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Salvo Orlando – Etna di Ghiaccio e di Fuoco
Il ghiaccio e il fuoco, fenomeni naturali contrapposti che coesistono sul nostro vulcano. L’Etna è una fonte inesauribile di bellezza, una montagna che muta e non è mai simile a se stessa, un luogo che mi da la possibilità di trovare sempre una nuova ispirazione, un nuovo percorso da seguire.
Comunicato stampa
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ETNA DI GHIACCIO E DI FUOCO
Il ghiaccio e il fuoco, fenomeni naturali contrapposti che coesistono sul nostro vulcano.
Se da un lato le fredde tormente di neve sferzano con forza boschi e antichi crateri, dall’altro il rosso incandescente della roccia che sgorga dalle viscere della terra crea uno dei contrasti più incredibili in natura. Nasce così l’idea di questa mostra, due degli aspetti più affascinanti della fotografia su questo vulcano vengono messi a confronto. Nonostante la fotografia naturalistica di paesaggio richiami perlopiù luoghi selvaggi ed incontaminati, l’Etna è una sorta di isola nell’isola, si trova in un contesto ormai fortemente antropizzato, ma nasconde tantissime gemme di pura natura, luoghi circoscritti dove la bellezza è rimasta intatta. L’Etna è una fonte inesauribile di bellezza, una montagna che muta e non è mai simile a se stessa, un luogo che mi da la possibilità di trovare sempre una nuova ispirazione, un nuovo percorso da seguire.
Nella mia incessante ricerca, mi ritrovo a cimentarmi nell'arte della fotografia, in una sorta di simbiosi con la natura stessa. Non è il mero soggetto che miro nell'obiettivo lo scopo della fotografia, bensì cerco di catturarne le sensazioni, di plasmarle in un'immagine che trascende la mera visione tecnica per narrare l'esperienza vissuta. Trovare l'itinerario ideale per dare vita a questo percorso creativo è come un enigma da risolvere, un intricato intreccio di luci e ombre da decifrare. Tuttavia, quando l'osservatore si trova trascinato in quell'atmosfera unica, allora posso considerare la mia opera fotografica compiuta, giustificando così la sua esistenza e il suo valore intrinseco.
Erroneamente si ritiene che la fotografia di paesaggio sia un processo riflessivo, che il fotografo abbia sempre tutto il tempo necessario per realizzare il suo scatto. La realtà è ben diversa: spesso tutto avviene e cambia in maniera repentina, sebbene io aspetti pazientemente il momento propizio, quel momento dura solo un attimo. Sull’Etna di questi momenti ne ho vissuti parecchi, tutti gli scatti di questa mostra sono la trasposizione di questi attimi in sensazioni, si tratta di fotografie scattate in diversi anni, alcune anche più di 10 anni fa, ma nonostante questo ricordo esattamente le emozioni di ogni singolo scatto.
La neve che ricopre il paesaggio è in grado di modellarlo, a volte di cancellarlo e renderlo più minimale, ma allo stesso tempo si tratta di una complessa trasformazione che rende la visione ricca di evidenti cose sfuggenti che bisogna avere la cura di osservare e selezionare. La chiave di lettura che ho trovato è spesso legata alla composizione, alle ripetizioni delle forme, così nascono immagini come “From Crater to Crater” dove esiste una ripetizione invisibile e sfuggente, oppure fotografie come “White Lands” dove l’ombra di una grande nuvola cambia in pochi secondi il paesaggio. Sull’Etna la neve si fonde col dirompente calore della lava, lingue di fuoco solcano i suoi fianchi in un etereo danzare della nebbia, nasce così la fotografia “Crater in the sky”. Non inseguo la spettacolarizzazione nella fotografia, amo le meraviglie nelle cose meno osservate, così mi concentro sui particolari di “Lava Desert” dove forme astratte si creano fra le nere sabbie vulcaniche e la neve, mi distraggo dalle foto delle eruzioni per cercarne un lontano eco nella notte fiorita di “Efesto Garden”.
La mostra “Etna di Ghiaccio e di Fuoco” di Salvo Orlando verrà inaugurata il 15 marzo e si potrà visitare tutti i mercoledì e i venerdì non festivi dalle 20.30 alle 22.30 fino al 12 aprile.
Il ghiaccio e il fuoco, fenomeni naturali contrapposti che coesistono sul nostro vulcano.
Se da un lato le fredde tormente di neve sferzano con forza boschi e antichi crateri, dall’altro il rosso incandescente della roccia che sgorga dalle viscere della terra crea uno dei contrasti più incredibili in natura. Nasce così l’idea di questa mostra, due degli aspetti più affascinanti della fotografia su questo vulcano vengono messi a confronto. Nonostante la fotografia naturalistica di paesaggio richiami perlopiù luoghi selvaggi ed incontaminati, l’Etna è una sorta di isola nell’isola, si trova in un contesto ormai fortemente antropizzato, ma nasconde tantissime gemme di pura natura, luoghi circoscritti dove la bellezza è rimasta intatta. L’Etna è una fonte inesauribile di bellezza, una montagna che muta e non è mai simile a se stessa, un luogo che mi da la possibilità di trovare sempre una nuova ispirazione, un nuovo percorso da seguire.
Nella mia incessante ricerca, mi ritrovo a cimentarmi nell'arte della fotografia, in una sorta di simbiosi con la natura stessa. Non è il mero soggetto che miro nell'obiettivo lo scopo della fotografia, bensì cerco di catturarne le sensazioni, di plasmarle in un'immagine che trascende la mera visione tecnica per narrare l'esperienza vissuta. Trovare l'itinerario ideale per dare vita a questo percorso creativo è come un enigma da risolvere, un intricato intreccio di luci e ombre da decifrare. Tuttavia, quando l'osservatore si trova trascinato in quell'atmosfera unica, allora posso considerare la mia opera fotografica compiuta, giustificando così la sua esistenza e il suo valore intrinseco.
Erroneamente si ritiene che la fotografia di paesaggio sia un processo riflessivo, che il fotografo abbia sempre tutto il tempo necessario per realizzare il suo scatto. La realtà è ben diversa: spesso tutto avviene e cambia in maniera repentina, sebbene io aspetti pazientemente il momento propizio, quel momento dura solo un attimo. Sull’Etna di questi momenti ne ho vissuti parecchi, tutti gli scatti di questa mostra sono la trasposizione di questi attimi in sensazioni, si tratta di fotografie scattate in diversi anni, alcune anche più di 10 anni fa, ma nonostante questo ricordo esattamente le emozioni di ogni singolo scatto.
La neve che ricopre il paesaggio è in grado di modellarlo, a volte di cancellarlo e renderlo più minimale, ma allo stesso tempo si tratta di una complessa trasformazione che rende la visione ricca di evidenti cose sfuggenti che bisogna avere la cura di osservare e selezionare. La chiave di lettura che ho trovato è spesso legata alla composizione, alle ripetizioni delle forme, così nascono immagini come “From Crater to Crater” dove esiste una ripetizione invisibile e sfuggente, oppure fotografie come “White Lands” dove l’ombra di una grande nuvola cambia in pochi secondi il paesaggio. Sull’Etna la neve si fonde col dirompente calore della lava, lingue di fuoco solcano i suoi fianchi in un etereo danzare della nebbia, nasce così la fotografia “Crater in the sky”. Non inseguo la spettacolarizzazione nella fotografia, amo le meraviglie nelle cose meno osservate, così mi concentro sui particolari di “Lava Desert” dove forme astratte si creano fra le nere sabbie vulcaniche e la neve, mi distraggo dalle foto delle eruzioni per cercarne un lontano eco nella notte fiorita di “Efesto Garden”.
La mostra “Etna di Ghiaccio e di Fuoco” di Salvo Orlando verrà inaugurata il 15 marzo e si potrà visitare tutti i mercoledì e i venerdì non festivi dalle 20.30 alle 22.30 fino al 12 aprile.
15
marzo 2024
Salvo Orlando – Etna di Ghiaccio e di Fuoco
Dal 15 marzo al 12 aprile 2024
fotografia
Location
Galleria Fiaf Le Gru
Valverde, Corso Vittorio Emanuele III, 214, (CT)
Valverde, Corso Vittorio Emanuele III, 214, (CT)
Orario di apertura
Tutti i mercoledì e i venerdì non festivi dalle 20.30 alle 22.30
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