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Sàlvati Salvàti
L’intenzione di Benassi non è di chiusura verso il mondo, ma di accoglienza e apertura.
In un mondo di guerre e di orrori, solo la cultura è in grado di salvarci.
Sàlvati è un invito ad entrare, a scoprire e ad esprimersi per essere Salvàti.
Comunicato stampa
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Una muraglia improvvisata trasforma la galleria in una roccaforte.
Legno, ferro e vetro sono accatastati insieme alle opere d’arte sino a comporre una fortificazione di fortuna, all’alba di una guerriglia urbana con il mondo intero.
Jacopo Benassi si avvicina al mondo dell’arte per mezzo della fotografia. Dapprima attraverso gli ambienti legati alla musica underground di La Spezia e, in un secondo momento, con la pratica del ritratto e dell’autoritratto maturata nell’ambito delle performance. Non è mai stato possibile circoscrivere la sua pratica al solo concetto di fotografia tradizionale. Il suo approccio è da sempre trasversale. Gli scatti sono in dialogo costante con le cornici, assemblate da lui stesso, che rendono ogni lavoro unico e irripetibile. Fotografie rapide e istintive, cornici bruciate o incise, vetri tagliati. Un elogio all’imperfezione in grado di restituire la complessità e la ruvidità alle cose.
In tempi più recenti la ricerca di Jacopo Benassi si è allargata anche alla pittura. In quest’ultima fase la figura umana, all’inizio soggetto centrale, lascia gradualmente il posto a qualcosa di più grande: il mondo, il paesaggio e la natura, ritratti nella loro forza e vastità.
Ed ecco che dietro questa barricata l’artista organizza la difesa proprio per la salvezza del suo mondo, quello interiore, in conflitto perenne con quello esterno. Spinto dalla necessità di salvare se stesso e anche gli altri, la galleria si trasforma in luogo sicuro in cui potersi muovere liberi e protetti, in cui il pensiero può fluire liberamente e accogliere dibattiti e performances.
Questa costruzione parla di fragilità, di ricerca costante di equilibrio, tra dentro e fuori, tra ciò che si vede e ciò che rimane nascosto, protetto. Esattamente come una delle ultime serie di suoi lavori – in cui elementi fotografici, materici e pittorici vengono accostati e sovrapposti – la barricata cela e rivela.
L’intenzione di Benassi non è di chiusura verso il mondo, ma di accoglienza e apertura.
In un mondo di guerre e di orrori, solo la cultura è in grado di salvarci.
Sàlvati è un invito ad entrare, a scoprire e ad esprimersi per essere Salvàti.
La mostra sarà accompagnata da un testo curatoriale di João Laia e da una serie di performances che avranno inizio il giorno dell’opening e proseguiranno durante tutta la durata della mostra.
Legno, ferro e vetro sono accatastati insieme alle opere d’arte sino a comporre una fortificazione di fortuna, all’alba di una guerriglia urbana con il mondo intero.
Jacopo Benassi si avvicina al mondo dell’arte per mezzo della fotografia. Dapprima attraverso gli ambienti legati alla musica underground di La Spezia e, in un secondo momento, con la pratica del ritratto e dell’autoritratto maturata nell’ambito delle performance. Non è mai stato possibile circoscrivere la sua pratica al solo concetto di fotografia tradizionale. Il suo approccio è da sempre trasversale. Gli scatti sono in dialogo costante con le cornici, assemblate da lui stesso, che rendono ogni lavoro unico e irripetibile. Fotografie rapide e istintive, cornici bruciate o incise, vetri tagliati. Un elogio all’imperfezione in grado di restituire la complessità e la ruvidità alle cose.
In tempi più recenti la ricerca di Jacopo Benassi si è allargata anche alla pittura. In quest’ultima fase la figura umana, all’inizio soggetto centrale, lascia gradualmente il posto a qualcosa di più grande: il mondo, il paesaggio e la natura, ritratti nella loro forza e vastità.
Ed ecco che dietro questa barricata l’artista organizza la difesa proprio per la salvezza del suo mondo, quello interiore, in conflitto perenne con quello esterno. Spinto dalla necessità di salvare se stesso e anche gli altri, la galleria si trasforma in luogo sicuro in cui potersi muovere liberi e protetti, in cui il pensiero può fluire liberamente e accogliere dibattiti e performances.
Questa costruzione parla di fragilità, di ricerca costante di equilibrio, tra dentro e fuori, tra ciò che si vede e ciò che rimane nascosto, protetto. Esattamente come una delle ultime serie di suoi lavori – in cui elementi fotografici, materici e pittorici vengono accostati e sovrapposti – la barricata cela e rivela.
L’intenzione di Benassi non è di chiusura verso il mondo, ma di accoglienza e apertura.
In un mondo di guerre e di orrori, solo la cultura è in grado di salvarci.
Sàlvati è un invito ad entrare, a scoprire e ad esprimersi per essere Salvàti.
La mostra sarà accompagnata da un testo curatoriale di João Laia e da una serie di performances che avranno inizio il giorno dell’opening e proseguiranno durante tutta la durata della mostra.
17
settembre 2024
Sàlvati Salvàti
Dal 17 settembre al 09 novembre 2024
arte contemporanea
Location
GALLERIA FRANCESCA MININI
Milano, Via Massimiano, 25, (Milano)
Milano, Via Massimiano, 25, (Milano)
Orario di apertura
11 -19
Vernissage
17 Settembre 2024, 18-21
Sito web
Autore
Curatore