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Salto in Altro
Salto in Altro nasce dal desiderio di esporre sette opere di Arte Moderna e Contemporanea, provenienti da collezioni private, per metterle in dialogo con sette opere prodotte tra marzo e ottobre 2021 da artisti emergenti durante il periodo di residenza a Palazzo Monti.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Palazzo Monti presenta la mostra “Salto in Altro”, visitabile a partire dal 4 dicembre, dalle ore 17:00 alle ore 20:00, presso Piazza Tebaldo Brusato 22, Brescia.
“Salto in Altro” nasce dal desiderio di esporre sette opere di Arte Moderna e Contemporanea, provenienti da collezioni private, per metterle in dialogo con sette opere prodotte tra marzo e ottobre 2021 da artisti emergenti durante il periodo di residenza a Palazzo Monti.
@madeleinerogerlacan @beabonafini @cathrin.hoffmann @hydeon @saharalonge @vickiejv @jgsilverman si sono relazionati con le opere di grandi artisti come George Condo, Raul de Nieves, Fortunato Depero, Lucian Freud, Nan Goldin, Michelangelo Pistoletto e Francesco Vezzoli.
Il titolo stesso della mostra, “Salto in Altro”, intende giocare sulla commistione tra il concetto di “salto in alto”, che richiama ad un movimento ascendente, verso artisti affermati e di fama internazionale, e quello di “altro”, per indicare l’approdo ad una dimensione altra, appunto, di incontro-scontro e di confronto.
Madeleine Roger-Lacan in “Pizza Party Mash up” evoca un mondo pop animato da uno slancio di corpi intrecciati, fusi insieme con una carica fortemente erotica, la stessa carica che si ritrova nell’opera di George Condo, “The Butler Rodrigo”, dove la figura di Rodrigo il maggiordomo si staglia in primo piano, circondata da figure femminili nude.
Bea Bonafini in “Probe Probe” riflette sull’opera di Raul de Nieves, e sulla riformulazione ed esorcizzazione della morte mediante i suoi costumi mostruosi, attraverso la figura di un polpo sdoppiato, il cui aggrovigliarsi dei tentacoli e il cui movimento indaga l’eterna dualità vita e morte, creazione e distruzione, sollevata nel lavoro di Nieves.
Cathrin Hoffmann, in “Ciao”, fronteggia Fascismo di Fortunato Depero, e lo fa imbracciando la simbologia antifascista del serpente, ormai in pugno, floscio e senza vita, e con chiaro riferimento al gruppo del Laocoonte dei Musei Vaticani. Il messaggio è reso esplicito dalle parole dell’artista: il nostro presente ci mostra che anche quando il fascismo sembra sconfitto, questa ideologia assassina è ancora viva in molte menti, e combatterla è il compito più nobile di ogni democratico, indipendentemente dalla sua posizione politica.
Il richiamo di Ian Ferguson all’opera di Lucian Freud, con cui dialoga, è molto più puntuale e pedissequo. Il “Cagnolino” in basso, ai piedi delle figure affusolate e nordiche tipiche dello stile di Ferguson, è in diretta connessione con il cagnolino di Freud, che era solito inserire un animale nei suoi dipinti, qui quasi fluttuante e sospeso nell’attesa di fondersi con la figura umana alle sue spalle.
Sahara Longe in “The ghost” contrappone alla luminosità e alla contemplazione della placida figura distesa in acqua, in “Valerie Floating” di Nan Goldin, la sua caratteristica figura scura, in ombra, che ci scruta imperturbabile.
Vickie Vainionpää si specchia in “The Mirror” di Michelangelo Pistoletto, appunto, rimettendo in discussione i confini tra vita e arte, secondo le intenzioni originali di Pistoletto. La sua forma cromata in “Soft Body Dynamics 54”, frutto della modellazione 3D, riflette e ripropone i soggetti dell’opera di Pistoletto, portando il visitatore a riflettere su molteplici livelli di realtà e sull’interazione tra l’immagine di natura fotografica e ciò che avviene nello spazio virtuale generato dalla superficie specchiante.
Jonathan Silverman, infine, esplora l’ossessione della società contemporanea per la cultura della fama e della celebrità, ben rappresentata, anche in maniera grottesca, da “Cleopatra” di Francesco Vezzoli, contrapponendo ad essa, nel suo video “Mother Tree”, l’attuale crisi del cambiamento climatico e della distruzione della biodiversità sul nostro pianeta.
È già possibile prenotarsi all'evento su Eventbrite. La mostra rimarrà aperta tutti i giorni su appuntamento, fino al 18 dicembre. Per visite successive al giorno di apertura, scrivere a ciao@palazzomonti.org.
Vi ricordiamo che è obbligatorio esibire il Green Pass all’ingresso.
“Salto in Altro” nasce dal desiderio di esporre sette opere di Arte Moderna e Contemporanea, provenienti da collezioni private, per metterle in dialogo con sette opere prodotte tra marzo e ottobre 2021 da artisti emergenti durante il periodo di residenza a Palazzo Monti.
@madeleinerogerlacan @beabonafini @cathrin.hoffmann @hydeon @saharalonge @vickiejv @jgsilverman si sono relazionati con le opere di grandi artisti come George Condo, Raul de Nieves, Fortunato Depero, Lucian Freud, Nan Goldin, Michelangelo Pistoletto e Francesco Vezzoli.
Il titolo stesso della mostra, “Salto in Altro”, intende giocare sulla commistione tra il concetto di “salto in alto”, che richiama ad un movimento ascendente, verso artisti affermati e di fama internazionale, e quello di “altro”, per indicare l’approdo ad una dimensione altra, appunto, di incontro-scontro e di confronto.
Madeleine Roger-Lacan in “Pizza Party Mash up” evoca un mondo pop animato da uno slancio di corpi intrecciati, fusi insieme con una carica fortemente erotica, la stessa carica che si ritrova nell’opera di George Condo, “The Butler Rodrigo”, dove la figura di Rodrigo il maggiordomo si staglia in primo piano, circondata da figure femminili nude.
Bea Bonafini in “Probe Probe” riflette sull’opera di Raul de Nieves, e sulla riformulazione ed esorcizzazione della morte mediante i suoi costumi mostruosi, attraverso la figura di un polpo sdoppiato, il cui aggrovigliarsi dei tentacoli e il cui movimento indaga l’eterna dualità vita e morte, creazione e distruzione, sollevata nel lavoro di Nieves.
Cathrin Hoffmann, in “Ciao”, fronteggia Fascismo di Fortunato Depero, e lo fa imbracciando la simbologia antifascista del serpente, ormai in pugno, floscio e senza vita, e con chiaro riferimento al gruppo del Laocoonte dei Musei Vaticani. Il messaggio è reso esplicito dalle parole dell’artista: il nostro presente ci mostra che anche quando il fascismo sembra sconfitto, questa ideologia assassina è ancora viva in molte menti, e combatterla è il compito più nobile di ogni democratico, indipendentemente dalla sua posizione politica.
Il richiamo di Ian Ferguson all’opera di Lucian Freud, con cui dialoga, è molto più puntuale e pedissequo. Il “Cagnolino” in basso, ai piedi delle figure affusolate e nordiche tipiche dello stile di Ferguson, è in diretta connessione con il cagnolino di Freud, che era solito inserire un animale nei suoi dipinti, qui quasi fluttuante e sospeso nell’attesa di fondersi con la figura umana alle sue spalle.
Sahara Longe in “The ghost” contrappone alla luminosità e alla contemplazione della placida figura distesa in acqua, in “Valerie Floating” di Nan Goldin, la sua caratteristica figura scura, in ombra, che ci scruta imperturbabile.
Vickie Vainionpää si specchia in “The Mirror” di Michelangelo Pistoletto, appunto, rimettendo in discussione i confini tra vita e arte, secondo le intenzioni originali di Pistoletto. La sua forma cromata in “Soft Body Dynamics 54”, frutto della modellazione 3D, riflette e ripropone i soggetti dell’opera di Pistoletto, portando il visitatore a riflettere su molteplici livelli di realtà e sull’interazione tra l’immagine di natura fotografica e ciò che avviene nello spazio virtuale generato dalla superficie specchiante.
Jonathan Silverman, infine, esplora l’ossessione della società contemporanea per la cultura della fama e della celebrità, ben rappresentata, anche in maniera grottesca, da “Cleopatra” di Francesco Vezzoli, contrapponendo ad essa, nel suo video “Mother Tree”, l’attuale crisi del cambiamento climatico e della distruzione della biodiversità sul nostro pianeta.
È già possibile prenotarsi all'evento su Eventbrite. La mostra rimarrà aperta tutti i giorni su appuntamento, fino al 18 dicembre. Per visite successive al giorno di apertura, scrivere a ciao@palazzomonti.org.
Vi ricordiamo che è obbligatorio esibire il Green Pass all’ingresso.
04
dicembre 2021
Salto in Altro
Dal 04 al 18 dicembre 2021
arte contemporanea
Location
PALAZZO MONTI
Brescia, Piazza Tebaldo Brusato , 22, (Brescia)
Brescia, Piazza Tebaldo Brusato , 22, (Brescia)
Orario di apertura
Opening 4 dicembre, ore 17-20
Nei giorni successivi dal lunedì al venerdì, 10-18.
Sabato e domenica solo su appuntamento.
Sito web
Autore
Curatore