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Salvatore Smorto – Magazzini d’amore
l’ultima produzione del giovane artista reggino, autodidatta, colto e sensibile, con una totalizzante attenzione all’interiorità e ai conflitti dell’uomo contemporaneo.
Comunicato stampa
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Comunicato stampa
I Magazzini d’amore di Salvatore Smorto in mostra a Bolzano
La mostra personale di Salvatore Smorto, dal suggestivo titolo “Magazzini d’amore”, che si terrà a Bolzano nella Galleria d’arte Il Capricorno dal 26 settembre al 15 ottobre, presenta l’ultima produzione del giovane artista reggino. Il catalogo delle opere è preceduto da saggi critici di Francesca Barbi, Marisa Cagliostro e Serena Dell’Aira e traccia il percorso di questo giovane artista autodidatta, colto e sensibile, con una totalizzante attenzione all’interiorità e ai conflitti dell’uomo contemporaneo.
Una prima “sortita” di Smorto nel 2005 con la mostra dal titolo “Paradiso perduto” presentava a Roma i suoi primi esperimenti pittorici e le sovrapitture su manifesti, segno di una inquietudine esistenziale che si trasferisce nel modo di riscrivere e riportare tutta una serie di oggetti simbolici e apparentemente slegati tra loro, ”luoghi mentali, paradisi perduti, di straordinaria intensità percettiva, di aggressivo impatto emotivo, abitati da creature e cose che si dipanano tra l’urgenza di manifestarsi e la timidezza a farlo”, come recitava la presentazione del catalogo edito dalla Galleria Monogramma di via Margutta a Roma.
Presente nei giorni scorsi con due tele di grandi dimensioni dal titolo Sparta e Atene nell’ ampia collettiva Reggio Art voluta dall’Amministrazione cittadina a Villa Zerbi, Smorto mostra di avere raggiunto l’acme della promettente ricerca cui ha atteso in questi ultimi anni.
Nelle opere recenti l’artista ha individuato e perfezionato nuove vie del tutto autonome e personali, dove la tecnica più sofisticata e i materiali pittorici si combinano felicemente in forme apparentemente disarmoniche e aggrovigliati ghirigori, sempre più raramente pervasi di suggerimenti direttamente autobiografici.
Salvatore Smorto – come dice Serena Dell’Aira in uno dei saggi che accompagna il nuovo catalogo fresco di stampa - “si muove con lo scandaglio della sua arte tra le vie labirintiche dell'esistere contemporaneo alla ricerca della propria posizione nei confronti del mondo. Le tecniche adottate, dall'utilizzo della fotografia alla colata di resine su supporti lignei o su tela, rispondono ad una precisa scelta comunicativa che passa dalla immediatezza visiva alla percezione tattile delle immagini, cariche di pregnanza materica e forti nell'impatto emozionale”. In lui Francesca Barbi vede un artista che “ non si sottrae al confronto puntuale con la tradizione a cui l’iter della sua formazione e sensibilità lo lega, ma con l’attenzione agli interrogativi imprescindibili di un emergente ed originale modus di confronto con essa. La sua natura irrequieta e creativa gli permette di costruirsi un habitat esistenziale borderline che non lo imbriglia in logiche di mercato o correnti di sensibilità condivisa, ma gli consente di misurarsi con la tradizione sperimentale costruendo attraverso tappe ben circoscritte un personalissimo percorso di artista.”. Smorto fa emergere il suo fare pittorico collocandolo nell’ambito della più viva ricerca delle tensioni del pensiero attuali, che riconoscono alla velocità e al procedere sulla superficie del mare magnum delle tendenze culturali l’esigenza di conquistare e dare dignità ad una nuova modalità di conoscenza, creativa ed esistenziale, nel mondo della comunicazione dilatata. Un universo d’indagine che non permette più i tempi dell’approfondimento ma richiede il guizzo dell’intuito, scientifico, storico, artistico, che permette di restare in superficie per non perdere di vista l’ampio orizzonte cosmopolita, vero riferimento della nostra realtà di vita.
Si tratta quindi di attraversare gli oceani della conoscenza guardando le profondità in trasparenza ma rimanendo a galla per non perdere di vista l’immenso orizzonte che si espande a trecentosessanta gradi attorno, multiculturale e fatto di velocità massmediatica, di contaminazioni e combinazioni infinite tra saperi, culture e linguaggi.
In questo periodo Bolzano partecipa alla grande kermesse dal titolo “Manifesta 7”, uno degli appuntamenti artistici internazionali di maggior prestigio nell’ambito dell’arte contemporanea.
Uno stimolante contesto per l’esposizione dell’artista reggino e una tappa che promette di essere ricca di conferme e apprezzamenti in un ambiente di respiro internazionale.
26 settembre - 15 ottobre, Galleria “Il Capricorno”, Bolzano, Via Palermo
Orario di apertura 16-19. Chiuso domenica
“Magazzini d’amore”, Catalogo, edito da Iiriti Editore, con saggi introduttivi di Marisa Cagliostro, Francesca Barbi e Serena Dell’Aira
* Salvatore Smorto è nato a Reggio Calabria nel 1973. Si avvicina, dopo studi classici ed economici, al collezionismo artistico. Successivamente muove i primi passi, da autodidatta, in un impegno personale e diretto con l 'opera; nascono i primi collages e le sovrapitture.
Nel 2005 espone alla Galleria Monogramma in via Margutta a Roma, alla Galleria il Triangolo di Cosenza, e presso svariati enti pubblici.
Partecipa più volte all'evento Bovarchè nel centro storico di Bova in Calabria. Produce mostre per varie gallerie e, nella propria città, ha collaborato con Technè Contemporary Art.
Nel 2008 è selezionato per REGGIOART, collettiva di artisti reggini tenutasi presso la Villa Genoese Zerbi.
I Magazzini d’amore di Salvatore Smorto in mostra a Bolzano
La mostra personale di Salvatore Smorto, dal suggestivo titolo “Magazzini d’amore”, che si terrà a Bolzano nella Galleria d’arte Il Capricorno dal 26 settembre al 15 ottobre, presenta l’ultima produzione del giovane artista reggino. Il catalogo delle opere è preceduto da saggi critici di Francesca Barbi, Marisa Cagliostro e Serena Dell’Aira e traccia il percorso di questo giovane artista autodidatta, colto e sensibile, con una totalizzante attenzione all’interiorità e ai conflitti dell’uomo contemporaneo.
Una prima “sortita” di Smorto nel 2005 con la mostra dal titolo “Paradiso perduto” presentava a Roma i suoi primi esperimenti pittorici e le sovrapitture su manifesti, segno di una inquietudine esistenziale che si trasferisce nel modo di riscrivere e riportare tutta una serie di oggetti simbolici e apparentemente slegati tra loro, ”luoghi mentali, paradisi perduti, di straordinaria intensità percettiva, di aggressivo impatto emotivo, abitati da creature e cose che si dipanano tra l’urgenza di manifestarsi e la timidezza a farlo”, come recitava la presentazione del catalogo edito dalla Galleria Monogramma di via Margutta a Roma.
Presente nei giorni scorsi con due tele di grandi dimensioni dal titolo Sparta e Atene nell’ ampia collettiva Reggio Art voluta dall’Amministrazione cittadina a Villa Zerbi, Smorto mostra di avere raggiunto l’acme della promettente ricerca cui ha atteso in questi ultimi anni.
Nelle opere recenti l’artista ha individuato e perfezionato nuove vie del tutto autonome e personali, dove la tecnica più sofisticata e i materiali pittorici si combinano felicemente in forme apparentemente disarmoniche e aggrovigliati ghirigori, sempre più raramente pervasi di suggerimenti direttamente autobiografici.
Salvatore Smorto – come dice Serena Dell’Aira in uno dei saggi che accompagna il nuovo catalogo fresco di stampa - “si muove con lo scandaglio della sua arte tra le vie labirintiche dell'esistere contemporaneo alla ricerca della propria posizione nei confronti del mondo. Le tecniche adottate, dall'utilizzo della fotografia alla colata di resine su supporti lignei o su tela, rispondono ad una precisa scelta comunicativa che passa dalla immediatezza visiva alla percezione tattile delle immagini, cariche di pregnanza materica e forti nell'impatto emozionale”. In lui Francesca Barbi vede un artista che “ non si sottrae al confronto puntuale con la tradizione a cui l’iter della sua formazione e sensibilità lo lega, ma con l’attenzione agli interrogativi imprescindibili di un emergente ed originale modus di confronto con essa. La sua natura irrequieta e creativa gli permette di costruirsi un habitat esistenziale borderline che non lo imbriglia in logiche di mercato o correnti di sensibilità condivisa, ma gli consente di misurarsi con la tradizione sperimentale costruendo attraverso tappe ben circoscritte un personalissimo percorso di artista.”. Smorto fa emergere il suo fare pittorico collocandolo nell’ambito della più viva ricerca delle tensioni del pensiero attuali, che riconoscono alla velocità e al procedere sulla superficie del mare magnum delle tendenze culturali l’esigenza di conquistare e dare dignità ad una nuova modalità di conoscenza, creativa ed esistenziale, nel mondo della comunicazione dilatata. Un universo d’indagine che non permette più i tempi dell’approfondimento ma richiede il guizzo dell’intuito, scientifico, storico, artistico, che permette di restare in superficie per non perdere di vista l’ampio orizzonte cosmopolita, vero riferimento della nostra realtà di vita.
Si tratta quindi di attraversare gli oceani della conoscenza guardando le profondità in trasparenza ma rimanendo a galla per non perdere di vista l’immenso orizzonte che si espande a trecentosessanta gradi attorno, multiculturale e fatto di velocità massmediatica, di contaminazioni e combinazioni infinite tra saperi, culture e linguaggi.
In questo periodo Bolzano partecipa alla grande kermesse dal titolo “Manifesta 7”, uno degli appuntamenti artistici internazionali di maggior prestigio nell’ambito dell’arte contemporanea.
Uno stimolante contesto per l’esposizione dell’artista reggino e una tappa che promette di essere ricca di conferme e apprezzamenti in un ambiente di respiro internazionale.
26 settembre - 15 ottobre, Galleria “Il Capricorno”, Bolzano, Via Palermo
Orario di apertura 16-19. Chiuso domenica
“Magazzini d’amore”, Catalogo, edito da Iiriti Editore, con saggi introduttivi di Marisa Cagliostro, Francesca Barbi e Serena Dell’Aira
* Salvatore Smorto è nato a Reggio Calabria nel 1973. Si avvicina, dopo studi classici ed economici, al collezionismo artistico. Successivamente muove i primi passi, da autodidatta, in un impegno personale e diretto con l 'opera; nascono i primi collages e le sovrapitture.
Nel 2005 espone alla Galleria Monogramma in via Margutta a Roma, alla Galleria il Triangolo di Cosenza, e presso svariati enti pubblici.
Partecipa più volte all'evento Bovarchè nel centro storico di Bova in Calabria. Produce mostre per varie gallerie e, nella propria città, ha collaborato con Technè Contemporary Art.
Nel 2008 è selezionato per REGGIOART, collettiva di artisti reggini tenutasi presso la Villa Genoese Zerbi.
26
settembre 2008
Salvatore Smorto – Magazzini d’amore
Dal 26 settembre al 15 ottobre 2008
arte contemporanea
Location
GALLERIA IL CAPRICORNO
Bolzano, Via Palermo, (Bolzano)
Bolzano, Via Palermo, (Bolzano)
Orario di apertura
ore 16-19. Chiuso domenica
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