Scrive Vinny Scorsone presentando l’artista in catalogo:
“La luce accarezza gli spigoli del prisma, corre lungo i suoi lati, si infrange sui suoi tagli per rinascere sotto una nuova forma, un nuovo aspetto, costituito dalla variazione cromatica di un elemento in un continuo stato evolutivo.
I quadri di Salvatore Provino sono frutto di rifrazioni prismatiche (le stesse che in anni passati aveva intrapreso Bruno Munari) che emettono e al contempo assorbono luce.
L’artista crea una trama che, partendo da composizioni geometriche, si espande come fosse ragnatela catturando lo sguardo e attirando a sé le profondità dell’animo umano.
Agendo come elementi ipnotici, i colori assorbono la vista, incantano lo spettatore offrendogli il bagliore di un universo parallelo in cui protagonista è la forza dirompente della natura racchiusa in ogni cosa. Provino reinvesta la forma. Partendo dall’anima della stessa, le dà un corpo fragile ma dal carattere forte e deciso.
Benché nel suo mondo pittorico Provino utilizzi immagini non ben definite e apparentemente eteree, in esso vi è la potenza viva della Storia capace di concretizzare, dal nulla idee di oggetti e luoghi.
I blu fumosi e attraenti, i ricchi rossi dal furor del magma, le calde e ambrate terre spaccate dal sole, reggono le opere con pesi cromatici che hanno la valenza di composizioni rette da un apparente mutevole equilibrio”