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Sacro e profano. Le Arti tra ‘500 e ‘600
Questo periodo storico, che va dal XVI e XVII secolo, è caratterizzato da contrapposizioni politiche, religiose e quindi artistiche. Un periodo ricco di humus culturale, di grande travaglio e ricerca, che ha visto al lavoro una feconda generazione di artisti spesso in lotta, per le diverse personalità non solo artistiche ma anche ideologiche, tra il Divino e il Terreno.
Comunicato stampa
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“SACRO E PROFANO – Le Arti tra ‘500 e ‘600”, allestita nel Padiglione delle Feste di Castrocaro, riprende il tema della grande mostra “L’Eterno e il Tempo, tra Michelangelo a Caravaggio” in corso ai Musei di San Domenico di Forlì.
Questo periodo storico, che va dal XVI e XVII secolo, è caratterizzato da contrapposizioni politiche, religiose e quindi artistiche. Un periodo ricco di humus culturale, di grande travaglio e ricerca, che ha visto al lavoro una feconda generazione di artisti spesso in lotta, per le diverse personalità non solo artistiche ma anche ideologiche, tra il Divino e il Terreno.
La mostra si articola in grafica, pittura e oreficerie sacre. Oltre ai supporti “maggiori” più classici come la tela, qui trovano infatti spazio anche arti considerate spesso “minori” quali l’argenteria sacra (ostensori, pissidi, croci) e le grafiche (acquaforte, bulino, ecc.), fra cui spiccano autori come Guido Reni (“La Madonna con Bambino e San Giovannino”), Agostino Carracci (“Andromeda”) e Rembrandt (“Il Trionfo di Mordecai”).
Il confronto fra iconografie diverse di tre opere di San Gerolamo costituisce una piccola sezione multiforme dedicata al santo stesso. Di singolare bellezza è l’opera rappresentante Lucrezia, soggetto che Guido Reni ha rilanciato e che Guido Cagnacci in Romagna ha reso ancor più seducente. Oltre ai temi canonici della Controriforma (martiri, santi, sacre narrazioni), ecco lo spirito fortemente profano nel dipinto (olio su rame) dell’artista belga Hendrick Aerts, che fu modello per la grafica di artisti suoi contemporanei. Sono inoltre in mostra opere di Giovan Battista Crespi, Girolamo Troppa, Francesco Albani e due piccole opere di cerchia Bassanesca ed altre importanti tele.
Questo periodo storico, che va dal XVI e XVII secolo, è caratterizzato da contrapposizioni politiche, religiose e quindi artistiche. Un periodo ricco di humus culturale, di grande travaglio e ricerca, che ha visto al lavoro una feconda generazione di artisti spesso in lotta, per le diverse personalità non solo artistiche ma anche ideologiche, tra il Divino e il Terreno.
La mostra si articola in grafica, pittura e oreficerie sacre. Oltre ai supporti “maggiori” più classici come la tela, qui trovano infatti spazio anche arti considerate spesso “minori” quali l’argenteria sacra (ostensori, pissidi, croci) e le grafiche (acquaforte, bulino, ecc.), fra cui spiccano autori come Guido Reni (“La Madonna con Bambino e San Giovannino”), Agostino Carracci (“Andromeda”) e Rembrandt (“Il Trionfo di Mordecai”).
Il confronto fra iconografie diverse di tre opere di San Gerolamo costituisce una piccola sezione multiforme dedicata al santo stesso. Di singolare bellezza è l’opera rappresentante Lucrezia, soggetto che Guido Reni ha rilanciato e che Guido Cagnacci in Romagna ha reso ancor più seducente. Oltre ai temi canonici della Controriforma (martiri, santi, sacre narrazioni), ecco lo spirito fortemente profano nel dipinto (olio su rame) dell’artista belga Hendrick Aerts, che fu modello per la grafica di artisti suoi contemporanei. Sono inoltre in mostra opere di Giovan Battista Crespi, Girolamo Troppa, Francesco Albani e due piccole opere di cerchia Bassanesca ed altre importanti tele.
10
marzo 2018
Sacro e profano. Le Arti tra ‘500 e ‘600
Dal 10 marzo al 23 giugno 2018
arte antica
Location
PADIGLIONE DELLE FESTE
Castrocaro Terme, Viale Guglielmo Marconi, 32, (Forlì-cesena)
Castrocaro Terme, Viale Guglielmo Marconi, 32, (Forlì-cesena)
Orario di apertura
Sabato e domenica dalle ore 10:00 alle 19:00
Dal lunedì al venerdì su appuntamento chiamando il numero +39 328 7747418
Vernissage
10 Marzo 2018, h 17
Autore
Curatore