Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Salvatore Caputo – Colori vissuti – 2000-2010: il fascino oscuro della materia
Presso la Sala congressi della Biblioteca Etnostorica “E. Vittorietti, la quinta mostra del ciclo intitolato “Colori vissuti – Un percorso artistico lungo 50 anni” raccoglie una serie di dipinti, che illustrano la produzione degli anni dal 2000 al 2010
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La mostra “2000-2010: il fascino oscuro della materia” è la quinta di un ciclo intitolato “Colori
vissuti – Un percorso artistico lungo 50 anni”, che, lungo tutto il 2014, ripercorrerà lo svolgimento
della carriera di Salvatore Caputo attraverso sei distinte esposizioni che descrivono ognuna circa
un decennio, dalle origini a oggi (1 - La ricerca di sé: dagli inizi ai primi anni ’70; 2 - Anni ’70:
paesaggi monocromi e surreali; 3 - Anni ‘80: il ritorno del Mediterraneo; 4 - Anni ’90: l’irrompere
della luce; 5 - 2000- 2010: il fascino oscuro della materia; 6 - Dal 2010 a oggi: “Fleurs”).
La mostra raccoglie l’articolata produzione dello scorso decennio. Il percorso inizia con alcune
opere sacre. Nel 2000 si tiene, infatti, sempre alla Cattedrale di Palermo, “Appunti di Pentecoste”,
ultima mostra del ciclo delle opere sacre. Dagli ori delle opere polimateriche dei Presepi, passando
per i colori prevalentemente freddi delle Icone Pasquali, Caputo torna ai toni caldi, stavolta declinati
nelle sfumature del rosso più intenso – che, latente per il resto del decennio, emergerà in tutte le
sue sfumature nelle opere più recenti – e alle opere “profane”. In questa produzione maggiore,
conta evidenziare due tendenze principali, quella “serica” e quella “materica”. Da una parte, infatti,
vi sono delle opere che riprendono e continuano le atmosfere dei luminosi e sereni anni ’90: dei
paesaggi caratterizzati dai toni del giallo, dell’azzurro e del verde, talora popolati da statue e
ricchi di resti architettonici, ricordi palpabili dello splendore della Magna Grecia. Dall’altra, vi
è la necessità del volume aggrumato in masse su cui la luce possa indugiare differentemente che
sulla superficie della tela. Diversamente che nelle opere giovanili, adesso non è più soltanto la
potenzialità plastica del colore a essere indagata: è la sabbia a diventare supporto quasi vivente
per i colori, spesso scuri, che descrivono ora misteriosi paesaggi silvani (i densi boschi ricordo
dell’infanzia nebrodense dell’Autore), ora notturni in cui al mare si affiancano delle maestose
palme, protagoniste assolute di composizioni in cui l’unico segno tangibile dell’umanità è dato da
qualche luce lontana. Quest’indagine sui diversi aspetti della Mediterraneità porta, alla fine del
decennio, verso un progressivo sparire della forma umana a favore di paesaggi popolati solamente
da ruderi e piante, spesso ricche di lussureggianti fiori.
Sito web: www.salvatorecaputo.net
vissuti – Un percorso artistico lungo 50 anni”, che, lungo tutto il 2014, ripercorrerà lo svolgimento
della carriera di Salvatore Caputo attraverso sei distinte esposizioni che descrivono ognuna circa
un decennio, dalle origini a oggi (1 - La ricerca di sé: dagli inizi ai primi anni ’70; 2 - Anni ’70:
paesaggi monocromi e surreali; 3 - Anni ‘80: il ritorno del Mediterraneo; 4 - Anni ’90: l’irrompere
della luce; 5 - 2000- 2010: il fascino oscuro della materia; 6 - Dal 2010 a oggi: “Fleurs”).
La mostra raccoglie l’articolata produzione dello scorso decennio. Il percorso inizia con alcune
opere sacre. Nel 2000 si tiene, infatti, sempre alla Cattedrale di Palermo, “Appunti di Pentecoste”,
ultima mostra del ciclo delle opere sacre. Dagli ori delle opere polimateriche dei Presepi, passando
per i colori prevalentemente freddi delle Icone Pasquali, Caputo torna ai toni caldi, stavolta declinati
nelle sfumature del rosso più intenso – che, latente per il resto del decennio, emergerà in tutte le
sue sfumature nelle opere più recenti – e alle opere “profane”. In questa produzione maggiore,
conta evidenziare due tendenze principali, quella “serica” e quella “materica”. Da una parte, infatti,
vi sono delle opere che riprendono e continuano le atmosfere dei luminosi e sereni anni ’90: dei
paesaggi caratterizzati dai toni del giallo, dell’azzurro e del verde, talora popolati da statue e
ricchi di resti architettonici, ricordi palpabili dello splendore della Magna Grecia. Dall’altra, vi
è la necessità del volume aggrumato in masse su cui la luce possa indugiare differentemente che
sulla superficie della tela. Diversamente che nelle opere giovanili, adesso non è più soltanto la
potenzialità plastica del colore a essere indagata: è la sabbia a diventare supporto quasi vivente
per i colori, spesso scuri, che descrivono ora misteriosi paesaggi silvani (i densi boschi ricordo
dell’infanzia nebrodense dell’Autore), ora notturni in cui al mare si affiancano delle maestose
palme, protagoniste assolute di composizioni in cui l’unico segno tangibile dell’umanità è dato da
qualche luce lontana. Quest’indagine sui diversi aspetti della Mediterraneità porta, alla fine del
decennio, verso un progressivo sparire della forma umana a favore di paesaggi popolati solamente
da ruderi e piante, spesso ricche di lussureggianti fiori.
Sito web: www.salvatorecaputo.net
09
novembre 2014
Salvatore Caputo – Colori vissuti – 2000-2010: il fascino oscuro della materia
Dal 09 al 23 novembre 2014
arte contemporanea
Location
PALAZZO CHIARAMONTE-STERI
Palermo, Piazza Marina, 61, (Palermo)
Palermo, Piazza Marina, 61, (Palermo)
Orario di apertura
Dal martedì alla domenica, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.00
Vernissage
9 Novembre 2014, h 18
Autore
Curatore