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Said Atabekov – Figlio dell’ Est
L’identità nazionale, il contrapporsi di tradizione e innovazione sono elementi centrali nell’arte di Said Atabekov, che si serve del video e della fotografia per raccontare il paradosso che vede i simboli della globalizzazione inserirsi in luoghi isolati e ancorati alla tradizione locale .
Comunicato stampa
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La Galleria Impronte Contemporary Art è lieta di annunciare Figlio dell’ Est / Son of the East,la prima mostra personale in Italia del video artista e fotografo kazako Said Atabekov, che si inaugura il 14 maggio 2009.
Atabekov, dopo gli studi artistici a Shymkent, in Kazakistan, diventa membro del gruppo “Red Tractor”, il primo collettivo di artisti formatosi nel Kazakistan meridionale dopo la Perestrojka. Attraverso performance, video ed installazioni, gli artisti del “Red Tractor” si confrontano con gli archetipi della cultura dell’ Asia Centrale: il mito, la religione, i riti panteistici, la natura e lo sciamanesimo.
L’identità nazionale, il conflitto tra l’uomo e la natura, il contrapporsi di tradizione e innovazione sono elementi centrali nella produzione artistica di Said Atabekov, il quale si serve ora del video, ora della fotografia per raccontare il paradosso post-moderno che vede i simboli della globalizzazione inserirsi in luoghi estremamente isolati e saldamente ancorati alla tradizione locale.
La Galleria Impronte presenta in mostra i video Walkman e Neon Paradise , che affrontano i temi dell’identità come reazione alla omologazione e della devozione per le tradizioni ancestrali, sempre percorse dalla paura di perdere le proprie radici. In Walkman (2005), un solitario vagabondo cammina lentamente per le steppe sconfinate portandosi dietro un enorme contrabbasso. Metafora dell’artista stesso, con passi lenti e talvolta incerti, si muove verso il progresso e la civiltà occidentale.
In Neon Paradise (2004) l’artista rappresenta l’uomo moderno che piega il capo al cospetto della tecnologia, presentandosi in ginocchio, come in una sorta di preghiera, davanti ad una porta automatica che si apre e si chiude ad ogni suo movimento: l’ironia è, per Said Atabekov, l’unico modo per sopravvivere al mondo in rapido cambiamento.
Con il ciclo di fotografie La strada per Roma , presentate in mostra, Said Atabekov rievoca il viaggio compiuto da Marco Polo nel XIII secolo quando, attraversata tutta l’ Asia e giunto in Cina, ritorna a Roma e diventa simbolo dell’ incontro tra Oriente e Occidente.
Said Atabekov è nato a Bes Terek, Uzbekistan, nel 1965. Vive a Shymkent, Kazakistan.
Principali mostre selezionate dal 2002:
2008: “Piccoli giochi lungo la via della seta”, Fortezza Da Basso, Firenze
2007:"Biennale de Montreal", Montreal, Canada
"Contested space in Post-Soviet Art", Sydney Mishkin Gallery, New York, USA
"Barrel.kz", Soros Center for Contemporary Art, Almaty, Kazakhstan
"Art and conflicts in Central Asia", Haggerty Museum, Milwaukee, USA
"10th biennial of film, video and experimental media 'Too much Freedom?' ", Los Angeles, USA 2005:"51st Venice Biennale", Central Asian Pavilion, Venice, Italy
"The Tamerlane Syndrome", Palazzo dei Sette, Orvieto, Italy
"9th Istanbul Biennial", Istanbul, Turkey
"Vom roten Stern zur blauen Kuppel", IFA Gallery, Berlin-Stuttgart, Germany
"The Sacred Places of Central Asia", Soros Center for Contemporary Art, Almaty, Kazakhstan
"Kazakh videoart", Bokenheimer Depot, Frankfurt am Main, Germany 2002:"No Mad’s Land", House of World Cultures, Berlin, Germany
Atabekov, dopo gli studi artistici a Shymkent, in Kazakistan, diventa membro del gruppo “Red Tractor”, il primo collettivo di artisti formatosi nel Kazakistan meridionale dopo la Perestrojka. Attraverso performance, video ed installazioni, gli artisti del “Red Tractor” si confrontano con gli archetipi della cultura dell’ Asia Centrale: il mito, la religione, i riti panteistici, la natura e lo sciamanesimo.
L’identità nazionale, il conflitto tra l’uomo e la natura, il contrapporsi di tradizione e innovazione sono elementi centrali nella produzione artistica di Said Atabekov, il quale si serve ora del video, ora della fotografia per raccontare il paradosso post-moderno che vede i simboli della globalizzazione inserirsi in luoghi estremamente isolati e saldamente ancorati alla tradizione locale.
La Galleria Impronte presenta in mostra i video Walkman e Neon Paradise , che affrontano i temi dell’identità come reazione alla omologazione e della devozione per le tradizioni ancestrali, sempre percorse dalla paura di perdere le proprie radici. In Walkman (2005), un solitario vagabondo cammina lentamente per le steppe sconfinate portandosi dietro un enorme contrabbasso. Metafora dell’artista stesso, con passi lenti e talvolta incerti, si muove verso il progresso e la civiltà occidentale.
In Neon Paradise (2004) l’artista rappresenta l’uomo moderno che piega il capo al cospetto della tecnologia, presentandosi in ginocchio, come in una sorta di preghiera, davanti ad una porta automatica che si apre e si chiude ad ogni suo movimento: l’ironia è, per Said Atabekov, l’unico modo per sopravvivere al mondo in rapido cambiamento.
Con il ciclo di fotografie La strada per Roma , presentate in mostra, Said Atabekov rievoca il viaggio compiuto da Marco Polo nel XIII secolo quando, attraversata tutta l’ Asia e giunto in Cina, ritorna a Roma e diventa simbolo dell’ incontro tra Oriente e Occidente.
Said Atabekov è nato a Bes Terek, Uzbekistan, nel 1965. Vive a Shymkent, Kazakistan.
Principali mostre selezionate dal 2002:
2008: “Piccoli giochi lungo la via della seta”, Fortezza Da Basso, Firenze
2007:"Biennale de Montreal", Montreal, Canada
"Contested space in Post-Soviet Art", Sydney Mishkin Gallery, New York, USA
"Barrel.kz", Soros Center for Contemporary Art, Almaty, Kazakhstan
"Art and conflicts in Central Asia", Haggerty Museum, Milwaukee, USA
"10th biennial of film, video and experimental media 'Too much Freedom?' ", Los Angeles, USA 2005:"51st Venice Biennale", Central Asian Pavilion, Venice, Italy
"The Tamerlane Syndrome", Palazzo dei Sette, Orvieto, Italy
"9th Istanbul Biennial", Istanbul, Turkey
"Vom roten Stern zur blauen Kuppel", IFA Gallery, Berlin-Stuttgart, Germany
"The Sacred Places of Central Asia", Soros Center for Contemporary Art, Almaty, Kazakhstan
"Kazakh videoart", Bokenheimer Depot, Frankfurt am Main, Germany 2002:"No Mad’s Land", House of World Cultures, Berlin, Germany
14
maggio 2009
Said Atabekov – Figlio dell’ Est
Dal 14 maggio al 04 luglio 2009
arte contemporanea
Location
IMPRONTE
Milano, Via Montevideo, 11, (Milano)
Milano, Via Montevideo, 11, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 15 - 19
Vernissage
14 Maggio 2009, ore 18.30
Autore