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Sabrina Mezzaqui – Ecco adesso
‘Ecco adesso’, questo è il titolo della sua personale dove, attraverso la scelta di alcuni dei libri che ama, ci parla e si racconta. Ecco è proprio la parola con cui inizia ‘Cassandra’ di Christa Wolf, uno dei libri che l’artista ha ‘elaborato’; ci accoglie nella sala d’ingresso.
Comunicato stampa
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La bellezza nelle opere di Sabrina Mezzaqui non si limita ad un risultato estetico, è piuttosto uno sguardo sul mondo alle cose più minute della vita. Un lavoro riservato e solitario il suo, fatto di gesti ripetuti, tempi dilatati fino a diventare una sorta di meditazione e di recupero della memoria. Utilizza materiali comuni: disegno a matita o pennarello, carta, pagine ritagliate. La scrittura ricorre spesso nel lavoro dell’artista, recuperata o trasformata, oppure solo immaginata o ancora negata nella quadrettatura di un foglio parzialmente inciso i cui ritagli cadono a terra, tra permanenza e instabilità. Nelle sue installazioni, proiezioni di ombre o luci o ancora immagini di real-life riprese con telecamera fissa, riesce ad ottenere suggestioni di straordinaria forza che provocano nell’osservatore sensazioni profonde arrivando a far vibrare le corde di ciascuna sensibilità. Quello che ci propone nelle sue opere video è l’abitare uno spazio intermedio, lo spazio intimo della nostra immaginazione in una assoluta sospensione temporale perdendosi nel brillare della luce sulla superficie dell’acqua o nell’incessante danza del pulviscolo reso manifesto da un raggio di sole che penetra dalla finestra: ‘così puoi arguire da ciò quale sia l’eterno agitarsi degli elementi primordiali delle cose nell’immenso vuoto per quanto un piccolo fenomeno può offrire l’immagine di grandi eventi e una traccia per la loro conoscenza’ (da Lucrezio, De rerum natura).
Dopo gli ottimi riscontri ottenuti con le ultime due mostre personali (INOVA di Milwaukee e Viafarini, Milano) per questa esposizione presenterà un inedita serie di opere, ultimo frutto di una disciplina riflessiva e autoimposta, di manualità ed esercizio calati nella sospensione temporale del rito. ‘Ecco adesso’, questo è il titolo della sua personale dove, attraverso la scelta di alcuni dei libri che ama, ci parla e si racconta. Ecco è proprio la parola con cui inizia ‘Cassandra’ di Christa Wolf, uno dei libri che l’artista ha ‘elaborato’; ci accoglie nella sala d’ingresso. Un grande foglio verticale, paradossalmente monumentale nella sua fragile consistenza, dove Sabrina Mezzaqui riscrive, minuziosamente a inchiostro nero riproducendo i caratteri a stampa, l’intero testo del libro. Una scelta precisa quella di ‘Cassandra’ non solo come omaggio ad una grande scrittrice ma anche come lettura contemporanea del mito, della storia, della pace e della guerra raccontate da una donna che impara a vedere a dispetto della volontà degli dèi e degli uomini. Accanto a questa altre opere, altri libri che l’artista sembra essere capace di attraversare fisicamente riuscendo a fargli prendere una consistenza fisica. Un percorso espositivo se vogliamo privo di colore o, più precisamente, giocato sulle piccole variazioni cromatiche dell’inchiostro e sul biancore più o meno accentuato della carta. La scrittura in queste opere diventa elemento decorativo e questo si avverte in modo più evidente in ‘Le mille e una notte’, un lungo filo di perle nato dalla versione in lingua originale della celebre saga, un riferimento preciso quindi alla cultura araba dove la decorazione è un elemento primario della scrittura. Ma ripercorrendo le trame di questi libri è come se l’artista andasse a intervenire sulla tramatura di un tessuto, la sequenza delle righe è allora come un filo che viene lavorato fino a dargli nuova forma. Lavori sussurrati, intimi ai quali fa da controcanto un deciso incitamento all’azione: ‘Iniziativa’ di W.J.Goethe. Quest’opera chiude quasi idealmente questo ciclo di lavori, come se l’artista dopo una serie di pensieri e riflessioni ci suggerisse una conclusione a cui giungere e bene la evidenzia estrapolando dal testo le ultime tre righe: ‘tutto quello che puoi fare, o sognare di poter fare incomincialo. Il coraggio ha in sé il genio, potere e magia. Incomincialo adesso’. Il cerchio si chiude e stranamente, ma non a caso, l’ultima parola del brano di Goethe – adesso- è anche una di quelle che dà il titolo alla mostra.
‘Ecco adesso’ sarà anche l’occasione per vedere un’inedita opera video di Sabrina Mezzaqui ‘Campo sportivo’ (2003): una fitta, lunga, silenziosa nevicata, l’indugiare contemplativo dell’artista capace di fermare un momento senza tempo.
Dopo gli ottimi riscontri ottenuti con le ultime due mostre personali (INOVA di Milwaukee e Viafarini, Milano) per questa esposizione presenterà un inedita serie di opere, ultimo frutto di una disciplina riflessiva e autoimposta, di manualità ed esercizio calati nella sospensione temporale del rito. ‘Ecco adesso’, questo è il titolo della sua personale dove, attraverso la scelta di alcuni dei libri che ama, ci parla e si racconta. Ecco è proprio la parola con cui inizia ‘Cassandra’ di Christa Wolf, uno dei libri che l’artista ha ‘elaborato’; ci accoglie nella sala d’ingresso. Un grande foglio verticale, paradossalmente monumentale nella sua fragile consistenza, dove Sabrina Mezzaqui riscrive, minuziosamente a inchiostro nero riproducendo i caratteri a stampa, l’intero testo del libro. Una scelta precisa quella di ‘Cassandra’ non solo come omaggio ad una grande scrittrice ma anche come lettura contemporanea del mito, della storia, della pace e della guerra raccontate da una donna che impara a vedere a dispetto della volontà degli dèi e degli uomini. Accanto a questa altre opere, altri libri che l’artista sembra essere capace di attraversare fisicamente riuscendo a fargli prendere una consistenza fisica. Un percorso espositivo se vogliamo privo di colore o, più precisamente, giocato sulle piccole variazioni cromatiche dell’inchiostro e sul biancore più o meno accentuato della carta. La scrittura in queste opere diventa elemento decorativo e questo si avverte in modo più evidente in ‘Le mille e una notte’, un lungo filo di perle nato dalla versione in lingua originale della celebre saga, un riferimento preciso quindi alla cultura araba dove la decorazione è un elemento primario della scrittura. Ma ripercorrendo le trame di questi libri è come se l’artista andasse a intervenire sulla tramatura di un tessuto, la sequenza delle righe è allora come un filo che viene lavorato fino a dargli nuova forma. Lavori sussurrati, intimi ai quali fa da controcanto un deciso incitamento all’azione: ‘Iniziativa’ di W.J.Goethe. Quest’opera chiude quasi idealmente questo ciclo di lavori, come se l’artista dopo una serie di pensieri e riflessioni ci suggerisse una conclusione a cui giungere e bene la evidenzia estrapolando dal testo le ultime tre righe: ‘tutto quello che puoi fare, o sognare di poter fare incomincialo. Il coraggio ha in sé il genio, potere e magia. Incomincialo adesso’. Il cerchio si chiude e stranamente, ma non a caso, l’ultima parola del brano di Goethe – adesso- è anche una di quelle che dà il titolo alla mostra.
‘Ecco adesso’ sarà anche l’occasione per vedere un’inedita opera video di Sabrina Mezzaqui ‘Campo sportivo’ (2003): una fitta, lunga, silenziosa nevicata, l’indugiare contemplativo dell’artista capace di fermare un momento senza tempo.
17
aprile 2004
Sabrina Mezzaqui – Ecco adesso
Dal 17 aprile al 03 giugno 2004
arte contemporanea
Location
GALLERIA CONTINUA
San Gimignano, Via Del Castello, 11, (Siena)
San Gimignano, Via Del Castello, 11, (Siena)
Orario di apertura
dal martedì al sabato 14.00/19.00
Vernissage
17 Aprile 2004, ore 18
Autore