
WHITELIGHT ART
Milano, Via Copernico, 38, (Milano)
Milano, Via Copernico, 38, (Milano)
Orario di apertura
lun-ven ore 10.00 - 18.00
Vernissage
8 Maggio 2018, ore 19.00
Autore