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Salvatore Giannì – Afdal Min Le Shai (Meglio di niente)
L’attenzione al dettaglio, alla trama dei materiali, alle geometrie che involontariamente si presentano ai nostri occhi nella percezione e nel vissuto quotidiano sono i soggetti fotografici dell’autore
Comunicato stampa
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"L'attenzione al dettaglio, alla trama dei materiali, alle geometrie
che involontariamente si presentano ai nostri occhi nella percezione e
nel vissuto quotidiano sono i soggetti fotografici di Salvatore
Giannì. Il suo obiettivo si poggia con delicatezza e con stupore su insetti,
lumache che dormono su una spiga di grano, su un muro a secco con le
sue linee nitide ma irregolari, sui disegni involontari della terra e
della sabbia. Sono dettagli che molte volte impediscono di riconoscere
il luogo, parlano soltanto dell'ora del giorno, dei colori di quel
momento, di una casualità che permette di riconoscere l'infinitamente
grande anche nell'infinitamente piccolo. Non mancano soggetti meno
"lirici" come le antenne sui tetti delle case che sembrano avere il
loro momento di gloria all'imbrunire, i veicoli a motore (vespe,
automobili o camion) guardati con la stessa ironia che spesso è
rivolta anche alle scritte sui muri, siano esse ragazzate o indirizzi
stampigliati su muri scrostati."
Lucia Nifosì
Salvatore Giannì, nato a Comiso, insegna Elettronica a Rosolini, abita
a Modica; fotografo autodidatta dal 1988, inizia a fotografare con una
Zenith per poi passare a una Nikon FM2, dal 2000 fotografa in
digitale; da qualche anno pubblica sue foto in un calendario da tavolo
e dalla settimana 26 del 2006 gestisce una newsletter settimanale
chiamata "picciar ov de uich", contenente una foto scattata nella
settimana. Nel 2007 è stato selezionato come Finalista del Primo
Premio Internazionale d'Arte Fotografica Arte Laguna.
che involontariamente si presentano ai nostri occhi nella percezione e
nel vissuto quotidiano sono i soggetti fotografici di Salvatore
Giannì. Il suo obiettivo si poggia con delicatezza e con stupore su insetti,
lumache che dormono su una spiga di grano, su un muro a secco con le
sue linee nitide ma irregolari, sui disegni involontari della terra e
della sabbia. Sono dettagli che molte volte impediscono di riconoscere
il luogo, parlano soltanto dell'ora del giorno, dei colori di quel
momento, di una casualità che permette di riconoscere l'infinitamente
grande anche nell'infinitamente piccolo. Non mancano soggetti meno
"lirici" come le antenne sui tetti delle case che sembrano avere il
loro momento di gloria all'imbrunire, i veicoli a motore (vespe,
automobili o camion) guardati con la stessa ironia che spesso è
rivolta anche alle scritte sui muri, siano esse ragazzate o indirizzi
stampigliati su muri scrostati."
Lucia Nifosì
Salvatore Giannì, nato a Comiso, insegna Elettronica a Rosolini, abita
a Modica; fotografo autodidatta dal 1988, inizia a fotografare con una
Zenith per poi passare a una Nikon FM2, dal 2000 fotografa in
digitale; da qualche anno pubblica sue foto in un calendario da tavolo
e dalla settimana 26 del 2006 gestisce una newsletter settimanale
chiamata "picciar ov de uich", contenente una foto scattata nella
settimana. Nel 2007 è stato selezionato come Finalista del Primo
Premio Internazionale d'Arte Fotografica Arte Laguna.
09
dicembre 2007
Salvatore Giannì – Afdal Min Le Shai (Meglio di niente)
Dal 09 dicembre 2007 al 18 gennaio 2008
fotografia
Location
SALTATEMPO
Ragusa, Via Gianbattista Odierna, 182, (Ragusa)
Ragusa, Via Gianbattista Odierna, 182, (Ragusa)
Vernissage
9 Dicembre 2007, ore 19
Autore