Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Salvatore Ligios – Passos lèbios
Salvatore Ligios è nato a Villanova Monteleone (SS) nel 1949. Fotografo, per 10 anni ha diretto la rivista Caddhos (rivista di sport equestri, turismo e ambiente). Ha pubblicato immagini in diversi lavori sulle tradizioni popolari e registra al suo attivo diverse collaborazioni con poeti sardi insieme ai quali ha pubblicato libri illustrati. Dal 2000 è responsabile dell’attività espositiva di Su Palatu ‘e sas Iscolas di Villanova Monteleone.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Troppo spesso banalizzata da un’iconografia pubblicitaria e stereotipata, l’immagine che la Sardegna offre di sé al di qua e al di là dei suoi naturali confini fisici, non è certo rappresentativa di una terra ricca di storia e di civiltà quale essa invece è. Accanto alle indiscutibili bellezze naturali, l’Isola possiede un patrimonio sociale, storico e umano che non può essere trascurato o dimenticato, ma che anzi deve essere valorizzato nei suoi aspetti più significativi per contribuire ad un ulteriore arricchimento culturale del territorio e dei suoi abitanti.
La complessità del tessuto sociale della Sardegna, la coesistenza di culture diverse, da quella metropolitana a quella rurale, la dimensione lavorativa, la ricchezza delle tradizioni, offrono una molteplicità di stimoli e spunti ad una riflessione che può essere condotta non solo a livello linguistico ma anche iconografico, quando l’attività del fotografo sia finalizzata ad una conoscenza e ad una rappresentazione obbiettiva e fedele, per quanto personalizzata, delle sue sfaccettate realtà.
Sta in questo il senso di una rassegna di mostre fotografiche che ha per tema il reportage nelle sue diverse declinazioni - società, lavoro, tradizioni e ritualità collettive - firmate sia da fotografi che nell’Isola sono nati e cresciuti, che da altri che in Sardegna sono arrivati per visitarla e conoscerla.
Il progetto espositivo consiste in una rassegna itinerante dedicata al reportage documentario dal titolo Reportages - fotografi per un’isola , curata dal critico d’arte Giannella Demuro per conto della Fondazione Banco di Sardegna, che comprende cinque mostre di cui quattro personali di fotografi dal curriculum consolidato e una collettiva di dieci fotografi sardi. La rassegna ha avuto inizio a Carloforte nel maggio del 2003 per proseguire poi a Oristano (novembre), Sassari (novembre), Nuoro e Olbia nel dicembre 2003.
Tutti i fotografi in mostra hanno percorso il sentiero del reportage esplorandone le diverse tematiche. Due dei fotografi prescelti per le mostre personali sono sardi - Salvatore Ligios (Villanova Monteleone) e Tatiano Maiore (La Maddalena) - due italiani peninsulari - Francesco Cito (Milano) e Nevio Doz (Abbazia, Istria). I fotografi della mostra collettiva sono tutti sardi: Marina Anedda (Cagliari), Nanni Angeli (Palau), Gian Paolo Catogno (Alghero), Antonio Mannu (Sassari), Anna Marceddu (Cagliari), Gigi Olivari (Sassari), Sebastiano Piras (Sassari), Priamo Tolu (Cagliari), Donato Tore (Nuoro), Daniela Zedda (Cagliari). Cinque i centri nei quali verranno esposte, in sedi istituzionali o comunque prestigiose, le varie mostre della rassegna: Carloforte, Oristano, Sassari, Nuoro, Olbia. Le mostre saranno accompagnate da relativo catalogo con apparato critico e iconografico.
Il secondo appuntamento della rassegna è a Oristano con Passos lèbios , la mostra di Salvatore Ligios realizzata in collaborazione con l’Amministrazione Provinciale di Oristano, il Comune di Oristano, l’antiquarium Arborense e la Cooperativa La memoria Storica, che si terrà dall’8 al 28 novembre nelle sale dello storico Palazzo Arcais.
Salvatore Ligios è nato a Villanova Monteleone (SS) nel 1949. Fotografo, per 10 anni ha diretto la rivista Caddhos (rivista di sport equestri, turismo e ambiente). Ha pubblicato immagini in diversi lavori sulle tradizioni popolari e registra al suo attivo diverse collaborazioni con poeti sardi insieme ai quali ha pubblicato libri illustrati. Dal 2000 è responsabile dell’attività espositiva di Su Palatu ‘e sas Iscolas di Villanova Monteleone.
I gesti quotidiani, l’abbigliamento, le usanze tradizionali, le cerimonie, contribuiscono a rappresentare in modo significativo i modelli culturali di un popolo, particolarmente oggi che la forma di approccio e comprensione del mondo è sempre più visuale.
Per quanto tecnicamente oggettivi, anche i moderni mezzi di comunicazione visiva non possono prescindere da meccanismi di scelta, poiché la percezione visiva è sempre orientata dagli schemi di riferimento di chi guarda e dal suo DNA culturale.
È proprio il condizionamento insito nel processo della percezione che ha sollecitato nel fotografo Salvatore Ligios una riflessione che gli ha permesso di andare oltre il mero recupero di una memoria storica popolare per rappresentare, piuttosto, i mutamenti sociali e gli esiti inquieti di una contemporaneità sempre più complessa. Da questa riflessione si è sviluppato, nel tempo, un racconto per immagini, una testimonianza fuori dai canoni lunga 25 anni.
L’evocazione lirica del tempo dell’infanzia, con cui si apre il viaggio di Ligios, annulla la fredda imperturbabilità dell’obiettivo fotografico, e il mondo via via impressionato sul nastro di celluloide si rivela essere un microcosmo fatto di suggestioni, ricordi, paesaggi, oggetti.
Dietro il pretesto di un viaggio a cavallo attraverso l’Isola, attento a non cadere nella trappola utopica del modello ideale, il fotografo ha recuperato e riunito quei frammenti del proprio universo personale nei quali si è divertito a ravvisare e mostrare quegli
indizi di futuro che travalicano la quotidianità dell’esperienza e custodiscono la continuità del processo storico e identitario di una specifica comunità sociale.
In questi ultimi anni, inoltre, Ligios è arrivato a focalizzare la sua analisi intorno al complesso nodo tematico dell’
identità e del rapporto dell’individuo con la propria terra, come testimoniano i suoi lavori più recenti:
Facce di sardi - ritratti d’identità,
Circolo Marras (Dodici storie per i maschi di Lodine ), Padri e figli – sulle tracce di Amsicora.
La complessità del tessuto sociale della Sardegna, la coesistenza di culture diverse, da quella metropolitana a quella rurale, la dimensione lavorativa, la ricchezza delle tradizioni, offrono una molteplicità di stimoli e spunti ad una riflessione che può essere condotta non solo a livello linguistico ma anche iconografico, quando l’attività del fotografo sia finalizzata ad una conoscenza e ad una rappresentazione obbiettiva e fedele, per quanto personalizzata, delle sue sfaccettate realtà.
Sta in questo il senso di una rassegna di mostre fotografiche che ha per tema il reportage nelle sue diverse declinazioni - società, lavoro, tradizioni e ritualità collettive - firmate sia da fotografi che nell’Isola sono nati e cresciuti, che da altri che in Sardegna sono arrivati per visitarla e conoscerla.
Il progetto espositivo consiste in una rassegna itinerante dedicata al reportage documentario dal titolo Reportages - fotografi per un’isola , curata dal critico d’arte Giannella Demuro per conto della Fondazione Banco di Sardegna, che comprende cinque mostre di cui quattro personali di fotografi dal curriculum consolidato e una collettiva di dieci fotografi sardi. La rassegna ha avuto inizio a Carloforte nel maggio del 2003 per proseguire poi a Oristano (novembre), Sassari (novembre), Nuoro e Olbia nel dicembre 2003.
Tutti i fotografi in mostra hanno percorso il sentiero del reportage esplorandone le diverse tematiche. Due dei fotografi prescelti per le mostre personali sono sardi - Salvatore Ligios (Villanova Monteleone) e Tatiano Maiore (La Maddalena) - due italiani peninsulari - Francesco Cito (Milano) e Nevio Doz (Abbazia, Istria). I fotografi della mostra collettiva sono tutti sardi: Marina Anedda (Cagliari), Nanni Angeli (Palau), Gian Paolo Catogno (Alghero), Antonio Mannu (Sassari), Anna Marceddu (Cagliari), Gigi Olivari (Sassari), Sebastiano Piras (Sassari), Priamo Tolu (Cagliari), Donato Tore (Nuoro), Daniela Zedda (Cagliari). Cinque i centri nei quali verranno esposte, in sedi istituzionali o comunque prestigiose, le varie mostre della rassegna: Carloforte, Oristano, Sassari, Nuoro, Olbia. Le mostre saranno accompagnate da relativo catalogo con apparato critico e iconografico.
Il secondo appuntamento della rassegna è a Oristano con Passos lèbios , la mostra di Salvatore Ligios realizzata in collaborazione con l’Amministrazione Provinciale di Oristano, il Comune di Oristano, l’antiquarium Arborense e la Cooperativa La memoria Storica, che si terrà dall’8 al 28 novembre nelle sale dello storico Palazzo Arcais.
Salvatore Ligios è nato a Villanova Monteleone (SS) nel 1949. Fotografo, per 10 anni ha diretto la rivista Caddhos (rivista di sport equestri, turismo e ambiente). Ha pubblicato immagini in diversi lavori sulle tradizioni popolari e registra al suo attivo diverse collaborazioni con poeti sardi insieme ai quali ha pubblicato libri illustrati. Dal 2000 è responsabile dell’attività espositiva di Su Palatu ‘e sas Iscolas di Villanova Monteleone.
I gesti quotidiani, l’abbigliamento, le usanze tradizionali, le cerimonie, contribuiscono a rappresentare in modo significativo i modelli culturali di un popolo, particolarmente oggi che la forma di approccio e comprensione del mondo è sempre più visuale.
Per quanto tecnicamente oggettivi, anche i moderni mezzi di comunicazione visiva non possono prescindere da meccanismi di scelta, poiché la percezione visiva è sempre orientata dagli schemi di riferimento di chi guarda e dal suo DNA culturale.
È proprio il condizionamento insito nel processo della percezione che ha sollecitato nel fotografo Salvatore Ligios una riflessione che gli ha permesso di andare oltre il mero recupero di una memoria storica popolare per rappresentare, piuttosto, i mutamenti sociali e gli esiti inquieti di una contemporaneità sempre più complessa. Da questa riflessione si è sviluppato, nel tempo, un racconto per immagini, una testimonianza fuori dai canoni lunga 25 anni.
L’evocazione lirica del tempo dell’infanzia, con cui si apre il viaggio di Ligios, annulla la fredda imperturbabilità dell’obiettivo fotografico, e il mondo via via impressionato sul nastro di celluloide si rivela essere un microcosmo fatto di suggestioni, ricordi, paesaggi, oggetti.
Dietro il pretesto di un viaggio a cavallo attraverso l’Isola, attento a non cadere nella trappola utopica del modello ideale, il fotografo ha recuperato e riunito quei frammenti del proprio universo personale nei quali si è divertito a ravvisare e mostrare quegli
indizi di futuro che travalicano la quotidianità dell’esperienza e custodiscono la continuità del processo storico e identitario di una specifica comunità sociale.
In questi ultimi anni, inoltre, Ligios è arrivato a focalizzare la sua analisi intorno al complesso nodo tematico dell’
identità e del rapporto dell’individuo con la propria terra, come testimoniano i suoi lavori più recenti:
Facce di sardi - ritratti d’identità,
Circolo Marras (Dodici storie per i maschi di Lodine ), Padri e figli – sulle tracce di Amsicora.
08
novembre 2003
Salvatore Ligios – Passos lèbios
Dall'otto al 28 novembre 2003
fotografia
Location
PALAZZO ARCAIS
Oristano, Via Umberto I, 52, (Oristano)
Oristano, Via Umberto I, 52, (Oristano)
Orario di apertura
mattino h. 10,00-13,00 sera h. 16,00-19,30
Vernissage
8 Novembre 2003, ore 18,30
Autore