Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Salvatore D’Addario – Nella terra di Mannucci
Dopo che alle ore 8, 16 minuti e 8 secondi del 6 agosto 1945 Little Boy fu sganciata su Hiroshima Edgardo Mannucci intravide nell’incontro e nella fusione dei metalli le migliori possibilità di rappresentazione di quel sentire indotto dallo sprigionarsi dell’energia atomica nello spazio. Deflagrazioni le sue che, ben oltre la coscienza dell’artista e l’evocazione di un dramma patito dall’umanità, divennero metafora dell’essenza propulsiva dell’arte e assursero a rappresentazioni possenti della genesi dell’universo, dei suoi equilibri e del suo turbinoso, incessante divenire.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dopo che alle ore 8, 16 minuti e 8 secondi del 6 agosto 1945 Little Boy fu sganciata su Hiroshima Edgardo Mannucci intravide nell’incontro e nella fusione dei metalli le migliori possibilità di rappresentazione di quel sentire indotto dallo sprigionarsi dell’energia atomica nello spazio. Deflagrazioni le sue che, ben oltre la coscienza dell’artista e l’evocazione di un dramma patito dall’umanità, divennero metafora dell’essenza propulsiva dell’arte e assursero a rappresentazioni possenti della genesi dell’universo, dei suoi equilibri e del suo turbinoso, incessante divenire.
La Città di Fabriano dedica nella sua terra natale a Edgardo Mannucci, artista di spicco dell’arte italiana del ‘900 (Fabriano 1904 - Arcevia 1986), questa seconda edizione della rassegna nella quale presentiamo di lui un lavoro poco conosciuto, lungamente custodito in un deposito e recentemente restaurato da Fabrizio Maffei, scultore fabrianese.
“Inferno, Purgatorio e Paradiso”, questo il nome dell’opera monumentale la cui struttura a base triangolare risulta dalla congiunzione di tre grandi pannelli rettangolari di ferro, sarà esposta nella suggestiva cornice del chiostro della Pinacoteca Molajoli.
Un contesto importante le cui sale del piano terreno accolgono, per l’occasione, un’esposizione di opere di Salvatore D’Addario, giovane allievo e amico di Mannucci.
Ho spesso pensato che la terza dimensione, quella dello spazio reale che diviene mentale, si trovi in talune rappresentazioni artistiche ad essere imbrigliata in superfici che a stento sembrano trattenere la materia che le determina.
E’ questo che provo di fronte a certi lavori datati di Salvatore D’Addario dove piccoli segmenti del quotidiano affogati in soluzioni magmatiche ci rendono con forza il senso di costrizione di un pensiero che anela invece a librarsi nello spazio. Spazio nel quale riscopriamo oggi, con questa esposizione di opere recenti, le forme d’un tempo, finalmente libere, che con equilibri sottili vanno ad impegnare elegantemente il vuoto.
Un percorso coerente quello di D’Addario il cui pensiero già nei fogli attraversati da sottili tratti di matita preludeva a quell’animo spaziale che la frequentazione di Mannucci avrebbe contribuito a far pienamente emergere.
La frequentazione e ancor più l’amicizia sono fondamentali cinghie di trasmissione dei valori.
Il loro fu un rapporto intenso costellato di episodi che hanno lasciato segni indelebili nel cuore di D’Addario; segni che insieme ripercorreremo in un incontro con l’artista che ci aiuterà a meglio conoscere sotto il profilo umano la personalità di Mannucci.
Giuseppe Salerno
L’iniziativa, curata da Giuseppe Salerno per l’Associazione InArte,
è sostenuta dalla Fondazione CARIFAC e patrocinata dalla Regione Marche, dalla Provincia di Ancona, dalla Città di Fabriano, dal Rotare club di Fabriano
rientra nella più ampia rassegna “MarcheinArte, FestandoFabriano2013” e si affianca, in memoria di un grande artista fabrianese, alla mostra “Mannucci – Poesia dell’universo” opere in esposizione presso la Città sotterranea di Camerino, AN
Alle ore 17.30 del 5 luglio presso il chiostro della Pinacoteca B. Molajoli presenteranno la rassegna Anna Massinissa (Associazione InArte), Giuseppe Salerno (curatore della rassegna), Patrizia Rossi (Assessore alla Cultura della Città di Fabriano), Roberto Malpiedi e Guido Papiri (Fondazione CARIFAC), Paolo Massinissa (Rotary club Fabriano).
La Città di Fabriano dedica nella sua terra natale a Edgardo Mannucci, artista di spicco dell’arte italiana del ‘900 (Fabriano 1904 - Arcevia 1986), questa seconda edizione della rassegna nella quale presentiamo di lui un lavoro poco conosciuto, lungamente custodito in un deposito e recentemente restaurato da Fabrizio Maffei, scultore fabrianese.
“Inferno, Purgatorio e Paradiso”, questo il nome dell’opera monumentale la cui struttura a base triangolare risulta dalla congiunzione di tre grandi pannelli rettangolari di ferro, sarà esposta nella suggestiva cornice del chiostro della Pinacoteca Molajoli.
Un contesto importante le cui sale del piano terreno accolgono, per l’occasione, un’esposizione di opere di Salvatore D’Addario, giovane allievo e amico di Mannucci.
Ho spesso pensato che la terza dimensione, quella dello spazio reale che diviene mentale, si trovi in talune rappresentazioni artistiche ad essere imbrigliata in superfici che a stento sembrano trattenere la materia che le determina.
E’ questo che provo di fronte a certi lavori datati di Salvatore D’Addario dove piccoli segmenti del quotidiano affogati in soluzioni magmatiche ci rendono con forza il senso di costrizione di un pensiero che anela invece a librarsi nello spazio. Spazio nel quale riscopriamo oggi, con questa esposizione di opere recenti, le forme d’un tempo, finalmente libere, che con equilibri sottili vanno ad impegnare elegantemente il vuoto.
Un percorso coerente quello di D’Addario il cui pensiero già nei fogli attraversati da sottili tratti di matita preludeva a quell’animo spaziale che la frequentazione di Mannucci avrebbe contribuito a far pienamente emergere.
La frequentazione e ancor più l’amicizia sono fondamentali cinghie di trasmissione dei valori.
Il loro fu un rapporto intenso costellato di episodi che hanno lasciato segni indelebili nel cuore di D’Addario; segni che insieme ripercorreremo in un incontro con l’artista che ci aiuterà a meglio conoscere sotto il profilo umano la personalità di Mannucci.
Giuseppe Salerno
L’iniziativa, curata da Giuseppe Salerno per l’Associazione InArte,
è sostenuta dalla Fondazione CARIFAC e patrocinata dalla Regione Marche, dalla Provincia di Ancona, dalla Città di Fabriano, dal Rotare club di Fabriano
rientra nella più ampia rassegna “MarcheinArte, FestandoFabriano2013” e si affianca, in memoria di un grande artista fabrianese, alla mostra “Mannucci – Poesia dell’universo” opere in esposizione presso la Città sotterranea di Camerino, AN
Alle ore 17.30 del 5 luglio presso il chiostro della Pinacoteca B. Molajoli presenteranno la rassegna Anna Massinissa (Associazione InArte), Giuseppe Salerno (curatore della rassegna), Patrizia Rossi (Assessore alla Cultura della Città di Fabriano), Roberto Malpiedi e Guido Papiri (Fondazione CARIFAC), Paolo Massinissa (Rotary club Fabriano).
05
luglio 2013
Salvatore D’Addario – Nella terra di Mannucci
Dal 05 al 28 luglio 2013
arte contemporanea
Location
COMPLESSO DEL BUON GESU’ – PINACOTECA CIVICA B. MOLAJOLI
Fabriano, Via Del Poio, 18, (Ancona)
Fabriano, Via Del Poio, 18, (Ancona)
Vernissage
5 Luglio 2013, h 18
Autore
Curatore